L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.


Warning: Creating default object from empty value in /home/medismxz/public_html/flipnews.org/components/com_k2/views/itemlist/view.html.php on line 743

Kaleidoscope (1566)

Free Lance International Press

This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

da sinistra a destra: Alessandro Benvenuti, Mirco Rufilli,

Andrea Muzzi, Marzia Carocci e Mirko Dormentoni

Nell'ambito della SETTIMANA DEL FIORENTINO mercoledì 22 marzo si è svolto alla Biblioteca Canova (Isolotto), l'evento Incontro con Alessandro Benvenuti .


A intervistare l'attore è stato l'attore Andrea Muzzi suo amico da molti anni presente ai numerosi spettacoli di cinema e teatro del Benvenuti. Partecipanti alla serata il Consigliere Comunale Mirco Rufilli e il Presidente del quartiere 4 dell'Isolotto Mirko Dormentoni che hanno portato i saluti istituzionali restando per il resto dell'incontro. Presente anche Enrico Zoi coautore con Philippe Chellini dei libri dai quali sono state tratte le storie dei film del Benvenuti: -Zitti e mosca- e -Ivo il tardivo-

Una giornata interessante dove si è parlato dei monologhi di -Benvenuti in casa Gori-, dell'attuale rimessa in scena di questo geniale film riproposto al Teatro della Pergola di Firenze,è stato ricordato  -A ovest di Paperino- scritto e diretto dal Benvenuti uscito nel 1981 con il famoso trio cabarettistico dei Giancattivi formato dallo stesso Benvenuti, Athina Cenci e Francesco Nuti-
Non poteva mancare la menzione dei -I delitti del Barlume- una serie seguitissima  di 10 stagioni girata all'Isola d'Elba  tratta dai romanzi di Marco Vivaldi così come il nominare -Panico ma rosa -lavoro elaborato durante il periodo pandemico, ha inoltre ricordato -Ivo il tardivo- da lui diretto e interpretato accanto a Francesca Neri tratto dal libro scritto a più mani: Enrico Zoi,(presente alla serata) Philippe Chellini e lo stesso Benvenuti

Alessandro Benvenuti non si è mai sottratto alle domante intelligenti, coerenti e messe a segno dal simpatico e professionale Andrea Muzzi, anzi, ha ampliato generosamente le risposte che evidenziano quanto il Benvenuti sia grande per intelligenza, umiltà, onestà e concretezza. L'attore ha generosamente ricordato tutti i compagni di -viaggio- come il Nuti, la Cenci, il Monni, Picchianti, Ceccherini, Occhini, Novello Novelli ecc... ci ha svelato alcune gag nei vari teatri italiani, ha parlato del periodo pandemico trascorso a Roma, ha spaziato in molti fronti e lo ha fatto con  generosità intellettuale creando come sempre una grande empatia con il pubblico presente alla serata. La sua verve toscana lo ha reso -attore- anche nella normalità dell'intervista, battute e risposte che hanno ricevuto consensi tra la gente presente catturata dal forbito eloquio ricco di particolari resi visibili grazie alla  modalità espositiva dell'attore che si potrebbe ascoltare per ore.
Alessandro Benvenuti è l'esempio di un regista, attore e sceneggiatore che attraverso la naturalezza, la spontaneità, la semplicità e l'indubbia professionalità ha saputo interpretare la realtà di uomini e donne facendo ridere con intelligenza e non solo come riflesso a un dire scontato. E' più facile per un uomo diventare attore che per un attore -restare- uomo con la propria forza, fragilità, poesia e ilarità. Alessandro Benvenuti è a tutti gli effetti il cantore ilare e ironico ma anche la coscienza di ognuno di noi. I suoi personaggi lo raccontano; chi non si è mai sentito parte di loro?
Un evento che sicuramente ha appagato il pubblico presente, la generosità della condivisione emotiva e della simpatia del Benvenuti sono stati il bagaglio che felicemente la gente si è portato a casa.

