L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Health (149)

Ancora una volta, dopo innumerevoli volte, ci ritroviamo a dover riconoscere il carattere mendace di una delle tante “certezze” delle neuroscienze in merito al nostro apparato cerebrale, la cosa più affascinante e abissalmente misteriosa dell’intero universo …

La neuroscienziata Angela Sirigu, direttrice di ricerca all’Istituto di Scienze cognitive Marc Jeannerod del Centro nazionale di ricerca scientifica (Cnrs) di Lione, è riuscita, attraverso elettrostimolazioni al nervo vago protratte per un intero mese, a fare recuperare la coscienza ad un paziente immerso da quindici anni in stato vegetativo giudicato “irreversibile”. Il paziente, al fine di rendere particolarmente significativo l’esperimento, era stato scelto proprio per la gravità delle sue condizioni e per il fatto di non aver mai manifestato, dal giorno dell’incidente subito quindici anni prima, mai alcuna forma di benché minimo miglioramento.

E’ stato molto importante - ha dichiarato la Sirigu nel corso di un’intervista (Avvenire 28 settembre) - scoprire che i cambiamenti osservati dopo la stimolazione del nervo vago riproducono esattamente ciò che accade in natura quando un paziente migliora autonomamente da stato vegetativo a stato di minima coscienza, il che suggerisce che abbiamo attivato un meccanismo fisiologico naturale. Inoltre l’esperimento dimostra che anche in pazienti gravissimi, finora ritenuti privi di speranza, dopo molti anni la plasticità del cervello permane (la Pet ha registrato la comparsa di nuove connessioni nervose) e che un recupero della coscienza è sempre possibile.

Ovviamente, ora si dovrà passare a sperimentare il trattamento su un ampio numero di soggetti in condizioni analoghe e non è certo possibile, al momento, prevederne gli esiti né tantomeno ipotizzare i possibili sviluppi delle ricerche. A noi non resta che augurarci che il crollo di una simile “certezza” sia fonte preziosa di prospettive più larghe e di approcci più cauti e, soprattutto, più onestamente umili.

Di importanza straordinaria è già, fin da ora, infatti, la conclusione che la neuroscienziata italiana ha potuto ricavare da quanto osservato:

Da oggi la parola “irreversibile” non si potrà più dire”.

E, ancora una volta (pur non ignorando affatto le oggettive differenze fenomenologiche), mi trovo a domandarmi, con immensa amarezza, come mai una sana, elementare, minima dose di buon senso non susciti, nella mente di tutti noi, neppure un piccolissimo dubbio sulle tanto sbandierate “certezze” relative alla (presunta) assoluta irreversibilità della condizione un cui si verrebbero a trovare gli sfortunati pazienti dichiarati (in base a criteri opinabili e differenti da paese a paese) “cerebralmente morti”…

E se si applicasse anche su di loro un trattamento come quello sperimentato dalla dottoressa Sirigu, invece di fare a pezzi i loro poveri corpi, dopo soltanto qualche ora, al fine di prelevarne (pervasi da afflato filantropico) organi vivi, caldi e funzionanti?

Prostatite e possibili noduli tumurali. Troppi urologi incompetenti , grazie anche al ministro della Salute Lorenzin.Prima o poi, agli uomini capita a tutti, superati i 50 anni, e forse anche prima,di doversi confrontare con la prostatite, una infiammazione della ghiandola, che tra l’altro serve anche alla procreazione, ma anche ad altro, cioè alla sfera sessuale in generale. E già, perché se qualcosa si inceppa, si rischia anche di rimanere impotenti. Ma cosa che non viene detta è ciò che accade nel retrobottega, cioè quando ci si reca dall’urologo. Alcuni professori di levatura internazionale sostengono che effettuare una biopsia alla cieca alla prostata, e non su un nodulo preciso, è come cercare un ago nel pagliaio. Eppure ci sono ancora ospedali, anche a Roma, come ad esempio il S. Camillo, dove effettuano anche 50 punture ed oltre alla prostata, senza trovare un bel nulla. Come anche al Fate Bene Fratelli, dove ancora si eseguono biopsie a grappolo e non mirate , naturalmente con i costi che ne conseguono e con gli strascichi di dolore per il paziente. E nessuno di questi ospedali ha suggerito, invece, di effettuare una risonanza magnetica multiparametrica, l’unica in grado di scovare cellule tumorali ove vi fossero. Ma costa troppo , oltre il fatto che se anche ne avessero i macchinari si dovrebbe attendere troppo prima di poterla effettuare. E così indirizzano verso cliniche private, come per esempio il Pio XI od il Salvatur Mundi, dove il costo sfiora i 900 euro. Vuoi provare a salvarti la pelle? Allora paga. Questi i risultati della politica dei tagli alla Sanità pubblica della non laureata ministra della Salute, Lorenzin.

