Print this page

PALESTINA: GIORNALISTI ITALIANI CONTRO LA CONGIURA DEL SILENZIO

By Flip April 28, 2025 44

A Gaza sono stati uccisi più giornalisti in un anno e mezzo che in tutte le guerre mondiali, in Vietnam, nei Balcani e in Afghanistan messe insieme.
Erano tutti palestinesi.
Non è un effetto collaterale. È una mattanza premeditata.
È un attacco mirato al diritto di informare.
Alla libertà.
Alla civiltà.
Duecentodiciassette colleghi assassinati – forse di più – mentre indossavano il giubbotto con la scritta PRESS.
Uccisi insieme alle famiglie, ai figli, ai loro sogni e alle loro speranze di pace.
Hanno pagato il loro prezzo al diritto-dovere di servire l’opinione pubblica del mondo intero.
Ma ora più che mai è il nostro stesso silenzio a presentare il conto.
Di fronte a questa strage di colleghi, era lecito attendersi un coro unanime di sdegno da parte dei nostri giornali, le nostre televisioni, le nostre radio. Ma quest'unanimità non c'è stata. Sullo sdegno ha prevalso in larga parte il silenzio, e la mistificazione della realtà secondo le veline dell’esercito israeliano e del suo governo.
Anche tra noi giornalisti, in molti tacciono per paura di essere etichettati, discriminati, isolati.
Tacciamo per non disturbare.
Questo silenzio è comodo. Ma non è muto; parla.
E non è gratis; costa.
Ogni parola taciuta allontana dalla verità e dalla storia.
E ogni verità omessa rende complici.
Complici di una strage permanente del popolo palestinese, del diritto internazionale, dei più elementari diritti umani.
Complici di un genocidio.
Se non denunciamo ora, se non ci esponiamo ora, quale giornalismo difendiamo?
Chi guarderà a noi come modello?
Non i giovani reporter.
Loro guarderanno a Gaza.
Ai cronisti che hanno scelto di raccontare sapendo che poteva costare loro la vita. E molti, troppi, l’hanno immolata per questo.
Il nostro silenzio parla.
E un giorno griderà che abbiamo tradito la nostra missione.
Che invece di difendere le notizie, le abbiamo censurate.
Che invece di custodire la libertà, l’abbiamo abbandonata.
Che invece di difendere i diritti e la democrazia,
li abbiamo sabotati.

Per questo intendiamo ribellarci a questa congiura del silenzio che soffoca verità e giustizia e disarma le coscienze.
Alziamo finalmente la testa!"

Rate this item
(1 Vote)
Last modified on Monday, 28 April 2025 14:21