L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Agricoltura - Carta di Montebelluna (appello contro i fitofarmaci)

"CARTA DI MONTEBELLUNA (Treviso - Italia)

 

PROPOSTE OPERATIVE GIURIDICHE ED ISTITUZIONALI DI BIOSICUREZZA PER UNA MORATORIA ATTA AD EVITARE L’INTRODUZIONE DEGLI OGM IN ITALIA ED IN EUROPA

 

OGM: Una minaccia irreversibile per l’agricoltura convenzionale e biologica per l’ambiente e per la salute umana ed animale

 

Premessa

Sono ormai numerose le evidenze scientifiche che testimoniano l'impossibilità della coesistenza tra coltivazioni OGM e non OGM, senza che le prime inquinino, irreversibilmente, le seconde.

Risulta, pertanto, inutile discutere sulla libertà di coltivazione degli OGM, dal momento che, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, non sarebbe più possibile coltivare nel medio e lungo periodo i vegetali naturali (convenzionali e biologici), nè si potrebbe proporre ancora il miglioramento genetico dei medesimi, non potendosi più utilizzare aree agricole non inquinate dagli OGM.

Dato, quindi, per certo l’inquinamento irreversibile del territorio, una volta introdotti gli OGM nell’ambiente, si tratta di stabilire quali dei due diritti debba prevalere: quello di chi vorrebbe continuare a coltivare il prodotto naturale (convenzionale e biologico) o quello di chi vorrebbe coltivare i vegetali GM.

Ogni altro problema in merito avrebbe un valore relativo e secondario rispetto a quello principale di stabilire quale delle due coltivazioni debba essere permessa e se una tale decisione, vista la gravità delle implicazioni che ne derivano, possa essere riservata esclusivamente al legislatore, comunitario e nazionale, ovvero non sia il caso di promuovere consultazioni della popolazione prima di scegliere il da farsi, tanto più che è la stessa Direttiva 2001/18/CE a prevedere queste consultazioni con il 10° “considerando” e gli artt. 9 e 32 (di recepimento, quest’ultimo, del Protocollo di Cartagena). Pertanto,

-     considerate le continue pressioni, operate a tutti i livelli dalle multinazionali, che pretendono l’introduzione di soglie di “tolleranza” generalizzate da OGM, quale "Cavillo di Troia", per ottenere autorizzazioni alle coltivazioni transgeniche (OGM), con la certezza di una conseguente “naturale”, inevitabile ed irreversibile contaminazione di tutte le aree agricole e delle filiere agroalimentari;

-     considerata l’esperienza pluriennale dei maggiori paesi produttori di OGM (Canada, USA, Argentina, Brasile, Messico, India, Australia) che conferma l’inquinamento irreversibile del territorio e la impossibilità di far coesistere le coltivazioni OGM con le coltivazioni OGM free;

-     considerata la natura non vincolante della Raccomandazione della Commissione 2003/556/CE (punto 1.5);

-     considerato il venir meno della libertà di iniziativa economica, in quanto essa non appartiene solo a chi intende coltivare OGM, ma anche a coloro che vogliono continuare a coltivare prodotti convenzionali e biologici non contaminati da OGM;

-     considerata l'entrata in vigore del nuovo regolamento comunitario sull'agricoltura biologica, che consente la tolleranza di contaminazioni “accidentali” da OGM (senza etichettatura) anche nei prodotti biologici, come di quelli convenzionali, violando in tal modo la libertà dei consumatori di non alimentarsi con OGM;

-     considerato il diritto consolidato e preminente di chi esercita l’agricoltura tradizionale (convenzionale e biologica) a continuare tale attività millenaria;

-     considerati il rischio di erosione genetica, l’irreversibilità dell’inquinamento territoriale generalizzato e, dunque, l’inutilità, di fatto, di creare e mantenere le banche del seme, sia nazionali che regionali;

-     considerata la nocività per la salute umana ed animale e per l’integrità dell’ambiente, più volte accertata in campo internazionale, con il conseguente rischio di perdere quella parte di sovranità nazionale, relativa alla tutela della salute e dell’ambiente, alla quale l’Italia, con il Trattato di Roma, non ha rinunciato (artt. 9 e 32 Cost.);

-     considerato il rischio, introdotti gli OGM, di azzerare la presenza ed il ruolo degli operatori agricoli e del mondo rurale, trasferendo, di fatto, il controllo di tutta la produzione agricola nazionale nelle mani dei pochi possessori dei brevetti OGM;

-     considerato il rischio di perdere la memoria genetica di tutti gli esseri viventi (vegetali ed animali), la qualità e la varietà di ogni prodotto agricolo;

