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Ostacoli di ogni genere per il conferimento del premio Nobel all’Italia

By Alberto Zei September 15, 2017 11731

INFN

Boicottaggi, sabotaggi e ostruzionismo all’interno delle nostre Istituzioni di “ricerca” più prestigiose, fino ad arrivare alla distruzione dei documenti in occasione del Premio Nobel.
Sarebbe interessante sapere, da una parte, chi dispone e distribuisce le risorse economiche nazionali già assegnate dal Governo per la ricerca; dall’ altra, dove sono finiti i fondi della ricerca scientifica destinati ai laboratori più promettenti di risultati utili e utilizzabili per l’interesse della collettività.
Il caso specifico in cui il potentato delle lobby nostrane ha operato in modo contrario agli interessi nazionali è quello del Dott. Francesco Celani, noto ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati (INFN) che si interessa allo sviluppo di innovative metodologie per la produzione di energia termica ad alta efficienza, a basso costo e praticamente priva di radiazioni nocive, denominata LENR. Il tutto ad integrazione e, nel lungo periodo, in sostituzione dell’energia ottenuta dalla combustione delle varie sostanze fossili inquinanti, da molti ritenute responsabili principali del cosiddetto “Effetto serra” e dei bruschi cambiamenti climatici a queste attribuite.
Questo Ricercatore ha dedicato la parte professionale di maggiore esperienza della propria vita nei Laboratori di Frascati, fino alle soglie dell’età di quiescenza lavorativa.
L’Istituto ha così acquisito risultati eclatanti in questo tipo di ricerca anche in virtù degli approfondimenti professionali che lo stesso Celani ha potuto ottenere in Conferenze internazionali e durante i periodi trascorsi all’ estero con altri Ricercatori.
Ma proprio qui sta il punto perché tanto più Celani più acquistava conoscenza internazionale e stima professionale per le sue ricerche in questo comparto strategico, tanto più in Italia veniva avversato attraverso le lobby economiche e politiche; lobby che sono di fatto, arrivate all’ostruzionismo lavorativo all’interno dello stesso INFN.

 

Chiusura della sperimentazione LENR - Qualche anno fa, l’intuizione scientifica del Dott. Celani supera il tradizionale impiego dei materiali molto costosi come il Palladio, per la produzione di questa energia termica. Egli arrivava infatti, ad un risultato ancora maggiore con l’ impiego della Costantana, ossia di un composto, sostanzialmente, a base di nichel e rame, con l’ aggiunta di un particolare vetro.
Ovviamente il risultato che più interessa ai fini industriali è la quantità di energia e il suo rendimento. Sono questi la prospettiva del futuro sulla quale il mondo intero potrà attingere a volontà energia da impianti semplici a costi molto contenuti, di impiego anche domestico.
Ma con il crescere della notorietà del Dott. Celani, crescono contro di lui le avversità che arrivano all’interno dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Il periodo migliore per questo genere di ostilità è quello delle ferie estive in cui, com’è noto, è difficile reperire il bandolo della matassa. Infatti nel luglio del 2013 arriva l’ordine del Direttore dei Laboratori Nucleari di Frascati di chiudere entro settembre dello stesso anno, la sperimentazione su LENR.
In considerazione però, della abnormità della decisione adottata, vengono presentate ben otto interrogazioni parlamentari, per chiedere le ragioni di tale imperativo; interrogazioni che fortunatamente hanno sortito l’effetto di superare gli intendimenti del Direttore e di far proseguire l’attività di ricerca allo stesso Celani, ma senza alcun finanziamento da parte dell’Istituto.

 

Proposta al premio Nobel - La conoscenza anche all’estero del caso Celani è ormai grande e la sua notorietà scientifica dei successi sperimentali su LENR rompe gli steccati del Laboratorio di Fisica Nucleare di Frascati; notorietà che supera le frontiere del mondo e giunge in Norvegia, dove nel 2014 in virtù delle ricerche, da lui condotte su LENR viene proposta e accettata la candidatura per il premio Nobel per la Pace.
Celani infatti, simbolicamente parlando, alla stregua di un novello Prometeo che regalò il fuoco degli Dei agli uomini, si propone ora, di consegnare all’Umanità il dono dell’ energia a basso costo ed a volontà per tutti. Il premio Nobel per la Pace simboleggia infatti, il contributo del nostro Ricercatore alla eliminazione dei continui conflitti, come la storia insegna, per l’ accaparramento delle fonti energetiche del mondo.
Per queste ragioni egli, per quanto, si è potuto capire, supera le valutazioni preliminari, entrando nella scelta finale per il più alto gradino di Oslo. Di fatto, stante la trepidazione di casa nostra, temendo che il Dott. Celani potesse conseguire l’ambito premio, non si comprende quale sia stata la posizione assunta dalla rappresentanza ufficiale italiana. Ma alla fine, quando tutto sembrava ormai scontato a favore del nostro candidato, il conferimento Nobel viene attribuito per ragioni politiche, agli attivisti indiani Malala Yousafzay e Kailash Satyarthi.

