L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.


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Kaleidoscope (1581)

Free Lance International Press

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Italo Calvino nasce nel 1923 a Santiago de Las Vegas e muore a Siena a soli 61 anni nel settembre del 1985 a seguito di un intervento al cervello per ictus celebrale. Italo Calvino riposa nel cimitero-giardino di Castiglione della Pescaia, nella provincia di Grosseto.  

Nel 1925 la famiglia Calvino si trasferisce a Sanremo, dove lo scrittore trascorrerà l'infanzia e l'adolescenza. Nel '41 si sposta a Torino, dove si iscrive alla Facoltà di Agraria. Inizia già a comporre i primi racconti, poesie e testi teatrali. Nel 1943, per evitare di essere arruolato nell'esercito repubblichino di Salò dopo l'8 settembre, entra nella brigata comunista Garibaldi.

Nel 1945, dopo la guerra, Calvino lascia la Facoltà di Agraria e si iscrive a Lettere. Nello stesso anno aderisce al PCI. Entra in contatto con Natalia Ginzburg e Cesare Pavese a cui sottopone i suoi racconti. Inizia a collabora con il quotidiano "l'Unità" e con la rivista “Il Politecnico” di Elio Vittorini. In questi anni si afferma la casa editrice torinese Einaudi (fondata nel 1933) con famosi collaboratori e consulenti, tra cui Pavese e Vittorini stessi. Proprio su suggerimento di Pavese viene pubblicato nel 1947 il primo romanzo di Italo Calvino “Il sentiero dei nidi di ragno” di stampo neorealista, come la successiva raccolta di racconti.Nel 1952 viene pubblicato “Il Visconte dimezzato” - il primo della trilogia I nostri antenati - nella collana Einaudi “I gettoni”, diretta da Vittorini.

Si assiste in seguito a un cambiamento di stile di Calvino da neorealista a quello fiabesco-allegorico, che diventerà lo stile dell'autore.

Nel 1956 vengono pubblicate le Fiabe italiane, un progetto di raccolta, sistemazione e traduzione di racconti della tradizione italiana popolare. Nel '57 lascia il PCI, dopo l'invasione da parte sovietica dell'Ungheria. In questi anni scrive diversi saggi, tra i più importanti “Il midollo del leone” (1955), sul rapporto tra letteratura e realtà. Collaboratore con diverse riviste, tra cui “Officina”, fondata da Pier Paolo Pasolini, dirige con Vittorini la rivista "Menabò". Il suo stile fiabesco-allegorico si esprime al meglio nel “Barone rampante” (1957) e nel “Cavaliere inesistente” (1959), completando così la trilogia cominciata nel '52 con “Il visconte dimezzato”.

Nel 1962 conosce Esther Judith Singer una traduttrice di origine argentina con cui si sposa nel 1964. Si trasferiscono a Parigi nello stesso anno. Nel 1963 pubblica “La giornata di uno scrutatore”, un romanzo breve. Nello stesso anno esce, nella collana einaudiana “Libri per ragazzi”, Marcovaldo, una serie di racconti incentrati sulla figura di Marcovaldo, un modesto operaio di una ditta del boom economico. A Parigi entra in contatto con lo strutturalismo di Roland Barthes.

In questo clima speculativo e filosofico, Calvino frequenta gli intellettuali del movimento OuLiPo (Ouvroir de Littérature Potentielle, un laboratorio di letteratura di cui fa parte anche Raymond Queneau, autore de “I fiori blu” e degli “esercizi di stile”.

Da questi incontri e influenze letterarie nascono nel 1965 “Le cosmicomiche” e altre opere di grande interesse. Queste opere fanno parte del cosiddetto “periodo combinatorio” dell’autore, strettamente dipendente dalla riflessione strutturalista sulle forme e le finalità della narrazione.

Nel 1980 esce la sua raccolta di saggi “Una pietra sopra”. Seguono nel 1983 “ racconti di Palomar,” in cui il protagonista attraverso le proprie osservazioni sul mondo circostante, porta il lettore a riflettere sull'esistenza umana e sull’importanza della parola. Questi racconti sono caratterizzati da un profondo pessimismo, e da un senso di solitudine.

Nel 1984 Italo Calvino lascia Einaudi e con Garzanti, pubblica “Collezione di sabbia”. Nel 1985 viene invitato dall'università di Harvard a tenere una serie di conferenze ma, in quel periodo viene colto da un ictus nella sua casa a Roccamare, presso Castiglione della Pescaia. Muore pochi giorni dopo a Siena.

Molti non sanno che Calvino si interessò anche al cinema e alla musica.

Il film “I soliti ignoti” di Monicelli fu tratto dal suo racconto “furto in una pasticceria”. Partecipò inoltre in “Boccaccio 70” sempre diretto dal maestro Monicelli. In campo musicale scrisse alcuni testi che vennero musicati da Sergio Liberovici.

Nel 1981 riceve la Legion d’Onore

Frasi e aforismi

Se infelice è l'innamorato che invoca baci di cui non sa il sapore, mille volte più infelice è chi questo sapore gustò appena e poi gli fu negato.

Chi ha occhio, trova quel che cerca anche ad occhi chiusi.