 

QOCOESSENZA - Spaghettone, pane, olio evo, aglio,

peperoncino, seppia alla brace

 

il contest gastronomico glocal e tanti eventi collaterali 

ANDRIA CASTEL DEL MONTE - 24-25-26 marzo 2023 

 

Se pensiamo all'olio d'oliva sicuramente lo associamo alla Puglia. Se pensiamo a Federico II di Svevia, la mente arriva quasi subito al suo amato Castel del Monte, luogo magico e fusione tra elementi culturali venuti dal Nord Europa, dal mondo muscolare e dall'antichità classica. Forse non tutti sanno che oltre ad essere un grande appassionato di caccia, Federico II era anche autore di un trattato gastronomico con ricette dal mondo, amava infatti una cucina “fusion” con sovrapposizioni di culture, influssi, e diverse suggestioni. 

Quale luogo più adatto, allora, per QOCO? il Concorso Internazionale per Giovani Cuochi del Euromediterraneo, nato nel 1999 e che dopo 10 anni di stop rinasce quest'anno per forte volontà del Comune di Andria, l'organizzazione dell'Associazione

     Gli chef

Nazionale Città dell'Olio e la collaborazione di Slow Food Puglia e Strada dell'Olio di Castel del Monte. 

 

Dieci gli chef in concorso, per gran parte "Generazione Y": quasi tutti al di sotto dei 30 anni! Paesi di provenienza: Belgio, Francia, Germania, Italia (Paese con 2 chef in concorso), Paesi Bassi, Slovenia (Paese con 2 chef in concorso), Spagna, Turchia. Tutti i cuochi, selezionati da JRE- Jeunes Restaurateurs d'Europe, saranno affiancati da cuochi tutor del territorio con i quali lavoreranno insieme così da rendere ancora più stretti i legami e lo scambio. Andria si pone così come snodo e crocevia di culture gastronomiche tra Castel del Monte e il mare. 

Come si svolge la gara 

 

Il 24 marzo, dopo un briefing mattutino, i 10 chef si suddivideranno in altrettanti ristoranti del territorio della provincia di Andria/Barletta/Trani per improntare un menù ricco di suggestive contaminazioni gastronomiche forti di una visione contemporanea, che avranno come filo conduttore l'olio extravergine pugliese, testimone di una mediterraneità profonda. Una sorta di "gemellaggi" gastronomici che prendono il nome di "QOCO Fusion". 

La giuria sarà composta da Alfonso ed Ernesto Iaccarino Chef di Villa Carafa dal tristellato Don Alfonso 1890 di Sant'Agata sui Due Golfi e nella quale tra gli altri siederà anche Nino Di Costanzo, Chef Patron bistellato di Danì Maison di Ischia, Giuseppe Iannotti, Chef Patron bistellato del ristorante

 La Murgia

Krèsios di Telese e Felice Sgarra Chef Patron stellato di Casa Sgarra di Trani. 

I giurati avranno come quartier generale e palcoscenico principale dell'evento Villa Carafa, un'antica masseria rivisitata nel segno dell'ospitalità, nel cuore della Murgia andriese a pochi chilometri proprio da Castel del Monte. 

I parametri con cui saranno giudicate le proposte gastronomiche saranno il gusto, l'originalità, la presentazione e l'equilibrio generale. Dirimente sarà la valorizzazione ed esaltazione dell'Olio Evo. 

Nella serata di sabato 25 marzo, durante la Cena di Gola (non è un refuso!) aperta al pubblico, i primi tre classificati si presenteranno al pubblico raccontando il loro piatto in un appassionante percorso da nord a sud del Mediterraneo e viceversa. L'atmosfera si rivelerà contemporanea, giovane, frizzante, il mood cosmopolita. 

La Murgia sarà vista e vissuta attraverso i lavori di questi giovani chef provenienti da 10 paesi diversi, riprendendo il pensiero della corte di Federico II, lo Stupor Mundi , l'imperatore gourmet che era anche un “salutista” assai attento alla cucina.  

Andria sarà in questi giorni un laboratorio del gusto, anello di congiunzione tra passato e futuro, tra culture diverse con un filo d'olio che unisce idealmente tanti popoli.  

 

Il FUORI QOCO - programma 

Iniziative organizzate in collaborazione con Strada dell'Olio Castel del Monte 

 Castel del Monte

 

QOCÒ DI STELLE  

giovedì 23 marzo 

PRIMA DELLA PRIMA Donato De Leonardis, Chef del Don Alfonso 1890 al San Barbato Resort di Lavello (PZ) è ospite di Felice Sgarra, Chef di Casa Sgarra di Trani, entrambi stellati, per una serata d'apertura nel segno di una mediterraneità profonda, in terre "dove all'ulivo si abbraccia la vite".  

