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REPORTAGE ULIVO: XILELLA NON ESISTE SE ADOTTI LE BUONE PRATICHE

By Natale Ventrella October 20, 2015 12754

Sono ripresi nel brindisino i tagli degli ulivi contagiati da xylella fastidiosa secondo le disposizioni del piano di interventi che prevede indennizzi per i proprietari di terreni che si adeguano "volontariamente" alle prescrizioni. Intervistiamo l'ing. Roberto De Pascalis, Presidente del Consorzio Mediterrae (organizzazione no profit che si interessa di promuovere progetti Umanitari ed ad alto impatto Sociale), per conoscere qualcosa di più approfondito nel variegato panorama stampa offerto dai media a volte disattenti a sentire il punto di vista dell'utente finale: il Contadino/Mezzadro.

Ventrella   Ingegnere ci parli degli impegni assunti in materia dal Consorzio Mediterrae

De Pascalis  Da tempo abbiamo esplicato,   nell'ambito delle   attività   di Mediterrae, le nostre proposte progettuali riguardanti molteplici settori di interesse sociale per chi fosse interessato può visitare il notro sito web : www.consorziomediterrae.it

Ventrella   Per quanto riguarda la "Problematica Xylella" in che modo ritiene sia coinvolto il Consorzio Mediterrae e le professionalità che operano al suo interno?

De Pascalis  In qualità di Pugliese, sentendo peraltro forte il richiamo della Terra di Salento, sia per le origini dei miei Genitori, sia per il continuo vissuto personale nelle campagne e nelle località turistiche Salentine, non potevo non interessarmi, coinvolgendo tutti i miei Collaboratori, di questa problematica "Xylella Perniciosa" la quale, al di la della importante e fondamentale realtà scientifica e di ricerca che la sottende, merita, anche, un particolare approccio tecnico ed organizzativo per la sua relativa definitiva eradicazione.

Parlo, quindi, di eradicazione del Batterio e non degli Ulivi.

Vorrei fare una premessa fondamentale che, forse, viene persa di vista da molti lettori: l'Ulivo nel Salento come, peraltro, nella Puglia intera rappresenta una componente fondamentale ed intrinseca della Cultura, dell'Arte, delle Tradizioni e della Dieta Mediterranea, che ha preso le sue origini proprio da questa magica Terra.

All'interno del nostro Consorzio collaborano importanti professionisti tra cui il Prof. Pietro Perrino, ricercatore del CNR, ed anche Lei Dr. Ventrella, laddove non potrei mai sconoscere il costante ed importante contributo di coordinamento che riesce costantemente a mantenere e sviluppare, raccordandosi costantemente con le varie realtà produttive agroalimentari afferente all'intera area Metropolitana di Bari, ma, anche, con numerose importanti relative aziende specializzate dell'intera Puglia.

Ventrella   Presidente troppo buono, come diceva Oriana Fallaci, "Non si fà il proprio dovere perchè qualcuno ci dica grazie, lo si fa per Principio, per Noi Stessi e per la Nostra Dignità", ci parli del Vostro Impegno e della Programmazione attività in itinere.

De Pascalis  Abbiamo cominciato a studiare questo fenomeno a partire giugno 2014, cercando, in primis, di documentarci per individuare, prima di tutto, una attenta analisi della situazione per poi valutare alcune possibili soluzioni da analizzare per intraprendere poi modelli attuativi ottimali nel tempo, inizialmente sperimentali (sicuramente connessi e derivanti dai risultati della ricerca ed allo stato dell'arte espresso dalla Comunità Scientifica) quali finalizzati a definire concreti e chiari protocolli tecnico-operativi da diffondere, poi, come "Pratiche Standard" rivolte a tutti coloro che operano nel settore (contadini, mezzadri, proprietari terrieri, produttori agricoli e cooperative di produzione).