Ma il dramma è che troppi urologi non sappiano neanche che esista la risonanza magnetica multiparametrica, e così continuano con l’imposizione del dito e le biopsie a grappolo, che non servono a nulla, e con tanto di anestesia totale, tanto per metter soldi nel portafoglio. Cliniche private? La musica non cambia. Biopsia a grappolo ed anestesia totale, per non trovare nulla. Poi, per fortuna esiste qualche urologo che sostiene di effettuar una biopsia mirata, con due tre punture, sul nodulo sospetto, senza anestesia e senza dolore. Ma sono pochi. A chi credere? A Belzebù? Quasi nessuno, invece, prova a curare il malessere come prostatite, eventualmente prima di procedere oltre. Ma alcune cliniche, addirittura, in caso di biopsia mirata, fanno firmare un documento che le scagiona da qualsiasi eventuale danno collaterale. Qual’è la verità? Che ci sono più stregoni che medici, mentre la Lorenzin resta imperturbabile, inviata speciale di Alfano, ad effettuare tagli alla Sanità invece che occuparsi del suo reale funzionamento. E presto ci auguriamo torni a casa ad occuparsi delle faccende domestiche, sempre che sia in grado di farle.

Proviamo ad immaginare le parti anatomiche di un corpo umano; immaginiamo che il cuore, il fegato, la milza, il rene, il polmone, il cervello, gli intestini, alcune costole, alcuni muscoli, siano stati levati in obitorio ad una persona deceduta e messi in un recipiente. E ora immaginiamo gli stessi organi prelevati dal cadavere di un animale, per esempio un maiale, e messi in un altro recipiente vicino al primo. Queste misere parti risultano, ad occhio profano, identiche, indistinguibili. Ebbene, pensare di cucinare e mangiare le prime farebbe vomitare, inorridire chiunque dotato di sensibilità e di senso estetico; invece, per le massaie o per i cuochi, cucinare e mangiare le seconde viene considerata una prelibatezza da leccarsi le dita.
Eccetto i cannibali, chi se la sentirebbe di cucinare e mangiare la coscia, il petto, il piede, la faccia, i testicoli, la milza, il pancreas o qualunque altra parte del corpo di un essere umano? Solo l’idea certo sconvolge ogni persona normale, mentre è considerato un piatto prelibato se ad essere cucinate sono le identiche parti anatomiche di un qualunque animale ritenuto commestibile.


Chi utilizzerebbe per il proprio pasto un recipiente in cui c’è stato del sangue umano e messi a giacere i resti di un’operazione chirurgica? Invece, per la stragrande maggioranza delle massaie o dei cuochi è considerato normale usare recipienti in cui sono stati utilizzati resti del cadavere di un animale.
Chi consumerebbe a colazione latte di donna? Credo nessuno. Mentre è considerato normale utilizzare il latte di un animale, igienicamente meno adatto e meno compatibile con la nostra vita.


Chi mangerebbe un uovo uscito dalla vagina di una donna? Sfido chiunque a superare questa ipotetica prova. Mentre è considerato normale utilizzare, a profusione, uova uscite dall’utero di un animale, tra l’altro ritenuto, erroneamente, il meno dotato sotto l’aspetto cerebrale, estetico, spirituale.
Come può succedere tutto questo? Perché l’essere umano si è abituato a convivere con ciò che è raccapricciante, stomachevole, disgustoso e contro la sua stessa natura di essere emotivamente, eticamente ed esteticamente sviluppato? Perché l’essere umano, per sua natura frugivoro, ritiene normale mangiare un animale mentre considera crudele quando animali carnivori agiscono allo stesso modo e pur non avendo gli attributi anatomici degli animali predatori si comporta come tali?
Come ha potuto arrivare a considerare buoni da mangiare dei pezzi di cadaveri sanguinolenti ed in via di decomposizione? Come può un essere umano mettere nel suo stomaco lo stomaco cucinato di un animale? Nel suo intestino l’intestino di un animale? Il piede o la gamba di un animale? Che differenza c’è tra gli occhi, le orecchie o la lingua di un essere umano e gli occhi, le orecchie e la lingua di un vitello, cavallo o maiale?


Così si comportavano gli uomini delle caverne, gli uomini dell’età della pietra, al tempo della grande fame, quando spinti da estreme necessità di sopravvivenza dovettero violentare la loro stessa natura emulando gli animali predatori. Ma oggi che necessità c’è di restare ancorati ad abitudini primordiali e a pasti cadaverici? Può l’umanità decaduta risollevarsi se resta capace di giustificare, con il piacere della gola, comportamenti così aberranti?

Il 24 Luglio 2017, in occasione della manifestazione del Movimento per libera scelta in materia di salute, è intervento a Roma, nella Piazza di Montecitorio, il Presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato.

Il Presidente ha dichiarato che con questo decreto legge si sta commettendo un gravissimo reato, lesivo della dignità delle persone, della loro salute e dei loro diritti, riconosciuti dalla nostra Costituzione e dalla Convenzione Internazionale dei Diritti dell’Uomo.