-     considerata l’opposizione alla coltivazione degli OGM e alla alimentazione con gli stessi della stragrande maggioranza della popolazione italiana ed europea;

-     considerato il divieto di coltivare gli OGM statuito da molti paesi europei, tra cui Grecia, Austria, Germania, Ungheria, Lussemburgo e Francia, ratificato da recenti decisioni del Consiglio dei Ministri UE;

-     considerata la Politica Europea di Sviluppo Rurale 2007-2013 (sostenuta con circa 200 miliardi di €), di promozione di una agricoltura di qualità e della agricoltura biologica (ivi compreso l’allevamento animale) di protezione dell’ambiente e del ruolo multifunzionale del mondo rurale;

-     considerato che, introdotti gli OGM, risulterebbe impossibile perseguire il razionale sfruttamento del suolo e la bonifica del territorio, così come imposto dall’articolo 44 della Costituzione.

Tutto ciò premesso e considerato, per scongiurare danni irreparabili alle persone, agli animali, all’agricoltura e all’ambiente, nazionali, comunitari e mondiali, derivanti dagli OGM, chiediamo al Parlamento e al Governo italiani, ai

Ministri competenti, alle Regioni, alla Comunità (Parlamento, Commissione e Consiglio dei Ministri UE), al Consiglio d’Europa e all’ONU:

  1. Il bando in Italia e negli Stati comunitari di ogni forma di rilascio nell’ambiente e in agricoltura degli OGM, anche a livello sperimentale, impedendo impossibili piani di “coesistenza” (commistione), sulla base del principio di precauzione, ed in applicazione della clausola di salvaguardia (Dir. 2001/18/CE) e di sussidiarietà (art. 176 del Trattato UE).
  2. La protezione del Germoplasma Autoctono e la conservazione della biodiversità, quale patrimonio comune della collettività e base fondamentale per il miglioramento genetico, generalizzando l’esclusione degli OGM (secondo quanto previsto dall’art. 4 del D.M. 18/04/2008, sul Registro Nazionale delle Varietà di Conservazione), da tutte le coltivazioni.
  3. Il mantenimento della tolleranza zero, ovvero dell’assenza di OGM nelle sementi, di qualsiasi natura, prodotte, importate e commercializzate in Italia e nella Comunità.
  4. L’integrazione e la modifica del D.Lgs. n. 224 del 2003 (All. VIII) di recepimento della Direttiva 2001/18/CE, che prevede la consultazione pubblica sugli OGM solo tramite sito web (internet), per rendere possibile tale consultazione pubblica sugli OGM, anche tramite l’indizione di un referendum
  5. Una moratoria, con sospensione sine die delle importazioni e del commercio di prodotti OGM e/o loro derivati, sulla base delle recenti risultanze della ricerca che hanno evidenziato pericoli per la salute umana ed animale, per l’agricoltura e per l’ambiente, in attesa di ulteriori verifiche "indipendenti" sui rischi sanitari ed ambientali. Evitando conseguentemente sperimentazioni a cielo aperto di coltivazioni OGM, che andrebbero a contaminare irreversibilmente il territorio nazionale e comunitario.
  6. La revisione delle procedure per i pareri scientifici dell'EFSA, che devono basarsi su ricerche “indipendenti” e non sui dati forniti dalle stesse ditte produttrici di OGM, in palese conflitto di interesse.
  7. Di stabilire l’assenza di OGM nei prodotti agricoli biologici e convenzionali, proibendo l’indicazione di limiti di rilevabilità arbitrari, che possono nascondere soglie di tolleranza.
  8. L'istituzione di test di presenza/assenza “qualitativi“ per il rilevamento di qualsiasi livello di presenza accidentale di OGM nei prodotti agricoli e negli alimenti, per rispettare il diritto alla integrità delle aree agricole e dell’ambiente e alla sicurezza ed informazione dei consumatori, a garanzia dei marchi privati o nazionali che certificano la qualità dei prodotti e l’assenza di OGM (previsti dal Reg. 834/2007/CE) e per prevenire contaminazioni ed inquinamenti dei citati prodotti e del medesimo ambiente.
  9. L’introduzione di sanzioni penali e civili per chi introduce gli OGM in agricoltura, nell’ambiente e negli alimenti.
  10. L’introduzione di corrette e chiare procedure sulla biosicurezza, atte ad evitare le contaminazioni accidentali da OGM nei prodotti agricoli

convenzionali e biologici sulla base del diritto comunitario e della Direttiva

2001/18/CE, la quale prevede che “gli Stati membri possono adottare tutte le misure opportune per evitare la presenza involontaria di OGM “.

