L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Intere famiglie vivono in strada, donne, uomini, bimbi con cui si cerca di instaurare un rapporto per poi portarli sotto un tetto.

 

È questa la testimonianza di chi ha scelto di vivere presso la Casa Famiglia “Oasi della Divina Provvidenza” a Pedara (CT), antico borgo alle falde dell’Etna, in Sicilia.

Riccardo Rossi, il giornalista chiamato il “mastino napoletano”, addetto stampa di politici noti, frequentava deputati e personaggi illustri e scriveva per loro ciò che loro pretendevano che venisse scritto andando anche contro la verità contingente.

Fu il monito di Giovanni Paolo II nella Sala Nervi, nell’incontro con gli addetti della stampa, della comunicazione in genere, a fargli cambiare missione: “I giornalisti non devono essere complici della cattiva informazione

Quell’incontro fu illuminante per Riccardo, quelle parole taglienti gli rimasero impresse; quell’enciclica venne più volte riletta dal giovane giornalista che iniziava a soppesare il suo lavoro al soldo dei politici e le aspettative concrete della gente semplice. Perché dare aspettative infondate e non dire realmente agli onesti le cose come stanno.

La scoperta di avere un fratello soggiogato alla droga ed il ricordo di un bambino di dodici anni incontrato in Romania qualche anno prima, durante un pellegrinaggio, che viveva in strada in un cumulo di rifiuti, lo convinsero a dedicarsi totalmente agli altri, al prossimo, bisognoso d’aiuto. Oggi Riccardo aiuta i disabili e i malati terminali, la Carità e l’Amore di Dio per tutte le sue Creature lo fanno vivere nella tranquillità dell’anima, della sua coscienza. Riccardo scrive notizie e articoli ma solo quelle belle, positive, quelle notizie che solo ad ascoltarle danno gioia e felicità oltre ad infondere tranquillità profonda. “La Gioia” è un giornale di buone notizie che vuole ispirare gesti solidali. Nasce come braccio operativo dell’Associazione “La Gioia onlus” che vuole, tramite la comunicazione, ispirare percorsi di carità; è anche su Facebook. Il suo motto che ribadisce a chi lo avvicina è: “soltanto il Signore ti mette nel cuore la sostanza della vita”. Bisogna ascoltare la voce del Signore, bisogna entrare in sintonia armonica con l’essenza divina. Bisogna aprire il proprio cuore all’Amore di Dio che ci ascolta e ci aiuta. Con coraggio bisogna avere fede, speranza e professare la carità verso chi ha più bisogno di noi.

Riccardo, si è convertito alla causa del sociale e da allora dedica la sua vita a donare amore e gioia al prossimo. Un amore ed una gioia che gli derivano, non dalle cose materiali, ma dalle persone che lo circondano e che nonostante mille difficoltà hanno una sana voglia di vivere. 

D – Cosa è una Casa Famiglia, chi ci lavora, come vivete e chi viene a bussare alla porta di questa casa? 

R – La casa famiglia “Oasi della Divina Provvidenza”, è la mia casa, è lì che vive la mia nuova, numerosa famiglia, che ha bisogno d’aiuto. Siamo tutti volontari e viviamo di Provvidenza, come i fraticelli di San Francesco. Quando ti trovi ad avere a che fare con malati terminali, persone sofferenti, persone disabili in quei momenti “esce” il Riccardo migliore. Ognuno di noi ha un lato buono, io ho solo la fortuna di vivere in un contesto che mi educa all’amore. In casa famiglia arriva tanta gente, qui accogliamo le persone che nessuno vuole. Da noi ci sono persone che vivevano in strada, immigrati, ragazze madri, alcolisti, disabili sia mentali, sia fisici, famiglie. I motivi sono tanti, chi scappa da un paese in guerra o chi è semplicemente povero, chi ha una dipendenza, chi rimane senza lavoro e senza casa, una donna che veniva maltrattata, anziani soli, disabili rimasti senza famiglia. I motivi sono veramente tanti, credimi, ed ho fatto solo alcuni esempi. 

D – Secondo te, chi sono i nuovi poveri? 