D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.

La fantasia è un posto dove ci piove dentro


October 21, 2021

America e Russia sembrano tornati alla guerra fredda di un tempo. Dal 1° novembre Mosca sospenderà il funzionamento della sua missione presso la Nato e le operazioni della missione militare di collegamento della Nato a Mosca. L'America ha già convinto gli alleati europei a non importare più il gas russo, fino ad ora venduto a prezzo relativamente basso, e a importare quello americano (liquefatto per il trasporto) molto più costoso, ma che a suo parere renderebbe l'Europa più indipendente dalla Russia, con buona pace delle bollette energetiche che il nostro paese dovrà affrontare, di gran lunga più costose, le prime conseguenze le vedremo questo inverno.

In questo modo i paesi del Patto Atlantico, a detta degli USA, metteranno all'angolo la potenza russa? Lo chiediamo al presidente di Vision&Global Trends, International Institute for Global Analyses, dott. Tiberio Graziani:” I rapporti tra la Federazione Russa e la Nato sono sempre stati tesi, se si eccettua il breve periodo che intercorse tra il 2002 e il 2008, vale a dire dalla “Dichiarazione di Roma”, firmata a Pratica di Mare nel corso del vertice NATO-Russia, fino alla crisi georgiana e la tensione nel 2014, con un'altra crisi internazionale, quella relativa alla Crimea. Tenuto conto di ciò, la notizia non mi ha affatto colto di sorpresa.”Afferma Graziani che continua:” La decisione di Mosca di sospendere i legami diplomatici a partire dal primo novembre era, a mio avviso, nell'aria; essa risulta essere la risposta, peraltro scontata, all'espulsione degli otto diplomatici russi della scorsa settimana. È, in sostanza, un altro episodio della “guerra delle espulsioni” di diplomatici iniziata tra Russia e USA nel marzo del 2018, che tuttora perdura e interessa alcuni paesi dell'Alleanza NATO (ad esempio la Gran Bretagna) e la stessa organizzazione della NATO, come sta accadendo in questi giorni. La Russia non continuerà a fingere che un cambiamento nelle relazioni con la Nato sia possibile nel prossimo futuro, ha sottolineato il ministro degli esteri russo Lavrov, annunciando la rottura con la NATO. Con tale affermazione, il ministro cerca di mettere un punto fermo in merito alle pessime relazioni NATO-Russia. In definitiva, Lavrov non vuole lasciare nel vago, molto semplicemente, i rapporti tra l'organizzazione atlantica e la Federazione russa."

Ma veniamo al nostro paese, chiediamo al Presidente Tiberi quali potrebbero essere le conseguenze dei rapporti tra l'Italia e la Federazione Russa: “certamente hanno un effetto negativo, a causa del fatto che i paesi membri dell'Unione sono anche membri dell'Alleanza atlantica. Tuttavia, questi ultimi screzi tra la Federazione e la NATO sono da leggersi anche in riferimento alla strategia che gli USA stanno mettendo in campo contro il costituendo asse Mosca-Pechino. C'è da aggiungere, al fine di avere un quadro più completo possibile, che con l'espulsione degli otto diplomatici di una settima fa, la NATO ha inviato un segnale non solo, ovviamente, alla Russia, ma anche ai suoi alleati, come la Francia e la Germania, che intrattengono relazioni con Mosca e Pechino. Per quanto concerne l'Italia, Roma seguirà le indicazioni della NATO. ” Per Graziani “allo stato attuale, non sembrano esserci le condizioni per tornare allo spirito di Pratica di Mare. Nel 2002, il presidente del Consiglio Berlusconi e il presidente della Commissione europea Prodi perseguivano in riferimento ai rapporti con la Russia un progetto che vedeva l'Italia e l'Unione Europea come ponte di collegamento tra il sistema occidentale a guida statunitense e la Federazione Russa. Ora le condizioni sono mutate ed anche gli uomini...”

Chiediamo ancora se L'Italia, guidata da Mario Draghi, che crediamo si renda conto che la Russia è un attore fondamentale per gestire l'attuale situazione di crisi in Afghanistan e altri dossier Internazionali, potrebbe realizzare un'operazione di avvicinamento, come una volta riuscì a Silvio Berlusconi:“allo stato attuale, non sembra ci siano le condizioni per tornare allo spirito di Pratica di Mare. Ora le condizioni sono mutate ed anche gli uomini...”

Villa Talamo a Fonteblanda (GR).
La Piscina e la Vista su Talamone. Foto VT

La Costa di quella magnifica Regione Italiana denominata Toscana è semplicemente stupenda e si estende per ben 397 Km., bagnata dal Mar Ligure nella parte centro settentrionale e dal Mar Tirreno in quella Meridionale. Una Costa fascinosa e straordinariamente accogliente che offre un'infinita possibilità di divertimenti e piaceri, sia per la diversificata morfologia sia per le sue famose e bellissime Località turistico-balneari: una di queste è sicuramente Orbetello in Provincia di Grosseto.