 

venerdì 24 marzo 

Lancio di tre nuovi piatti inerenti Qoco che rimarranno in menu fino al 1 maggio: 

QOCOINHOUSE - Pane e Olio , presso il ristorante Casa Sgarra , Trani  

QOCOESSENZA - Spaghettone, pane, olio evo, aglio, peperoncino, seppia alla brace , presso il ristorante Quintessenza, Trani. 

QOCOBEACH - Ostrica, favetta e sivoni presso il ristorante Canneto Beach2 , Margherita di Savoia. 

 

venerdì 24 marzo  

QOCO FUSION Cene a 4 mani in 10 ristoranti ad Andria, Barletta, Bisceglie, Margherita di Savoia e Trani . Dieci cene aperte al pubblico con menu realizzati dagli chef locali insieme ai 10 chef ospiti (1 per ogni locale) dando vita ad una vera e propria girandola di stili e sapori mediterranei. Il piatto presentato in ogni ristorante rimarrà in carta fino al 1 maggio. 

Pane e olio - Eleonora Corvasce

Qoco Fusion Award : gli ospiti a cena voteranno i piatti presentati con assegnazione del Premio consumatori al primo classificato. Sorteggio di coupon omaggio per cene e olio Evo. 

 

sabato 25 marzo 

VERDE SPONTANEO Tour sulla Murgia alla scoperta di erbe spontanee e della flora arborea accompagnate da una guida ambientale . Sosta a Castel del Monte

 

SPIRITI e SOSPIRI Tradizione e spiritualità si fondono al Museo Diocesano in una degustazione che unisce in abbinamento i dolci tipici delle monache , preparati antichi secondo ricette nei conventi del territorio, a vini da dessert , tra cui in particolare il Moscato di Trani.  

 

sabato 25 marzo e domenica 26 

MERCATO DELLA TERRA E DEI PRESÌDI DEL GUSTO , Andria, Chiostro di San Francesco a cura di Slow Food Puglia. 

 

TUTTE LE INIZIATIVE DI QOCO e FUORI di QOCO sono APERTE AL PUBBLICO 

 

 

  

Ostrica, Favetta e Sivoni  

 

 Include per 4 persone   

8 struzzo Kristal 

100g di Sivoni 

 Per la favetta:  

500 g di fave secche di carpino sgusciate   

200 g di olio extravergine di oliva peranzana   

1 patata   

1 cipolla   

1 spicchio d'aglio  

 1 costa di Sedano  

 1 carota  

1 foglia di alloro  

1 cucchiaino di miele  

Procedimento   

Lasciare a mollo le fave per tutta la notte  

 Lavare bene e cuocerle con abbondante acqua, appena bolle togliere la schiuma e poi aggiungere tutti gli ingredienti a pezzi grandi, anche una foglia di alloro e olio extravergine d'oliva, 

 Appena la patata è cotta la favetta è cotta, mescolare e controllare il sale e aggiungere 1 cucchiaino di miele   

Aprite le ostriche senza far perdere la sua acqua, staccatela dalla valvola e aggiungete un filo d'olio extravergine d'oliva peranzana, pane soffritto e sivoni dei monti dauni. 

Chef:  Salvatore Riontino

 

 

 

March 19, 2023

March 12, 2023

March 09, 2023

di Gianni Clementi

Con Andrea Perrozzi, Alessandro Salvatori, Elisabetta Tulli.

Regia di Vanessa Gasbarri, aiuto regia di Claudia Ferri.

 

Ho assistito con molto piacere alla gestazione di questo spettacolo seguendo le prove, perciò ho avuto modo di vedere le varie fasi della sua costruzione. È stato un po’ come essere nella cucina di un famoso ristorante a seguire passo dopo passo la lavorazione di un piatto prelibato da gustare, poi, seduto a tavola. Stasera sono qui, alla prima, per assaporare quel piatto. Sono consapevole che sarà un successo. Queste le mie impressioni e l’intervista al cast già pubblicata:

https://www.viviroma.tv/attualita/interview/alle-prove-con-ben-hur-una-storia-di-ordinaria-periferia-di-gianni-clementi/

Interpretato in passato da Nicola Pistoia, Paolo Triestino ed Elisabetta De Vito, ecco una nuova versione.

Siamo a Roma, dove troviamo Sergio, Maria e Milan, disgraziati che si arrangiano per arrivare a fine mese.