Imposimato ha invitato tutti ad opporsi a questo decreto legge, in quanto criminale e illegale, oltre che illegittimo. Ha esortato a fare disobbedienza civile, perché nostro diritto e dovere fermare la prepotenza e la violenza contenuti nel dl proposto da Beatrice Lorenzin. Ha invitato esplicitamente a fare resistenza perché mai, dalla fine della guerra in poi, si era veduto tale livello di arroganza e di illegittimità. Ha confermato che la Corte Costituzionale, già nel 2014, aveva sottolineato che quando si parla di diritti della salute non si possono fare decreti, che non sono consentiti dalla nostra Costituzione, che in materia di salute è possibile procedere solo per legge ordinaria, mai per decreto legge.

Ha dichiarato, inoltre, che si batterà personalmente con tutto il suo pool, contro questo decreto, attraverso il quale – ha ribadito più volte – si sta commettendo un grave crimine, che essi saranno in prima linea, procedendo ad aprire indagini, chiedendo tutte le verifiche del caso, denunciando l’omissione di atti d’ufficio relativo alla secretazione dei dati relativi alle migliaia di casi per reazione avversa ai vaccini, che procederanno a fare ricorso al TAR, impugnando l’illegittimità del decreto Lorenzin, ciò in tutte le sedi ufficiali.

Ha affermato infine che, in una vita intera di lotta dedicata alla difesa della legalità, mai si era visto prima il malaffare che si è raggiunto con questo decreto. Ha concluso esortando tutti a non avere paura, a non arrendersi, sostenendo che non sono fuori legge coloro che stanno lottando affinché sia riconosciuto il sacrosanto diritto garantito dalla Costituzione – ovvero la piena libertà di scelta in tema di salute – bensì fuorilegge sono coloro i quali, in accordo con una multinazionale farmaceutica come la Glaxo (condannata in tutto il mondo per violazione delle norme penali, delle norme sulla salute, delle norme civili), stanno imponendo questo decreto, definendolo immondo, col quale stanno commettendo un reato grave, un tremendo abuso ai diritti delle persone, mettendo a rischio la salute dei bambini, e agendo contro la Costituzione della nostra Repubblica.

Sotto il video documento dell’intervento del Presidente onorario aggiunto Ferdinando Imposimato:

per gentile concessione dell'agenzia di stampa Pressenza

Finché gli esseri umani si nutriranno come le belve si comporteranno come le belve