Orbetello è un Comune di circa 14.000 abitanti situato al centro dell'omonima e suggestiva Laguna, una delle più importanti Riserve Naturali Italiane, è unita al “Monte Argentario” da una strada costruita nel 1842 su un terrapieno artificiale (la diga), che ha diviso la Laguna in due specchi d'acqua ("Laguna di Levante" e "Laguna di Ponente"); fino al 1944 sulla diga correva anche una ferrovia che la collegava a Porto Santo Stefano. Una delle Frazioni del

Il Direttore Generale Philipp Kunz.
Foto di Giorgio Dracopulos

Comune di Orbetello è “Fonteblanda”.

Fonteblanda è ubicata nel “Parco Naturale della Maremma” a pochi metri dalle spiagge bellissime di Bengodi, dell'Osa e della Puntata sul Golfo di Talamone e dai siti archeologici di “Poggio Talamonaccio”; si presenta come un moderno Paese sviluppatosi nel corso del XX Secolo intorno allo Scalo Ferroviario. Uscendo per poche centinaia di metri in direzione Sud dal Centro abitato di Fonteblanda, in Via Aurelia Vecchia, sulla destra c'è una strada sterrata, Via Gaetano Carotti, percorrendola per un breve tratto si arriva al Civico 8 in un “piccolo paradiso terrestre” : Villa Talamo .

“Villa Talamo”, maestoso edificio risalente al 1730, è un antico Convento di Suore, si suppone appartenente all'Ordine delle Benedettine visto che poco lontano da Talamone, in posizione dominante sulle colline maremmane di Poggio Lecci e Poggio Uccellina, sorgeva un altro importante Monastero Benedettino quello di “Santa Maria di Alberese”.

Nel 1996 “Villa Talamo” era della Famiglia Viganò e proprio in questo periodo il complesso venne profondamente ristrutturato; anni dopo subentrò nella titolarità la Famiglia

 Namelaka a Forma di Pesca. Foto di Giorgio Dracopulos

Zampolli. Nel 2008 il Milanese Egidio Zampolli con la Moglie Alessandra ei Figli Massimiliano, Manuela e Michelangelo, fecero di Villa Talamo la loro Casa. Egidio Zampolli, che purtroppo ci ha lasciati nel dicembre 2015, era un uomo gentile, leale e generoso, un vero signore, un grandissimo appassionato del mare, della nautica e della natura essendo anche un esperto cacciatore.

Villa Talamo a Fonteblanda (GR). Foto VT.

Per decisione della Famiglia, che ha voluto condividere questo luogo da sogno, dal Luglio 2016 “Villa Talamo” è diventata un super accogliente Resort.

“Villa Talamo” è un luogo unico nel suo genere un magico scrigno protetto dal Promontorio di Bengodi e dalla natura incontaminata della verdeggiante macchia mediterranea. Un'oasi circondata dallo splendido Parco, dove spicca la grande Piscina Infinity, e dalle acque turchesi del Golfo di Talamone, il tutto con una vista mozzafiato sulle dolci Colline e spiagge color smeraldo compresa quella privata. “Villa Talamo” è una fuga da sogno sulla Costa Toscana proprio grazie a un panorama fronte mare a dir poco emozionante dove si contempla uno spettacolo creato dalla vista dell'Argentario, di Porto Santo Stefano, di Talamone, olteché dalle Isole del Giglio, di Giannutri e di Montecristo.

“Villa Talamo” dispone di sei meravigliose e super accoglienti camere e tre grandi e affascinanti suite, oltre a una grande appartamento padronale, ogni spazio è stato elegantemente arredato con mobili d'epoca di raffinata eleganza. Graziosa e storica la Cappella compresa nell'edificio e incantevole la Torre Campanaria che ancora scandisce le ore.

Dopo aver visitato con molto piacere tutta la struttura, grazie anche al gentile, bravo e disponibile General Manager Philipp Kunz (classe 1982, di origini Austriache), sopraggiunta l'ora di pranzo mi sono accomodato al Ristorante in una caratteristica e ospitale saletta totalmente a me dedicata con due soli tavolini apparecchiati. Con la buona stagione il Ristorante è all'aperto immerso nella magia della natura.

Ad accogliermi, con grande premura e simpatica familiarità, l'Executive Chef & Food and Beverage Management della Villa: Massimiliano Volonterio.

Massimiliano è nato a Como il 24 Novembre del 1980, fin da giovanissimo ha sempre apprezzato i piaceri della “buona tavola” visto che Mamma e Nonno erano dei veri Maestri di Cucina e lo Zio un grande Pasticciere, tutta questa gustosa influenza non poteva che portarlo , nel 2000, a diplomarsi all'Istituto Professionale Servizi per l'Enogastronomia e l'Ospitalità Alberghiera “Carlo Porta” di Milano. Dopo un brevissimo periodo di gavetta dove ha dimostrato la sua grande predisposizione e amore per la Cucina ha iniziato dal 2001 una carriera da Chef brillante davvero in Italia e all'Estero in Locali famosi e super “Stellati”. Dal Mese di Aprile 2021 Massimiliano Volonterio è a “Villa Talamo”.

Ma torniamo al Ristorante della Villa dove il Menu offre un'interessante scelta di piatti di mare e di terra. La Carta dei Vini è selezionata e non mancano le Bollicine.

