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La ricerca italiana resta Cenerentola.L’ambiente ne risente.

By Nunzio Ingiusto September 24, 2020 2836

La spesa cala proprio mentre c’è più bisogno di studio ed applicazioni interdisciplinari. Due giorni tra Roma e Livorno in vista della Notte europea dei ricercatori.

Quella sull’ambiente e le tecnologie green è certamente la Cenerentola. Il bilancio statale italiano non smuove da percentuali ad una cifra per la ricerca scientifica e per quella di maggiore impatto sulla vita delle persone. La ricerca privata - aziende, società finanziarie, patron di grandi patrimoni- nel 2020 non se la passa tanto bene ,tuttavia per budget e sviluppi di laboratorio riesce ancora a competere con quella pubblica. Mentre nel mondo l’epidemia da Covid 19 rafforza i legami tra governi ,Università e strutture private -soprattutto per la ricerca sul vaccino- in Italia la politica disputa su quali siano le priorità da assegnare ai soldi del Recovery Fund. Le linee guida sono state inviate dal governo al Parlamento , ma il settore della ricerca dovrà battersi molto per guadagnare posizioni di vertice tra i 209 miliardi di euro che arriveranno nel 2021 dall’Ue.

Serve a qualcosa la mobilitazione e la discussione tra esperti e persone sensibili alle tematiche ambientali e di sostenibilità? Per studiare di più, trattenere i nostri talenti, brevettare prodotti e soluzioni che portano soldi e fama. Sfroziamoci di pensarlo . A partire dalla due giorni di venerdì 25 e sabato 26 settembre tra Roma e Livorno.

Donatella Bianchi, Mario Tozzi, Lorenzo Baglioni, il fisico del clima Antonello Pasini , Alessandra Celi di Fridays For Future Italia, sono solo alcuni dei nomi presenti a Roma alla manifestazione “Talenti per la scienza”. Un weekend al CineVillage Arena Parco Talenti, per parlare di scienza in modo accattivante e divertente. Domenica 27 ,invece, a Livorno ci sarà “Navigando con la ricerca”, una giornata dedicata alla ricerca marina, con gli esperti di Ispra e del CNR. Due giorni promossi da Scienza Insieme, un network di Enti di ricerca e Università nato dall’esperienza della Notte europea dei ricercatori. La data di quest’anno per tutta Europa è il 27 novembre e nell’attesa sono partiti questi eventi che si raccordano al progetto europeo “NET – Science Together”.

Si parlerà di molte cose , ma con uno sfondo poco rassicurante. L’Istat ha appena detto che nel 2020 la spesa delle aziende italiane per ricerca e sviluppo scende del 4,7% rispetto al 2019. Quella pubblica dovrebbe salire del 3%. Sono dati aggregati , senza distinzione di campi specifici che mettono insieme discipline diverse dalla medicina, alla meccanica, allo spazio . I soldi pubblici da investire dovrebbero rassicurare un Paese cronicamente sotto la media europea nella spesa per clima, bioindustria, trasporti. L’epidemia da Covid 19 ha lasciato il suo drammatico segno anche qui, non c’è dubbio. Però, voler affrontare nuove sfide sul clima, sulla decarbonizzazione, sul binomio salute- ambiente, su città meno inquinate, destinando alla ricerca solo l’1,43% del Prodotto interno lordo vuol dire mortificare alla radice ogni migliore ambizione. La politica tutta non manca occasione per divulgare ambizioni ecosostenibili, di ripresa . Ma il punto vero sta nel bisogno di ricercatori ben pagati, di strutture e laboratori efficienti, di risorse economiche che producano valore, non sussidi. Per questo pensiamo che gli appuntamenti di Roma e Livorno possono dare una buona sveglia alla politica.

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Last modified on Sunday, 11 October 2020 16:50
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