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SIRIA: POPOLAZIONI ASSEDIATE E SOTTO IL TIRO DEI BARILI-BOMBA

By Roberto Fantini April 26, 2016 11182

           Dall’oramai lontanissimo 15 marzo 2011 (inizio delle proteste antigovernative nel paese), una serie inenarrabile di violazioni dei diritti umani, fra cui crimini di guerra e crimini contro l’umanità, si è abbattuta sulla popolazione siriana.
"I cinque anni trascorsi dall'inizio della rivolta - ha recentemente dichiarato Salil Shetty, segretario generale di Amnesty International - sono stati contraddistinti da orrori e bagni di sangue di dimensioni colossali. Dal primo momento in cui le forze governative siriane aprirono il fuoco contro manifestanti pacifici, la brutalità e la sofferenza dei civili sono diventate il tragico emblema della crisi" .

"Le forze governative e i gruppi armati non statali, tra cui quello che si è denominato Stato islamico, hanno esibito una vergognosa indifferenza per i diritti umani e per le leggi di guerra ferendo e uccidendo civili, costringendoli a sfollare e, in alcune aree sotto assedio, riducendoli alla fame" - ha aggiunto Shetty.

"Le forze governative - ha proseguito Shetty - hanno commesso crimini contro l'umanità in modo sfacciato, attuando strategie terrificanti come l'uso incessante dei barili-bomba contro i centri abitati, una campagna di massa di sparizioni e l'uso sistematico e su scala industriale della tortura. Alcuni gruppi armati, soprattutto lo Stato islamico, hanno sfruttato i riflettori dei media internazionali per mostrare cinicamente i loro crimini di guerra, come i sequestri e le uccisioni sommarie di civili siriani e stranieri" .

fgdIn questi ultimi giorni, Medici Senza Frontiere, organizzazione da sempre molto attiva sul territorio e sempre fonte di preziose informazioni, ha lanciato un appello alla comunità internazionale al fine di richiamare l’attenzione sulle drammatiche condizioni in cui si stanno trovando ben 100.000 persone intrappolate nel distretto di Azaz, nel governatorato di Aleppo in Siria settentrionale, bloccate tra la linea del fronte del gruppo dello Stato Islamico, i territori controllati dai curdi e la frontiera turca.

La frontiera è stata chiusa, da un anno ormai a questa parte, per tutti, esclusi i malati gravi e alcuni membri del personale umanitario. Gli ultimi violenti combattimenti hanno indotto alla fuga più di 35.000 ed ora più di 100.000 persone sono radunate nelle zone al confine con la Turchia, a soli sette chilometri di distanza dai combattimenti in corso.

Le operazioni belliche in atto hanno inoltre causato la chiusura di numerose strutture sanitarie, mentre, fortunatamente, l’ospedale di MSF (52 posti letto nell’area settentrionale di Azaz) continua ad essere in funzione.

Vediamo ancora decine di migliaia di persone costrette a fuggire ma senza alcun posto sicuro dove andare, intrappolate in questo sanguinoso, brutale confitto” - ha detto Muskilda Zancada, capo missione di MSF in Siria.

Le nostre équipes mediche - ha aggiunto - stanno lavorando in condizioni incredibilmente difficili e data la gravità della crisi abbiamo deciso di concentrarci sugli interventi salva-vita di emergenza. Nell’ultima settimana abbiamo visto circa 700 pazienti nel pronto soccorso, tra cui 24 feriti di guerra.” 

L’ospedale, inoltre, è riuscito ad assistire 8 partorienti dal 10 aprile, mentre le équipes di MSF hanno distribuito beni di prima necessità, come coperte e teloni, a più di 3.400 nuovi sfollati.
Anche in queste circostanze MSF rinnova alle parti in conflitto la richiesta di rispettare i civili e le strutture sanitarie, anche se, considerando come è stata condotta questa guerra sin dall’inizio, con attacchi deliberati contro i civili, le preoccupazioni per la sicurezza della popolazione non possono che crescere

MSF ritiene, inoltre, che vi sia una crudele contraddizione tra la situazione nel nord della Siria e le attuali priorità dell’Unione Europea rispetto ai rifugiati siriani.

È inaccettabile - afferma a questo proposito Loris De Filippi, presidente di MSF - che gli attuali sforzi dell’UE siano concentrati su come riportare i siriani in Turchia, piuttosto che sul garantire sicurezza e protezione a quanti si trovano ammassati al confine tra Siria e Turchia”.

