
L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Al secondo posto è arrivato Lorenzo Pellegrini e al terzo Jacopo Sordilli.
Il Festival realizzato con il Patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Ariccia, già nota per il suo importante e storico Festival, è stato organizzato per Arcadia da Tony Riggi.
La regia dell’evento è stata opera di Donatella Cotesta.
Perfetto il mood del Festival, dalle selezioni alla finale. Il cantautore Tony Riggi bravissimo anche nelle vesti di organizzatore, ha dichiarato; “Posso dire che abbiamo fatto centro e dopo 30 anni è stato riproposto nuovamente l’avventura del festival e della tradizione musicale di Ariccia.
La soddisfazione di questa sera ci dà la spinta giusta e da domani si inizia a lavorare nuovamente per la prossima edizione.”
Molto importanti sono state le master class nei due giorni che hanno preceduto la finale svoltasi a Parco Chigi ad Ariccia. Il sindaco Gianluca Staccoli ha dimostrato grande soddisfazione, così come il consigliere comunale delegato a Sport-Turismo e Spettacolo Danilo Costantini.
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Tony Riggi |
Nella serata sono state grandi le esibizioni dei partecipanti, così come quelle dei molti ospiti, tra cui Simone Patrizi. 44444Quest’ultimo ha ricordato nella sua performance, la partecipazione al Festival di Sanremo 2002, dedicando la sua esibizione a Franco Migliacci.
Ad aprire la serata, sono stati Roberto del Monte e i Big Soul Mama, oltre a Tony Riggi con la sua band i “The Knights Templar”.
Sul palco è salito anche l’Ing. Pasquale Marasco, presidente dell’A.N.I.L.D.D. (Associazione Nazionale Invalidi del Lavoro e Disabilità Diffusa) che ha consegnato al Sindaco e alle altre personalità, attestati speciali da parte dell’associazione.
Chiara Orlando (14 anni) la vincitrice del Festival, ha interpretato magistralmente “Gabbia” al pianoforte, una canzone composta e scritta interamente da lei.
Napoli nel 600, 700 e 800 è stata una capitale dal passato storico europeo importante, dove vi transitavano artisti di ogni genere: musicisti, parolieri e grandi interpreti.
Questa è stata la ragione principale che poi nell’indotto si è potuto fare della grande musica. Con il passare del tempo i più importanti pezzi musicali sono stati riproposti nell’ambito di un repertorio più moderno e strutturato.
I grandi artisti di allora aprirono due strade: l’interpretazione lirica e la canzone cosiddetta più confidenziale, più da salotto. In ogni caso la musica popolare napoletana proviene da tempi ancora più antichi: si può fare cenno al canto delle lavandaie del Vomero, una allegoria del 1200 che era un canto di protesta contro la dominazione aragonese, in cui il fazzoletto assume il significato di terra.
Negli anni a cavallo tra l’800 e il 900, l’incisione fonografica era ancora inesistente per cui si stampavano gli spartiti esclusivamente attraverso le cosiddette “copielle”.
Queste canzoni che si rivolgevamo ad un pubblico borghese, vendevano centinaia di migliaia di copie ed altri musicisti avevano la possibilità di riproporle a casa attraverso un pianoforte.
Ad esempio la celebre “funicoli funicolà” pare che abbia venduto centinaia di migliaia di copie non di dischi ma di spartiti, per cui si può immaginare l’enorme successo nazionale ed internazionale di questo celebre brano.
Con l’uscita sul mercato in Italia del primo fonografo, venne inciso il primo disco nel 1895 – 15 anni dopo l’uscita di Funiculì funiculà – con una canzone di Bernardo Cantalamessa dal titolo ‘A risa”(la risata).
Per conoscere più profondamente il percorso di un interprete della meravigliosa musica napoletana, abbiamo incontrato Mimmo Di Francesco, un artista che da anni, (da solista e in gruppo), interpreta le celebri melodie partenopee accompagnandosi con la chitarra.
Mimmo parlaci di te e della tua passione per la musica partenopea
La passione musicale mi venne verso i 16, 17 anni quando abitavo a Napoli. In seguito iniziai a suonare la chitarra e come spesso succede, si finisce per imbattersi in qualche canzone napoletana, perché è il patrimonio culturale della città. Iniziai a suonarle e provai una grande passione anche a cantarle.
Dopo qualche tempo volli provare un’altra esperienza e iniziai a collaborare per una compagnia teatrale, dove si faceva teatro classico dialettale, con le relative musiche delle canzoni che sottolineavano alcuni momenti della trama della commedia.
Cosa c’è di magico nella città di Napoli che riesce a creare tanti artisti?
E’ un qualcosa che risiede nel DNA di tutti i napoletani. Un noto verso di una canzone napoletana “O surdate” cita: “Io sono napulitano e si non canto, moro”. E questa frase la dice tutta. Napoli è una città molto musicale perché è legata alla leggenda della “sirena partenope” che fondò la città e le sirene è risaputo che cantano. Il mito racconta la Sirena Partenope che con il suo bellissimo canto cercava di sedurre il giovane Cimone, ma questi rifiutò. Partenope allora per il dolore, si gettò dalla roccia più alta. Le onde portarono il suo corpo fino al golfo di Napoli, precisamente sull’isolotto di Megaride.
Mimmo qual è la denominazione del gruppo nel quale ti esibisci?
Gruppi musicali in realtà ne ho diversi e sono almeno dieci anni che giriamo soprattutto il Lazio per fare concerti. Il gruppo più noto è il “Cuore napoletano”, poi ho un progetto aperto che si chiama “Partenope In-Canto”. In questo ambito, mi avvalgo della collaborazione di altri musicisti, quindi può essere un duo, un trio, un quartetto, o un sestetto. C’è infine il gruppo dei “latinapoli” della nostra città, con i quali recentemente ci siamo esibiti il 31 luglio a Cori (per la festa del Corace).
Noi proponiamo la canzone classica napoletana con degli arrangiamenti diversi che tendiamo a vestirla in maniera più moderna. Questo genere ci permette di fare delle elaborazioni e degli arrangiamenti personalizzati.
Quali sono i pezzi musicali che normalmente suoni con il gruppo durante le serate?
A noi piace proporre brani più celebri tra i quali: Reginella, Malafemmina, O Surdato ‘nnamurato, Tammurriata nera. Nel nostro repertorio inoltre, cerchiamo di aggiungere anche pezzi musicali meno noti per fare un’opera di divulgazione, perché questo è uno dei nostri scopi.
Che strumenti utilizzate nel gruppo?
Oltre a chitarre di vario tipo, utilizziamo anche strumenti a percussione come classici tamburi a cornice della tradizione, abbiamo anche la fisarmonica e il clarinetto. Sono tutti strumenti tradizionali e non vi sono strumenti elettronici. E’ proprio una nostra precisa scelta di identità.
Progetti futuri?
Abbiamo già qualche data per dei prossimi concerti, ma non abbiamo l’ufficialità. C’è soprattutto l’intenzione di fare un disco insieme, ma dobbiamo reperire le risorse per realizzare questo progetto. Sarò un disco dove proponiamo il classico napoletano rivisitato.
Nella città di Latina dove viviamo, vedo che quando vi esibite, siete accolti da tanto entusiasmo.
A Latina siamo avvolti dall’affetto di tanta gente che ci segue nei nostri spettacoli. C’è ancora tanta gente però che confonde il genere musicale che proponiamo, con il neomelodico.
Di certo la canzone napoletana rappresenta la musica italiana nel mondo e infatti tanti stranieri ne sono attratti. La mia speranza è che questo genere musicale possa essere apprezzato sempre più anche dalle giovani generazioni, per conoscere la nostra vera tradizione e identità.