I continui episodi di improvvisa violenza che si stanno verificando in Italia, e non solo, non hanno precedenti nella storia recente. Non passa giorno che non si registri una esplosione di follia con efferati risvolti drammatici di cui le vittime sono quasi sempre le donne e i minori.
Questa lunga catena di delitti, in apparenza inspiegabili, riconduce il problema al fenomeno di pochi anni fa della cosiddetta mucca pazza diventata tale perché alimentata con residui di carnami inadatti alla sua natura di animale erbivoro. L’identico effetto non lo si può non associare all’essere umano per sua natura frugivoro. Mai l’umanità ha consumato quantitativi di carne come in questo periodo storico, e siccome la carne è un alimento adatto agli animali predatori (serve a dar loro la necessaria aggressività per uccidere la preda) la logica vuole che se gli umani consumano questa sostanza è probabile che si verifichino i medesimi effetti e di conseguenza si verificheranno “inspiegabili” comportamenti aggressivi e violenti. 
Se una persona si nutre di alimenti scarsi di un determinato principio nutritivo, (per esempio di piante coltivate su un terreno povero di un certo minerale), anche il suo organismo accuserà la stessa carenza e questa si riflette inevitabilmente sulle funzioni del suo organismo. Ogni nutriente può far funzionare meglio o peggio un organo del corpo e di conseguenza l’intero organismo. 
Il nostro cervello è una macchina che funziona prevalentemente a glucosio, se scarseggia tale nutriente funzionerà male, con le conseguenze che si immaginano. Noi siamo quello che mangiamo e quello che mangiano determina la nostra condotta. Questo l’aveva previsto  già il grande Krisha che Nella Bhagavad Gita rispondendo ad Ariuna che gli chiede come potersi salvare dalle conseguenze delle vite passate e raggiungere la liberazione dal ciclo di rinascita e morte.  E il Dio risponde: “Tu sei ciò che mangi e le tue attività modellano la tua vita. Se regoli il cibo e le attività puoi vincere le tendenze demoniache e promuovere le tendenze pure dentro di te. Il cibo è la principale forza creativa: la condotta morale, le buone abitudini, o sforzo spirituale, tutto dipende dalla qualità del cibo”.
Vi sono aminoacidi (come la tirosina, di cui sono ricchi i prodotti animali) che favoriscono la concentrazione nel cervello dei  neurotrasmettitori dopamina  e adrenalina i quali inclinano l’individuo alla competizione, alla litigiosità, all’aggressione, alla violenza (gli yogi indiani sostengono che i carnivori non possono mai raggiungere l’estasi). Anche la fenilalanina, di cui sono ricchi le carni, i formaggi ed anche i legumi, e un eccesso di zuccheri e di colesterolo nel sangue risultano essere tra i maggiori imputati. 
Per contro altri principi nutritivi presenti principalmente nei prodotti vegetali, in virtù del loro altro contenuto in amidi e fibra consentono la concentrazione di triptofano nel cervello consentendone la trasformazione in serotonina, neurotrasmettitore che favorisce uno stato di calma, di serenità, di socievolezza la di empatia, di disponibilità verso gli altri. Anche l’ossitocina, ormone dell’amore, predispone all’ empatia, alla fiducia negli altri. In sostanza, è possibile aumentare o diminuire certe funzioni cerebrali, introducendo con la dieta certi aminoacidi in misura maggiore o minore di altri. 
E’ documentato che grassi di origine animale, zuccheri e carboidrati raffinati compromettono la salute del cervello, mentre una dieta vegana svolge un’azione protettiva. Due importanti cardiologi (Michael Cooper e Michael Agent) hanno dimostrato come la meditazione è in grado di abbassare di un terzo il livello di colesterolo nel sangue: e se la mente è in grado di condizionare la materia allo stesso modo la materia (il cibo) è in grado di condizionare il pensiero e di conseguenza la condotta dell’individuo. In sostanza, siccome ogni cibo entra in relazione con la nostra coscienza e con la nostra mente, modificando la dieta si influisce anche sulle emozioni e sul comportamento della persona. 
La cattiva alimentazione impoverisce le facoltà cognitive e favorisce la demenza. La droga rende apatici, assenti, modifica il pensiero e il comportamento delle persone. Il profumo inebria, calma e rilassa. Traumi in specifiche zone del cervello ledono specifiche funzioni. Certi settori del cervello coinvolti in processi emotivi lo sono anche nella elaborazione dei pensieri. Differenti emozioni attivano differenti zone del cervello e viceversa.
"I nostri risultati dimostrano che ciò che si mangia influenza il modo di pensare", ha detto Fernando Gomez-Pinilla, professore di neurochirurgia presso la David Geffen School of Medicine presso la UCLA e un professore di biologia integrativa e fisiologia nel Collegio UCLA di Lettere.
Studiosi dell’University of California hanno dimostrato che anche i batteri presenti nell’intestino possono modificare alcune funzioni psichiche; in sostanza si può modificare lo stato psichico dell’uomo utilizzando specifici alimenti (intuizioni che risalgono ad Ippocrate). Modificando la flora batterica intestinale si possono influenzare le risposte psichiche, e con esse migliorare o peggiorare  determinati comportamenti.
Anche gli stati d’animo e le emozioni si riflettono su tutte le cellule e le funzioni del corpo. Le emozioni negative generano disarmonia nelle funzioni fisiche e alterano i battiti cardiaci. Sentimenti come l’odio, la gelosia, la paura se persistono possono arrivare a provocare dei cambiamenti organici e quindi delle vere malattie. I capelli di una donna belga condannata a morte dai tedeschi divennero improvvisamente bianchi nella notte precedente l’esecuzione. Non solo la mente ma anche la coscienza umana è un’energia capace di modificare il mondo fisico. 
La meditazione, la preghiera, giocano ruoli determinanti nei processi di guarigione. La mente ha il potere di attivare le difese immunitarie dell’organismo ed operare la guarigione. Un terzo delle persone guarisce attivando il potere della mente. Un atteggiamento attivo nei confronti della malattia influenza pesantemente il decorso. Anche l’ipnosi risulta essere un potente mezzo di guarigione. Gli esperimenti placebo sono una realtà riconosciuta anche dalla medicina ufficiale. Addirittura mente e cuore possono interagire al di fuori della dimensione spazio e tempo.
Seneca faceva notare che tra i mangiatori di carne si trovano i tiranni, gli organizzatori di eccidi, di faide e di guerre fratricide, i mandanti di assassinii, gli schiavisti, mentre coloro che si nutrono dei frutti della terra sono caratterizzati da comportamenti miti e socievoli. E Porfirio (considerato da S. Agostino il più grande dei filosofi) scriveva: “Non è tra i mangiatori di vegetali ma tra i mangiatori di carne che si trovano gli assassini, i ladri, i tiranni. Il regime vegetali più di ogni altro è adatto a dare una salute perfetta e una mente riflessiva e filosofica”. E Rousseau: Comunque si voglia spiegare il fenomeno, è certo che i mangiatori di carne sono in genere feroci e crudeli più degli altri uomini. E’ quindi necessario non abituare i bambini a nutrirsi di carne, se non per la loro salute almeno per il loro carattere”. Lamartine: “Sono convinto che uccidere gli animali per nutrirsi della loro carne sia una delle disgrazie della  razza umana. Io credo che queste immolazioni questo appetito di sangue, questa vista di carni palpitanti, siano fatti per rendere il cuore più duro e brutale”.Questo l’aveva intuito già Platone, vegetariano, che consentiva il consumo di carne solo ai soldati che partivano per la guerra.
Le popolazioni, o le comunità più pacifiche e miti, sono quelle che hanno escluso la carne dalla loro dieta, come gli Hunza del Kashmir, i russi del Caucaso, gli indiani del Toda e dello Yucatan (centro America), i Vilcabamba nell’antico Perù, gli indigeni del Monte Hagen nella Nuova Guinea, i Carani Guaranti dell’America del Sud, certe tribù dell’Africa o gruppi di Indios del Brasile nord-occidentale o gli Indios Piaroa in Venezuela. In questi non c’è traccia di aggressività e di violenza e l’odio è sconosciuto. 