Giorgio Dracopulos e lo Chef Massimiliano Volonterio

Eccoci giunti alla degustazione fatta. In tavola un ricco cestino di panini, fragranti e gustosi, ai vari sapori, un Olio Extra Vergine di Oliva 100% Toscano molto buono e delicato, “FonteTinta” dell'Azienda I Lecci , e un Aceto molto interessante “Dolce Denso” dell' Antica Fattoria La Parrina . Il cibo è stato accompagnato da un Vino Rosso di grande classe: “ Fuligni 2013 Brunello di Montalcino Riserva”. Sono state servite le seguenti portate: - Cappuccio di zucca e le sue chips di focaccia fatta in casa; - Carpaccio di vitello al cioccolato,

Pancia di Maialino. Foto di Giorgio Dracopulos

tartufo Toscano e Olio Extra Vergine di Oliva; - Paccheri (prodotti artigianalmente con semola di grano duro Toscano e trafilati al bronzo del Pastificio Morelli ) crema di patata affumicata, polpo croccante e mandorle; - Zuppa di pesce alla Maremmana con pescato di zona e pane integrale croccante; - Pancia di maialino, cavolo viola e chutney (salsa agrodolce) di miele; - Selezione di gustosi Formaggi della Tenuta Il Radichino Fratelli Pira ; - Namelaka (crema ultra cremosa, in questo caso dalla gradevolissima forma di pesca) al rosmarino e cioccolato bianco Noalya , sorbetto al limone e frutti di bosco; - Piccola Pasticceria della Casa.

Tutto decisamente buono con sapori e gusti spesso esaltanti, belle anche le presentazioni. La Cucina dello Chef Massimiliano Volonterio è estremamente genuina, piacevole, ricca, gustosa, saporita, leggera e bella, oltreché essere il frutto di una mano esperta. Le materie prime sono di ottima qualità, alcune raccolte direttamente dal suo orto personale ubicato nel parco, ed è molto apprezzabile la ricerca che lo Chef fa dei prodotti più validi e particolari del Territorio. In Cucina lo Chef è supportato dal bravo Capo Partita Pubudu Niroshan Samarawickrama, originario dello Sri Lanka, e da Alice.

Al Resort “Villa Talamo” di Fonteblanda, in Provincia di Grosseto, ho trovato una struttura estremamente affascinante, immersa nel verde e ubicata davanti a un panorama fantastico, che offre una speciale accoglienza personalizzata abbinata all'ottima cucina dello Chef Massimiliano Volonterio.

Giorgio Dracopulos

https://villatalamo.com/

October 18, 2021
 
                                                        per il video clicca sulla foto

Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

La ripartenza è in atto. Eccome! E la confusione ne approfitta. È mancata una cabina di regia, una logica di lavoro. È prevalsa l’anarchia. Alle tradizionali manifestazioni organizzate da sempre nei mesi d’autunno come Milano Wine Week, Life of Wine, Autochtona, Modena Champagne Experience, Merano Wine Festival e Fivi si sono aggiunte, meglio dire sovrapposte nelle date, il Vinitaly Special Edition, le presentazioni di tutte le Guide comprese anche le nuove (una marea) e, udite udite, Benvenuto Brunello che lascia le Anteprime Toscane (mese di Febbraio) occupando il calendario dal 19 al 28 novembre. Senza dimenticare le innumerevoli iniziative delle cantine piccole e grandi. Avanti c’è ancora posto nella sovrapposizione!

 

Frammento n. 1

La provocazione: tappo a vite tutta la vita.

Riporto il pensiero di un grande produttore altoatesino, Franz Hass, estratto da un’intervista pubblicata su Cronache del Gusto del 6 ottobre u.s.

"Faccio vino da molti anni ed oggi tutte le mie etichette hanno il tappo a vite".

“Tutto è nato quando nel 1996 ho partecipato a una degustazione diciamo alternativa in Sardegna e da due anni lo uso su tutti i miei vini. Anche per quelli che fanno lunghi invecchiamenti. Non solo. Dagli studi specifici che ho fatto mi sono reso conto che i benefici del tappo a vite non sono solo per i bianchi, ma anche per i rossi che, anzi, ne godono di più". Diciamoci la verità: in Italia, come in Francia, ad esclusione dell’Alsazia, il tappo a vite non attacca. “No. Credo che il problema sia nella giusta comunicazione. Anch’io all'inizio ho avuto qualche difficoltà a far comprendere le differenze. Ma oggi posso affermare che il tappo a vite è la chiusura migliore per la qualità del vino". Non sarà mica una scelta collegata ai costi? "E' vero che il tappo a vite costa meno del tappo di sughero, ma se confrontiamo i prezzi di una tappatrice per il tappo a vite e quella per il sughero i costi sono molto diversi. Il guadagno? Non dobbiamo più sostituire le bottiglie che sanno di tappo". Ma alla fine è vero che il tappo a vite permette una conservazione migliore del vino? "Non solo si conserva meglio, ma invecchia benissimo". Aggiungo: c’è il vantaggio nell’uso della solforosa. Ma avrà o no un limite il tappo a vite? Possono essere tappati tutti i vini? “Personalmente ho solo 16 anni di esperienza con i tappi a vite. Ma ho confrontato i miei vini imbottigliati nel 2005 sia con tappo a vite che con tappo a sughero. Non c'è confronto. Vince il tappo a vite".E gli scettici? “L’invito in cantina e gli faccio assaggiare le prove che ho fatto negli ultimi anni. Chi la fa, poi, non esce più con la stessa idea". “I numeri italiani fanno fatica. In Alto Adige, su 135 aizende, circa 40 lavorano con il tappo a vite. Sono piccolissime, ma ci sono".