Mimmo Di Francesco nel tuo percorso musicale, ti senti di essere grato a qualcuno?
In particolare vorrei ringraziare il maestro Enzo Alvino, il regista che mi ha introdotto nel mondo musicale napoletano e poi tutti i grandi interpreti della canzone napoletana che mi hanno ispirato. Invito ad andare ad ascoltare tra i tanti, i dischi di Roberto Murolo, di Renato Carusone, di Angela Luce e di Sergio Bruni.
Nelle vecchie incisioni storiche degli anni 50 agli anni 70, c’è tutto quello che si deve sapere sulla musica napoletana, che è sempre stata fonte di gioia, di bellezza e di soddisfazione.
Per concludere, cosa ci puoi dire del tuo modo di interpretare un genere musicale così importante?
Io cerco di metterci la mia personalità, però prima di affrontare qualsiasi brano napoletano, vado a vedere se lo ha inciso Roberto Murolo che a mio parere è stato il più grande interprete della canzone napoletana. Roberto Murolo è l’essenzialità sotto forma di chitarra e voce ed è veramente enciclopedico perché credo che le canzoni più belle le abbia incise tutte o quasi. Renato Carusone può essere considerato un grande innovatore e negli anni 50 e dopo essersi recato in America, ebbe la grande intuizione di mettere insieme il jazz americano con la tradizione napoletana, fondendo il tutto con la sua grande ironia. L’ultima grande artista napoletano a mio parere è stato Pino Daniele, un artista apprezzato in tutto il mondo, per essere riuscito a riunire la tradizione partenopea, con il jazz il blues e la musica pop.
Grazie Mimmo Di Francesco e buona fortuna
Quasi da sempre, viviamo immersi in un mondo dualistico, un mondo e un’umanita’ dove tutto è bianco o nero, il bene o il male e via discorrendo.
Nella sua intima essenza, la realtà non è così: i colori, i sapori e gli odori, così come i sentimenti e le sensazioni sono il frutto di combinazioni infinite e, alle volte basta fermarsi un attimo, entrare profondamente in noi stessi per percepire questa intima essenza propria di tutte le cose e di tutti i fenomeni.
Il mondo della musica “leggera” non sfugge alla visione dualistica, anzi propone una estremizzazione della stessa e così è stato negli anni sessanta con l’emersione pressoché contemporanea di due fenomeni epocali quali sono stati i Beatles e i Rolling Stones due gruppi che hanno segnato un brusco e affascinante salto in avanti della musica contemporanea con effetti dei quali i componenti delle due band non erano allora assolutamente consapevoli.
Che avesse allora una cifra dolce e melodica, come era nel caso dei Beatles, o dura e rocchettara, come era propria dei Rolling Stones fu subito chiaro che nulla sarebbe più stato come prima.
Con il trascorrere dei decenni, ne sono in effetti trascorsi sessanta, alcuni di loro sono morti, altri si sono un po’ persi, ma le rispettive icone, Paul dei Beatles e Mike dei Rolling Stones, entrambi insigniti del titolo di baronetti ed entrambi ricchissimi sono perfettamente consapevoli di avere segnato un epoca e di avere, nel bene e nel male contribuito e in non piccola parte a renderci quel che siamo.
Tantissimi auguri, Mike!
Voglia di ricominciare con musica e nostalgia - io c’ero
L’evento è stato organizzato da Ernyaldisco
Dietro a mascherine, occhi che brillano, sguardi attenti, curiosi, a volte smaniosi. Gente che si muove, si sofferma, chiede, s’informa e cede alla tentazione di acquistare l’oggetto desiderato e finalmente trovato.
Uomini e donne di ogni età alla ricerca di nostalgiche rarità o di musiche da ascoltare con il graffiante suono che solo un giradischi può dare.
Ero lì, fra di loro e finalmente dopo tanto, ho sentito odore di vita, di risveglio, di voglia di ricominciare dopo il buio che ci ha avvolto negli ultimi due anni pandemici.
Green pass all’entrata, mascherine all’interno. Nessun biglietto d’ingresso.
Entrata gratuita. Mamme e carrozzine, uomini giovani e meno giovani, persone con il cane al guinzaglio.
Mille colori, stili, fra capelloni e glabri, tatuati e con giacca, persone con mani strette a buste trasparenti contenenti tesori cercati e trovati. Sacchetti di “note” da gustarsi a casa.
Si è svolta così dopo sei anni che mancava da Firenze il 19 e il 20 febbraio al Palazzetto dello Sport a Scandicci (FI) la Fiera del disco. Espositori competenti provenienti da tutta Italia selezionati con attenzione e professionalità da Ernyaldisko.
Collezionismo di grande interesse fra dischi lp, 45 giri, gadget, t-shirt. 50 espositori di tutto quanto fa musica, nostalgia, vintage e collezionismo del settore.
300 metri lineari di esposizione dove tutti i generi musicali erano a disposizione di collezionisti e amanti del genere.
Punk, musica classica, cantautorato italiano e straniero, jazz, rock, pop, vinili di grandi band, musica per tutti i gusti e per tutte le tasche. Una fiera ben riuscita mentre il sole fuori, ha accompagnato con luce e calore l’intera giornata.
Ho vagato fra uno stand e l’altro chiedendo se potevo fotografare i vari settori, (ovviamente mi sono presentata con tesserina alla mano) ed è stato veramente piacevole la collaborazione degli espositori che in qualche caso si è fatto fotografare.
Per chi volesse ancora visitarla, sarà aperta a Bologna il 5 e 6 Marzo al Palasavena di san Lazzaro, il 12 e 13 marzo a Pescara presso Porto Turistico e infine a Bari il 19 e 20 Marzo al Palamartino.
Sempre ingresso gratuito, green pass e mascherina all’interno dei locali.
Un consiglio personale? Chi può ci vada!
Il mio primo contatto, una specie di innamoramento, con Franco Battiato è stato con Fetus, il suo primo disco di musica elettronica che ha fatto da colonna sonora a notti insonni, passate a dipingere acquerelli astratti quanto le sue “melodie”.
Quando è passato a scrivere canzonette l'ho vissuto come una specie di tradimento. Tra i miei amici si diceva che si fosse “venduto al mercato”, che fosse “passato dall'altra parte”; frasi rigorosamente in bianco e nero, prive delle sfumature della vita, in un'epoca di schieramenti a priori.
Solo più tardi ho capito cosa stava facendo, forse; stava scrivendo i mantra del XX secolo; il praticante canta i mantra ignorando le parole di sanscrito di cui sono composti, la Parola di Dio è solo suoni; sono proprio quei suoni che risuonano in certi punti del corpo, stimolano certi centri e favoriscono certe risposte. Il praticante non lo sa, canta e basta. Le canzonette del suo periodo pop , con le loro allusioni ei loro deliziosi nonsense svolgono la funzione di moderni mantra; l'inconsapevole fan le canta ei chakra cantano e risuonano con lui, danno delle piste, aprono possibilità.
Potrebbe essere una delle tante spiegazioni di un essere umano inspiegabile, come tutti i misteriosi personaggi che hanno illuminato il XX secolo e che sono sfuggiti alle definizioni banali, all'essere da una parte o dall'altra, soprattutto dalla parte dei potenti.
Non diremo che Franco Battiato ha letto Gandhi, Silo o Martin Luther King, non lo tireremo dalla nostra parte come si suol fare con i morti che, di norma, non hanno più la possibilità di smentirti. Lo lasceremo in pace .