 

UNA RIFLESSIONE, CON DATI ALLA MANO, SULL'INCREMENTO DI COPERTURA VACCINALE

 

 

Gentile ingegner Nicola Pomaro,

 

 

parafrasando la Sua sincera lettera possiamo dire che nulla è più imparziale dei danni da vaccino: le reazioni avverse ai farmaci vaccini possono toccare qualunque bambino senza guardare al censo, al conto corrente dei genitori, al loro credo confessionale o posizione ideologica. Negli anni passati è accaduto a figli di alcune persone che abbiamo conosciuto. Uno di noi - firmatari della presente - ottemperando all'obbligo di calendario vaccinale imposto dall'Autorità sanitaria - si ritrovò, poi, il secondogenito vittima di danno da vaccino irreversibile (reazione/evento avverso, il cui nesso causale fu riconosciuto dalle apposite autorità, Commissione Medico-Ospedaliera, CMO, e dal Ministero della Salute).

Potrebbe toccare anche ad alcuni figli di suoi amici. Non glielo auguriamo, ing. Pomaro ma, se capitasse a delle persone a Lei care, probabilmente capirebbe molte cose.

Comprendiamo che sua figlia di 5 anni è il bene più grande che Lei ha e che voglia proteggerlo, essendo la bambina immunodepressa, ma chieda al sig.Giorgio Tremante di Verona - che decenni addietro perse due dei suoi figli a causa delle vaccinazioni obbligatorie e dei trattamenti farmacologici applicati - se l'obbligo vaccinale sia necessario e sempre cosa buona e giusta (nel 1995 una commissione ministeriale individuò il "nesso di causalità" tra il vaccino antipolio Sabin e la malattia dei figli Tremante, ma il Ministero rifiutò successivamente l'indennizzo).

Marco ed Andrea Tremante morirono rispettivamente nell'ottobre 1971 all'età di 5 anni, e nel settembre del 1980 all'età di 4 anni, dopo vaccinazione contro la poliomielite il primo, e dopo un trattamento con farmaci immunosoppressori il secondo, su un fisico già indebolito dalla vaccinazione a cui aveva risposto con reazioni avverse. Un terzo figlio del sig. Tremante – il gemello del secondo morto - scampò alla morte ma pagando un prezzo enorme: Alberto Tremante, relegato su una sedia a rotelle a vita, e dipendente da un respiratore automatico.

Gli chieda se la strada della coercizione, della minaccia della sanzione e della discriminazione sociale rispetto a questo atto sanitario, sia la strada più eticamente e scientificamente opportuna. Lo chieda, anche, alle migliaia e migliaia di famiglie sconvolte da loro familiari vittime di danni da vaccino in tutto il mondo nelle ultime decadi.

La vita di sua figlia è sacra e Le auguriamo tutto il bene possibile, e soprattutto che possa presto sconfiggere l'immunodepressione che la affigge , con il miglioramento delle tecniche e delle conoscenze mediche. Ma Lei, ingegnere, è davvero certo che innalzando la percentuale di immunizzati come Lei chiede nell'appello a Luca Zaia del Veneto – cioè rinunciando ad impugnare il Decreto 73/2017 di fronte alla Corte Costituzionale – per ottenere con la forza e con la minaccia della sanzione e della discriminazione sociale, alte coperture vaccinali scolastiche anche superiori al 95%, Sua figlia sarà sempre e comunque al riparo dal contagio di malattie infettive?

Ad esempio, gli ultimi 9 casi di poliomielite in Italia - registrati dal 1995 al 2002, anno in cui l'Europa fu dichiarata polio free -sono stati casi di polio-vaccino associati, e non da poliomielite causata da virus selvaggio (dati ISS, Istituto Superiore della Sanità): si tratta, cioè, di bambini che  hanno contratto una sorta di paralisi flaccida a causa del vaccino stesso che avrebbe dovuto  proteggerli dall'agente patogeno per cui si vaccinavano. Tanto è vero che, da alcuni anni, il virus  vivo ma attenuato della poliomielite (nel vaccino orale di tipo Sabin, OPV), non si somministra più nella prima infanzia in Italia, proprio per ridurre il rischio di contrarre la stessa malattia, e si opta per l'inoculazione del virus ucciso (vaccino inattivato, di tipo Salk, IPV).

Inoltre, cosa ancora più importante, i bambini che vengono vaccinati contro il morbillo e la varicella con virus vivo ma attenuato , per alcune settimane dovrebbero poi astenersi dal frequentare luoghi e comunità in cui sono presenti bambini non coperti da immunità naturale od indotta, oppure soggetti immunodepressi / immuno- compromessi, perché proprio l'immunizzazione artificiale (vaccinazione), può essere causa di contagio in una determinata finestra temporale.

