
L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Come innumerevoli altre volte, una giornata di splendide manifestazioni in tutta Italia, con in piazza centinaia di migliaia di persone di ogni età, è stata, a livello mediatico e politico, ignobilmente svuotata del suo contenuto e della sua essenza:
la violenza criminale dell’esercito israeliano è finita in soffitta e tutti lì a prendere le distanze e a deprecare la violenza idiota di sparute minoranze incappucciate.
Obnubilato il meraviglioso oceano di civilissima gente, infatti, sui vari tg e sulla quasi totalità delle prime pagine dei quotidiani, hanno finito per dominare, con immenso tripudio di giornalisti mercenari e di politici rampognanti, immagini e filmati relativi ai tafferugli della stazione di Milano e ai blocchi stradali e autostradali …
Solita sperimentatissima applicazione della ben nota strategia di cossighiana memoria, basata su chirurgiche infiltrazioni e abili manipolazioni di parte dei manifestanti? Impossibile escluderlo, ovviamente.
Ma - mi domando - quando si capirà, da parte di tutti noi, che per conferire dignità alla propria causa e per far apparire in tutta la sua sostanza il valore della propria protesta, dovrebbero essere radicalmente rifiutate, evitate e ostacolate:
Quando si capirà che occupazioni di stazioni, di scuole o di autostrade, violando di fatto legittimi diritti della povera gente, in nulla giovano alle grandi cause, finendo per seminare soltanto sofferenza, rabbia, indignazione, odio e ostilità, e offrendo ai governi e ai loro servi fedeli l’opportunità per criminalizzare ed infangare in blocco l’intera massa dei manifestanti e dei loro sostenitori?
Quando si comprenderà che simili azioni sono in chiaro contrasto con la filosofia e con lo stile della vera lotta nonviolenta, e che nulla hanno a che vedere con la tanto spesso invocata (quanto fraintesa) “disobbedienza civile”?
E che, soprattutto, costituiscono un colossale regalo per la peggiore informazione e per la peggiore politica, che vengono immensamente facilitate nel loro vergognoso intento di evitare di affrontare questioni serie e di ascoltare le voci giuste e oneste di un popolo che, nonostante tutto, non smette di credere che un altro mondo sia davvero possibile.