  1. Il divieto di importare OGM per qualsiasi uso o destinazione sotto forma di semi vivi, ad esclusione di quelli devitalizzati, per evitare rischi di contaminazione ambientale.
  2. Di sostenere azioni legali collettive (Class Action) promosse da produttori e consumatori e da associazioni di categoria per la tutela della salute, della integrità delle aree agricole e dell’ambiente, relative ai danni che gli OGM arrecano agli stessi.
  3. Di promuovere azioni presso la Corte Costituzionale per tutelare i diritti dei cittadini relativi alla salute e alla integrità dell’ambiente (artt. 9 e 32 della Cost.), limitati, danneggiati e violati dalla introduzione degli OGM nei prodotti agricoli, nell’ambiente e negli alimenti.
  4. Di tutelare l’integrità della Memoria Genetica di tutti gli esseri viventi (DNA), vegetali ed animali, regolata da leggi fisiche naturali perfette e sancita dalla dichiarazione dei diritti dell’uomo, adoperandosi per un bando mondiale degli OGM, eventualmente ricorrendo al Tribunale Internazionale per i Diritti Umani.
  5. Di promuovere lo sviluppo di alternative Agroecologiche praticabili (agricoltura biologica) in linea con i recenti Programmi Europei di Sviluppo Rurale Agroambientale e gli impegni del protocollo di Kyoto, contrastando recepimenti regionali non conformi con gli obiettivi di sostituzione degli inputs chimici in agricoltura (Relazione 3/2005 del Corte dei Conti UE).
  6. La presentazione di DDL e di proposte di legge per l’introduzione di norme che statuiscano l’indizione di referendum consultivi nazionali sugli OGM prima della loro introduzione nel territorio.
  7. Di promuovere una indagine interparlamentare approfondita su quanto evidenziato da Marie-Monique Robin nel libro “Il mondo secondo Monsanto” che riferisce fatti sugli OGM di inaudita gravità.
  8. Di ricorrere alla magistratura competente nazionale o internazionale per il disconoscimento dei diritti di brevetto sul DNA, dal momento che i cosiddetti geni (frammenti di DNA) non sono invenzioni ma scoperte e rappresentano, pertanto, un patrimonio inalienabile dell’intera umanità, tenendo anche conto della instabilità sia degli OGM, sia del DNA, nei più volte richiamati prodotti al contrario di quanto dichiarato e previsto nei citati brevetti e anche al fine di scongiurare il pericolo che pochi soggetti si impadroniscono a livello nazionale e mondiale della intera catena agro­alimentare.
  9. Di rendere noto alla collettività che il DNA transgenico inquina, irreversibilmente, anche altre specie appartenenti a tutta la Biosfera, superando ogni barriera naturale, attraverso il trasferimento genico orizzontale (TGO), che per il DNA transgenico (assai instabile) è molto più frequente di quello relativo al DNA naturale. In particolare, il TGO del DNA transgenico, a causa della sua alta instabilità e capacità di ricombinazione, è 1000 volte più frequente rispetto al TGO del DNA naturale. Ciò provoca,

tra l’altro, la creazione di nuove specie o razze di patogeni e quindi nuove malattie. In concreto, la contaminazione dalle colture OGM a quelle non OGM non avviene solo attraverso l’inquinamento meccanico e l’impollinazione, ma anche, in modo ancora più subdolo, attraverso il TGO. Aspetto, questo, ignorato proprio perché invisibile e non conosciuto, non solo dagli agricoltori ma anche dai cd “esperti”. Ciò conferma che la coesistenza di colture convenzionali e/o biologiche con colture geneticamente modificate è praticamente impossibile.

 

Montebelluna, 19 aprile 2009 Firmatari:

Giuseppe Altieri, Agroecologo - AGERNOVA Enrico Lucconi, Direttore ASSEME

Michele Trimarchi, Presidente ISN, Candidato Premio Nobel per la Pace 1986 Pietro Perrino, Direttore di Ricerca CNR - Ex. Istituto del Germoplasma di Bari

Dario Fo, attore, premio Nobel per la Letteratura 1997

Miguel A. Altieri, Agroecologo - Università di Berkeley (California)

Peter Rosset, Ricercatore - Globalalternatives - ONG Franca Rame, attrice

Clara Nicholls, Ricercatrice - Università di Davis (California)