Le risulta che questa misura di sicurezza e prevenzione venga sempre rispettata nelle scuole, nelle case e nei centri di aggregazione giovanile e sportiva? Inoltre, negli anni passati, vi sono stati casi in Canada, Stati Uniti d'America e Cina, in cui comunità scolastiche, con alta copertura vaccinale (almeno 1 o più dosi ricevute), anche vicine al 99% della comunità, registrassero focolai epidemici di morbillo.

Per esempio in Canada, nel Quebec, nel 1989 in una popolazione dove la copertura vaccinale totale contro il morbillo era del 99% , si verificò un focolaio epidemico con 563 casi, ed il parere  degli esperti fu che la incompleta copertura vaccinale non poteva essere una valida spiegazione del focolaio epidemico di Quebec City ( "Major measles epidemic in the region of Quebec despite a 99% vaccine coverage" , Autori: Boulianne N1, De Serres G, Duval B, Joly JR, Meyer F, Déry P, Alary M, Le Hénaff D, Thériault N.).

Per non parlare del focolaio epidemico di morbillo verificatosi nella città di Corpus Christi, nel Texas (USA), ove, nella primavera del 1985 più del 95% della popolazione scolastica in esame era immune contro il morbillo studenti, 74 su 1806, non mostrava titoli anticorpali, dopo essere stati sottoposti a saggi immunologici, e 14 fra i 74 studenti con assenza di anticorpi, contrassero il morbillo nonostante fossero stati tutti vaccinati (si legga"Measles outbreak in a fully immunized secondary-school population" , N Eng J Med, 1987, Mar 26;316(13):771-4, Autori: Gustafson TL, Lievens AW, Brunell PA, Moellenberg RG, Buttery CM, Sehulster LM.).

Significativo è stato poiil recente focolaio registrato in Cina a Beijing , in cui la trasmissione del morbilloè avvenuta fra individui di una popolazione scolastica già immunizzati con la vaccinazione ("A measles outbreak in a middle school with high vaccination coverage and evidence of prior immunity among cases, Beijing, P.R. China."  , Autori: Ma R1, Lu L2, Zhangzhu J1, Chen M1, Yu X1, Wang F3, Peng X3, Wu J1., 2016. Published by Elsevier Ltd.).

Lei era al corrente di questi dati ufficiali? Se a questo aggiungiamo che:

1)

il virus del morbillo è a RNA, non a DNA. Esso, pertanto, per struttura genetica  tende a mutare più velocemente di altri virus a DNA ed è più instabile rispetto a quest'ultimi; tende a mutare a seconda dell'ambiente in cui vive e degli ostacoli che incontra; dunque, potrebbe elaborare efficaci strategie di fuga dall'estinzione per non soccombere;

2) da diversi decenni si tenta in tutto il mondo la sua eradicazione, su indicazione della OMS: anche nei Paesi avanzati;

3) in passato ci si ammalava facilmente di morbillo da bambini;il morbillo era considerato una malattia esantematica a decorso benigno nella grande maggioranza dei casi e quando i bambini  che ne erano affetti si trovavanoin buone condizioni di salute, la vincevano senza complicanze e dunque si otteneva una immunità naturale sempre attiva (a vita),senza essere necessario ricorrere a vaccini ed ai relativi richiami (immunizzazione a scadenza) ; oggi si rischia di trasformare una malattia esantematica con rare complicanze, in un qualcosa di diverso, di più aggressivo ed insidioso proprio per le strategie di coperture vaccinali a tappeto intraprese anche nei  Paesi avanzati del mondo, e non solo in taluni Paesi africani ed asiatici, dove i determinanti sociali non sono soddisfacenti in termini di igiene, alimentazione ed assistenza sanitaria.

Inoltre, supponiamo anche che la Sua richiesta al Governatore del Veneto Luca Zaia di rinunciare ad impugnare il Decreto Legge nr. 73/2017 sui vaccini, davanti alla Consulta, venga accolta e che, nel  frattempo, il Decreto venga convertito in Legge dal Parlamento senza sostanziali modifiche che lo snaturino, e che, per molti anni a venire, resti Legge dello Stato, recepita da tutte le Regioni e Province Autonome d'Italia. Ebbene,Lei, ha mai pensato che l'incremento di copertura vaccinale, in termini percentuali che Lei si auspica, comporterà nei prossimi anni anche un aumento delle sospette reazioni avverse ai vaccini?

