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GUERRA IN SIRIA: I CIVILI SEMPRE PIU` SOTTO TIRO. Le denunce di MEDICI SENZA FRONTIERE

By Roberto Fantini April 03, 2016 12255


Della guerra in Siria, da molto tempo oramai, sentiamo parlare quotidianamente, ma assai raramente ci viene ricordato che ben quattro su cinque membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite stanno svolgendo azioni belliche di bombardamento aereo, entrando cosi`palesemente in contraddizione con gli impegni assunti relativi al compito di protezione dei civili.
A ricordarci questa tragica e disperante verita` sono i comunicati di Medici Senza Frontiere, un`organizzazione che, oltre a soccorrere le popolazioni piu` in pericolo, costituisce spesso, anche una preziosa fonte di informazione.
Nel Rapporto 2015, l`organizzazione umanitaria stima in 154.647 i feriti e in 7.009 le vittime della guerra in corso, una guerra che non solo si abbatte sistematicamente sulla popolazione civile (si calcola che tra il 30-40 % delle vittime sia costituito da donne e bambini), ma che sembra aver scelto di accanirsi anche contro coloro che cercano di portare soccorso.
Apprendiamo, infatti, che, nello scorso anno, in media e` stata attaccata o bombardata una struttura supportata da MSF ogni settimana.
Ovvero, 63 strutture colpite (di cui 12 completamente distrutte) in 94 attacchi aerei o di terra. Ben 23 medici siriani supportati da MSF hanno perso la vita, 58 sono rimasti feriti e 16 ambulanze sono state colpite.
Inoltre, e qui travalichiamo ampiamente le fantasie piu` perverse di qualsiasi scrittore dell`orrore, sono stati documentati anche alcuni casi (almeno quattro) di attacchi doppi: operatori e strutture sanitarie accorsi sul luogo di attacchi gia`accaduti, impegnati nel portare soccorso, vengono fatti oggetto di un attacco successivo, oppure si colpiscono i feriti appena trasportati "al sicuro" all`interno di una struttura ospedaliera.

Nel corso del 2016, poi, gia` 17 strutture sono state bombardate, di cui 6 supportate da MSF.
Particolarmente gravi sono risultati gli effetti dei bombardamenti del 15 febbraio ai danni dell`ospedale di Ma'arrat al-Nu'man, in provincia di Idlib, distrutto da attacchi multipli. Il bilancio finale parla di 25 morti, fra cui 9 dello staff medico.
Si trattava di un ospedale pienamente funzionante, con 30 posti letto, che ogni mese riusciva a prendersi cura di migliaia di persone.
Attualmente, in Siria, circa due milioni di individui vivono in condizioni di estrema difficolta` e sofferenza, con assistenza medica bloccata o negata, privati degli elementi di base indispensabili per la sopravvivenza.


Davvero significativa la testimonianza di un medico operante in un sobborgo di Damasco.
 "Lavoravo - dice - principalmente in due ospedali. Il primo, dopo aver subito numerosi attacchi, e` stato chiuso. Ci siamo trasferiti in un secondo ospedale di fortuna, anche questo poi colpito molte volte."
 La situazione e` talmente assurdamente disumana che i pazienti oramai, preda della paura, chiedono di non essere ricoverati ...
"In ospedale - prosegue il medico (laureato nel 1995) - vediamo ogni tipo di ferita (...) pazienti che hanno perso una gamba, decapitati, con le mani mozzate ...
 In futuro, i medici in zone come questa saranno considerati i piu` famosi del mondo per le cose straordinarie che sono costretti a fare. (...)  Siamo tutti affaticati dalla paura e dalla guerra.
 Tutti volevano la liberta`, la rivoluzione, ma ora hanno raggiunto il limite e vogliono solo che finisca la violenza.
 Ogni giorno qualcuno dice addio a un suo familiare."

Qui da noi, intanto, ancora a chiederci, perplessi e preoccupati, perche` tanta gente rischi la vita per sbarcare sulle coste europee ...


PER APPROFONDIRE:

www.medicisenzafrontiere.it

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Last modified on Sunday, 03 April 2016 16:48
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