La provocazione ultima: Con gli spumanti come la mettiamo?

"C'è il tappo a corona. E si fa un prodotto migliore di quello che è". E l'aspetto sentimentale dello stappare? "Bisogna bere il vino, mica il tappo..." Ad ognuno la sua!

 

Frammento n. 2

La città di Marsala ha la Piazza Marco De Bartoli

Marco De Bartoli 

È ufficiale, la città di Marsala rende omaggio ad un grandissimo personaggio del vino italiano. Marco De Bartoli visionario, indomabile, talentuoso. Giustissimo e doveroso che la sua città natale lo onori intitolandogli una piazza nel pieno centro storico. Chapeau!

 

Frammento n. 3

Salviamo il Pinot Grigio Ramato: non è un rosé.

Vogliono far passare il Pinot Grigio Ramato per un rosé. Il vino rosato è oggi, più che mai, sulla bocca di tutti. Ne consegue che l’industria vinicola è impegnata a cavalcare (ahimé ndr) l’onda della moda rosa con le conseguenze che registriamo. Ed ecco avanzare, sulla base di ragionamenti legati alla logica del cassetto, la manovra che ha portato recentemente alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della modifica del disciplinare della DOC delle Venezie che permetterà di utilizzare i termini rosato, rosé o ramato in etichetta indifferentemente, secondo le esigenze di marketing. E qui casca l’asino: rosato, rosè meglio di ramato. NO. Il pinot grigio ramato non è un Rosé!

 

 

Frammento n. 4

Il brett diventa un difetto tollerabile.

Felicemente adagiato sulle bucce dell’uva, i lieviti Brettanomyces, oltre finire nel mosto e di conseguenza nel vino, trovano posto anche nei e sui legni nelle cantine. L'invisibile terrore della stragrande maggioranza dei produttori, pronti a combatterlo a colpi di anidride solforosa. Ha un carattere lunatico il brett. Regala in realtà odori anche molto diversi tra loro. Odore da pollaio, o di cerotto disinfettante, di rancido ma anche di formaggio, di bacon e chiodi di garofano. E di sudore di cavallo, fagioli bruciati, latte acido ne vogliamo parlare? . Il brett è, con ogni probabilità, il lievito più controverso della scienza enologica, amato da alcuni, tollerato da altri, detestato dalla maggior parte. Nel comparto dei cosiddetti vini naturali, di quelli ispirati dall’eco sostenibilità, dalla filosofia biodinamica, è tollerato. Anzi; guai se un vino di questi comparti non ha il brett. Personalmente lo detesto ; rimane e rimarrà sempre un difetto del Vino!

 

Frammento n. 5

Benvenuto Brunello lascia le Anteprime di Toscana

Nuove date e collocazione nella seconda quindicina del mese di novembre per la rassegna Benvenuto Brunello. Dal 19 al 28. Siamo alla trentesima edizione: si cambia! Annata 2017 e riserva 2016 (una bomba). Il perché della decisione? “In una fase di grande cambiamento occorre avere il coraggio di innovare per centrare quegli obiettivi di promozione che le stesse aziende ci chiedono”. Così il Presidente del Consorzio Fabrizio Bindocci. Il format, rigorosamente su invito, vedrà lo spazio di due giorni per la stampa nazionale ed internazionale. Nei giorni successivi inviti selezionati per le rimanenti categorie. E Nobile Montepulciano, Vernaccia di San Gimignano, Chianti e Chianti Classico staranno a guardare? Chi vivrà vedrà.

 

 

 

Una segnalazione per tutti gli amici.

È uscito, in questi giorni, un interessante pubblicazione dal titolo VITIGNI, VINI RARI e ANTICHI nella collana Interferenze, editore Cinquesensi. Le unicità dell’Italia enoica.

Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa l’esito di un lungo lavoro di ricerca, studio, selezione e assaggi. “Vitigni, vini rari e antichi” è costruito con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione. Un’opera importante, anzi necessaria che va a integrarsi alla già nutrita biblioteca relativa alla viticoltura e alla civiltà del vino. Da non perdere.

Osservo, scruto, assaggio e…penso. (urano cupisti)

October 10, 2021

 

Il 2 ottobre, l’importante Associazione sindacale dei Carabinieri UNARMA ha diffuso un comunicato ricco di ben ponderate riflessioni critiche in merito alla adozione della certificazione verde, meglio nota come green pass, rivolgendosi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministro della Difesa, al Garante della Privacy, alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e al Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri (https://www.unarma.it/green-pass-il-continuo/).