R – I nuovi poveri; la nuova povertà avviene con l’incomprensione che è troppo spesso di carattere politico-amministrativo. Sicuramente abbiamo il polso delle situazioni sulle nuove povertà. Registriamo molte famiglie italiane in difficoltà, un aumento notevole di persone che perdono il lavoro, la casa. Ci sono sempre più persone che finiscono in psichiatria e tanti anziani che rimangono soli. Tanti gli immigrati che scappano dai loro paesi con la speranza di una vita migliore. Questi sbarchi continui che portano i nuovi poveri, i derelitti. In breve, rispetto a qualche anno fa ci sono molti nuovi poveri italiani, tante persone emarginate e un numero cospicuo di stranieri che speravano in una vita migliore e invece trovano tante difficoltà e chiedono aiuto. 

D – Ma il tuo lavoro prevede anche un’assistenza sanitaria? 

R – In una famiglia c’è sempre chi è in grado di dare un’assistenza sanitaria. Io, per esempio, devo fare un’operazione particolare e delicata per fare andare in bagno un ragazzo tetraplegico, per fare questo ho dovuto fare un corso di specializzazione in ospedale poco tempo fa, uso il Peristeen, che è un sistema di irrigazione transanale per le persone che soffrono di incontinenza fecale o stipsi. Utilizzando il Peristeen si riduce al minimo la probabilità di perdite intestinali involontarie o le stipsi. Poi devo somministrare le insuline ai diabetici. 

D – Il tuo impegno in questa Casa Famiglia inizia dal mattino? 

R – È il mattino che ha l’oro in bocca, e così la mattina vado a fare vari servizi, vado a prendere il pane per sessanta persone e questo è l’attuale numero dei nostri famigliari, poi vado in farmacia, in vari uffici pubblici, spesso faccio la spesa al supermercato. A ora di pranzo mi occupo nuovamente delle insuline, poi servo a tavola e imbocco i disabili. Dopo mangiato vado a vedere i bidoni della spazzatura, se pieni li devo portare nel punto di raccolta che è sempre nel perimetro del giardino della casa famiglia. In genere nel pomeriggio non ho impegni fissi e scrivo le buone notizie: articoli, recensioni, foto notizie. Nel corso della giornata vado a parlare più volte con una nuova accolta disabile, che è spesso allettata. 

D – E i tuoi impegni serali quali attività prevedono? 

R – Diciamo che il mio unico impegno è stare qui giorno e notte con chi ci chiede aiuto. Tanti sono comunque gli imprevisti, donazioni di alimenti e bisogna andarli a prendere anche la sera sul tardi, recuperare ragazzini da attività sportive, andare a riprendere persone nuove che ancora non ricordano o non conoscono la strada di casa. La sera, c’è l’aiuto a cenare, sempre prima delle immancabili insuline. Nella serata leggo libri o scrivo, se arrivano chiamate, devo uscire per recuperare cibo che rimane nei ristoranti. Possono capitare anche emergenze notturne di persone che stanno male e spesso sono chiamato anch’io. Le giornate tipo variano a seconda degli accolti e se in quel momento c’è un malato terminale, possono essere necessarie anche sei ore al giorno, oltre tutti gli altri impegni. 

D – Che importanza ha l’Amore in un posto come la Casa Famiglia? 

R – L’Amore è fondamentale, l’empatia con l’altro da se, recuperare una persona è volergli bene ed essere disponibile. Nel momento che una persona accolta si sente amata e curata, accadono miglioramenti sorprendenti. I medici poi stabiliscono la cura, nel caso di patologie fisiche o mentali. L’Amore comunque è una delle più grandi armi per recuperare una persona e ciò dipende da come la persona è accolta. C’è chi recuperiamo dalla prostituzione ed ora è missionaria, c’è chi si è reintegrato nel tessuto lavorativo, c’è però anche chi è tornato in strada. Qui c’è la possibilità di ripartire, ma bisogna mettere la propria volontà!

Sono partito qualche anno fa da solo, ora ho tanti volontari che mi aiutano, che mi seguono ed insieme a loro riesco a raggiungere decine di migliaia di persone e sono sempre più i gesti solidali d’individui che ispirati dalle buone notizie compiono piccole opere solidali. C’è chi tramite “La Gioia” ha iniziato il giro notturno per incontrare i senza fissa dimora, chi ha fatto delle donazioni di alimenti alla casa famiglia dove vivo e tanti altri piccoli gesti. Un giovane da me interrogato dopo una mia testimonianza in una scuola mi disse: “ Tutte queste belle azioni mi stimolano a compierle”. Il motivo de “La Gioia” è appunto questo, far nascere percorsi solidali. 

D – Tu da giornalista scrivi solo per il tuo giornale? 