Ebbene ci siamo accorti che tale problematica, che ha preso una prima evidenza nel 2011, proprio nell'area Salentina del Gallipolino, è stata sottovalutata e trattata con notevole lassismo, a tutti i livelli, partendo dal proprietario terriero/mezzadro, ma anche da parte di tutta la relativa filiera, fino anche, ai vertici regionali che avrebbero dovuto e potuto attivare, da subito, una campagna di stretto monitoraggio con l'avvio di attività di ricerca e sperimentali sul campo, oltre che la definizione delle misure che si sarebbero rese necessarie in uno con l'attivazione di un appropriato relativo "Stato di Calamità ed Emergenza".

Invero questo pronunciamento è avvenuto molto in ritardo, per cui le prime misure emergenziali le possiamo inquadrare, contestualmente, alla data di nomina del Commissario Silleti: troppo tardi!

Ovviamente il quadro della ricerca e sperimentazione, connessa alle professionalità ed alla "Comunità Scientifica" citate dai media, potrebbe non ritenersi adeguato ed esaustivo in quanto, a mio modesto avviso, si renderebbe necessario, per la fattispecie e la gravità della problematica, avviare misure sperimentali e di ricerca affidate a più gruppi, anche diversamente specializzati, con il coinvolgimento di professionalità che abbiano acquisito esperienze alternative, che possano perseguire, pertanto, analisi, criteri e metodi, con procedure indipendenti, senza dover essere assoggettati ad interazioni ed a fenomeni che potrebbero essere, peraltro, drogati da interessi economici diversamente preponderanti o da note lobbies, come spesso si paventa in giro o di quanto è stato, nel tempo, riportato dai media.

Ventrella   Potrebbe indicarci quale sarebbe la road map che vi siete dati e quali prospettive intendete perseguire?

De Pascalis.Il nostro periodo di analisi, dopo ampie diverse consultazioni, ci ha portato ad assumere un punto di vista proprio ed indipendente al riguardo dell'intera vicenda, anche e soprattutto coadiuvato da esperti di settore ed aziende specializzate che hanno esperienze in merito alla eradicazione degli infestanti, quale in ultimo quelli che avevano compromesso la produzione dei castagneti nell'area appenninica tosco-emiliana. Infatti, dobbiamo comprendere che questa vicenda ci insegna come sia necessario perseguire, unitamente ad un forte impegno nel settore della ricerca, un adeguato sforzo nel settore della sperimentazione proprio avvalendoci di queste aziende specializzate che operano in campi così delicati laddove lo spazio della sperimentazione a volte offre migliori risultati rispetto a quelli rinvenienti dal settore della ricerca pura.

Per questo abbiamo definito, in accordo e sulla base di specifiche consulenze tecniche di aziende validamente specializzate nel settore, di sostenere alcuni protocolli operativi sperimentali che, a nostro modesto avviso, possono, considerata la modestia e l'inadeguatezza dei risultati a cui la ricerca è pervenuta ad horas, costituire una valida alternativa alla raggiungimento di una possibile definitiva soluzione della grave problematica di cui trattasi.

Il data 23 marzo 2015 abbiamo, pertanto, con l'ausilio di molti che credono nel nostro operato, tenuto una conferenza stampa, nella Sala Convegni della Fiera del Levante, che tutti possono rivedere collegandosi al seguente link:

https://www.youtube.com/watch?v=mVDcu42D2SE

pronunciando la nostra disponibilità a procedere con le nostre concrete proposte sperimentali senza che vi sia utile alcuno sia al Consorzio (che opera in modalità no profit) sia alle aziende proponenti, che chiedono la sola copertura di tutte le spese sia connesse alla produzione, sia quelle accessorie (aratura campi, potatura, analisi del terreno e sulle piante, ecc., secondo procedure standard che saranno da noi indicate).

Questa nostra chiara e semplice proposta, quindi espressa a titolo puramente gratuito e per il bene della socialità, è stata, peraltro, formulata per il tramite di una specifica lettera che, in pari data del 23 marzo, è stata indirizzata contestualmente al Presidente U.E. Junker, al Presidente della BCE Draghi, al Presidente Consiglio Ministri Renzi, al Presidente Regione Puglia Vendola che al Commissario Straordinario Silletti.