Dopo aver opportunamente ricordato l’appoggio di UNARMA alla campagna vaccinale,  la “lettera aperta” mette in luce, come perno centrale di tutte le successive argomentazioni,

·     il fatto che le evidenze scientifiche maturate con la sperimentazione stanno dimostrando, “chiaramente e in maniera inoppugnabile, che anche i vaccinati contro il covid 19 possono contrarre il virus e possono trasmetterlo ad altri, sia vaccinati che non vaccinati”.

·     Nel testo, poi, viene effettuato ampio riferimento a quanto recentemente scritto da Magistratura Democratica sulla rivista giuridica Questione Giustizia, con il documento intitolato “Sul dovere costituzionale e comunitario di disapplicazione del cd. decreto green pass”, documento in cui si denuncia l’incostituzionalità del decreto governativo (sia rispetto alla Carta italiana sia rispetto alla normativa europea) e in cui si sostiene che, nel nostro Paese, si starebbe realizzando un diffuso potere di polizia volto a mettere a repentaglio le libertà costituzionali fondamentali (libertà personale e libertà di circolazione prime fra tutte) e a violare i principi costituzionali fondamentali come il principio di eguaglianza, il principio di legalità ed il principio della certezza del diritto.

·     Il comunicato evidenzia che, oltre a violare il dettato costituzionale, il green pass non sarebbe conforme alle direttive europee, che raccomandano di evitare qualsiasi forma di discriminazione nei confronti dei cittadini non vaccinati.

·     E che il green pass, quindi, verrebbe a costituire un evidente quanto illegittimo disequilibrio fra la tutela dei diritti e l’adempimento dei doveri inderogabili, comportando effetti plurimi di discriminazione e trattamento differenziato, impedendo ai cittadini che ne sono privi di svolgere determinate attività e di poter accedere ad una serie di luoghi che contribuiscono al benessere psico-fisico ed alla tutela della dignità umana.

·     Viene ribadito, poi, che, non essendo previsto l’obbligo vaccinale per tutti, la vaccinazione deve essere considerata una scelta personale, con il conseguente corollario che chi decide di non sottoporvisi, per qualsiasi motivo, non dovrebbe in alcun modo essere fatto oggetto di atti sproporzionati ed irragionevoli volti a determinare trattamenti differenziati.

·     In definitiva, non risultando la cosiddetta certificazione verde essere un reale strumento in grado di garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini, non dovrebbe costituire, di conseguenza, una condizione idonea all’imposizione di limiti legittimi nemmeno al diritto al lavoro.

·     In sede conclusiva vengono avanzate le seguenti richieste:

1)  assumere i provvedimenti di rispettiva competenza al fine di revocare immediatamente le disposizioni impartite, inerenti la certificazione verde quale condizione per il regolare ed usuale espletamento del lavoro;

 2) predisporre, a carico dell’amministrazione, l’effettuazione di tamponi per tutti quei Carabinieri sprovvisti di green pass, che accedono sui luoghi o nell’ambiente di lavoro, costituendo convenzioni a titolo gratuito in tutti i presidi territoriali d’Italia.

Insomma, un testo che merita indubbiamente di essere esaminato con cura e che, vista la peculiare credibilità della fonte, neppure il più dogmatico vaccinista dovrebbe sentirsi autorizzato ad accusare di semplicistico novaxismo.

October 05, 2021

Grane in vista per FI. Roberto Casalena, nostro collega responsabile del settore economico della Flip nonché direttore della testata "www.economicomensile.it" è stato a sua insaputa escluso dalla lista dei candidati alle elezioni comunali di Roma. Ora c'è il rischio che per la cancellazione di un candidato, appunto Roberto Casalena,  possa essere annullata l'elezione del I Municipio e Comune, per l'eventuale richiesta di broglio elettorale.

 

 

Tra DC e UDC era stato effettuato un accordo con FI, tramite il Senatore Maurizio Gasaparri, per partecipare insieme alle elezioni dei Municipi di Roma, nonchè del Sindaco, tant'è che, poi, sui biglietti e locandine elettorali è stato stampato il simbolo di FI, con sotto lo Scudo Crociato e la scritta Unione di Centro (DC e UDC). Poi l'intesa è stata disattesa, successivamente, almeno in parte. perchè? Infatti un candidato DC per il I Municipio, il dott. Casalena, è stato cancellato unilateralmente dalla lista elettorale, e quanto risulterebbe all'insaputa di Gasparri, effettuato dal suo braccio destro per Roma, Giordano Tredicine e senza motivazioni.Tra l'altro il Tredicine ha avvertito solo il 20 di Settembre, con un messaggio Whatsapp, il Segretario politico della DC, Franco De Simoni, sulla eliminazione del candidato in questione,

 

E' bene ricordare che Giordano Tredicine è passato dalle caldarroste alla politica ed è il pronipote tecnologico della dynasty che controlla camion bar e bancarelle. Esponente del Pdl, secondo la procura aveva una stretta rete di relazioni con Buzzi e Carminati. E forse, Tredicine, abituato a fare il bello e il cattivo tempo, ha scavalcato anche l'accordo preso da Gasparri con UDC e DC, eliminando sua sponte un candidato della DC dalla lista del I Municipio. Siamo alla frutta? Perché se Gasparri si è ridotto a far gestire la macchina burocratica delle elezioni a Roma ad uno come Tredicine vorrebbe dire che nella Capitale comanderebbe Tredicine al posto del coordinatore di FI, Gasparri.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
...passando sul Lungotevere delle Navi… 
 prendendo spunto dalle grandi ancore…
 attraversiamo brevemente la storia della Marina…
 raccontandone l'architettura… 
                                                                                                        