Semplicemente salutiamo l'essere umano, lo studioso di Gurdjieff, dei mistici e del Libro Tibetano dei Morti, il musicista poliedrico e mai soddisfatto, lo studiooso e praticante sempre alla ricerca del prossimo passo dell'ascesa. Nel Suo ultimo lavoro Fondamentale Attraversando il Bardo, Sguardi sull'aldilà, libro e documentario e Capisce Che il percorso verso il DOPO fosse Già tracciato e conosciuto.
Forse gli accadimenti degli ultimi anni, gli incidenti, le dicerie sulla malattia erano l'ultima dissimulazione per partire con la dovuta calma e consapevolezza. Senza inutili distrazioni.
Dunque, buon cammino e arrivederci, Franco. Felici di aver condiviso insieme qualche istante del misterioso viaggio come Esseri Umani.
per gentile concessione dell'agenzia di stampa PRESSENZA
Jimmy Ingrassia è un cantautore ed interprete di origini siciliane, ha all’attivo un EP ed un album, è stato vincitore di prestigiosi concorsi canori, alcuni dei quali l’accademia di Sanremo
“ SANREMOLAB ” ed il festival internazionale TOUR MUSIC FEST.
E’ stato finalista al festival MUSICULTURA, NUOVE PROPOSTE DEL FESTIVAL DI SANREMO, DEEJAY ON STAGE e PREMIO MUSICA CONTRO LE MAFIE.
Vanta inoltre diverse esperienze televisive, soprattutto RAI e MEDIASET, alcune delle quali: THE VOICE OF ITALY, DOMENICA IN, DORECIAKGULP e AMICI, ed ha cantato in mondovisione per PAPA FRANCESCO.
Nel novembre 2016 è stato ospite del celebre programma ROXY BAR di Red Ronnie per presentare il suo nuovo disco “ Sotto i piedi dei giganti ”.
Nel febbraio 2017 ha aperto il concerto di Erriquez (BANDABARDO’) nel locale NA COSETTA di Roma, nell’aprile 2018 è stato ospite del prestigioso CLUB TENCO in occasione del format IL TENCO ASCOLTA, che si è svolto presso il teatro Francesco Ramarini di Monterotondo (RM).
Nell’ottobre 2018 il suo brano dal titolo LIBERO, che tratta il tema dell’immigrazione, è stato scelto dal CLUB TENCO ed inserito nella compilation MIGRANS abbinata alla rivista IL CANTAUTORE, pubblicata in occasione del PREMIO TENCO.
Nel marzo del 2019 viene contattato ancora una volta dal CLUB TENCO, ed invitato a fare un concerto a Sanremo direttamente nella sede del club.
Nel mese di agosto apre il concerto del cantautore RON, presso le Cantine Fina di Marsala (TP).
Attualmente è al lavoro per la realizzazione del nuovo album.
“ Suoni tra il folk e il pop più orecchiabile, trasformerebbero l’esistenza in refrain da cui risulta difficile liberarsi. Allora lo prescriveremmo agli amanti di Mannarino e di Silvestri, di Cristicchi e Gazzè: ascoltatori attenti che cercano musica per spazzare nuvole dal cuore ”
Recensione ROCKIT
-Nel 2015 esce il singolo LIBERO, che affronta il delicato tema dell’ immigrazione, come nasce questa canzone?
L’idea del tema è venuta a me e a Francesco Musacco, già produttore artistico ed arrangiatore di Cristicchi, Alex Baroni, Luca Carboni, ecc., l’ho scritta in una notte, tutta di getto, poi il giorno dopo in studio con Francesco l’abbiamo completata.
Allora mancavano pochi giorni per presentarsi alle selezioni per il Festival di Sanremo, e oltre all’audio era necessario un videoclip, così chiamai il regista Marco Gallo e in quattro e quattr’otto, con considerevole fretta, confezionammo il tutto.
Ebbene, credo che questo brano sia un’alchimia, perché anche se fu fatto tutto in velocità, (sia il pezzo che il videoclip), penso non potesse uscire fuori meglio di così, sono soddisfatto.
-nel testo citi, ringrazi Lampedusa, quanto c’entra il tuo coinvolgimento in quanto siciliano?
Beh io mi sento estremamente coinvolto, ancor di più in quanto siciliano, perché purtroppoLampedusa è sempre stata una delle mete principali degli sbarchi, però conosco i miei conterranei, e so quanto la loro accoglienza sia straordinaria, fatta nel modo più umano possibile, perché si parla di esseri umani, non certo di altro.
Spesso sento quei discorsi assurdi, di gente che dice che devono stare a casa loro, che devono tornarsene da dove sono venuti, così, come se si parlasse di oggetti, la trovo una cosa sconcertante, il fatto è che il problema non sono loro, come non siamo stati noi nel passato quando migravamo, la storia ce lo insegna.
C’è una canzone, cantata proprio da Simone Cristicchi, dal titolo “ Cigarettes ”, dove è stato musicato un testo che risale all’anno 1912, tratto da una relazione dell’ispettorato del congresso americano sugli immigrati italiani negli stati uniti d’America, che descrive la visione che hanno gli americani di noi (al tempo immigrati), ebbene, parlano allo stesso identico modo in cui parliamo noi degli immigrati che provengono generalmente dall’Africa.
La storia è ciclica, dobbiamo ricordarci da dove veniamo, che non siamo oggetti ma esseri umani, che sono esseri umani.
-tu forse sei stato il primo a sollevare in note questo fenomeno, poi dopo in tanti lo hanno cantato, ognuno affrontandolo dal proprio punto di vista, quel’è stato il tuo?
Non so se sono stato il primo, anzi credo di no, dato che come ti dicevo prima, so che proprio Cristicchi ne aveva già parlato in quella canzone del 2013, ma chiaramente non è affatto questo che conta, l’importante è che se ne parli il più possibile, poi è normale che ognuno lo debba affrontare sotto chiavi diverse.
Per esempio il mio amico Mirkoeilcane, che nel 2018 ha partecipato al Festival di Sanremo proprio con una canzone che parla di immigrazione, che trovo straordinaria, ha usato una sorta di metafora, io invece ho cercato di affrontare il tema descrivendo in maniera molto semplice ciò che accade ormai quasi regolarmente, e ciò che spinge questa gente a fare un passo così azzardato.
-Preferivo cantare canzoni d’amore…e invece continui a cavalcare palcoscenici con canzoni di denuncia, come per esempio al “ PREMIO MUSICA CONTRO LE MAFIE con il brano
“ ALZA LA BANDIERA” in cui ti posizionasti fra i finalisti
Eh si, cerco di affrontare temi che mi stanno a cuore, che mi colpiscono, “ alza la bandiera ” è un brano di contestazione, di protesta, nonché di consapevolezza, anche in questa canzone descrivo ciò che accade, racconto semplicemente la verità.
Il politico di turno infatti, come sempre, pensa solo a se stesso, non di certo al popolo, anche questa è mafia.
Tento di risvegliare la “ piazza piena ma stanca ” , ricordando che “ ci hanno messo le ali ma strisciamo per terra ”.
In quasi tutto l’album SOTTO I PIEDI DEI GIGANTI incito a riflettere e ad aprire gli occhi.
-“ scusa effendi ”, continui a mettere in gioco i potenti, “ effendi ” è una parola turca che significa signore, indica un potente
Si è un termine che mi ritrovo spesso a dover giustificare nei concerti, perché molti pensano che io dica FENDI, quello delle borse ah ah ah (ride).
È una canzone ironica, anzi sarcastica, che racconta il controllo che avviene su di noi.
