L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

L'arte ieri e oggi - Troppi artisti e poca Arte

By Marzia Carocci May 09, 2022 1325

“Bisogna rifare dieci volte, cento volte lo stesso soggetto. Niente, in arte, deve sembrare dovuto al caso.” (Edgar Degas)

 

 

L'arte, l'ideazione, la creatività, la genialità, l'intuizione e tanta anima da esprimere.

Questo per secoli e secoli. Poi l'egocentrismo della gente ha mischiato il "sacro" e il "profano". La parola arte si è trasformata in qualcosa di completamente differente dallo stato iniziale, così come per la parola "cultura".

I sostantivi arte e cultura adesso sono strausati, inflazionati ed hanno perso il loro reale valore. Chiunque faccia un dipinto, una prosa, una scultura, una fotografia e ...una pizza, è artista. Vero in un certo senso; se si legge sul vocabolario alla parola ARTE vi è scritto: -qualsiasi forma dell'attività dell'uomo come riprova o esaltazione del suo talento inventivo e della sua capacità espressiva-.

Ma nella realtà cosa intendiamo per vera Arte? Certamente non sarà dare due pennellate ad una tela o scrivere qualche frase e definirla poi poesia così come afferrare un  materiale e dargli una qualsiasi forma sbilenca, storpia, deforme con la scusa che quella è l'innovazione!

L'arte è studio, impegno, devozione, esperienza, fatica. E' l'amore di una creatività da coltivare, da migliorare con il tempo fino a che ti accorgi di averla trovata prima dentro di te. E' l'espressività umana attraverso un materiale, un suono, un'immagine o una costruzione letteraria che abbia tecnica, elaborazione idiomatica e non un calderone di inutili orpelli.

Tutto viene pubblicato, tutto esposto, tutto è messo in piazza dove anche gli esperti nascono come funghi diventando critici di un niente creato esclusivamente da un dio denaro e da un business selvaggio. 

Per quanto riguarda la pittura domandiamo a tutti i galleristi (o almeno a quelli furbetti) quanto chiedono al povero pollo che si sente Cimabue ma che ha a disposizione dei soldini da investire sulla propria attività.  Come fanno ad inserire obbrobri in cataloghi dal grande pregio e nome? ma soprattutto, quanto pagano gli artisti (?) per essere inseriti in quelle brochure? Ci sono pittori che non hanno quelle possibilità economiche e che dipingono in modo magistrale restando tutta la vita nell'ombra oppure ad organizzarsi in collettive dove spesso non emergono come dovrebbero.

Domandiamo poi a quei scrittori di "pensierini" dai nomi sconosciuti che sono pubblicati da major editoriali dai tanti milioni di euro fatturati come hanno raggiunto la notorietà. Certamente dovranno in primis ringraziare a vita quei ghost writer super pagati che nonostante il talento resteranno nell'ombra per sempre.

Tutto è commercio, soldi, posizione sociale, politica, intrallazzi, conoscenze, favori e potere.

Questo mondo non conosce meritocrazia, valore, onestà. E' una gara impari fra chi può e non può mostrare e condividere quel mondo interiore artistico dove non contano più le notti che il pittore perde a dipingere le stelle o il poeta a commuoversi del proprio moto interiore, ma spesso basta una fredda calcolatrice, il contatto giusto, una buona pubblicità pagata oltre che un critico che esalti le (presunte) qualità in base alle proprie entrate economiche.

Adesso se partecipi a qualsiasi Concorso di giurie non abilitate o non competenti e vinci, puoi decidere se chiamarti artista o pittore, poeta, o scrittore. La targa lo dice!

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