      
 
 
 
 
 
 
 
  
 
 
 
A tutti, transitando sul Lungotevere, è capitato di vedere le due grandi ancore poste quasi a difesa del Palazzo della Marina , sede del relativo Ministero.
Molti si saranno chiesti queste ancore così scure, così grandi e così esageratamente visibili, cosa rappresentano e perché sono lì ?
Partiamo quindi da qui per raccontarvi la storia di questo prestigioso Palazzo, che l'Open House di quest'anno edizione IX, darà l'opportunità di farvi visitare nelle sue originali magnificenze.
Personalmente vi guiderò nella scoperta di tali segreti, che ripercorrono la storia della nostra Marina degli ultimi 90 anni, con l'entusiasmo ormai siglato dall' “e dajeeeeee!!!!...” di una delle organizzatrici, che apre così, con dedita passione, le propedeutiche riunioni di ogni edizione, da tanti anni.
Le ancore in verità furono sistemate ìi, un anno dopo l'inaugurazione dell'edificio, avvenuta il 28/10/1928, VI anno di celebrazione della marcia su Roma.
Sono infatti la retorica di regime ed ogni riferimento al mare, che scandiscono continuamente, attraverso decorazioni, insegne ed ornamenti, le caratteristiche dell'apparato monumentale, inserite nell'interno di uno stile architettonico decisamente eclettico firmato dall'architetto Giulio Magni del 1912 . 
 
 

Provenienti dalle omonime corazzate austriache, veri e propri trofei della Grande Guerra , i due cimeli rappresentano la più eloquente ed immediata simbologia per l'identificazione dell'edificio.

- A destra dalla “Viribus Unitis” : affondata durante la 1° guerra mondiale, nel 1918 nella rada di Pola, dal primo mezzo d'assalto subacqueo :la torpedine semovente detta “mignatta”, ideata dall'ufficiale Raffaele Rossetti, dal medesimo pilotata , insieme ad altro ufficiale Raffaele Paolucci .

 

   - Sulla sinistra dalla “Tegetthoff” : dall'omonimo nome dell'Ammiraglio che la comandava.

Alla conclusione delle ostilità, la corazzata requisita dai vittoriosi Alleati, dopo aver raggiunto Venezia, il 22 marzo 1919, privata della bandiera e con a bordo equipaggio italiano, in conseguenza delle disposizioni del trattato di Saint-Germain-en-Laye del 10 settembre 1919 , fu assegnata, su esplicita richiesta, all'Italia, come bottino di guerra. Trasferita successivamente nei cantieri di La Spezia, fu demolita nel 1924 /1925.
Si lavava così l'onta subita dalla grande sconfitta di Lissa del 1866, durante la III guerra di Indipendenza, che aveva visto, l'austro- ungarica Ammiraglia, sconfiggere la più ben perfomante flotta italiana.

Leggendaria rimane la nota asserzione attribuita all'ammiraglio Tegetthoff , che recitava così :
«Navi di legno comandate da uomini con la testa di ferro hanno combattuto navi di ferro comandate da uomini con la testa di legno»... con chiaro riferimento all'inettitudine dei comandi italiani.

Ecco quindi come le due ancore, simboleggiano la tradizione marinara italiana e l'epopea risorgimentale che ha condotto all'Unità d'Italia, riconquistata dopo la prima Guerra mondiale.

 

Ma proprio sopra le ancore, sull'avancorpo centrale della facciata nel romanissimo travertino, il progettista Giulio Magni, nipote di Giuseppe Valadier, si distacca dai dei primi cantieri post-unitari del Vittoriano, ai quali contribuì con il suo stesso autore Sacconi, rinunciando quindi a monumentali statue e fastigi, affidando “la funzione comunicativa” alle più antiche glorie italiane sul mare, di Venezia, Genova e Roma, iscritte sui cartigli degli architravi delle monumentali finestre a timpano centinato del secondo registro, scandite dalle michelangiolesche paraste di ordine “gigante ” che sorreggono una rigorosa trabeazione.
Accostamento dei variegati stili che riconosciamo, fin da questo primo impatto, in neoclassico, neo- rinascimentale e neo-barocco, ben orchestrato, diventa allegoria densa di riferimenti culturali, evolvendo in quello che in architettura chiamiamo “eclettismo”, ovvero un insieme di tratti distintivi e di stilemi declinati in una nuova sintassi, di grande capacità e qualità, che si sviluppa nei primi del '900 e che connoterà i grandi Palazzi ministeriali, le grandi Banche , le Prefetture ecc.

Tale architettura , ornata da rimandi continui alle marinare tradizioni, fatti di timoni, rostri, ancore, navi, tritoni , prore ed animali marini , coniugata ad un enfatico linguaggio di regime, ci accompagnerà nella lettura degli interni dell'edificio...
Ed allora entriamo, in questa magniloquente monumento, ma rispettoso della tradizione costruttiva romana , fatto di mattoni vestiti di “marmoraccio romano” ...

