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Alitalia oggi: passeggeri a Roma, bagagli a Nizza

By Alberto Zei May 04, 2019 5772

Se non è un caso, e caso non è, l’ Alitalia in campagna promozionale per uscire dalle note strettoie finanziarie, non sembra curarsi di rendere la propria immagine adeguata almeno alle aspettative dei viaggiatori. Si è trattato di oltre 40 persone i cui bagagli sono stati lasciati a terra.

Questo è l’ennesimo disservizio della nostra Compagnia di bandiera che da un lato, continua a impegnare risorse economiche a non finire per evitare il fallimento, mentre dall’altro, mostra disinvoltura e noncuranza a creare estremi disagi ai passeggeri.

 

“Tutti giù per terra”

E’ vero che si trattava solo di bagagli ma questo fatto richiama un po’ per la ripetizione, l’ ultima strofa del noto ritornello.

Per la cronaca, si è trattato dello scarico di massa dall’ aereo Alitalia di tutti i colli di questi passeggeri che il 28 aprile scorso, da Nizza, si recavano a Roma con volo Az335 tra cui, il gruppo di 32 persone in ritorno dalla Francia che come italiani si erano affidati ad Alitalia.

Sarebbe interessante capire quale sia lo spirito che anima la attuale dirigenza Alitalia sul marketing del confort di volo, tanto da indurre i turisti a preferire la nostra Compagnia di bandiera Alitalia anziché un'altra. Guardando la situazione dall’esterno, sembra infatti, di trovarsi di fronte non a qualcuno, ma a molti dipendenti Alitalia, almeno in tacito accordo di mancata coesione con la loro Società. Non pochi infatti, sono le persone coinvolte in pesanti  disservizi, sicuramente per i passeggeri, ma che dal punto di vista del risultato, nessuno sembra beneficiare.

 

L’ aereo sbilanciato

L’assurdo della vicenda è che dopo aver preso posto a bordo, l’aereo ha ritardato di 20 minuti la partenza prevista alle ore 19,15. Da informazione del personale di volo è stato appreso che il ritardo era imputabile ad uno sbilanciamento di carico per cui era necessario riposizionare le valige nella stiva, come se l’inserimento dei bagagli sull’aereo, aggiungiamo noi, fosse avvenuto con una ruspa che ha lasciato il tutto in un mucchio a caso, in un punto sbagliato.

D’altra parte gli addetti all’imbarco avevano avvertito che i bagagli a mano dovevano essere lasciati insieme agli altri più pesanti nella stiva, tanto che sull’aereo gli alloggiamenti dei bagagli leggeri erano rimasti praticamente vuoti.

Prima di partire viene annunciato a bordo che qualcuno dei colli consegnati, per questioni di peso “è dovuto rimanere a terra”, ma probabilmente nessuno pensava che al di sotto delle dimensioni massime previste, la qualcosa potesse riguardare le proprie valigie   e tanto meno, il bagaglio a mano.

 

La sorpresa a Roma

Il coronamento di tanta disinformazione sulle reali cause del presunto sbilanciamento dei bagagli, è avvenuto dopo l’arrivo, quando i viaggiatori sono andati a ritirare le proprie valige. Altro che qualche valigia rimasta terra, come era stato annunciato alla partenza da Nizza. Si trattava invece di tutti i bagagli consegnati dal menzionato gruppo.

E’ allora che il lavoro degli addetti alla partenza si è rivelato nella sua piena disinvoltura nei confronti di chi a seguito di prenotazione, aveva pagato anticipatamente il biglietto.

I bagagli erano rimasti a Nizza perché erano stati scaricati, così è stato detto, per compensare questo fantomatico sbilanciamento di carico.

 

L’eccesso di peso

Vi era, come detto, tra i passeggeri del volo AZ 335 anche un gruppo di 32 partecipanti ad un convegno in Francia, che tornava a Roma. Poiché portavano i loro bagagli del peso previsto, non si poteva trattare di una condizione di eccesso di carico.

