L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Cresce il disagio sociale nelle grandi città. Intervista a Massimo Tomaselli della cooperativa “Il Futuro Quadrifoglio”

By Virgilio Violo October 27, 2018 6656

I principi cardine su cui è basata la convivenza sociale e i pilastri su cui l’Umanità ha posto la base della sua sopravvivenza sembrano affievolirsi, l’Uomo si sente sempre più smarrito in un mondo in cui forse non si riconosce più, risente di quest’angoscia e grida dolore. Roma in questo momento storico vive, forse, uno dei periodi più bui della sua storia; la sua gente, incatenata dai tanti ostacoli cui la città costringe, è sempre più assuefatta ai modelli che la società impone. Il vuoto interiore si fa sempre più stringente, più prepotente, si vaga nel deserto della città senza mete, senza riferimenti, alla sfrenata ricerca dell’effimero nella vana convinzione sia il fine ultimo del nostro vivere. C’è molto da fare,in questi frangenti, per le associazioni che cercano di dare una risposta a questo malessere generale. La cooperativa sociale “Il Futuro Quadrifoglio” di Roma si occupa di assistere persone al proprio domicilio, sia che si tratti di persone agli arresti domiciliari, sia si tratti di tossicodipendenti o alcolisti, sia che si tratti di persone deboli psicologicamente.

“Abbiamo dieci persone fisse specializzate, tutte volontarie: psicoterapeuti, psicologi,operatori sociali, educatori, i quali operano tutti nei contesti familiari, nelle case c’è una forte disconnessione familiare” – dice Massimo Tomaselli, responsabile della cooperativa – “ Si cerca in qualche modo di supplire a questi tipi di problemi con uno staff multidisciplinare. Sono operatori che lavorano per noi, attualmente siamo in trattativa con alcuni Municipi della Capitale ma, per ora, non abbiamo sovvenzioni, quindi tutti a carico della cooperativa sociale.”

Le strutture pubbliche fanno una convenzione con voi e voi fate assistenza a chi è indicato da queste previo compenso. C’è un bando di gara per questo tipo di servizi?

“Lavoriamo come privati, certamente ci sono dei bandi di gara a cui partecipiamo, attualmente stiamo vedendo di spingere il progetto presso alcuni Municipi.”

Quindi vi offrite come punto di riferimento tra le strutture pubbliche e i cittadini?

“Esatto. Questo servizio a Roma non c’è. Ci sono persone che non hanno ferite visive ma dei traumi irrisolti che non si vedono ma fanno male quanto le ferite visive. Il servizio di assistenza socio-sanitaria, conforme alle normative vigenti in materia, prevede un percorso educativo – riabilitativo specifico e individualizzato.

Il programma prevede la partecipazione ad attività strutturate attraverso le quali, progressivamente, si cerca di migliorare la qualità della vita dell’utente in carico, potenziarne le abilità e di fargli acquisire delle competenze lavorative. La Cooperativa dispone, inoltre, di alcune abitazioni residenziali di pronta accoglienza nella provincia di Roma.”

Assistere i soggetti più fragili, dal tossicodipendente che vuole smettere, agli alcool dipendenti…. è il vostro pane quotidiano. Avete assistito parecchie persone nell’arco della vostra attività sin’ora, qual è il risultato del vostro lavoro?

“ne abbiamo assistito centinaia e centinaia. Quando prendiamo questo tipo di utenti in carico con il nostro nuovo progetto abbiamo un grandissimo risultato in quanto si sentono accettati, hanno un punto di riferimento. Molte persone non sapevano da dove provenissero i loro problemi, pensavano addirittura fosse la droga a creare dipendenza, e ciò invece a noi non risulta perché, facendo degli studi, anche scientifici, ai professionisti che abbiamo nell’equipe risulta che dopo aver somministrato in ospedale per mesi e mesi anche della morfina, molto più potente dell’eroina, non si è verificata alcuna tossicodipendente da questa. Non è la sostanza a creare tossicodipendenza ma il vuoto psicologico, l’informazione sulla droga che crea dipendenza è sbagliata.”

In che anno è nata la cooperativa?

“Siamo nati come associazione nel 2013, nel tempo poi abbiamo creato la cooperativa sociale.”

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Last modified on Friday, 26 October 2018 17:03
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