Sergio, (Andrea Perrozzi), separato con figli, ormai è  disoccupato a causa di un incidente che lo ha reso semi invalido mentre compiva acrobazie sul set di un noto film nel ruolo di stuntman; aspetta e spera (sembra il detto) in un congruo risarcimento che probabilmente non avrà mai. Così, attira i turisti davanti al Colosseo offrendo scatti insieme a lui, vestito da centurione romano.

La realtà è che è pigro e svogliato, e che sfugge a qualsiasi impegno lavorativo, dimostrando di essere in realtà un lestofante approfittatore che si appoggia alla buona volontà della sorella Maria (Elisabetta Tulli). Divorziata, per guadagnare qualcosa e aiutare il fratello perdigiorno e finto malato, la donna lavora in una chat erotica, creando situazioni assai divertenti per noi in sala, mentre si aggira triste e melanconica in una catapecchia che ha come casa, gemendo poco credibilmente e intrattenendo i clienti al telefono. Poi arriva Milan, un ingegnere bielorusso   (Alessandro Salvatori), che per mantenere la  famiglia lontana si arrangia a fare di tutto grazie alle sue capacità. Ovviamente viene sfruttato da Sergio per svolgere i lavori al posto suo, compreso quello di centurione al Colosseo.

 

La commedia che si ispira a quella all’italiana, racchiude una forte dose comicità assieme a note drammatiche che creano un forte retrogusto amaro.

Due reietti sfortunati della periferia romana che uniscono le forze ad un povero emigrato per sopravvivere, appoggiandosi vergognosamente sulle spalle di questo extracomunitario in serie difficoltà.  Alla fine, i nostri formeranno una sorta di maldestra società che, grazie alle idee di Milan,  migliorerà la loro situazione economica e gli permetterà di scoprire  un’ apparente profondità d’animo. La commedia si rivela interessante, perché vi giocano intelligentemente temi importanti come l'immigrazione, il razzismo, la solitudine, la prevaricazione e l’infinita ed inutile guerra tra poveri, tutto ammorbidito da una sana ed efficace comicità.

 

Alessandro e Andrea lavorano spesso insieme sul palco, sempre con ottimi risultati, sanno dunque come divertire e toccare il cuore dello spettatore. Si unisce un’altra artista di indubbio valore come Elisabetta, che ha per altro già collaborato con loro in altri spettacoli.

 

La sceneggiatura funziona, non a caso sono anni che questa commedia viene proposta con successo, tanto che ne è anche stato tratto un film. La sinergia di questi attori fa il resto.

 

Elisabetta è fantastica nella sua parte di povera disgraziata che arranca per la casa in abiti svilenti e sciatti, con la sua andatura trascinata che sottolinea il suo pietoso stato emotivo. La deliziosa attrice si trasforma e si cala in un personaggio scialbo e avvilente; esteticamente si rende inguardabile e questo aggiunge punti al suo aspetto perfettamente realistico. Fa tenerezza al solo guardarla, mentre naviga in una profonda autocommiserazione.

 

Andrea si trasforma in un antipatico e cinico calcolatore, sfruttatore, disgraziato e scansafatiche; ma è il risultato della società emarginata in cui vive, in cerca di riscatto per sfuggire all’amara realtà della periferia; è soggiogato dai luoghi comuni che gli fanno adottare ogni espediente per emergere, approfittandosi degli altri ne più e né meno di come la vita ha fatto con lui. È solo grazie ad Andrea che questo personaggio riesce a staccarsi da questa immagine degradata e spaiavevole e a farci sorridere.

 

Alessandro, mite e sottomesso, è un grande lavoratore, anche lui sfugge da una realtà di povertà e insegue il miraggio dell’emigrazione. Strappa amari sorrisi, diverte perché buffo, impacciato, timido, introverso e molto dolce. Attraverso le sue capacità intellettive e pratiche mette continuamente in soggezione il suo sfruttatore, quasi come il destino attraverso la sceneggiatura,  gli permetta di attuare una sorta di rivalsa contro lo sfruttatore, ridicolizzandolo ed inscenando così gag divertentissime ma al contempo amare.