ATRIO

Nel grande atrio, le tre sculture in bronzo a patina oro delle Vittorie alate, disegnate da Magni (modello di riferimento: dal bronzetto conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli , proveniente da Pompei) e due rappresentazioni statuarie di Cristoforo Colombo e del trecentesco Ammiraglio veneziano Vittor Pisano ci danno il benvenuto, prima di approdare nel “Cortile d'Onore”…

 

 

CORTE D'ONORE

E' una fontana di berniniana memoria, evocante quella di piazza San Pietro, che fa da punto focale centrale alle quattro “eclettiche” facciate, che racchiudono la Corte, dove , corrono nei lati lunghi due gallerie sovrapposte sottolineate dai ritmi delle lesene che le incorniciano . Inseriti nei fregi delle maestose finestre, simboli vegetali quali la quercia= forza, la palma= vittoria e l'alloro= pace vittoriosa, si alternano a locuzioni dei patriottici poeti Carducci, Pascoli e D'annunzio, tipo “Memento Audere Sempre” (ricorda di osare sempre) desunta direttamente dall'acronimo MAS, (Motoscafo armato silurante ).
Punteggiati simboli marini, rifiniscono sofisticamente questa straordinaria fantasia.

 

 

 

 

 

SCALONE CENTRALE

In illusionistica prospettiva, Magni svela la sua grande conoscenza dell'architettura tardo barocca, che realizza, con grande respiro, in questa monumentale scala, con l'audace suggestione delle onde del mare, materializzate in pregiati marmi italiani, nei sedili-corrimano laterali della prima rampa  si arrampica fino ad un secondo livello, per lì dividersi a “tenaglia”. Sorvegliata dai busti del generale Caio Duilio ( primo grande ammiraglio della storia romana, II secolo ac) e dell'ammiraglio Andrea Doria ( Repubblica di Genova 1466 -1560 ) Tiene tutto sotto spicco un colorato sfondo vetrato, del maestro romano Cesare Picchiarini  (Roma, 1871 – 1943 ) .

Sulla volta nella parte centrale, un dipinto firmato da Giuseppe Rivaroli 1928, raffigurante “ Roma Trionfante ” sul mare tanto cara ai miti del Governatorato.

Stesso autore, sulle pareti corrono i suoi dipinti dei tre mari d'Italia Adriatico, Ionio, Tirreno che si ricompongono, dallo strappato controllo all'Austria dell'Adriatico, il Mediterraneo “Mare nostrum ”.

 

 

SALONE DEI MARMI

Preceduto da un anticamera, illuminata da ancora una magia di vetri colorati disegnati anche questi da Cesare Picchiarini, che fissano, incastrano ed imprigionano il fascio littorio con numero VI ( sesto dell'era fascista 1928 anno di inaugurazione del palazzo ) con gli ormai riconosciuti richiami marini, si apre nella sua esuberanza per la policromia del barocco, il grande salone, dove marmi pregiati che incorniciano pareti e portali, si riflettono nel tavolo centrale, ricco di simboli, che fedelmente alludere alla marineria, in costante con il circostante che va da inedite maniglie a forma di ippocampo, ai singoli copritermosifoni con profili di antichi velieri, alle insolite poltroncine con conchiglie e animali marini . Tutte le opere del maestro Umberto Bellotto che rappresenterà anche nella suggestiva biblioteca.
Sulle pareti stucchi pregiati raffiguranti figure allegoriche dipinte a finto bronzo, sullo sfondo prospetti baroccheggianti ed emblemi marittimi.
Al centro del soffitto il dipinto di Antonio Calcagnadoro, “La nave di Roma nuovamente sospinta in mare dalle giovani energie della stirpe” (1928),che ricalca la migliore retorica di sapore littorio .
Bacheche contenenti reperti e cofani portabandiera oltre a vessilli preunitari completano l'arredo punteggiando con sobria eleganza l'ambiente.

 

 

 LA BIBLIOTECA

Artista poliedrico nell'uso dei metalli , ma anche del vetro, Umberto Bellotto, interpreta il progetto iconografico del Magni nella maniera più suggestiva, dipanando, nello stile più Liberty di Palazzo, nel rispetto dell'individualità degli elementi di composizione , disegni da lui stesso elaborati, nel ferro battuto grezzo o colorato in oro, delle austere balaustre dei ballatoi, della serie di spirali a chiocciola affidatarie dei collegamenti verticali degli scaffali, insieme ai divertenti saliscendi.

Ed ancora negli ottoni dei copritermosifoni. Raffinate, sopra di loro le forgie, degli ormai noti elementi, fino ai tre monumentali lampadari puntati verso l'alta sfera armillare, a segnalare il planisfero celeste, necessario nell'arte della navigazione.

 

 Tanti altri sono gli ambienti che si infilano in altri ambienti, dove tutte le arti applicate concorrono per evocare e rievocare la contagiosa emozione di una costante sinergia fra mare, cielo, terra, passato e presente per un futuro, dove la seduzione del mare sempre ci affascinerà...

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