In merito a questa nostra nota, ad horas abbiamo avuto riscontro solo dal Presidente della BCE Draghi.

Il data 10 giugno 2015 abbiamo, reiterato queste nostre proposte in occasione di una Conferenza presso il Senato della Repubblica sollecitando in una relativa conferenza stampa il Commissario Silletti a prendere in considerazione queste nostre proposte.

Alcuni Senatori della Repubblica, coinvolti da questa occasione, si sono personalmente chiesti come mai, davanti a queste proposte alternative, nessuno dia seguito e riscontro specifico in termini, anche, di trasparenza amministrativa resa ai sensi della Legge 241/90.

In data 7 e 13 ottobre sono stati posti al protocollo della Regione Puglia, e quindi alla diretta attenzione del Presidente Emiliano, gli stessi documenti in cui si reiterano le nostre proposte unitamente alla prefata lettera, mai riscontrata a tutti i livelli, del 23 marzo u.s..

In considerazione dell'evolversi degli avvenimenti rimaniamo in attesa non solo di concrete risposte ma delle misure che ormai ed indifferibilmente si rendono necessarie.

Ventrella   Cosa potrebbe dirci, invece sul piano delle cosiddette buone pratiche per la corretta gestione delle piante di Ulivo.

De Pascalis Mi è capitato di fare un imprevisto quanto corposo approfondimento parlandone dal mio barbiere Gaetano e con due suoi amici lì presenti Gasparre e Nicola tutti e tre proprietari e gestori di appezzamenti di terreno laddove piante di ulivo prosperano da secoli tramandate di padre in figlio sino a loro.

Ebbene sono stati loro ad indicarmi e sollecitarmi a capire quanto una coerente manutenzione di queste piante possa essere fondamentale unitamente a delle pratiche che devono essere sempre adottate quindi irrinunciabili.

Perchè non va dimenticato che a volte il quadro della ricerca a volte si discosta e si rende distante da quelle che sono le regole che bisogna adottare nel campo al punto che Gaetano mi chiedeva: ma questi Professori hanno mai lavorato veramente sul campo vivendo a fianco della pianta nei mesi e negli anni?

E allora che Gasparre mi indicava le diverse procedure che storicamente sono in uso nel Salento e nell'area Barese e della BAT.

I Salentini, a meno di molte aziende specializzate i produzione di oli di grande qualità nel settore dell' Olio Extravergine d'Ulivo, avevano l'abitudine di raccogliere le ulive da terra e poi portarle al frantoio ricavando un olio estremamente acido adatto per fritture o per usi di illuminazione (olio lampante peraltro esportato nel mondo nei tempi passati).

Nell'area Barese, invece, le olive si raccolgono con reti per scuotimento dalla pianta e portate subito al frantoio entro 24 ore per ottenere olii di grande qualità alimentare.

Molti appezzamenti, nel Salento, sono stati abbandonati per inseguire attività più lucrose nel settore del Turismo o, comunque, hanno subito scarsa manutenzione per non parlare di sopravvenuti conduttori di fondi che si sono lasciati convincere a usare prodotti chimici e trattamenti fitosanitari dannosi ed inquinanti che hanno, peraltro, reso impermeabili i terreni al punto che le radici capillari degli ulivi (quelle più diffuse e ramificate) sono state tutte bruciate portando la pianta ad esprimere la facies tipica di un Co.Di.R.O. (Complesso Disseccamento Rapido dell'Olivo).

A tutto questo deve aggiungersi l'aggravarsi degli effetti climatici connessi all'ormai noto a tutti Global Warming.

Quanto il Co.Di.R.O. sia connesso alla Xylella oppure, in alternativa, connesso al fenomeno articolato e sovrapposto sopra enunciato non è ancora stato chiarito scientificamente.