 

I nostri tre sanno come far crescere lo spettacolo.  Suddiviso in due atti, ogni scena è ben pensata e si conclude ogni volta con un finale che regolarmente strappa applausi. Bello il crescendo della storia, che evidenzia il mutare del rapporto tra i tre. I costumi efficacemente caratterizzano ogni passaggio ed evoluzione del racconto e la raggiunta stabilità economica. Insomma, un' ottima sceneggiatura data in mano a tre cavalli vincenti che sanno farla funzionare in maniera indiscutibile. Nonostante abbia visto le prove, lo spettacolo si rivela ancora di più pieno di sfumature che i nostri hanno saputo aggiungere man mano sotto la mano di Vanessa, che ha plasmato lo spettacolo sfruttando tutte le capacità attoriali di questi ragazzi, e lasciando spazio al loro estro e classe. Così, ogni piccolo movimento, espressione battuta, accigliamento, sorriso sotto i baffi, hanno spiccato in maniera efficace sottolineando  ogni sfumatura della storia e arrivando diretti al pubblico, come   gli inevitabili pugni allo stomaco dei momenti più toccanti.

 

Lo spettacolo di stasera ha confermato ogni mia aspettativa e divertito il pubblico del Teatro 7 Off. In sala anche numerosi colleghi degli artisti, che hanno atteso il cast a fine serata insieme agli altri spettatori per salutare e congratularsi con questi tre grandiosi attori.

 

Il manifesto 2022

Per questa edizione 2022 è stata scelta la cittadina di Barga, nella Mediavalle di Lucca, meglio identificarla come Mediavalle del fiume Serchio. Importante è non individuarla come Garfagnana. Da quelle parti ci tengono alla loro identità.

Interessante la scelta del Tema annuale che ha voluto focalizzare i micro-terroir appenninici toscani e il mestiere artigiano di fare vino.

In particolare allevare lo scorbutico Pinot Noir in quelle località di montagna da parte di 16 Aziende tante sono quelle appartenenti all’Associazione dei Vignaioli di Pinot Nero dell’Appennino Toscano, Associazione promotrice dell’Evento.

Evento che ha voluto presentare ufficialmente i nuovi affiliati partecipanti agli obbiettivi prefissati dallo Statuto associativo.

Ne è stata testimonianza l’affermazione di Cipriano Barsanti, vignaiolo (Azienda Macea di Borgo a Mozzano) nel suo ruolo di Presidente dell’Associazione: “Oggi in questa sala ospitiamo nuovi vignaioli che nelle nostre valli hanno piantato o stanno piantando Pinot anche grazie a noi. O giovani enologi, agronomi o semplici appassionati ai quali i nostri esperimenti hanno aperto strade professionali e di reddito che fino a poco tempo fa in questi luoghi non erano prese in considerazione. Per noi è un gran risultato”.

“Un’utile bellezza, dove il lavoro fatto bene del vignaiolo è garante del buon raccolto. Ed è questa dinamica che aiuta a mantenere vivo l’Appennino, visto non solo in funzione turistica ma come un luogo di umanità”. Parole pronunciate dallo scrittore Maurizio Maggiani durante il proprio intervento che ha riportato tutti i presenti alla realtà quotidiana del duro mestiere di chi, artigianalmente, produce vino.

       Alcuni vini assaggiati

Infine la testimonianza di Paolo Cerrini, vignaiolo nel Mugello, antesignano del Progetto Pinot Nero della montagna toscana, che ha centrato il proprio intervento sulla manualità del lavoro, ricordando parte della propria vita in relazione a scelte che l’hanno portato da modellista orafo fiorentino a vignaiolo in quel di Vicchio di Mugello quando scommise sulle caratteristiche pedoclimatiche di una zona considerata da sempre scarsamente vocata alla viticoltura.

Al di là di tutto sono stati gli assaggi che hanno decretato il successo dell’Evento. Queste le Aziende che hanno presentato Pinot Nero vendemmie 2018-2019-2020 e uno spumante metodo classico nella tipologia Blanc de Noirs (Primum della Fattoria di Cortevecchia):

Aliotti (Val Tiberina)

Bacco del Monte (Mugello)

Borgo Macereto (Mugello)

Cantina Bravi (Garfagnana)

Castel del Piano (Lunigiana)

Fattoria Brena (Val Tiberina)

Fattoria di Cortevecchia (Mugello)

Fattoria Il Lago (Mugello)

Frascole (Mugello)

Macea (Garfagnana)

     grappolo di pinot nero di montagna

Ornina (Casentino)

Podere della Civettaja (Casentino)

Il Rio (Mugello)

Tenuta Baccanella (Mugello)

Terre di Giotto (Mugello)

Per quanti non abbiano ancora avuto la fortuna di una diretta esperienza e scoperta di assaggi dei Pinot Neri di Montagna dell’Appennino Toscano non resta che attendere il 2023, partecipare al nuovo Evento e recepire i profili delle diverse territorialità e manualità. Chapeau!