R – No, collaboro anche con “Golem informazione”, il giornale diretto da Roberto Ormanni, dove ho una rubrica molto letta di buone notizie, logicamente, e da poco ho anche uno spazio settimanale su “radio Kolbe” ogni mercoledì alle 22.00, dove scegliamo cinque buone notizie e si può ascoltare via web. Ti confido una mia scoperta Giuseppe, troppo spesso i nostri mezzi di comunicazione ci comunicano gli eventi negativi della nostra quotidianità, invece esistono tante cose positive. Più vado avanti nella ricerca di buone notizie e più ne scopro, c’è tutto un mondo di persone che aiuta il prossimo e di cui si sa poco e nulla ed io do notizia di questi bellissimi fatti, di questi meravigliosi eventi che arricchiscono l’anima dandoci la forza di andare avanti e di credere al nostro prossimo, di chi abbiamo vicino. Non bisogna disperare mai, c’è sempre una luce 11006398 10205877160270562 8611011573137729791 n1anche nel tunnel più nero. Non guardiamo sempre il bicchiere mezzo vuoto, ma impariamo a guardare il mezzo pieno. Ho conosciuto una persona con la Sla, immobile nel letto, che trasmetteva voglia di vivere e confortava chi era triste. Potrei portare tanti esempi di persone con vite difficili che erano gioiose e piene di vita. Il vero segreto per vivere bene è aprirsi all’amore, avere nel cuore la speranza e di essere noi il cambiamento che vorremmo nel mondo. Non dobbiamo più lamentarci di ciò che non abbiamo, gioiamo per il dono della vita che abbiamo. Hai una nuova vita a partire da adesso, forza dai, ricomincia tutto!

 

 

 

Riccardo Rossi

 

 

 

l bombardamento mediatico contro il governo greco sembra non funzionare.

 

 

Una lettura fatta attraverso i sondaggi di opinione su come la società greca vede l'operato del

proprio governo fino ad oggi.

 

Mentre a gran voce ci viene detto dalla commissione europea e dal governo tedesco che in

Spagna, Portogallo e Irlanda le misure economiche di austerity stanno portando buoni frutti e

questi paesi stanno facendo "passi avanti", gli elettori di questi paesi, quando sono chiamati a

scegliere, si orientano su posizioni opposte a quelle dei loro governi. Sono forse impazziti?

Credo di no.

Questo ci può far riflettere su quanto l'informazione sia strumentalizzata e asservita a

sostenere un modello economico che da molto tempo ormai si è dimostrato fallimentare. Non

metto in dubbio che questi paesi stiano facendo "passi avanti" grazie alla cura a base di

neoliberismo, mi piacerebbe capire in quale direzione?

Anche per la Grecia, fino a pochi mesi fa quando ancora c'era il governo Samaras, venivano

dette le stesse bugie e tutta Europa stava a guardare una "ripresa della Grecia" invisibile per

noi, ma evidente solo sulla stampa di propaganda.

Il governo greco, per il momento l'unico ad aver alzato la testa è stato attaccato e

sbeffeggiato da tutti gli altri governi. Potendo dire ben poco sulla serietà degli argomenti

messi in campo dagli esponenti del governo Tsipras, si sono accaniti sui singoli ministri

cercando di screditarli con commenti e chiacchericci di bassa lega, ad iniziare dalla cravatta

(che non hanno) a finire con bugie e false dichiarazioni attribuite quando all'uno quando

all'altro.

 

Questi mesi di contrattazione con l'Eurogruppo non hanno portato a granché, da parte del

governo tedesco (cioè il vero cervello dell'Eurogruppo) è stata attuata la tecnica dello

"sfinimento" ovvero aprire momenti di speranza e di probabile accordo e subito dopo tornare

a chiedere e imporre le decisioni prese dal precedente governo, cercando di far leva sul

ricatto del fallimento economico e delle varie scadenze e pagamenti che la Grecia ha davanti.

Il problema del governo tedesco nei confronti del governo greco è politico e questo è bene

che venga capito da tutti. Non sopportano di aver a che fare con un governo di sinistra.

Poco importanza viene data alle proposte presentate da Atene, non vengono neanche

valutate dagli interlocutori, il "programma deve continuare" e basta.