D’altra parte, non si dovrebbe neppure dedurre che per ragioni interne Alitalia,                         i responsabili della Compagnia aerea avevano preferito anticipare un nuovo carico di carburante in luogo del peso delle valige. Questo perché tutti gli aerei di dotazione nelle tratte assegnate prevedono il rispetto del margine di sicurezza a pieno carico dei passeggeri e di carburante. Quindi, regge poco l’ipotesi che i bagagli siano stati scaricati per imbarcare una maggiore quantità di carburante. Resta allora il mistero che Alitalia deve chiarire, perché non è possibile concepire un disguido accidentale dello scarico di oltre 50 valige mentre i passeggeri vengono disinformati dal personale di bordo che i bagagli erano stati riposizionati per equilibrare la stiva   dell’ aereo.

 

Inutile attesa

Nel modo in cui tutto ciò è avvenuto, oltre al danno a cui i passeggieri sono stati sottoposti, è subentrata anche la beffa; la beffa di aspettare inutilmente per interminabili minuti i propri bagagli all’arrivo sul nastro scorrevole fino allo stop del servizio automatico, senza che alcuno avvisasse almeno quanto era avvenuto.

Oltre a questo, vi è stata l’ attesa di ore senza altra informazione se non quella che si evince da un comportamento di questo genere. Nel corso della notte infatti, i passeggeri hanno dovuto attendere pazientemente il turno per segnalare formalmente alla Compagnia, quanto la stessa avrebbe dovuto spontaneamente riferire ai propri sfortunati clienti.

 

A guisa di merce

Nessuna informazione, nessuna indicazione, nessuna persona della Compagnia per riferire ai passeggeri che il loro bagaglio era rimasto a Nizza.

 
 I passeggeri del volo Az335

Questo è stato appreso solo dopo che il gruppo dei malcapitati utenti Alitalia, sono andati a chiedere spiegazione agli uffici aeroportuali di Fiumicino, e a presentare una prima denuncia per questo stato di cose agli addetti dell’Assistenza bagagli dell’ aeroporto.

L’altra ipotesi possibile è che, in assenza di ulteriori notizie, un fatto del genere possa essere imputato ad una sorta di boicottaggio nei confronti della stessa Compagnia. Ma se così fosse non si comprenderebbe la disinformazione dell’equipaggio di volo prima della partenza sulla vera causa di questo inconveniente.

Dal momento però, che in tutto l’ universo nulla accade senza un fine, non è possibile che in una organizzazione così meticolosamente funzionale, come dovrebbe essere quella di una compagnia aerea, gli eventi avvengano per fatalità. E il caso di cui si parla non è certo, quello accidentale della forza maggiore.

L’ Alitalia che specialmente in questo momento avrebbe motivo di dimostrare al mondo intero la propria efficienza e in specie nei voli internazionali, si presta invece attraverso i propri dipendenti al discredito, che ora per un motivo, ora per un altro, senza apparente vantaggio, rende sempre più penalizzanti i freschi investimenti di capitale per portare la società al suo effettivo valore di marcato.

 

Per un verso o per un altro

A conclusione di quanto avvenuto, è importante che Alitalia esprima in modo corretto quali sono stati i motivi di questo grave disguido, che a quanto è dato sapere, si avvale a Roma di uno o più servizi in pianta stabile per recapitare successivamente a domicilio i bagagli non consegnati all’arrivo. Un tale disguido ed in particolare quello di cui si tratta, incide pesantemente sulla sicurezza delle stesse persone che arrivano a destinazione nel cuore della notte e non si trovano neppure quanto hanno lasciato di indispensabile nei bagagli a mano per le loro immediate esigenze tra cui quasi certamente, le chiavi per entrare in casa nonché i farmaci di periodica assunzione, come ad esempio, i cardiaci e gli insulinici.

Qual è il motivo di tanta negligenza? E, se di negligenza si tratta, ci troviamo di fronte all’ auto discredito di una Compagnia che da una parte, chiede soccorso per non fallire per colpa dei suoi dipendenti responsabili, mentre dall’ altra, si espone alle meritate critiche dei suoi benefattori, perché se anche è “Pantalone” che paga, sono sempre i contribuenti che ripianano i debiti.

 

Alberto Zei

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Last modified on Sunday, 05 May 2019 11:10
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