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«Lennon not Lenin», una storia che «rompe» e sostiene «il manifesto» (video)

«Lennon not Lenin. Il muro di Berlino erano due». Berlino 13 agosto 1981, venti anni dopo la costruzione del Muro. Un gruppo di artisti reduci del '68 romano, berlinese e olandese fonda il No Future Project.

10 anni dopo alle 6 del pomeriggio del 24 marzo 1991 una telefonata da Berlino a Roma: «Ario è sparito», la storia comincia.

Il Muro con le sue scritte e CM un’intelligenza artificiale che però risponde solo usando versi della Divina Commedia, guidano la ricerca.

«Lennon not Lenin» è un libro di fantascienza, di comunicazione politica, un giallo, mah?! Certo gioca con la fantascienza, con le parole, con le scritte sul Muro di Berlino, con i versi della Divina Commedia, con il cinema, le guerre fredde e calde, le rivoluzioni, le idee del gruppo No Future Project che vive tra Trastevere a Roma, Chariottenburg e Kreuzberg a Berlino e Arnhem in Olanda.

«Lennon not Lenin» è anche una delle scritte sul Muro, che dà il titolo al libro.

Il libro di Stefano Scialotti (292 pagine, 15 euro, Lupetti editore) è stato presentato il 6 dicembre alla fiera di Roma «Più libri più liberi» e il 9 dicembre al cinema Farnese, sempre a Roma.

L'autore ha deciso di devolvere i suoi diritti alla campagna «io rompo» del Manifesto.

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Last modified on Wednesday, 11 December 2019 08:11
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