In realtà la maggior parte dell’album parla di questo sistema che ci schiaccia, che ci opprime, il gigante ovviamente è il sistema, in copertina infatti c’è una mia foto nella quale vengo ritratto a sorreggere questo gigante per non rischiare di farmi schiacciare.
C’è una deviazione delle menti, di cui continuerò a parlare in questo nuovo album che sto scrivendo.
-cosa sono i diritti umani?
Non è cosi semplice rispondere , credo sia il rispetto per il prossimo, cercare di fare delle azioni che non vadano a ledere il prossimo.
https://www.facebook.com/jimmyingrassia/
Dall’unione di sei artisti, provenienti da esperienze complementari diverse, nasce a Roma, nelFautunno ’96, il gruppo “Terrantica”. Attori rockers e menestrelli accomunati dalla passione per la musica popolare.
Un po’ per la provenienza dei componenti, un po’ per la vastità del materiale a disposizione, l’attenzione si è subito concentrata sulla
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Video intervista a Teresa Andrioli |
tradizione deH’Italia-Centromeridionale. I brani, proposti sono dunque soprattutto saltarelli, pizziche, tarantelle e tammuriate.
L’approccio dei Terrantica alla musica popolare non è di tipo accademico. Non è una ricerca etnica o culturale, ma uno spontaneo avvicinarsi all’anima più vera delle nostre radici. Le musiche come liberazione, come momento di socializzazione. La festa, il ballo il divertimento, diventano dunque i cardini dello spettacolo dei Terrantica.
Con l’energia che il gruppo esprime dal vivo, quindi suoni essenziali, arrangiamenti semplici e un largo uso dei colori e percussioni i brani tradizionali sono eseguiti tanto secondo lo schema classico, quanto con arrangiamenti originali, alcuni dei quali ispirati dal racconto di anziani in paesi del Lazio e della Puglia.
Tanto dal vivo, quanto in studio, Terrantica fanno uso dei soli strumenti acustici tradizionali: organetto, flauto, mandolino, violino, chitarra, chitarra battente e classica, ciaramella e zampogna. Per le percussioni: tamburelli, tammorre, nacchere, campanelli, scaccia-pensieri, puti pu e trìccheballacche.
I COMPONENTI DEL GRUPPO
Pino Lomanno (Percussioni e canto)
Calabrese, è il “brigante” del gruppo, ha conosciuto il tamburello al suo paese e da li ha sviluppato la ricerca nelle percussioni popolari.
Teresa Andreoli (canto)
Da Roma, attrice teatrale è da sempre appassionata di dialetti e di danze popolari.
Mauro Bassano (Zampogna, organetto e chitarra battente)
Romano, ha un passato da bluesman, ma è stato folgorato dall’Organetto. Ha un rapporto quasi carnale con i suoi strumenti. Parlando con i vecchi delle varie regioni ha imparato non solo le loro melodie, ma anche l’amore per lo strumento stesso. Luca Trombacela (Flauti, ciaramella, bozooky, violino e voce) Napoletano, compositore arrangiatore, è appassionato di strumenti, ne possiede tantissimi, antichi e moderni. E’ passato dal rock alla musica irlandese fino ad approdare alla nostra tradizione.
Felice Zaccheo (Chitarra e mandolino)
E’ il più giovane del gruppo ma ha già diverse esperienze musicali, tanto nel blues quanto in complessi bandistici.
Il CD d’esordio dei Terrantica: “Primi Passi” contiene brani classici della tradizione più tre pezzi originali molto legati ad essa. Il lavoro in preparazione, ’’Bacco Tabacco e Venere”, conterrà invece musiche e canti popolari tra i meno noti, più composizioni legate appunto al tema classico del vino, dell’amore e dei campi.
I Terrantica si esibiscono spesso in locali e centri sociali tanto a Roma quanto nel resto d’Italia. Partecipando volentieri a manifestazioni sociali e culturali, a festival e a fest
e o a sagre paesane, a volte accompagnati da un gruppo di ballerini.
Da ricordare:
Brasile (marzo 2001), Chicago (agosto 2000), Festival di Saracena (CS - luglio 2000), Estate Romana (1998-1999- 2000), Festival Intemazionale della Zampogna Scapoli (15 luglio 1999), Roma Saltantes (maggio 1999), Torrepaduli (Le - agosto 1998-1999), Roma festa della musica (1998- 1999), Roma carnevale (1998), Legambiente (2000-2001), Telethon (1999-2000), Etno Festival (Porto Ercole - giugno 2002), Festa dell’Uva (Marino - ottobre 2003)
Per il gruppo Terrantica:
Mauro 3384423288 - e.mail: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
Allo scopo di diffondere la cultura musicale e di stimolare i giovani allo studio della musica con l’intento di promuovere il confronto tra i giovani talenti provenienti da differenti esperienze musicali che permette di favorire attraverso la musica, la socializzazione tra i giovani artisti, si conferma il clamoroso successo per la seconda edizione del concorso musicale nazionale “José Cardinale”, dedicato ad un giovane musicista Mussomelese venuto a mancare prematuramente. Organizzato dal 1° Istituto Comprensivo “Leonardo da Vinci” di Mussomeli, diretto dal Dirigente prof.ssa Valeria Vella, che si è tenuto al Castello Manfredonico di Mussomeli. I docenti di strumento musicale Assunta Catalano, Floriana Gallo, Daniele Priolo e Salvatore Scibetta hanno coordinato, per i giorni 15 e 16 maggio, le esibizioni dei ragazzi delle scuole medie ad indirizzo musicale provenienti da diverse parti della Sicilia.
La commissione giudicatrice composta dal M° Daniele Riggi (presidente), Domenico Debilio e Simone Milioto ha valutato le esibizioni musicali e una rappresentanza dei partecipanti si è esibita durante la serata finale. Un ringraziamento particolare va fatto alla famiglia Cardinale, alla giunta comunale nelle persone del Sindaco Catania e degli Assessori Lo Conte e Territo e alla presidente della Pro Loco Falzone. Particolarmente preziosa la presenza dei ragazzi della “Leonardo’s ensemble” che hanno curato l’accoglienza degli ospiti e si sono esibiti all’apertura della serata finale che si è tenuta giovedì 16 maggio. Questi i vincitori dei primi premi assegnati: Carlino Matteo (pianoforte solista) di Sommatino, l’ensemble di flauti traversi “Flautando” dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Caltanissetta,
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Il corpo insegnante |
l’ensemble di clarinetti della Scuola Secondaria di I grado “G. Carducci” di San Cataldo e l’ex aequo delle orchestre dell’Istituto Comprensivo “San Francesco” di Gela e dell’orchestra della Scuola Secondaria di I grado “G. Carducci” di San Cataldo.
Si è particolarmente distinto Alessandro Nigrelli di Termini Imerese che con il suo flauto traverso si è aggiudicato il primo premio assoluto con il punteggio di 100/100.
Roma, 9 maggio 2019 - Nel celebrare la storica amicizia e solidarietà tra Sudafrica, Cuba e Italia, le Ambasciate della Repubblica del Sudafrica e della Repubblica di Cuba e il Ministero degli Affari Esteri hanno tenuto una conferenza stampa presso l'Ambasciata di Cuba per lanciare ufficialmente il Progetto di Liberazione "Friendship and Solidarity Tour 2019"
Le relazioni storiche tra il Sudafrica e Cuba sono ben documentate e nel tempo sono cresciute sempre di più, soprattutto nei settori medico e culturale, estendosi ad altri settori importanti e a mutuo beneficio. Le forti e storiche relazioni tra Sudafrica e Cuba furono forgiate nella lotta comune contro l'apartheid e il colonialismo nel continente africano. La vittoria delle forze del Movimento popolare cubano per la liberazione dell'Angola (MPLA), che hanno combattuto fianco a fianco con le forze di liberazione contro le Forze di difesa sudafricane dell'apartheid nella battaglia di Cuito Cuanavale nel sud dell'AngolA nel 1988, ha aperto la strada all'indipendenza della Namibia.
