
L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Oggi, si ricorda l’anniversario francese -divenuto internazionale – della Presa della Bastiglia, evocandone i valori allora ‘sbandierati’ diffusamente di LIBERTÀ, UGUAGLIANZA, FRATERNITÀ.
Cosa è rimasto dei sogni, delle illusioni, dei desideri di progresso, dell’ampia declinazione del concetto e dei contenuti correlati alla definizione di LIBERO PENSIERO?
A ben vedere, il primo approccio è più che deludente: VALORI, IDEALI, PRINCIPI, sembrano essere stati non solo accantonati, ma letteralmente smembrati dal corpus socio-politico, persino con un ribaltamento – distruttivo – di tali concetti fondanti e parte di quella che da allora abbiamo via via definito “consorzio civile”, “società dagli alti valori”, “Ideali, valori, principi, inalienabili ed eterni”, “espressione di civiltà e progresso” e quant’altro.
Un lirismo cui hanno attinto a piene mani, pronunciando parole che proprio quel ‘galantuomo’ che è il tempo ha messo drammaticamente a nudo, e che si sono dimostrate essere solo suoni incerti e striduli pronunciati non di rado da lingue biforcute, taglienti, indegne di rappresentare anche solo sé stessi.
Un tradimento bell’e buono, condito dal tentativo di imporre nuovi Valori: equivoci e falsi, poiché solo inutili e spesso veri scarti etici e morali.
Personalmente, 236 anni dopo lo storico evento parigino, con l’evolversi dei tempi, preferisco adottare il concetto di EQUITÀ piuttosto che non quello, talvolta equivocato ed equivocabile per la sua ampiezza , di UGUAGLIANZA.
Nella tumultuosita’ degli eventi – in particolare di questo ultimo quinquennio – l’incertezza e lo smarrimento si sono impossessati di ampie porzioni di umanità: sovrasta da un ridda continua di notizie, informazioni, interpretazioni (e loro opposti), che spossessano gli esseri dalle normali e quotidiane reattività: così ponendo dubbi a iosa, alimentati da artati spauracchi e falsità.
In molti, tra coloro che fino a ieri avevano impostato il proprio vivere, e quello delle loro famiglie, sulla stabilità, sulle prospettive quotidiane e future, sul rispetto della propria e altrui dignità, si stanno ponendo domande esistenziali, sempre più esiziali.
Quale domani, quale futuro, attende noi e i nostri figli?
Cecco Angiolieri ha tracciato quella magica strofa ‘CHI VUOL ESSER LIETO, SIA. DEL DOMAN NON V’È CERTEZZA’.
Abbiamo quindi imboccato la via di un regresso abilmente mascherato, ma che anche un circo e un sordo percepirebbero?
Un nuovo Evo molto Antico e tragico nel quale far precipitare gran parte di un’umanità sempre più vittima, indecisa nel solo ipotizzare del come potersi sottrarre al fascino mortale dei ‘pifferai’ di turno?
236 anni fa, i ribelli non a caso indicarono per ultima una opzione drammatica: OU LA MORT!
Allora di forte contrasto ideale a tutto il sistema che li sovrastava, schiacciandoli: meglio correre coraggiosamente incontro alla Morte, piuttosto che non subire l’oppressore! Senza Amore, Dignità, Rispetto e Armonia, non esiste un futuro degno.
Per gentile concessione de' "Il Corriere Nazionale"