Che Atene possa trovare all'interno della propria economia altri modi per riprendersi

economicamente diversi dalla macelleria sociale sostenuta dalla Germania, questo non

importa. Il problema non sta nell'economia e quindi nella ripresa economica della Grecia, ma

negli interessi economici della Germania e delle varie multinazionali che avevano iniziato a

spartirsi la torta ellenica. Quindi…meglio se altre soluzioni diverse da quelle imposte non

verranno trovate.

 

L'obiettivo finale dell'Eurogruppo è senz'altro quello di annientare il cattivo esempio che il

governo greco rischia di dare agli altri popoli d'Europa. E sicuramente nei prossimi giorni e nei

prossimi mesi si intensificheranno gli attacchi e i ricatti affinché il governo greco si pieghi al

volere del neoliberismo. Per il momento, grazie ad i rapporti di forza estremamente

sfavorevoli, Atene ha congelato alcuni punti del proprio programma e sta cercando di arrivare

ad un accordo senza varcare alcune "linee rosse" ovvero dei punti imprescindibili del proprio

programma che riguardano i diritti dei lavoratori, il rifiuto di attuare nuovi tagli a stipendi e

pensioni e l'eliminazione della famosa tassa ENFIA, una tassa orizzontale sulle proprietà che

sta mettendo il popolo greco in ginocchio.

La propaganda internazionale contro la Grecia non è la sola a martellare il governo Tsipras,

dovete sapere che tutte le emittenti televisive private del paese non hanno mai pagato un

euro per i diritti televisivi e per l'uso delle frequenze, ma non perché non dovessero pagarli,

perché i precedenti governi preferivano il sostegno mediatico alla riscossione dei compensi. Il

governo guidato da Tsipras ha pensato bene di iniziare a chiedere i milioni di euro che queste

emittenti televisive devono allo stato ed è così che le stesse emittenti televisive hanno iniziato

una guerra mediatica per screditare il governo. La propaganda che ogni giorno viene fatta

contro i vari personaggi del governo è vomitevole e priva di ogni deontologia giornalistica.

Se sul piano internazionale possiamo dire che il governo ellenico sta percorrendo una strada

da solo e in salita, diversamente vanno le cose in patria. Nei pochi mesi di governo è infatti

riuscito a fare molte cose positive. La differenza con i beceri del governo precedente è

enorme e con una certa velocità la Grecia si sta normalizzando.

 

Se prima c'era da lottare per non far peggiorare le cose, adesso possiamo discutere di come

migliorarle. L'opposizione al governo è di due tipi: quella da destra che è scontenta di veder

andare in fumo il grosso lavoro fatto in collaborazione con la Troika e che vorrebbe tornare al

precedente modello di dittatura sociale ed economica e quella da sinistra, che vorrebbe delle

posizioni più intransigenti del governo greco nei confronti dei creditori e dell'Eurogruppo.

Personalmente capisco di più l'opposizione di destra con tutte le sue ragioni, ragioni che

politicamente non condivido affatto ma che mi sembrano più sensate delle critiche mosse

dall'opposizione di sinistra.

Capisco che un'evoluzione verso qualcosa di ancora meglio può avvenire solo cercando di

spingere la politica verso nuove soluzioni e che accontentarsi frena questo processo, ma

dall'altra parte devo riconoscere che gli spazi per attuare una politica estera più radicale non

vi sono e gli equilibri europei (per il momento) non sono favorevoli.

Ricordiamoci che se questo governo cade non c'è da sperare in qualcosa di migliore, ma

semmai di un ritorno a qualcosa di molto peggiore...

Nonostante tutto ciò, due giorni fa sono usciti sul quotidiano Avghi dei sondaggi di opinione

relativi al periodo 1319

maggio 2015 e confermano come il governo Tsipras goda ancora di

una ottima popolarità.

 

Sono molto interessanti da esaminare perché rispecchiano l'impatto sulla società greca delle

scelte del governo in politica estera e confermano che il popolo greco crede ancora

saldamente nel tentativo che questo governo sta facendo per cambiare la politica economica

fin ora abbracciata dai precedenti governi.

Iniziamo con la stima dei voti, " Se in Grecia ci fossero oggi le elezioni politiche che cosa

voteresti ?"

Il 48,5% voterebbe Syriza, mentre Nea Dimokratia il maggiore partito di destra all'opposizione

si deve accontentare di un misero 21%, questo dato descrive in maniera evidente la forte

sfiducia che ancora il popolo greco nutre nei confronti dell'ex primo ministro Samaras,

amicone della Troika.