 

La seconda finale al Nobel - L’anno successivo, ossia, nel 2015, accade la medesima cosa. Il Dott. Celani, viene di nuovo prescelto per la candidatura al premio Nobel, evidentemente per il rammarico di qualcuno di un’ingiustizia arrecata al nostro Ricercatore che sotto il profilo formale aveva dato adito, ovviamente, a qualche indimostrata richiesta tecnica, ritenuta decisiva.
Evidentemente in Italia a cui l’attenzione delle lobby si riferisce, la preoccupazione cresce e il rimedio da prendersi perché Celani non riesca a salire il prestigioso gradino, questa volta, dovrà essere ben valido e definitivo.
Celani infatti, a Gennaio del 2015 è già tra i candidati al premio Nobel. Il mese successivo nei Laboratori di Frascati avviene la sorpresa; sorpresa non già per l’ostruzionismo ma per la qualità del rimedio escogitato. Si tratta questa volta di un fatto più unico che raro nella storia del Centro, ma significativo della avversione alla ricerca LENR, identificata in Celani per la grave problematica che questi rappresenterebbe in Italia, qualora fosse a lui attribuito il premio Nobel.
Ubi malum, ibi remedium – dicevano nel passato. E il rimedio c’è stato. Guarda caso! - direbbe qualcuno. Guarda proprio il caso di ciò che è avvenuto! Nel febbraio 2015, il Direttore dei Laboratori di

 Celani
 Il prof. Francesco Celani

Frascati questa volta dà di fatto disposizione affinché tutta la documentazione scientifica del Dott. Celani depositata in un apposito locale del Centro, venga distrutta, all’insaputa dell’interessato, attraverso la macerazione. Dopo il misfatto, neppure con l’immane e affannoso lavoro di ricostruzione, Celani riesce a ricomporre in tempo utile, la documentazione mancante per dimostrare, dopo la seconda candidatura per il Premio Nobel, il merito riconoscibile per l’alto gradino dell’ ambito premio. E quell’anno la preferenza viene attribuita al Quartetto tunisino delle Associazioni per il dialogo politico democratico della cosiddetta “Primavera Araba”.

 

La conferma giapponese - A conferma del giusto indirizzo intrapreso nei Laboratori di Frascati per opera di Celani, si ha in questi giorni notizia giapponese di notevoli miglioramenti quantitativi dell’energia LENR prodotta attraverso lo stesso utilizzo di rame-nichel in stretto contatto con una specifica struttura di vetro, cioè il leit-motiv di Celani: questi rappresentano proprio la base su cui il nostro Ricercatore ha ottenuto i propri risultati in Italia.
Concludiamo l’articolo, facendo presente che il Dott. Celani, arrivato come detto, alle soglie del pensionamento, contrariamente a quanto avviene nella Pubblica Amministrazione con proroghe annuali in attività lavorativa, suo malgrado, dovrà andare obbligatoriamente in quiescenza alla fine di settembre.

In questo caso però, lascerà il proprio lavoro alle soglie del successo, come avvenne per “l’incompiuta di Schubert”; “incompiuta” che a differenza di quanto accadde per il musicista, questa volta sarebbero le stesse lobby antagoniste ad impedire i tentativi a chicchessia di completare l' opera.
Per queste ragioni ci si chiede come lo Stato Italiano, rappresentato dal Parlamento e dalle varie classi politiche che lo compongono, possa rimanere indifferente di fronte ad una serie di così gravi e continuate prevaricazioni all’interno della Pubblica Amministrazione. Con la perentoria messa in quiescenza di Celani, si ottiene proprio ciò che finora le menzionate lobby hanno tentato, ostacolando per i loro interessi la scoperta della produzione di una nuova forma di energia, impedendo cioè, una fondamentale conquista scientifica a discapito dell’ Italia e dell’intera Umanità.

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Last modified on Friday, 15 September 2017 10:12
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