Lo scorso 10 luglio il prestigioso tour di presentazioni del saggio Il Liberale Pannunzio – Tutto l’oro del mondo? a cura del Prof. Pier Franco Quaglieni ha raggiunto Saint-Vincent. Il primo evento, quello ufficiale, si è svolto alla Fondazione De Fonseca ( Via Pietro Micca – Torino). Sono seguite due importanti tappe: al Salone internazionale del libro di Torino e alla Librerie Italienne di Parigi (poco distante dall’ Operà). Nelle prossime settimane sono previste presentazioni nelle principali città italiane. Mario Pannunzio torna a rivivere in un intrigante saggio. Vita e opere di un grande intellettuale e politico raccontata con una scrittura elegante e raffinata. Attraverso un’opera ricca di dettagli, testimonianze illustri e di godibile lettura, il Prof. Pier Franco Quaglieni tratteggia la figura di uomo diviso tra giornalismo e politica. Un comunicatore filosofo che non ha voluto mescolarsi all’esercizio del potere e ha lasciato traccia delle sue azioni, per alcuni discutibili, e la saggezza dei suoi insegnamenti in particolare quella di offrire al lettore un racconto privo di baciamani per il dovere di raccontare ciò che è davvero accaduto. Un lusso che solo i “cronisti non ordinari” possono permettersi.
Un'élite nella sala conferenze della Biblioteca Primo Levi di Saint-Vincent, ha seguito con particolare interesse l’esposizione della vita e delle opere di un grande intellettuale e politico.
Mario Pannunzio con una grande facilità di scrittura è sempre stato un lavoratore infaticabile, sollecitato dagli avvenimenti che incalzano in lui il bisogno di tradurli in parole come se una macchina da scrivere battesse ininterrottamente nella sua testa. Tra il 1933 e il 1935 fu impegnato in tre riviste, fondate insieme a un gruppo di amici. Merita una citazione “ Oggi Settimanale di lettere ed arti”. Nel 1937 fu chiamato alla redazione di Omnibus fondata da Leo Longanesi. Negli anni successivi con Arrigo Benedetti diede alle stampe un settimanale per intellettuali anticonformisti, lo chiamò “Oggi", tuttora in edicola . Anche questa testata non ebbe vita lunga e nel 1942 fu chiusa, sempre per motivi politici.
Durante l'occupazione tedesca di Roma, Pannunzio costituì il Movimento liberale italiano. Il giornale del neonato movimento fu «Risorgimento Liberale» un foglio clandestino che uscì irregolarmente tra il 1943 e 1944 e che procurò a Pannunzio l’arresto mentre si trovava nella tipografia del giornale; trascorse alcuni mesi nel carcere di Regina Celi. In seguito diventa direttore di «Risorgimento Liberale», organo ufficiale del ricostituito Partito Liberale Italiano. In anni caratterizzati da forti contrasti ideologici, egli non esitò, andando controcorrente, a denunciare il dramma delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e dei prigionieri italiani in Russia. Il suo antistalinismo procedette di pari passo col suo antifascismo Nel 1949 fonda e dirige il settimanale politico, economico e letterario "Il Mondo" . Il settimanale fu chiuso l'8 marzo 1966.
Alcuni nemici di Pannunzio lo hanno accusato di incoerenza e trasformismo, senza capire che egli seguiva semmai una coerenza interiore che nelle sue ideologie non trovava mai un sufficiente riscontro. Quasi che proprio lui, per alcuni, lo spietato analista della realtà politica, fosse invece il più ostinato degli utopisti ma con la straordinaria capacità della sua penna sapeva trascinare ogni volta il pubblico dalla sua parte. Sotto questo aspetto Pannunzio è stato forse il più grande persuasore della borghesia italiana è in effetti difficile difendersi dalla sua prosa adamantina e insieme insinuante, dialettica e tuttavia costruttiva. Una prosa che mette alle corde, e che forse nessuno è mai riuscito ad imitare. Se si comincia a leggere un suo articolo, o soffrendo o gongolando si dovrà comunque arrivare fino in fondo. Avere il coraggio di dire quel che si pensa e soprattutto di non sconfessare il passato, non è dote comune nemmeno di questi tempi, in cui ipocrisia e viltà sono largamente praticate. Mario Pannunzio morì nel 1968 all'età di 57 anni . Sulla bara volle una copia de I promessi sposi, il celeberrimo romanzo di iAlessandro Manzoni, autore di cui apprezzava il temperamento liberale e l'umanesimo cristiano.
Nel 1968 è stata fondata in suo onore, a Torino, l'associazione culturale «Centro Pannunzio» per iniziativa di Arrigo Olivetti, Mario Soldati e Pier Franco Quaglieni, che la dirige sin dalle origini.
Al lettore il piacere di scoprire la vita di Mario Pannunzio in questa lettura affascinante che ne costruisce le tappe più significative mostrando tutta la passione che muove il grande saggista Pier Franco Quaglieni . Un libro nitido nella scrittura e intenso nei sentimenti. Un viaggio tanto ardito quanto pieno di informazioni realistiche e concrete.