A seguire abbiamo i Nazifascisti

di Chrisi Avghi con il 6%, i neoliberisti di Potami con il 5,5% i

KKE partito comunista greco (all'opposizione) con il 6%, Anexartiti Ellines (al governo con il

Syriza) con 3,5% il Pasok con il 4% e un 5,5% di altri.

Alla domandato " Quale secondo voi è il migliore governo per il paese?" Il 54 % indica l'attuale

governo, mentre solo il 18% vorrebbe il governo di Nea Dimokratia, segue poi il 18% di

interpellati che non è soddisfatto da nessuno dei due governi.

La popolarità del primo ministro Alexis Tsipras è ancora molto alta e viene stimata al 77%.

Alla domanda: " Quale è il primo ministro più adatto per la guida del paese? " Ben il 63% degli

interpellati ha risposto Alexis Tsipras, mentre Antonis Samaras resta al 20% e il 14% non

indica nessuno di questi due.

 

L'ormai famoso ministro delle finanze Yanis Varoufakis che da mesi è nell'occhio del ciclone e

su di lui si è abbattuto il chiacchericcio mondiale è ancora molto sostenuto dal popolo greco.

Se analizziamo il confronto tra soddisfatti e insoddisfatti vediamo che a febbraio 2015, subito

dopo le elezioni, coloro che si esprimevano positivamente e coloro che invece risultavano

insoddisfatti erano rispettivamente il 75% e il 24%. A marzo 2015 erano rispettivamente il

59% e il 40%. Ad aplile 2015 il 55% e il 43% e a maggio il 59% e il 40%. Come potete vedere

c'è stato un calo fisiologico rispetto alle aspettative iniziali e al sorprendente dato registrato a

febbraio 2015, la sfibrante trattativa condotta con l'Eurogruppo e la contrattazione portata

avanti nella ricerca di un compromesso hanno fatto scendere la popolarità del ministro

Varoufakis, ma se valutiamo a quale martellamento mediatico negativo è stato sottoposto in

questi mesi possiamo dire che è ancora apprezzatissimo dal popolo greco.

Chiudo con un dato molto significativo che riguarda un argomento di grande attualità: il

referendum sull'Euro. Il 71% del popolo Greco è a favore e il 25% è contrario, il 4% non ha

opinione.

Questa massa di dati e di percentuali ci può dare un idea di come il popolo greco veda ancora

di buon occhio il proprio governo nonostante la feroce propaganda di cui è vittima. Una cosa

è certa: dopo il successo di Podemos in Spagna e la vittoria a Barcellona ci sentiamo un po'

meno soli in questa Europa drogata dall'austerity.

 

Siete comunisti, che cosa ci possiamo aspettare?" È Inge Graessle, una deputata del partito CDU della Merkel ad averlo detto in una trasmissione televisiva.

 

Perché non si arriva ad un accordo tra Eurogruppo (governo tedesco) e Grecia?

Dopo mesi di trattativa nei quali il governo greco ha fatto grandi concessioni per raggiungere un accordo ancora si parla di"posizioni distanti" .

 

Semplice. Il problema non sta nell'economia. Il problema è politico. Il governo conservatore

tedesco ODIA il governo della Grecia semplicemente per un fatto: è di sinistra.

E' la stessa Inge Graessle (rappresentante del governo tedesco) a dirlo apertamente:

..."Siete comunisti, che cosa ci possiamo aspettare?" .

Questa la frase pronunciata in una trasmissione televisiva giornalistica dove la Inge Graessle

oltre a questa affermazione ha ripetuto le solite bugie che da mesi danno in pasto al popolino

di tutta Europa.

Inge Graessle è una deputata del partito CDU della Merkel e detiene la presidenza della

commissione di controllo di bilancio del Parlamento Europeo. Ha partecipato a un talk show

televisivo con Stelios Kouloglou, un giornalista molto noto in Grecia che (ha curato molti

documentari e che ha un sito di giornalismo molto frequentato www.tvxs.gr che nel dibattito

televisivo rappresentava il partito Syriza.

 

Per l'ennesima volta la rappresentante del CDU si è dimostrata una bugiarda, affermando il

falso. Oltre a questo ha contestato a Kouloglou dei provvedimenti di politica interna del

governo Tsipras, dimostrando palesemente che il problema non è far tornare i conti e

riprendersi i propri soldi indietro, ma è politico e legato alle mire espansionistiche e

commerciali delle multinazionali tedesche.