Nicola e Gasparre all'unisono mi dicono che la sputacchina (il cicalide che inietta la Xylella) è sempre esistita e si forma a terra con una patina biancastra laddove prevalgono fortissime umidità ed in campi non più arati. Questo cicalide permarrebbe in terra nutrendosi di erba se non in presenza di diserbanti che lo costringerebbero (bisogna vedere poi gli effettivi danni) a saltare sulla pianta dell'Olivo (a questo punto su qualsiasi albero che sia Ciliegio, Pesco, Mandorlo, ecc.) così che se questa cosa perseverasse nessuna pianta sarebbe immune da questo attacco.

Ma gli stessi Nicola e Gasparre ma anche Gaetano mi confermano che questo cicalide non si è mai visto e mai potrebbe trovarsi per caso su una loro pianta di Olivo perchè vengono costantemente e periodicamente utilizzate le seguenti buone pratiche:

a.   aratura periodica del campo (4 volte all'anno);

b. assoluto divieto utilizzo diserbanti ed antigrittogramici (che bruciano le radici capillari dell'Olivo;

c. potatura periodica della pianta (fondementale per farla respirare e tenerla in armonia, al pari delle pratiche tese ad evitare che una persona sia sovrappeso);

d.   Slupatura periodica (togliere le parti ammuquat dice Nicola, le parti dell'olivo che presentano delle marcescenze oltre alle venature ormai in cancrena);

e.   trattamento a calce bianca (disinfettante e che porti il Ph del terreno allo stato neutro, di scarso utilizzo nell'area Barese);

f. concimazione della pianta d'Olivo (con solfato d'ammonio e con materiale organico provenienti da scarti alimentari di frutta e verdura, si usa prima distribuire il materiale organico e dopo giorni procedere all'aratura così che il materiale penetri in fondo agli strati sottostanti di terreno);

g.   trattamento al verde rame (si irrora solfato di rame solo sulle foglie ad ottobre e novembre per 3 volte per ogni mese);

h. irrigazione (pratica che sia adeguata e costante con apporto utile di acqua soprattutto nelle aree che si vanno desertificando, dice Gaetano, prevedere un sistema artificiale di irrigazione a pioggia);

i.   apposizione di una adeguata fascia di "Lana di vetro" una specie di rete-spugna capace di evitare la risalita di alcuni infestanti (tipo lo Zurino di Gaetano) che potrebbero nuocere alla sana crescita dell'Olivo.

Quest'anno diceva Nicola, e confermava Gasparre, sarà un annata eccezionale e sublime di raccolta e produzione di Olio Extravergine d'Oliva, perchè Umidità e Pioggie si sono intercalate in maniera ottimale, al punto che è stato reso vano anche l'attacco delle Mosche dell'Olivo, perchè non hanno avuto modo di formarsi.

All'unisono Gasparre, Gaetano e Nicola affermano che il problema Xylella (cioè la possibilità che la sputacchina possa saltare su un albero di Olivo) è un falso problema e che il Co.Di.R.O. degli Ulivi Salentini è connesso al problema climatico, in uno all'impiego massiccio di diserbanti chimici in presenza di un sistema che volge a climi tropicali per causa del riscaldamento globale.

Ventrella     Presidente la ringrazio per questa esaustiva indicazioni che possano essere utili a chi di dovere dovrà prendere delle decisioni vere e coerenti con questa minaccia ormai non più tollerabile.

De Pascalis Ringrazio tutti i lettori per la pazienza avuta nel leggere queste pagine concludo con un forte interpello al Presidente del Consiglio Renzi ed al Minsitro dell'Agricoltura Martina affinché possano costituire una immediata Commissione Interministeriale di Emergenza Xylella e direi in generale Co.Di.R.O. perchè possa individuarsi, in tempi brevi, un adeguato protocollo che possa definitivamente porre fine a queste annose problematiche. Al Presidente della Regione Puglia ed al Commissario Silletti una viva e prememte esortazione a smetterla con questo programma medievale di Eradicazioni (già verificate, da oltre 20 anni, essere state inutili in California per casi similari eradicazioni operate massivamente su vitigni affetti da Xylella).

      


              

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