Urano Cupisti

Per saperne di più: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.

 

 

March 06, 2023

 

 Minnie Minoprio

Soubrette, cantante e attrice; nasce a Londra ma residente in Italia da quando aveva 17 anni ed è stata scoperta da Walter Chiari e Lelio Luttazzi.

Interprete del musical 'Ciao Rudy' con Marcello Mastroianni di Garinei e Giovannini, conosciutissima in Italia dagli anni settanta, appassionata per il Jazz, diplomata all'Art's Educational School e all'accademia di danza classica. Protagonista di concerti all'Accademia Filarmonica romana. Con lo pseudonimo di Magnolia Lee appare in programmi televisivi e radiofonici, in teatro la troviamo accanto a Lando Buzzanca, Enrico Beruschi, Aldo Giuffrè, Oreste Lionello e molti altri. Come dimenticare poi il famoso duetto con Fred Bongusto?. Ha inciso cinque album per l'Italia e per l'estero e una quindicina di singoli. Scrittrice talentuosa tanto che negli ultimi 30 anni ha pubblicato una biografia e 10 libri ma di Minnie Minoprio potrebbe elencare moltissime altre esperienze viste l'

A lei chiediamomo direttamente delle sue passioni-

D-Minnie, è indubbio che tu abbia la propensione e l'energia ad affrontare ogni "branca" dello spettacolo: sei passata dalla recitazione, al ballo, al canto con grande professionalità. Dovessi esprimere una risposta di tutti i tuoi momenti artistici, dove cadrebbe la tua scelta?

R-Mi piacerebbe essere considerato, piuttosto una 'performer' come amò definirsi anche Freddie Mercury! Una che sa stare sul palco e intrattiene il suo pubblico…con una canzone oppure una poesia o un balletto, Una 'Performer' non ha preferenze né paura di sperimentare, senza una vera collocazione. Una tuttofare insomma, una caratteristica che può essere un pregio ma anche un limite di fronte a chi non vuole concedere fiducia incondizionata.

D-Nonostante tu abbia avuto esperienze nello spettacolo a 180° c'è ancora qualcosa che desideri fare e che quindi custodisci nel cassetto?

R- Prima della pandemia, progettavo uno spettacolo musicale con un'orchestra di Pescara, campioni della musica swing, i 'Billy Bros'. Stare sul palco in allegria è il mio elisir di lunga vita, abbiamo dovuto rimandare…ma ora, chissà!

D- Dovessi esprimerti a chi ti chiede quali sono i sacrifici per fare parte del mondo artistico, cosa diresti?

R- Piuttosto invece dei sacrifici, direi i requisiti, altrimenti il ​​fallimento è inevitabile. Tenacia, salute, egoismo, curiosità, pazienza, dedizione, rispetto…etc etc. Un artista deve avere tutto questo, senza tralasciare gli affetti famigliari.

DE' di adesso la tua felice partecipazione al talent show "The voice senior". Sei apparso in formidabile, bellissime performance che giustamente trovano il consenso del pubblico sia quello social che quello reale. Sei indubbiamente artista di alto livello e devo dire che per te gli anni non sono proprio passati.

Vuoi raccontarci di questa tua ultima esperienza? adoro Clementino ma tu personalmente perché hai scelto di entrare nel suo team?

R-Me lo domando anch'io…forse vedevo in lui una certa somiglianza con una Minnie giovane, ma sono delusa. Poteva forse dimostrarsi un po' più amichevole…non mi ha nemmeno salutata l'ultima sera e sono rimasta male di questo poiché penso di aver dato un buon contributo alla sua squadra. 

Nel complimentarmi per la tua carica, forza, energia, ti lascio quella che da sempre chiamo "domanda bianca" ossia uno spazio dove tu puoi dire qualsiasi cosa, emozione, notizia, informazione ecc. 