In seguito alla transizione democratica del Sudafrica, il Sudafrica e Cuba hanno stabilito relazioni diplomatiche formali nel 1994 e aperto Ambasciate residenti rispettivamente a Pretoria (1994) e L'Avana (1995). Quest'anno il Sudafrica festeggia 25 anni di democrazia. L'Ambasciata ospiterà eventi commemorativi in tutta Italia, ed è sullo sfondo di queste solide relazioni bilaterali, che il Progetto di Liberazione diventa un'importante pietra miliare per la collaborazione per evidenziare ulteriormente l’importanza delle relazioni. Il Sudafrica ha avuto un grande sostegno sia dall'Italia che da Cuba durante i momenti di bisogno, e "ora abbiamo l'opportunità di mostrare la forza dell’amicizia e la solidarietà sotto forma di musica," ha affermato l'ambasciatore del Sud Africa Prof. H.E. Shirish M. Soni. " In Sud Africa, ogni anno, a luglio viene celebrato il "MESE di MANDELA" e il 18 luglio viene celebrato ogni anno dalle Nazioni Unite e da persone di tutto il mondo come il "Nelson Mandela Day". Le comunità di tutto il mondo sono pregate di fare 67 minuti di servizio il 18 luglio per commemorare questo giorno importante per il Sud Africa." ha affermato l'ambasciatore." I 67 minuti simboleggiano i 67 anni che Nelson Mandela ha dedicato al servizio del popolo del Sud Africa, dell'Africa e del Mondo. Mandela ha dedicato 67 anni per costruire una vita migliore per tutti.Il 2019 è un anno speciale per noi in quanto segna 25 anni di democrazia in Sud Africa e 25 anni da quando abbiamo nominato Nelson Mandela come primo presidente democraticamente eletto del Sudafrica. Pertanto, questo luglio ha una grande importanza per tutti noi nel celebrare il mese di Mandela." ha continuato l'ambasciatore": "la nostra libertà è arrivata a caro prezzo. Molti hanno perso la vita, i propri cari e e propri parenti nella lotta per costruire un Sud Africa non razziale, non sessista e democratico. Dobbiamo questa libertà a molti dei nostri partner internazionali che hanno fatto grandi sacrifici per porre fine al razzismo e al colonialismo. I loro contributi hanno provocato colpi decisivi al regime dell' apartheid.
Il mese di luglio 2019 è quindi un mese importante per tutti coloro che nel mondo hanno contribuito a costruire un Sourh Africa, Africa e Mondo pacifici, non razzisti, non sessisti e democratici. È importante per tutti coloro che hanno chiesto la liberazione di Nelson Mandela dalla prigione e ci hanno supportato a nominare Nelson Mandela come nostro primo presidente del Sudafrica, eletto democraticamente. È un mese importante per tutti noi che siamo impegnati a costruire una vita migliore per tutti.
In particolare, ringraziamo il popolo di Cuba che ha combattuto il regime dell' apartheid a fianco dei combattenti per la liberazione dell'Africa in Angola. Al governo cubano e al popolo di Cuba diciamo grazie. Non lo dimenticheremo mai e manterremo sempre una fraterna amicizia con questo popolo".
In particolare ringraziamo " ha continuato l'ambasciatore" le persone in Italia che hanno lavorato instancabilmente per porre fine al colonialismo e all'apartheid. Viaggiando in tutta Italia incontro grandi persone che hanno avuto e hanno ancora una visione chiara del mondo in cui vogliamo vivere e del mondo che vogliamo lasciare ai nostri figli e ai figli dei nostri figli. A loro diciamo grazie. Vi amiamo e ci ricorderemo sempre di voi. Quest'anno festeggiamo i 150 anni dalla nascita di Mahatma Gandhi. Ricordiamo con affetto il tempo trascorso dal Mahatma in Sud Africa e il suo contributo alla lotta per sradicare il razzismo e il colonialismo. La canzone più amata di Mahatma Ghandi verrà cantata durante i concerti dell'Amicizia e del tour solidale che si svolgeranno a luglio. Ai nostri
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dietro le rispettive bandiere gli ambasciatori Prof. H.E. Shirish M. Soni e il dott. José Carlos Rodriguez Ruiz |
amici di tutto il mondo diciamo che non li dimenticheremo mai, li amiamo e li ringraziamo. Nelson Mandela ci ha insegnato ascegliere i nostri amici, nessuno ci potrà dire chi dovremmo scegliere. I legami rivoluzionari tra Fidel Castro e Nelson Mandela devono essere apprezzati e celebrati da tutti noi. I legami rivoluzionari tra OR Tambo, Nelson Mandela e il popolo italiano devono essere ricordati e apprezzati" continua l'ambasciatore" per l'occasione proporremo per luglio in Italia un modo unico, creativo e divertente per celebrare il mese di Nelson Mandela: il "Tour di amicizia e solidarietà del progetto di liberazione." " The Liberation Project" ha lanciato un CD: gli artisti canteranno African Freedom Songs, Cuban Freedom Songs e Italian Partisan Songs per esprimere la nostra solidarietà e amicizia. Commemoreremo il mese di MANDELA con musica e danza che collegherà il Sudafrica, Cuba e l'Italia in un modo unico. Connetteremo la nostra gente in Africa, Europa e Sud America con la musica, la danza e l'amore incondizionato che condividiamo con gli altri. Invito i membri dei media a unirsi a noi nella commemorazione del mese di Mandela. Per costruire una buona cittadinanza dobbiamo promuovere la cultura del servizio disinteressato all'umanità. Unisciti a noi e alle Nazioni Unite per celebrare il MANDELA Day il 18 luglio 2019. Invitiamo tutti i gruppi che aspirano a costruire la pace, il non razzismo, il non sessismo, la democrazia, lo sviluppo sostenibile e la sicurezza, a venire e unirsi a noi durante i concerti. per costruire partnership strategiche per promuovere i valori di Nelson Mandela. Il Sudafrica ha avuto un grande sostegno sia dall'Italia che da Cuba durante i momenti di bisogno, e ora il Sud Africa ha l'opportunità di mostrare la forza dell’amicizia e la solidarietà sotto forma di musica." ha concluso l'ambasciatore.
Il filo conduttore di questo progetto è il Signor Dan Chiorboli, che essendo nato in Italia e cresciuto in Sudafrica durante l'era dell'apartheid, conosce fin troppo bene le lotte avvenute sotto i suoi occhi. La sua passione per la lotta per la libertà in entrambi i Paesi lo ha portato ad un forte desiderio di collaborare con artisti sudafricani, italiani e cubani per produrre un album e un gruppo itinerante che rappresenti queste culture e i loro viaggi indipendenti verso la liberazione.
IL TOUR ITALIANO: LUGLIO 2019
The Liberation Project è un collettivo di musicisti composto da una core band di 6 musicisti del Sudafrica: Dan Chiorboli, Neill Solomon, Tebogo Sedumedi, Peter Djamba, Kabelo Seleke & Lindi Ngonelo.
A questi si aggiungono di volta in volta diversi musicisti provenienti da diversi paesi. Per questi concerti in Italia si aggiungeranno gli Italiani Cisco Bellotti (ex Modena City Ramblers) e il chitarrista Roberto Formignani (The Bluesman) oltre all’Inglese/Cubano Phil Manzanera (Roxy Music / Pink Floyd) e al Guineiano N'Faly Kouyate (Afro-Celt Sound System / Peter Gabriel) che sono i promotori del progetto fin dagli inizi insieme a Dan Chiorboli.