In appendice il libro pubblica per la prima volta il carteggio intercorso tra Benedetto Croce e Mario Pannunzio.
Da sx Ennio Pedrini - Editore , Lina Conte - Presidente della Biblioteca Comunale “Primo Levi”, Prof. Pier Franco Quaglieni autore del saggio Il Liberale Pannunzio – Tutto l’oro del mondo? – Paola Cortese - Assessore alla Cultura del Comune di Saint-Vincent. |
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Il prof. Pier Franco Quaglieni è docente e saggista di storia contemporanea. Diventa giornalista nel 1968. Iniziò a scrivere i primi articoli quando era al Ginnasio e da allora ha sempre continuato a scrivere.. È Presidente fondatore ed è Direttore generale del Centro di Studi e Ricerche “Mario Pannunzio” di Torino dal 1968, da lui fondato, ventenne, insieme ad Arrigo Olivetti e Mario Soldati. È succeduto ad Arrigo Olivetti, Mario Bonfantini, Edoardo Ruffini, Mario Soldati ed Alda Croce che sono stati presidenti del Centro ‘Pannunzio’ prima di lui. Laureato in Lettere all’Università di Torino, è stato allievo di Aldo Garosci e di Franco Venturi.
Collaboratore di importanti riviste tra cui La Nuova Antologia di Giovanni Spadolini e Nord e Sud di Francesco Compagna, scrive per lunghi anni prima sul quotidiano La Gazzetta del Popolo e poi su Stampa Sera, La Stampa e altri quotidiani.
Dal 1970 al 1975 è stato Vice Presidente del Consiglio Italiano del Movimento Europeo.
È Componente del Comitato Scientifico della Fondazione “Filippo Burzio” e Vice Presidente della “International Federation of free culture” di Londra.
Ha fondato nel 1967 il gruppo studentesco “Riforma Democratica Universitaria” che si è battuto contro la nascente contestazione nell’ambito dell’Università di Torino.
Ha collaborato intensamente con l’U.S.I.S. e con il Consolato U.S.A. di Torino negli Anni ’70 e ’80, ospitando ed organizzando incontri con personalità della cultura nord-americana in tempi nei quali in Italia imperversavano le BR e il Consolato era meta di continui cortei e sit-in antiamericani.
Il Sindaco di Torino nel 1984 lo ha insignito del Sigillo d’Argento di benemerito della Città di Torino. Nel 1998 il Sindaco di Torino gli conferisce una targa di benemerenza per la sua attività di organizzatore e promotore di cultura. Nel 2008 il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte gli conferisce una targa di benemerenza per i quarant’anni di direzione e di presidenza del Centro ‘Pannunzio’. Il Sindaco di Alassio nel 2007 gli conferisce l’Alassino d’oro, massimo riconoscimento della Città. Nel 2003 il Rettore dello storico Convitto Cicognini di Prato gli conferisce il titolo diEducatore Onorario. Nel 2002 i Licei Pantaleo e Giovanni Gentile di Castelvetrano gli conferiscono una targa in cui lo si definisce Vir bonus dicendi peritus.
È presidente della Giuria dei premi letterari Mario Soldati e Mario Pannunzio.
Presidente della Deputazione Subalpina per la salvaguardia di Venezia.
Ha vinto, tra gli altri, i Premi giornalistici Venezia, Salvemini, Arrigo Benedetti, Ernesto Rossi, Lucca, Prezzolini ed i Premi internazionali di cultura Voltaire, Tocqueville, Benda. È stato inoltre insignito del premio Einaudi scuola e Cavour-Italia. Nel 2008 ha ottenuto il Leon d’oro alla carriera per i suoi quarant’anni di giornalismo.
Autore di importanti pubblicazioni storiche tra cui Figure del Piemonte laico, Pannunzio ed il Mondo, Gozzano e il suo tempo, La Destra storica, Cavour e l’Europa, Giolitti e la sua età, Giolitti nella storiografia crociana, Cavour e Giolitti, Einaudi e Giolitti, Romeo storico di Cavour, Gobetti, Omodeo e il Risorgimento. È stato tra i primi studiosi in Italia ad occuparsi di temi scottanti come quelli delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Ha contribuito altresì a rivalutare il ruolo dell’Esercito regolare nella guerra di Liberazione e la Resistenza non comunista. Ha collaborato per la storia delle dottrine politiche e la storia contemporanea al Grande Dizionario Enciclopedico UTET. È stato Direttore della Collana Quaderni laici.
Per la Storia di Torino diretta da Valerio Castronovo ha scritto un importante saggio sulla storia delle istituzioni culturali subalpine. Curatore di alcune edizioni delle opere di Benedetto Croce, è autore anche di saggi sulla letteratura latina e di una traduzione del liber catulliano. Ha curato la pubblicazione del Carteggio Croce-Pannunzio su invito di Alda Croce figlia del filosofo.
È inoltre autore di pubblicazioni storiche edite dalla Città di Torino tra cui il volume Memorie di pietra e Le nostre radici. Coautore della Storia del Parlamento italiano in venti volumi.