MSF chiede all’Unione Europea e alla Turchia di lavorare insieme per trovare una soluzione umana a questa emergenza, una soluzione che assicuri protezione alle persone che scappano per salvare la propria vita.

In questo penoso scenario vergognosamente favorito dalla crescente dimenticanza generale, particolarmente degna di nota, per chiunque volesse ottenere una informazione adeguatamente ampia e corretta, è la recente iniziativa di Amnesty International che ha condotto alla creazione di un nuovo sito ( #360Syria), capace di mostrare in modo incontrovertibile le devastazioni causate dalle forze armate governative con i continui lanci di barili bomba sulla città assediata di Aleppo.




Il sito, chiamato "Paura dal cielo", è reperibile all'indirizzo Internet
www.360Syria.com e offre  fotografie a 360 gradi, narrazioni, registrazioni sonore, grafici tridimensionali e video che i media-attivisti siriani hanno realizzato appositamente per Amnesty International.

Il sito ha la straordinaria capacità di catapultare il visitatore fra le macerie delle strade di Aleppo, in una potentissima esperienza di vera e propria "immersione".

II visitatore, infatti, ha la possibilità di navigare intorno a "fotosfere" a tutto schermo che catturano le terribili scene e anche i rumori successivi ad un attacco con barili bomba, nonché i coraggiosi tentativi di soccorso ad opera di civili disarmati (gli "elmetti bianchi") del Syria Civil Defence.

Nel sito, l'attivista siriana Razan Gazzawi - ora rifugiata a Leeds (Regno Unito) - spiega come Aleppo sia stata soggetta a bombardamenti intensivi con migliaia di barili bomba riempiti di munizioni altamente indiscriminate: taniche di benzina o cilindri di gas con imballaggi esplosivi, carburante e frammenti metallici lanciati da elicotteri governativi. 

Per la realizzazione del sito, Amnesty International ha lavorato a stretto contatto con un gruppo di media-attivisti siriani di Aleppo, Lambda Media Production (
http://lambaproduction.com), i quali hanno visitato numerosi luoghi appena colpiti per creare un sostanzioso archivio di prove. Amnesty International ha aiutato gli attivisti del gruppo Lambda anche dal punto di vista tecnico, fornendo loro macchine da presa Ricoh Thetas 360 gradi.


hhNonostante le smentite del presidente siriano Bashar al-Assad, secondo  osservatori siriani per i diritti umani,  solo negli ultimi due anni, quasi 20.000 barili bomba hanno causato la morte di oltre 8000 civili. 

Nel suo Rapporto del 2015, Amnesty International aveva già ampiamente fornito dettagli sugli orribili danni causati dai barili bomba governativi su Aleppo, con decine di persone uccise ogni mese negli attacchi rivolti anche a scuole, ospedali, moschee e mercati affollati.

Tony al Taieb, cofondatore e direttore della Lambda Media Production, ha dichiarato:

 "Il lancio di barili bomba su Aleppo è uno dei più grandi crimini del XXI secolo e Lambda è determinata a registrare le devastazioni che queste demoniache armi stanno causando. Più riusciamo a preservare e mostrare le prove, più è probabile che i responsabili di questi terribili crimini siano portati davanti alla giustizia".

Il sito è stato creato in collaborazione con l'agenzia di design e tecnologia di San Francisco Junior (
www.junior.io). Zac Rolland, il suo direttore tecnologico, ha spiegato che, usando un A-Frame da Mozilla, è riuscito a permettere di provare un'esperienza di forte empatia ad un grandissimo numero di persone.

 "Il livello delle devastazioni in Siria - ha dichiarato Rolland - spezza il cuore. La nostra sfida è stata trovare il mezzo tecnico più efficace e accessibile per aiutare il mondo a capire e a fare esperienza di ciò che sta accadendo lì. E' questo il senso del nostro lavoro" .


Per saperne di più:

www.medicisenzafrontiere.it/notizie/news/siria-pi%C3%B9-di-100000-persone-bloccate-causa-di-nuovi-combattimenti

www.amnesty.it/mena/Siria

www.amnesty.it/siria-terrificanti-testimonianze-video-sulla-vita-sotto-assedio-e-sui-barili-bomba

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Last modified on Wednesday, 27 April 2016 14:06