Il live set di luglio include canzoni dal triplo CD di The Liberation Project e si concentra su stili sudafricani, italiani e cubani. Il concerto dal vivo è una fusione di musica rock e world, è up-tempo, emotivo e pieno di grande musicalità. A supporto dell’esibizione vi saranno alcuni visual ad alta risoluzione che daranno un senso visivo alla performance.Il gruppo è visto come rappresentante del Sudafrica e portatore di un messaggio positivo di speranza, riconciliazione e celebrazione. Il tour e per questo denominato "Friendship and Solidarity Tour".
IL CONCEPT
L’idea di questo progetto nasce da Dan Chiorboli, nato in italia e cresciuto in Sudafrica durante l'era dell'apartheid. La visione di questo progetto è emersa dalla sua visita nella sua città natale, Ferrara, analizzando il ruolo della sua famiglia nella resistenza partigiana. La sua passione per la musica e per entrambi i paesi ha portato a un forte desiderio di far collaborare artisti sudafricani con artisti italiani (in particolare Roberto Formignani) per la produzione di un album che potesse rappresentare la liberazione.
Il concept ha preso forma quando Dan ha lanciato l’idea ad un amico di lunga data, suo partner musicale e compositore sudafricano pluripremiato Neill Solomon, che subito ha avuto un ruolo importante e vitale per il progetto.
Espandendo ulteriormente i punti in comune sul tema della liberazione e l'amore per la musica cubana, Dan ha coinvolto al progetto il chitarrista dei Roxy Music Phil Manzanera e già il co-produttore dei Pink Floyd. Con l’evolversi del progetto, poi anche il leader della band cubana Juan De Marcos, l’icona musicale del leggendario Buena Vista Social Club e Afro-Cuban All Stars, ha aggiunto idee artistiche e contribuito con due canzoni appositamente scritte per il CD. Sia Phil che Juan sono cresciuti a Cuba e hanno trascorso la loro infanzia durante il culmine della rivoluzione cubana di Fidel Castro, condividendo così un simile viaggio di libertà e liberazione.
A causa dell'incredibile buy-in e interesse mostrato dalla rete di amici musicali del produttore, il concept è cresciuto a tal punto che l'idea originaria del formato di un singolo CD di 12 canzoni è cresciuta fino ai capolavoro di un triplo CD (canzoni di Liberazione del Sud Africa, dell’Italia e di Cuba).
STORIA
L'apartheid era un sistema di segregazione razziale in Sudafrica applicato attraverso la legislazione. Nell'ambito dell'apartheid, i diritti, le associazioni e i movimenti degli abitanti neri di maggioranza e di altri gruppi etnici erano fortemente limitati e veniva mantenuto il dominio delle minoranze bianche. La musica ha giocato un ruolo chiave sia nel guidare il cambiamento sia nel creare armonia.
La musica comunicava messaggi attraverso testi che avevano significati politicamente sovversivi. Questa musica ha anche permesso al pubblico internazionale di vedere le ingiustizie subite dai gruppi razziali oppressi in Sudafrica. La musica univa i sudafricani in un momento in cui ogni altro aspetto della vita era dettato dalla razza e dalla cultura.
In Italia, la provincia dell' Emilia Romagna (un punto centrale della resistenza partigiana nella seconda guerra mondiale) e il movimento di resistenza in Sudafrica hanno goduto di una relazione lunga
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S.E. Prof. H.E. Shirish M. Soni e il presidente della Free Lance |
e significativa. La città di Reggio Emilia è stata la prima al mondo a firmare un patto di solidarietà nel 1977 con l’ANC di Oliver Tambo (allora presidente dell'ANC in esilio). Nel 1985 Reggio Emilia fu dichiarata "una forza costituita contro il regime dell'apartheid", l'unica città europea citata.
Diciotto mesi di lavoro, il tripìo set di CD del The Liberation Project intitolato Songs That Made Us Free (Sud Africa - Italia - Cuba) è stato pubblicato a livello internazionale a Johannesburg il 3 ottobre. Questo esclusivo concept album comprende 37 canzoni e presenta 142 musicisti provenienti da 18 paesi diversi ed è stato prodotto da Neill Solomon, Dan Chiorboli e Phil Manzanera.
I tre volumi hanno temi separati, ovvero Celebration, Introspection and Inspiration, con la musica su ogni CD che riflette diversi stati d'animo sia musicalmente che sonoramente.
II progetto è guidato con orgoglio dal Sudafrica e presenta una collaborazione multiculturale unica di musicisti che hanno unito le forze per celebrare le loro lotte di liberazione nelle varie parti del mondo. A questo hanno contribuito anche musicisti di paesi diversi come Francia, La Reunion, Guinea, Burundi, Stati Uniti, Brasile, Regno Unito e altri. Pesi massimi della musica internazionale come Phil Manzanera (Roxy Music & Pink Floyd), Juan de Marcos (del leggendario Buena Vista Social Club di Cuba), Cyril Neville (stimato Neville Brothers di New Orleans), icone italiane Cisco Bellotti (ex Modena City Ramblers), Roberto Formignani (The Bluesmen) e il pioniere DJ Miki thè Dolphin così come il maestro guineano griot e kora N'Faly Kouyate (Afro- Celt Sound System e Peter Gabriel) sono tra i tanti che hanno supportato disinteressatamente e prestato il loro immenso talento per la causa. Il leggendario Sipho "Hotstix" dei Sud Africa Mabuse ha svolto un ruolo fondamentale e si è anche esibito nei concerto inaugurale del Festival Jazz internazionale di Cape Town. L'album è distribuito da JUST MUSIC (un'etichetta discografica orgogliosamente interamente controllata da SA) e la pubblicazione internazionale avviene tramite SONY ATV.
The Liberation Project “Friendship and Solidarity Tour" Italia, 9 - 24 luglio 2019
09 - FERRARA - Spazio Grisou ingresso gratuito
Ogni anno il primo sabato di luglio tutto il mondo festeggia la Giornata Internazionale delle Cooperative, una ricorrenza promossa dalNnternational Co-operative Alliance (ICA) e dall'ONU per celebrare il contributo della cooperazione verso uno sviluppo sostenibile e la costruzione di una società più equa. Legacoop Estense, l'associazione di rappresentanza delle cooperative di Ferrara e Modena, insieme alle proprie associate ha scelto di festeggiare questo importante appuntamento regalando alla città il concerto di The Liberation Project: "un evento di grande spessore culturale e sociale, capace di trasmettere quei valori di giustizia, inclusione e convivenza civile che le cooperative di tutto il mondo difendono quotidianamente", afferma il presidente di Legacoop Estense Andrea Benini.
12 - NAPOLI - Anteprima Festival Ethnos ingresso a pagamento - biglietto da definire
Ethnos è una manifestazione artistico-culturale ideata per promuovere la conoscenza delle "culture e arti dei mondo" e la valorizzazione dei beni culturali delle città vesuviane, esaltandone le peculiarità e gli elementi di attrattività attraverso la programmazione di spettacoli e performances che incrociano culture popolari, ricerca, nuove produzioni. Nato nel 1995 con l'intento di recuperare le tradizioni popolari dell'area vesuviana, nel corso degli anni il festival ha allargato il suo raggio di azione, diventando uno dei maggiori festival campani, invitando per la prima volta in Campania grandi artisti internazionali, immagine tangibile di mondi e culture lontani, ad esibirsi in siti di interesse storico-architettonico non inseriti nei grandi circuiti del turismo, promuovendone la riscoperta sia a livello locale che nazionale.