Federico Fazzuoli, Giornalista Televisivo Giuseppe Nacci, Medico

Giorgio Celli, Entomologo - Università Bologna

Manuela Malatesta, Ricercatrice - Università di Verona

Morando Soffritti, Ricercatore - Istituto Oncologico Ramazzini Bologna

Mimmo Tringale, Direttore AAM Terra Nuova

Marina Mariani, Docente Politecnico per il Commercio - Milano

Franco Libero Manco, Ass. Vegetariana AVA

Maria Teresa Maresca, Medico Naturopata

Stefano Maini, Entomologo - Università di Bologna

Giovanni Burgio, Entomologo - Università di Bologna

Claudio Porrini, Gruppo protezione dell’Ape - Università di Bologna

Paolo Radeghieri, Ricercatore - Università di Bologna

Luigi Paoletti, Docente - Università di Padova

Costantino Vischetti, Chimico - Università di Ancona

Tiziano Gomiero, Ricercatore - Università di Padova

Antonella Gasparetti, Biologa - Agernova

Graziella Picchi, Autrice dell’Atlante dei Prodotti Tipici Italiani

Daniela Commendulli, Presidente Associazione SUM (Stati Uniti del Mondo)

Roberto Zanoni e Fabio Brescacin, ECOR - NATURA Si

Maurizio Gambini, Presidente Consorzio Terra Bio - Urbino

Gianfranco Campana, Presidente AIAB Toscana

Sasha Lucibello, Presidente CTPB (Coordinamento Toscano Produttori Biologici) Franco Pedrini, Presidente Associazione Italiana per l’Agricoltura Biodinamica ASCI (Ass. Di Solidarietà per la Campagna Italiana)

Loris Asoli e Bruno Sebastianelli, Coop. La Terra e il Cielo COOP. AGRILATINA Massimo Fioroni, PROMETEO

Antimo Zazzaroni, Presidente Istituto di Medicina Naturale di Urbino Vittorio Marinelli, Presidente e Marco Tiberti, Ass. European Consumers - Roma Patrizia Gentilini, Oncologa Bruno Fedi, Medico

Giovanni Malatesta, Fisico ed Agricoltore

Gaspare Buscemi, Enologo Artigiano

Valdo Vaccaio, Nutrizionista

Sonia Toni, Giornalista

Valeria Rossi, Editrice e Giornalista

PANTA REI, Centro di Educazione Ambientale

Maria Giovanna Notarianni, Giornalista Presidente Ass. Tensegrita

ISTITUTO MARENOSTRUM - Austria

Roberto Romizi, Presidente Associazione Medici per l'Ambiente - ISDE Italia

ARIANNA EDITRICE - Bologna EDILIBRI - Milano RADIO GAMMA 5 - Padova Valdo Vaccaio, Naturopata

Carmen Somaschi, Presidente AVI (Associazione Vegetariana Italiana)

Nerina Negrello, Pres. Lega Naz. Contro Predazione d’Organi Morte a Cuore Battente

Le DONNE dell'AED, Associazione Educazione Demografica

Associazione Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.)

Anna Maria Fritz, Federazione Diritto Libertà di Cura-Onlus

Giancarlo Ugazio, Ordinario di Patologia Generale Torino dal 1976 al 2007.

Antonio Gagliardi, Presidente Associazione Elettrosmog - Volturino (FG)

Ciro Aurigemma, Psicologo ISN, Resp. AVI Ecologia, Co.to Ecologia Mandor Pace

Filippo Lolli, Architetto Presidente Ass. Uomambiente

Antonio Avano, Architetto - Napoli

Antonio Mercogliano, Avvocato - Napoli

Stefania De Toma, Avvocato - Matera

Massimo Pumilia, Economista politico - Contursi Terme (Salerno)

Carlo Sechi, Presidente BIOZOO - Sassari

Stefano Montanari, Ricercatore sulle nanoparticelle

Nadia Simonini, Naturalista - Lucca

Oreste Magni, Ecoistituto della Valle del Ticino

Gian Luca Garetti, Medico - Vicepresidente ISDE Firenze

Roberto Topino, Medico specialista in Medicina del Lavoro - INAIL, Torino

Rosanna Novara, Biologa Dottore di Ricerca in Oncologia, Torino

David Fiacchino, GAS Valli Misa e Nevola (Ancona)

Cesare Ferzi, Documentarista - Potenza Roberto Paolillo, Architetto - Paestum (Salerno)

Christian Grassi, Presidente Associazione Poderi di Romagna

Carlo Faiello, Musicista della Tradizione

Elena Ledda, Musicista della Tradizione

Sandro Lazzeri, Musicista Classico e della Tradizione

Riccardo Esposito Abate e le Donne della Tammorra, Musicisti

Girogio Donati, Attore

Mario Pirovano, Attore

Gelsomino Casula, Maestro Scultore - Salerno Paolo Carnemolla, Presidente FEDERBIO, Bologna Fabrizia Pratesi, Comitato EQUIVITA, Roma
Virgilio Violo - giornalista, presidente FLIP - Free Lance International Press

 

 

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Last modified on Tuesday, 05 May 2020 18:13
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