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Cina e Medio-oriente: geopolitica di un mondo che cambia per connettersi

By Lisa Biasci March 14, 2024 831

Il mondo sta cambiando “per connettersi” e la Cina è un paese fondamentale in un mondo che cambia. La Cina non è solo un gigante dell’industria, ma è un paese in crisi, che ha un dibattito interno tra popolo e stato, in crisi. Tanti sono i cambiamenti che sta vivendo la Cina. 

E’ importante guardarla, osservarla, conoscerla per capire cosa sta accadendo nel mondo. 

La Cina dipende dai paesi del Golfo per il petrolio e dal Qatar per il gas naturale. La Cina poi ha rapporti stretti con gli Emirati Arabi Uniti e con Israele sia dal punto di vista tecnologico che commerciale.

La sua vicinanza alla Russia le permette comunque di avere rapporti privilegiati anche con gli Usa. Anzi, diciamo che il rapporto Europa, Cina, Usa e paesi del Golfo è sempre più consolidato. 

Parliamo anche di IMEC. Per questo. 

L’IMEC è una rotta ferroviaria e marittima transnazionale distribuita su due continenti, che gli Stati Uniti si aspettano dia energia allo sviluppo economico attraverso una migliore connettività e integrazione economica tra l’Asia, il Golfo Arabico e l’Europa.

Comprenderà due corridoi separati: il corridoio orientale che collega l’India al Golfo Persico e il corridoio settentrionale che collega il Golfo all’Europa.

Questo darà al mondo la connettività e lo sviluppo in una direzione sostenibile, anzi secondo gli esperti guiderà lo sviluppo sostenibile per il mondo intero.

La Casa Bianca ha affermato in una dichiarazione che dall’altra parte del corridoio,  prevedono di stimolare il commercio e la produzione e di rafforzare la sicurezza alimentare e le catene di approvvigionamento.

Se nella storia, abbiamo dunque parlato di via della seta, di via delle spezie dell’India attraverso la penisola arabica, oggi la nuova via è  IMEC che riguarderà energia, dati, connettività, risorse umane, rotte aeree.

Secondo un documento preparato dalla Commissione europea, il corridoio comprenderà un collegamento ferroviario, nonché un cavo elettrico, un gasdotto per l’idrogeno e un cavo dati ad alta velocità. Il documento della dichiarazione definisce inoltre il progetto “un ponte verde e digitale tra continenti e civiltà”.

L’IMEC, dunque, c’è e si muove ancora oggi nonostante la guerra Hamas-Israele. La guerra nella Striscia di Gaza è stata certamente un elemento di complicazione, ma si sta dimostrando più una deviazione tattica che uno sconvolgimento strategico. La crisi mediorientale ha in effetti complicato uno degli elementi cruciali per IMEC, la normalizzazione tra Israele e Arabia Saudita, perché il collegamento che apre la connessione di India e Medio Oriente all’Europa dovrebbe proprio essere garantito dal passaggio terrestre tra il territorio saudita, quello giordano e quello israeliano, e da lì prendere il Mediterraneo verso l’Europa.

Il peso geopolitico sulla situazione appare evidente, e con Riad che evidenzia come quella normalizzazione con Israele sarà possibile solo dopo la soluzione “a due stati” con la Palestina, gli sviluppi nel breve periodo potrebbero diventare complicati.

 

 

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