Lo dice la statistica, che è una scienza basata su regole quantitative atte a classificare anche situazioni analiticamente incerte: considerando la mole di dati raccolti dalla farmacovigilanza nel corso degli ultimi anni, aumentando proporzionalmente il numero dei soggetti da immunizzare ed anche il numero delle diverse vaccinazioni previste per ogni individuo dalla nuova normativa varata d'urgenza, potrebbe aumentare sempre proporzionalmente, la frequenza di sospette reazioni avverse registrate. Dunque, ci faccia capire, per mettere al riparo sua figlia e quelli immunodepressi come Lei, dal rischio di contrarre una malattia infettiva da virus o batterio selvaggio, dovremmo pagare il prezzo di avere alcune decine, centinaia, o, addirittura migliaia di possibili reazioni avverse alla vaccinoprofilassi in più, nei prossimi anni: da quelle lievi e passeggere, a quelle più o meno gravi non invalidanti a vita, a quelle gravi che richiedono ospedalizzazione e che rischiano di lasciare danni irreversibili all'integrità psicofisica di chi riceve i vaccini, fino ad arrivare alla morte in casi estremi, come nel sopracitato caso del sig. Tremante.

Mi sembra che la vita di Sua figlia e quella di altri bambini immunodepressi - che non è detto possano dirsi al riparo dal contagio con malattie infettive, per i motivi sopra esposti - verrebbero pesate su un piatto di una  bilancia, e sull'altro piatto vi sarebbero le vite di altri bambini e delle relative famiglie, che pagherebbero un prezzo sconosciuto , obbligati alla vaccinazione per non perdere il diritto alla socialità, alla scolarizzazione nelle materne, ed al ruolo di genitori.

Che ne dice?

E’ veramente convinto che la Sua soluzione sia davvero esente da rischi per Lei  ed anche per tutti i bambini che verrebbero vaccinati in più rispetto ad oggi, in maniera coercitiva, e con un numero di vaccinazioni bbligatorie triplicato in una sola volta (da 4 a 12)? Noi non saremmo così categorici e sicuri come Lei e come lo sono i medici che potrebbero averLa consigliata al riguardo, e con cui, probabilmente, interagisce.

Nel caso si senta appagato del sacrificio da parte di altri bambini e delle rispettive famiglie, per trarre un indubbio beneficio di sicurezza personale aggiuntivo, anche psicologico, o nel caso tutto ciò costituisca un dolore ed un peso sulla Sua coscienza tranquillamente sopportabile, pur di dare a Sua figlia una certezza di protezione in più (oppure, più probabilmente, l'illusione di essa), ciò è  umano e comprensibile. Altresì, Lei non può dire che ciò sia accettabile senza battere ciglio da parte di chi dovrebbe subire passivamente questa sua decisione, senza nessuna possibilità di scelta, addirittura sottostando alla minaccia di perdita o affievolimento della   esponsabilità genitoriale, e della propria tranquillità/sicurezza economica.

Come vede, ingegnere, la questione non si può liquidare in una soluzione a senso unico.

Ecco perché una adesione consapevole alla prassi vaccinale - all'interno di una cornice  autenticamente corrispondente ad un consenso libero ed informato da parte dei genitori , con accertamenti preventivida effettuare prima delle vaccinazioni scelte - è da preferirsi ad una imposizione vessatoria e ricattatrice da parte delle Autorità.

La profilassi vaccinale - che presenta indubbi vantaggi se praticata con cautela e prudenza soprattutto in caso di reale necessità ed in determinati momenti storici, epidemiologici e di criticità igienico-sanitaria - non è fatta solo di luci ma anche di ombre, perché sempre di trattamento farmacologicosi tratta, e gli effetti collaterali e gli eventi avversi sono contemplati come possibilità dalle stesse case farmaceutiche , non solo dagli organi di vigilanza come l'AIFA.

La Germania - Paese europeo dove l'obbligatorietà della vaccinoprofilassi è assente (nonostante riceva da anni migliaia e migliaia di migranti ogni anno, da Paesi africani, asiatici e mediorientali), essendo le vaccinazioni solo raccomandate e non obbligatorie in territorio teutonico, così come nella vicina Austria -possiede una normativa di legge di indennizzo per danni da vaccino sin dagli anni'60 del secolo scorso, ed è stata fra i primi Paesi ad introdurla nel Vecchio Continente.

Noi abbiamo dovuto attendere il 1992 con la Legge nr. 210 e s.m.i (Legge nr. 229/2005) , per dare dignità e riconoscimento alle tante vittime di danni da vaccino precedenti alla sua introduzione. Non crediamo che una persona onesta intellettualmente e rispettosa dello Stato di diritto, potrebbe candidamente negare l'esistenza delle reazioni avverse, dei danneggiati da vaccino e della relativa normativa vigente a tutela di essi.

Grazie per la Sua attenzione.

 

 

Luca Scantamburlo, Gianluca Musumeci, Mauro Ottogalli

30 giugno 2017, genitori del Friuli Venezia Giulia e del Veneto

 

 

Lettera aperta in riferimento all'articolo: “Caro Zaia, ci ripensi: i vaccini obbligatori salveranno mia figlia”,La lettera di un papà al governatore del Veneto: "La sua vita è legata al fatto che gli altri siano immunizzati",

di ENRICO FERRO,la Repubblica, 28 giugno 2017

 

Fonte:

http://www.repubblica.it/salute/prevenzione/2017/06/28/news/_caro_zaia_ci_ripensi_i_vaccini_obbligatori_salveranno_mia_figlia_-

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Il Decreto Legge Vaccini si pone l’obbiettivo di raggiungere un determinato risultato entro il 15 Settembre prossimo, quella più o meno la data d’inizio delle scuole, pena la mancata iscrizione dell’alunno alla scuola stessa.