Vi invito ovviamente a vedere il video, che è in un inglese semplice e capibile. Qui di seguito

riporto e commento alcuni momenti del dialogo.

Vedi il video: https://www.youtube.com/watch?v=OqU9PHRNpM4

Già dai primi minuti del colloquio appare chiaro come la signora Inge Graessle alimenta la

propaganda anti ellenica che da anni viene portata avanti dal governo tedesco. Inizia subito

ironizzando sul fatto che i greci sono inaffidabili e inclini a cambiare spesso idea.

Andrebbe ricordato alla signora Inge Graessle che nell'Eurogruppo del 17 febbraio avvenne

un cambio repentino della bozza di accordo. Una bozza che era stata preparata in

precedenza dai tecnici venne improvvisamente sostituita da un'altra dal presidente

dell'Eurogruppo Dijsselbloem su diretto volere si Schäuble. Il ministro delle finanze greco

Varoufakis si rifiutò di firmarla e di lavorarci sopra e proprio in quell'occasione, notata

l'abnegazione di Dijsselbloem nei confronti del capo, coniò il nomignolo di "Delivery boy" per il

capo dell'Eurogruppo. Se non ci fosse stato Paul Mason (giornalista inglese) a rivelare

l'inganno e a pubblicare il documento sparito i greci sarebbero stati fatti passare da paranoici

visionari. Questo fu il primo episodio di una serie infinita di scorrettezze, inganni, bugie, false

aperture, cambi di idea, accordi poi ritrattati, etc..che hanno caratterizzato questi mesi di

trattativa.

 

Questa tecnica, un classico del governo tedesco, ha l'unico fine di screditare i propri

interlocutori e di far passare in secondo piano le questioni economicopolitiche.

Il governo

tedesco si vergogna di affermare davanti al proprio popolo che il proprio obbiettivo è

colonizzare economicamente la Grecia (come è stato fatto con il resto dei Balcani) e quindi

deve aggirare l'ostacolo, lo fa presentando i propri interlocutori come dei cialtroni,

spendaccioni e dilettanti...tutte caratteristiche negative che fanno molta presa sulla psicologia

del tedesco medio.

"Il governo greco sta lavorando per un Grexit" , ha continuato. Anche su questa affermazione

c'è molto da ridire. Il governo greco ha fatto passi da gigante verso un compromesso che sia

vantaggioso per tutti.

Si può dire la stessa cosa per la Germania? No.

 

La Germania sta tirando tutta l'Europa verso una direzione che conviene solo a lei. C'è

veramente da chiedersi a cosa servono le elezioni e i mandati politici che gli elettori affidano

ai propri governi se viene dato per scontato che la politica sia fatta altrove e su decisioni già

prese in precedenza. In realtà è la Germania che sta lavorando per un Grexit, una punizione

esemplare che serva da lezione a tutti gli altri popoli dell'Europa. Ovviamente la Germania

vorrebbe gestire la cosa in maniera da non doversi prendere le responsabilità dei contraccolpi

economici che si ripercuoterebbero sulle economie più deboli di tutta l'eurozona.

La signora Graessle rinfaccia a Kouloglou che il governo attuale non ha rispettato gli accordi

presi dal precedente governo ovvero di portare i salari a 300 euro, tagliare le pensioni e

liberalizzare i licenziamenti di massa. È evidentemente difficile per la signora Graessle capire

che questi provvedimenti oltre a peggiorare l'emergenza umanitaria che già è in corso in

Grecia siano impossibili da applicare. Infatti anche il governo Samaras che ha preso questi

accordi e che sarebbe stato ben contento di applicarli, non ha potuto. Che non sia possibile

vivere con uno stipendio di 300 euro lo capisce anche un cane, ma forse qualche politico del

CDU non ci arriva, e comunque come sottolinea Kouloglou, si parla di alzare gli stipendi nel

settore "privato", quindi signora Graessle, non ci sarà nessun peso economico ulteriore per lo

stato...se è di questo che è preoccupata. Mi sembra che invece la paura sia di guastare gli

interessi delle multinazionali che con i salari ribassati ulteriormente avrebbero a disposizione

una piccola India in Europa.

 

"Vi aspettate che i contribuenti più poveri della Slovacchia e la Lituania, paghino per le vostre

promesse? Avete riassunto 3900 impiegati statali..". continua la signora Graessle.