15 - COLLEGNO (TO) - Cortile della Lavanderia a Vapore @ Flowers Festival - Parco della Certosa ingresso 15 euro + prevendita
Flowers Festival è un festival musicale, giunto alla IV edizione, che si tiene a Collegno (To) nel Parco della Certosa, parco urbano di 400.000 mq. L'area spettacolo, allestita nello spazio insonorizzato noto come Cortile della Lavanderia, è racchiusa da due delle grandi esperienze di riprogettazione urbana messe in atto dalla Città di
Collegno: la Lavanderia a Vapore, eccellenza della danza contemporanea internazionale e il Padiglione 14, centro culturale giovanile. Il Festival intende quindi superare la sua dimensione di spettacolo e intrattenimento e, nei suoi limiti, vuole contribuire al dibattito sulle trasformazioni sociali che sta attraversando tutti i settori del nostro vivere quotidiano proponendo artisti che si stanno interrogando nella propria opera su come costruire una nuova società, su quali valori farlo, percorrendo quali strade in futuro e quali sono state percorse in passato.
Info www.flowersfestival.it - This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. - Tel 011 3176636 Prevendite su www.mailticket.it:www.ticketone.it;www.flowersfestival.it
18 - REGGIO EMILIA - "Mandela Day" in Piazza Prampoìini @ Mundus Festival
ingresso gratuito
Mundus è uno storico festival che da 24 anni si svolge in vari Comuni e province dell'Emilia. Il sottotitolo del festival è "Linguaggi dell'identità e della differenza" a testimonianza dello spirito con cui fu concepito negli anni Ottanta, di apertura verso le altre culture. L'immaginario verso Paesi lontani è il fil rouge che in quest? anni ha condotto il festival a presentare artisti e musicisti da tutti i continenti. Perché solo la musica, linguaggio universale, può' far conoscere ed avvicinare chi sembra lontano. ,Solo la musica può' veramente liberare tutti dai pregiudizi.
19 - MILANO - location da definire - ingresso gratuito
20 - BOLOGNA - BOtanique Festival
ingresso gratuito
A Bologna nei giardini di via Filippo Re, da dieci anni, la rassegna estiva di Estragon Club in uno scenario immerso nel verde nel centro storico! Per festeggiare il decennale il festival propone grandi appuntamenti internazionali con focus sula world music da tutti i continenti e con una settimana dedicata all'Africa durante la settimana del Mandela Day. www.botanique.it
22 - ROMA - Villa Ada Roma incontra il Mondo. ingresso 5 euro
"Nulla si sa, tutto si immagina": dal 15 giugno al 10 agosto torna per la sua XXVI edizione Villa Ada Roma incontra il mondo, sotto l'egida di Dada srl e ARCI Roma.
Sessanta giorni di programmazione e due palchi - il main stage e il "Mini Dada", ovvero l'area a ingresso gratuito dove ogni sera si esibiranno gruppi emergenti e si terranno eventi enogastronomici - delineano la manifestazione come uno dei principali eventi dell'Estate Romana e il festival più lungo in Europa. Nella suggestiva cornice del laghetto di Villa Ada si alterneranno concerti, dibattiti, laboratori formativi, talk e presentazioni che caratterizzano il festival non solo dal punto di vista musicale, ma lo rendono punto di riferimento culturale e sociale guidato da parole chiave quali Innovazione, Condivisione, Partecipazione e Sostenibilità.
Prevendite www.i-ticket.it
23 - FALLO (CH) - Viale della Rimembranza - ingresso gratuito
Questo concerto per il comune di Fallo è Poccasione per suggellare un rapporto, con il Sudafrica, che dura ormai da molti anni. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, molti fallesi sono emigrati lì e in Sudafrica hanno trovato fortuna e costruito la loro vita, senza però mai dimenticare il proprio paese Natale. Nel corso degli anni tanti esponenti politici hanno onorato il paese con la loro presenza in visite non ufficiali, fino a coronare questo "gemellaggio" nell'agosto 2018, con il conferimento della Cittadinanza Onoraria all'ex presidente della Repubblica Sudafricana, Kgalema Motlanthe. Tutto questo è stato possibile grazie al costante impegno dell'Aw. Maurizio Mariano, fallese nato in Sudafrica ma fortemente legato alle sue origini.
- Nei prossimi giorni verrà definito inoltre un concerto nella città di Genova e uno nella città di Gubbio (PG).
È venuto a mancare il 16 novembre scorso, a 81 anni, a New York, il produttore e autore statunitense Scott English, famoso in America e nel mondo per aver composto insieme a Richard Kerr, “Brandy”, poi modificato in “Mandy” – canzone che ebbe il suo apice nel 1974 interpretata da Barry Manilow. Scott English era un autore con un dono particolare, persona incredibilmente calorosa con la quale tutti amavano lavorare, ‘Mandy’ è un classico pop senza tempo, le sue prodigiose produzioni includono canzoni per artisti che vanno da Dionne Warwick a Thin Lizzy.
La sua terza moglie è stata italiana, la nostra Fiorella Bellagotti, l’abbiamo intervistata perché ci parlasse un po’ di lui.
Fiorella, come lo ricordi?
"Scott é sempre stato un gran burlone ed il suo slang tipicamente newyorkese, dedito a modi di dire e jokes (barzellette), ha sempre affascinato un vasto pubblico. Nato a Brooklin da mamma Ida, una ballerina che intratteneva le truppe durante la guerra con spettacoli di Cabaret e Te Concerto, le sue origini si estrapolavano dall'antica Russia, da dove i suoi predecessori erano immigrati verso la prima metà del novecento, inserendosi nella comunità
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Scott English e la moglie, Fiorella Bellagotti |
ebraica della Grande Mela, allora Nuova Caledonia. Scott é venuto sù senza la presenza di un padre, incontrando nel suo percorso adolescenziale molti zii che si accompagnavano alla madre in susseguenza, a dire di lei, alquanto promiscua. Già da bambino frequentava la Sinagoga locale dove per le sue doti canore era entrato a far parte del coro e, crescendo, era sempre più ammirato per la sua voce celestiale e l' innata perspicacia nel parlare ed esprimersi in liriche non indifferenti, tanto da far si che, con l'aiuto dei rabbini, nei suoi primi vent'anni aveva già un ufficio discografico a Manatthan ed iniziava a registrare i suoi primi dischi. Di li a poco le sue nozze con Jackie, la rampolla di una famiglia ebraica benestante, dolce e tenera che gli dette un erede, Jonathan. Ha inoltre avuto una figlia, Roxana, da una groopiée di passaggio, Susie, che poi ha riconosciuto grazie alla mia insistenza.
Fallito il suo matrimonio per incompatibilità, dopo aver inciso il suo primo grande successo, "Brandy", da lui scritta su base musicale di Richard Kerr, si trasferì a Londra con un contratto redatto da Chapel International."
Da New York si trasferì a Londra, come vi siete incontrati?