R- I miei progetti ora riguardano principalmente la mia famiglia e la diffusione dei miei romanzi che nascono da curiosi incontri, sogni, fatti storici e la voglia di recuperare una letteratura semplice e di buon auspicio…insomma i 'romanzi dei Buoni Sentimenti' che suggeriscono qualcosa di positivo e amorevole, in soliti contesti, senza essere zuccherose.

Grazie Minnie e buon proseguimento per tutto! A presto.

February 28, 2023

 

           Palazzo degli Affari

L'evento L'Altra Toscana ha chiuso, venerdì 17 febbraio, le Anteprime toscane 2023. E l'ha chiuso con un grande successo, legittimando la propria appartenenza alle kermesse che tutti gli anni presentano al mondo l'intero comparto produttivo della Toscana ( escluso Montalcino per sua libera scelta ).

Un evento che ha consacrato il lavoro di squadra composto da dodici Consorzi di Tutela facenti parte dell'Associazione “L'Altra Toscana”, associazione nata “per raccontare una Toscana del vino diversa, talvolta meno nota, contraddistinta da punte di qualità sempre più alte che vanno ad arricchire l'offerta vinicola della regione”  (Francesco Mazzei, Presidente dell'Associazione).

   I loghi dei Consorzi

Ma vediamo le circostanze che hanno reso l'Evento importante e meritevole di plauso:

  • LA POSIZIONE. Palazzo degli Affari, un elegante e moderno centro congressuale, che si affaccia su Piazza Adua a pochi passi dalla stazione centrale di Santa Maria Novella, dove tecnologia, innovazione e ottimizzazione funzionale si fondono ed hanno permesso all'evento di presentarsi al meglio in quella che è stata definita l'espressione concreta dell'architettura modernista italiana del dopoguerra, risultata ottimale per la riuscita della manifestazione. Sale ampie e modulari, flessibili, molto luminose dalle quali il degustatore ha potuto operare godendo di uno skyline unico ed emozionale sui principali monumenti della città;
  • IL SERVIZIO impeccabile e veloce operato da un numero considerevole di Sommelier dell'AIS toscana, sempre attenti a supportare le esigenze dei presenti;
  • LA NOVITÀ in assoluto dimostratasi “azzeccata” di individuare cinque percorsi tematici differenti per mettere in condizione gli addetti ai lavori di poter capire al meglio i micro-terroir, gli assemblaggi, i bianchi, gli autoctoni;
  • LE MASTER CLASS , condotte egregiamente da Gabriele Gorelli, Master of Wine.

I Cinque percorsi tematici:

  • ASSEMBLAGGI DI SANGIOVESE : vini rossi e rosati in assemblaggio con altre varietà autoctone e/o internazionali;
  • GLI INTERNAZIONALI : sia in purezza che in assemblaggio tra loro;
  • I BIANCHI DI TOSCANA : interessantissimo percorso che ha aperto una vetrina su di una produzione a volte bistrattata, ottenuto sia da vitigni autoctoni che da varietà internazionali;
  • IL SANGIOVESE : la purezza del vitigno maggiormente prodotto;
  • GLI ALTRI AUTOCTONI : alla scoperta delle varietà, in maggior parte prodotta in purezza come Ciliegiolo, Alicante, Pugnitello, Canaiolo, Montepulciano d'Abruzzo.

Ed infine merita una segnalazione particolare la partecipazione del CONSORZIO VINO TOSCANA , nato per la Tutela di tutti i vini classificati IGT che, negli ultimi anni il disciplinare di produzione ha permesso la nascita e lo sviluppo di vini di grande qualità e di rilievo mondiale, associati ad un territorio considerato di grande fascino. Uno su tutti: Tignanello di Antinori .

Grazie alla partecipazione di questo Consorzio è stato possibile organizzare la MasterClass “I Supertuscan”, nove vini iconici a base Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Merlot, le tre varietà che hanno un rapporto particolare, nel tempo, con la Toscana. Unico rammarico aver constatato la mancata presenza “dei giornalisti e comunicatori italiani”. Da meditare.

L'Altra Toscana, l'evento dei territori “nascosti” dove la vite si coltiva da secoli e dove, accanto ai nomi blasonati dell'enologia italiana, altri operatori portano nei calici qualità e identità, incuriosendo sempre di più gli appassionati ed il mercato .   Chapeau!!!

Urano Cupisti

© 2022 FlipNews All Rights Reserved