È stato insignito dal Presidente della Repubblica Francesco Cossiga – motu proprio – della onorificenza di Grande Ufficiale al merito della Repubblica nel 1991 e nel 1999 dal Presidente Scalfaro – sempre motu proprio – di quella di Cavaliere di Gran Croce, massima onorificenza dello Stato.
Ha promosso importanti mostre storiche (Cavour) e storico-artistiche (I disegni di Leonardo alla Biblioteca Reale di Torino, Visti da Chicco, Il graffio di Gec, Torino liberty, I luoghi pavesiani, Dal “Risorgimento liberale” al “Mondo”, Il Mondo di Maccari, ecc.).
È stato insignito dal Presidente della Repubblica Scalfaro della Medaglia d’Oro di Benemerito della Scuola della cultura e dell’arte all’età di 46 anni, dopo che nel 1978 il Centro ‘Pannunzio’ ricevette lo stesso prestigioso riconoscimento, ad appena dieci anni dalla sua fondazione con decreto del Presidente Sandro Pertini.
È stato direttore del giornale Scuola Nuova, Segretario Nazionale e poi Presidente della Federazione Italiana Docenti F.I.D.
Nel 1998 la Fondazione “Popper” di Vienna ha promosso la pubblicazione di un libro su di lui e la sua attività scientifica e culturale dal titolo Professore di Libertà: oltre cento testimonianze di particolare significato ed autorevolezza.
Nel 2009 è uscito per le edizioni di Genesi un suo volume su Mario Pannunzio dal titolo emblematico: Liberali puri e duri – Pannunzio e la sua eredità in cui raccoglie molti suoi saggi ed articoli con testimonianze, tra gli altri, di Soldati, Spadolini, Laurenzi, Valiani, Montanelli, Man, Pera, Bettiza, Conso e Mathieu. Un’opera importante che ha fatto discutere perché Quaglieni dimostra in termini storici il profondo liberalismo pannunziano rispetto alle interpretazioni tramandate da una certa vulgata, volte a ridurre Pannunzio ad una icona dell’antifascismo laicista.
È considerato il massimo studioso di Mario Pannunzio e del “Mondo”, il settimanale fondato e diretto per 18 anni da Pannunzio.
In occasione del centenario della nascita di Pannunzio ha curato Mario Pannunzio. Da Longanesi al “Mondo”. Nel giugno 2010, avendo proposto la costituzione di un Comitato Nazionale per le onoranze a Mario Pannunzio per il centenario della sua nascita, ha rinunciato al contributo ministeriale stanziato con una lettera al Ministro dei Beni culturali in cui, considerando i tempi difficili che si profilavano per l’economia italiana, sostenne che il Centro “Pannunzio” avrebbe sostenuto con i suoi soli mezzi le manifestazioni promosse in tutta Italia. Nel 2010 ha girato città e grandi e piccole per commemorare Pannunzio in convegni e conferenze. È stato il promotore del francobollo emesso da Poste Italiane in 4 milioni di copie per onorare Pannunzio per il centenario della nascita e scrive sul bollettino ufficiale dell’emissione del francobollo un profilo storico di Pannunzio.
Nello stesso 2010 accetta invece di far parte del Comitato Nazionale per il centenario della nascita del Conte di Cavour presso il Mibac, ritenendo che per l’artefice dell’unità d’Italia fosse indispensabile che lo Stato italiano lo onorasse adeguatamente.
Nel 2010 pubblica Pannunzio e la sua eredità, vincendo un bando della Regione Piemonte. Il volume è stato diffuso gratuitamente a tutte le scuole e biblioteche del Piemonte, della Liguria e delle principali Biblioteche italiane.
Nel 2011 è protagonista di centinaia di incontri per il 150° dell’Unità d’Italia a cui viene invitato come relatore e conferenziere.
Nel 2013 cura la riedizione per “Libro aperto” delle “Memorie di Marcello Soleri”, scrivendo un’ampia introduzione storica sul ministro liberale piemontese che fu l’erede di Giovanni Giolitti. Inoltre, in occasione dei 45 anni del Centro “Pannunzio” promuove e partecipa in prima persona alle manifestazioni per questo anniversario che viene festeggiato in tutta Italia in quanto gradualmente il Centro Pannunzio da associazione preminentemente piemontese diventa una realtà nazionale con Sezioni che operano in molte città.
Il 21 maggio 2013 viene festeggiato nella Sala Rossa del Consiglio Comunale di Torino dal Sindaco Fassino con una cerimonia a lui dedicata al termine della quale il Sindaco gli conferisce un riconoscimento a nome dell’intera Città.
Il 3 giugno un’analoga manifestazione viene promossa dal Consiglio Regionale del Piemonte nell’Aula dell’Assemblea legislativa e in quella occasione gli viene offerto un libro con 120 testimonianze sulla sua attività di studioso e animatore del Centro Pannunzio dal titolo emblematico Il Centro Pannunzio e un maestro di libera cultura con prefazione di Piero Ostellino.
Il libro è stato presentato in molte città italiane, in concomitanza con i festeggiamenti per i 45 anni del Centro.
Prof. Pier Franco Quaglieni
Il Liberale Pannunzio – Tutto l’oro del mondo?
Edizioni Pedrini
Pagine 206