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Una svolta storica per la Giustizia italiana

By Massimo Blandini September 19, 2025 106

Il recente via libera della Camera alla riforma della giustizia segna un momento decisivo per il sistema giudiziario italiano. Si tratta di una tappa fondamentale di un percorso lungo e complesso, che vede Forza Italia da sempre in prima linea per garantire efficienza, equità e trasparenza nella macchina della giustizia. È una riforma che porta con sé il peso della storia, il valore del cambiamento e il segno indelebile dell’impegno politico e personale del Presidente Silvio Berlusconi, che più di ogni altro ha denunciato e combattuto gli abusi e le distorsioni generate da una magistratura non sempre fedele ai principi costituzionali di terzietà e imparzialità. Il cuore della riforma è la separazione delle carriere tra Magistrature giudicante e requirente, una misura attesa da decenni e mai realizzata fino ad oggi. Con l’istituzione di due distinti Consigli Superiori della Magistratura, viene finalmente riconosciuta l’esigenza di garantire autonomia e indipendenza reale a ciascuna funzione, evitando commistioni che, nel tempo, hanno contribuito ad alimentare dinamiche correntizie e logiche di appartenenza ideologica.

 

La separazione delle carriere non è, come qualcuno ha voluto far credere, un attacco all’autonomia della Magistratura, bensì un rafforzamento delle garanzie costituzionali che tutelano i diritti dei cittadini e il corretto funzionamento del processo. Peraltro, la riforma non si ferma qui, tra i punti qualificanti vi è anche la nascita dell’Alta Corte disciplinare, un organo terzo e indipendente deputato a giudicare le condotte dei magistrati, ponendo fine a quella pericolosa autoreferenzialità che ha spesso protetto comportamenti discutibili e quando non apertamente lesivi della dignità delle istituzioni. Insieme a questa novità, l’introduzione del sorteggio per la nomina dei membri togati del CSM che rappresenta un ulteriore passo verso la trasparenza e l’equilibrio, spezzando il meccanismo opaco delle correnti, e riportando il merito e l’indipendenza al centro del sistema. Questa riforma, tanto attesa quanto osteggiata da chi difende privilegi e status quo, rappresenta una conquista di civiltà. Per l’Italia significa voltare pagina dopo anni di abusi, fughe di notizie pilotate, processi mediatici e carriere condizionate da appartenenze politiche. Tutto questo significa ridare fiducia ai cittadini, agli imprenditori e agli investitori internazionali, che chiedono regole certe, giudici imparziali, e tempi di giustizia compatibili con un Paese moderno. Ed il merito di questo risultato va riconosciuto a Forza Italia e al suo fondatore, Silvio Berlusconi, che ha trasformato le sue battaglie personali in una causa di libertà e giustizia per tutti. Una visione che oggi trova concreta realizzazione e che merita di essere completata con il via libera definitivo del Parlamento. Sarebbe la degna conclusione di una lunga battaglia politica e ideale, ma soprattutto l’inizio di una nuova stagione per la giustizia italiana, più giusta, più libera e, finalmente, al servizio dei cittadini.

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