"Con lui al suo arrivo nel Regno Unito nel 69' vi era anche Jimmy Hendrix che, non munito di passaporto, dovette ricorrere alla vidimazione della sua identità con una firma di garanzia apportata da Scott sul suo permesso di soggiorno. Qui' la storia del rock and Roll faceva il suo ingresso ufficiale. Sono di questi anni grandi successi quali "Hi Ho Silver Lining" cantata da Jeff Beck, che diventerà l'inno nazionale del football inglese e "Bend me Shape me", cantata dagli Outsiders e
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Scott English |
The American Breed, (musiche di Larry Weiss). Il suo sol Album "Scott English" prodotto dalla Wagner Bross, contiene liriche meravigliose che si cullano sulle basi musicali dei Bee Gees; inoltre "Brandy" riadattata con il nome di "Mandy" é stata rifatta cantare da Barry Manilow che la rese un successo intercontinentale, da li ad ora é stata rifatta in tutte le lingue e dagli artisti internazionali più famosi. BMI: Broad Cast Music Inc ne ha raccolto milioni di royalties in tutto il mondo...milioni e milioni di copie vendute. Questo successo fece si che Scott venisse avvicinato anche da gente poco raccomandabile che lo trascinava in abitudini alquanto deleterie per la sua salute, sia fisica che psichica. Verso la fine degli anni ‘70 si unisce in matrimonio con Pat ma il rapporto si sfascia quasi subito. Conosco Scott a Londra e divento sua cara amica e fan indiscreta, poiché allora ero abbastanza famosa come Showgirl e Disco Queen, accompagnando e ballando per molte rockstars in tournee ed esibendomi nei locali più esclusivi, lui non mancava mai alle mie esibizioni; poi ad un mio rientro nella Capitale Britannica dal Vagabond Tour di Carlos Santana e Bob Dylan, la stessa sera mi telefono' per chiedere come era andata e mi invitò a cena al Trumps, il locale più famoso della Città, aperto ai soli membri (molto selettivo, dove dovevi essere per forza qualcuno, da teste coronate al rock, dalla politica all'industria).
Quella notte Scott mi chiese di sposarlo e pochi giorni dopo eravamo nell'Ufficio del Registro di Marylebone, lo stesso dove si erano uniti in
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Scott English e la moglie, Fiorella Bellagotti alla firma del matrimonio |
matrimonio Paul Mc Cartney dei Beatles, con Linda. Tra orchidee ed urla di felicità tra i nostri amici più cari pronunziammo il fatidico Si."
Come si svolgeva la vostra vita familiare?
"Andavano spesso in America, a New York, risiedevamo a Manatthan tra la 56.ma e York, vicino alla residenza del sindaco, non lontano da Central Park e da Fifth Avenue, dove mi ingozzavo di shopping quotidiano da Sacks. Qui avevano molti parenti tra cui mia suocera, mamma Ida, che abitava a Long Iland, Long Beach, ed era un rituale che le dovevamo far visita ogni domenica per il Kosher brunch; l'appartamento era di fronte all'oceano e lo spettacolo di quelle onde maestre durante alcuni periodi dell'anno era stupefacente, ricordo che per raggiungerla dovevamo prendere un trenino da Penn Station ed attraversare parecchie zone periferiche e residenziali, tra cui i quartieri bassi di Jamaica e quelli più lussuosissi degli Hamptons; dopo circa un oretta eravamo arrivati. Proverbiali erano i raduni con i suoi zii e cugini nei migliori hotels e ristoranti della capitale, luculliani e scherzosi; inoltre ero quasi sempre costretta durante il giorno a frequentare le donne della sua famiglia che, a parte lo shopping, passavano tutto il resto della loro giornata nei Beauty Parlours, tra smalti e bigodini e mi ci tenevano sotto parecchio tempo intrattenendomi con serie infinite di gossip...era ok, intanto non potevo rifiutare, per loro ero un Icona europea...ma che dico....ITALIANA!!!
A New York Scott aveva molti meetings di lavoro con producers ed artisti e spesso eravamo assorti in Studi di registrazione a provare nuovi pezzi, avevamo stabilito infatti che avrei trascurato la mia carriera per seguirlo e collaborare con lui nella produzione di nuovo materiale discografico e cosi' fu.
A Los Angeles avevamo George Greif, il suo manager, che nella sua scuderia aveva nomi quali I Crusaders, Barry White e tanti altri. Con George passava molto tempo a trattare nuovi progetti discografici e trovare nuove voci per lanciare le canzoni. Scott, non essendo più giovane, preferiva affidarle a voci nuove ed attraenti in
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Scott English e la moglie, Fiorella Bellagotti |
modo che riscuotessero maggior successo. Insomma tutta la nostra vita trascorreva fra musica e liriche. nella nostra grande casa di Londra, che si affacciava sul canale di Piccola Venezia, era un via vai dalla mattina alla sera di musicisti, cantanti, groopies e Take Away .....I parties si inoltravano fino a notte alta ed io non avevo mai tempo di riposare, dovendo fare gli onori di casa (la quale avevo denominato "Central Station") ai nostri ospiti. Purtroppo dopo più di 10 anni il nostro rapporto cominciò a vacillare per varie ragioni di incongruenti realtà le quali si opponevano ad un ménage tranquillo ed appagante, il divorzio era inevitabile."
Altri successi di Scott English: "I'm what I'm"-"Help me girl"-"Another goodbye"-"Funny girl"-"If ever I needed you"- e molte altre (interi albums scritti per Gee Bello, il cantante dei Platters, Frankie Miller e moltissimo altri artisti).
Fiorella Bellagotti sta per ultimare un libro sulla sua vita dettagliato e molto particolare che vi inviteremo a leggere non appena pubblicato.
Memorabilia di Scott English tipo albums, foto, liriche autografe ed altro, possono essere acquistate scrivendo a This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. o chiamando il número 00393356217471
Tour 2018, della Lirico Struiamo, tappa a Roma e verso i paesi del Centro Italia.
L’importanza di non dimenticare: 200 mila euro investiti nel restauro di opere d’arte per le Marche.
Si è conclusa nel mese di agosto la carovana di Lirico Struiamo, orchestra e coro itinerante su camion dell’Opera di Giacomo Puccini. La bellissima cornice del complesso monumentale del Pio Sodalizio dei Piceni a Piazza San Salvator in Lauro ha ospitato l’interpretazione della Bohéme, opera di Puccini in quatto atti, con una orchestra di 52 elementi tra violini, violoncelli, contra bassi , flauti, oboe, clarinetti, fagottini, corni, tromba, trombone, arpa, percussioni, un’ esibizione gratuita per ricordare i terremotati e le zone colpite dal scossa tellurica. La serata musicale temperata dal fresco crepuscolare dopo la calura della giornata , nata da un progetto della “camerata musicale del gentile”, è un itinerario musicale non presente solo a Roma ma anche nelle comunità di Sasso Ferrato, a Cantalice, Arcquata del Tronto, Preci, Castelsantangelo su Nera, Fabriano, Amatrice, Monti Sibillini a sostegno delle zone ferite dal sisma e delle persone rimaste aggrappate ai loro paesi.
La carovana musicale è modellata su misura per le piccole piazze e passaggi stretti dei centri abitati, i camioncini di modeste dimensioni si aprono, una volta sul posto, come dei palcoscenici. Se non possono venire i singoli si muove la carovana, puntando così a creare un sodalizio tra tutte le regioni percosse. Il collante è l’opera e la musica. Un abbraccio per non dimenticare. “da ogni parte del mondo hanno risposto con aiuti concreti per le zone del terremoto – spiega il Presidente Anci Marche (Associazione dei Comuni delle Marche) Maurizio Mangialardi presente alla prima di Roma - 200 mila euro sono stati , infatti, investiti in recupero delle opere pittoriche del nostro territorio”. Hanno collaborato all’evento l’Istituto superiore di Studi Musicali Pietro Mascagni di Livorno, Pio Sodalzio dei Picenti, Fab Aris, Coop sociale Castelvecchio, Eda Industries, Pro Loco di Sassoferrato e Associazione Sass Ferratesi nel mondo.