La rappresentante del CDU si riferisce alla riforma che improvvisamente oscurò la televisione

pubblica (ERT) e che portò al licenziamento di tutti gli impiegati della televisione di stato.

È bene precisare, se vogliamo spostare la questione sul piano economico, il bilancio

dell'ultimo ERT era circa 3,7 milioni di euro, mentre la nuova tv di regime fatta da Samaras a

sostegno di un governo non democratico ha avuto un budget di 13,8 milioni di euro. C'è poi

da notare che il licenziamento di massa che fu fatto è stato dichiarato illegale dall'alta corte

greca. A parte questo, la televisione pubblica, come Stelios Kouloglou sottolinea giustamente

è finanziata dal contributo dei telespettatori, non dallo Stato. Quindi non influisce

minimamente sul bilancio statale. Ovvio che al governo tedesco piaceva di più una televisione

a diretto controllo della destra di Samaras.

 

Sarebbe interessante, tra gli altri miti da sfatare, dire che la Grecia non ha poi questo grande

settore pubblico che viene rinfacciato dal governo tedesco. E 'ovvio che anche prima della

crisi, la Grecia era uno dei pochi paesi con una percentuale bassa di funzionari pubblici in

rapporto al totale della forza lavoro. Al contrario, ci sono paesi come la Norvegia, la Svezia e

la Francia, che hanno tre volte il numero dei dipendenti pubblici greci. Ci sono dei settori dove

il taglio del personale e delle spese sono atti criminali, sto parlando, solo per fare un esempio,

degli ospedali. Da tempo mancano gli strumenti basilari come ad esempio un semplice

termometro. È giusto questo? Può uno stato europeo spingere un altro stato in una crisi

umanitaria perché vede in questo un proprio personale guadagno?

Per quanto riguarda i contribuenti di altri paesi europei:

a) la Grecia ha restituito i propri prestiti con interessi per gli anni passati e non ha ricevuto un

centesimo da agosto 2014.

b) Il debito pubblico greco è in crescita dall'inizio del memorandum da 127% al 180%.

Syriza propone un congresso europeo sul debito pubblico dal momento che questo non è

solo un problema greco (es. Italia, Spagna, Francia, etc.) ed è stato principalmente causato

dalla decisione politica del governo tedesco di salvare le banche.

c) Anche il Parlamento Europeo ha concluso che la politica di austerità che viene promossa è

fallimentare e antidemocratica.

 

Intorno al minuto 15 del video, la signora Graessle, dopo tante bugie, ha finalmente uno

scatto di onestà e dice: "Il governo greco ritiene che nessuna riforma sia il modo giusto

per uscire dalla crisi. (...) Come ci si può aspettare dai comunisti una riforma?

Inge Graessle e il partito popolare europeo, non ha ancora accettato che il muro di Berlino

non esista più, coltivano da 25 anni l'odio. In ogni caso, un grande grazie alla signora

Graessle che con linguaggio eloquente esprime un concetto semplice e alla portata di tutti: Il

problema è politico, inutile arrampicarsi sugli specchi, una soluzione non vogliono trovarla

perché il governo greco è di sinistra e questo cambia i presupposti del confronto. Se alla base

della discussione non vi è un saldo e massiccio sentimento antidemocratico e un gusto

perverso per la macelleria sociale...non ci può essere nessun dialogo.

Per questo rimpiangono il governo Samaras con cui si trovavano tanto bene.

 

Il recente successo del partito spagnolo Podemos è anch'esso un fatto inquietante per il

governo tedesco. In futuro potrebbero cambiare gli attuali equilibri politici e di conseguenza il

potere decisionale della Germania. Il governo tedesco cerca di ricattare il più possibile il

governo greco, è una corsa contro il tempo. Non potendo vietare le elezioni negli altri paesi

europei cerca di organizzare una punizione esemplare per la Grecia. L'odio è cieco e come in

un film già visto il governo tedesco rischia di fare scelte tragiche per tutta l'Europa come è già

successo nella storia di questo continente. La sua caratteristica è nota, cedere ad un

compromesso equo per tutti è visto come atto di debolezza. Mentre la ritorsione e la

punizione sono viste come normale evoluzione della loro tradizione.

Una vittoria della sinistra in altri stati d'Europa sarebbe per la Germania soprattutto una

sconfitta sul piano morale. Non dimentichiamoci che i peggiori crimini compiuti durante la

seconda guerra mondiale dall'esercito nazista sono stati compiuti in fase di ritirata.

 

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