Nel nostro Paese attualmente i minori non vaccinati in età scolare sono centinaia di migliaia, circa 800 mila, alunno più alunno meno.
Facciamo insieme due conti, ad arrivare al 15 Settembre, presumibile data per la riapertura delle scuole, giorno più giorno meno, mancano 3 mesi e mezzo, 105 giorni, considerando che siamo sotto chiusura delle scuole, gli scrutini, gli esami e quant’altro con pure l’estate nel mezzo, questi giorni prima della prossima riapertura delle scuole si riducono a 90.
Nel mezzo a questi 90 giorni le persone che nei mesi di Luglio e Agosto vanno al mare, o comunque in vacanza.
In questo scampolo di tempo, tutte le scuole dalle materne fino alle superiori, per permettere l’accesso alla scuola, dovranno analizzare tutti i libretti vaccinali di tutti i bambini e ragazzi.

 
Teniamo conto tra l’altro, che le iscrizioni per l’anno 2017-2018 sono ormai già avvenute, in automatico.
Per prima cosa, la ASL dovrà coordinarsi con le scuole, presumibilmente far recapitare copia dei libretti vaccinali alle scuole, ciò perché lo voglio ricordare è l’istituzione scuola che  in questo caso è responsabile dell’iscrizione o no dell’alunno nel plesso scolastico, non la ASL. Sono perciò le scuole che dovranno verificare, prima di procedere ad accettare un alunno oppure no. Il che significa controllare praticamente i libretti vaccinali di tutti gli alunni da 0 anni fino a 16, nessuno escluso. Ad oggi si contano circa 8 milioni, alunno più, alunno meno.
In pratica le scuole dovranno spulciare caso per caso 8 milioni di libretti vaccinali e vedere chi è “manchevole” e chi no.
Fatto questo la scuola dovrà comunicare ciò alla ASL.
La comunicazione della richiesta di mettersi in regola, sempre secondo il decreto, non potrà essere ufficiosa o bonaria, bensì dovrà essere ufficiale e formale, in quanto eventualmente producibile agli atti di una successiva impugnazione di legge.
I dirigenti scolastici dovranno poi mandare una segnalazione all’azienda sanitaria (pena la denuncia). C’è più di qualcuno che ha già detto di non voler fare questo sporco lavoro.

 
La ASL poi dovrà cercare successivamente di convincere i genitori a fare i vaccini che mancano, cosa che a logica richiederà parecchio tempo, sempre che ciò abbia successo.
Un tempo affinché la ASL riesca a reperire il genitore e comunque per fargli avere comunicazione ufficiale, un tempo affinché il genitore si metta in contatto con la ASL, un tempo affinché il genitore prenda appuntamento e successivamente si possa recare alla propria ASL di appartenenza col minore, per provvedere alla pratica del vaccino.
Da tenere conto che c’è anche un numero considerevole di bambini ai quali, per determinate e specifiche patologie, è stato sconsigliato dal pediatra stesso la somministrazione del vaccino, che lo vorrei ricordare, come tutti i medicinali, ha comunque un impatto sull’organismo, il vaccino lo ha in particolar modo, perché si vanno comunque a introdurre nell’organismo del minore, agenti patogeni, sì è vero, sono a ridotta intensità patogena, ma che comunque producono una reazione nell’organismo stesso.
Ad esempio se un bambino è già malato, affetto anche da una semplice influenza, il vaccino non è somministrabile, se non a rischio di fare seri danni nell’organismo del bambino stesso, che già sta avendo il suo bel daffare per contrastare la malattia in corso.
Da tenere conto infine che tra la somministrazione e l’altra di ogni vaccino, è vivamente consigliato di porre un certo spazio di tempo, ciò per dar modo all’organismo di avere la propria reazione e ritrovare il suo successivo equilibrio.
Insomma non è che si possa bombardare l’organismo in pochissimo tempo di vaccini perché l’organismo non ha il tempo e il modo corretto di reagire ad essi.

 
Fatte queste dovute considerazioni.
Qualora non si sia ottenuto di perseguire il risultato di far vaccinare tutti i minori da 0 a 16 anni, con i famosi 12 vaccini adesso diventati obbligatori, la ASL dovrà nuovamente comunicare alla scuola di appartenenza coloro che non si siano messi in regola.
A seguito di ciò, eventualmente la scuola dovrà provvedere a negare l’accesso scolastico agli alunni.
Poi si inizierà a riflettere sulla sanzione da dare ai genitori per le scuole dell’obbligo…. Quanto?… 500, 1000, 2000, 7.500 euro? Da stabilirsi secondo quali criteri? Quello del numero di vaccini mancanti? O magari le condizioni economiche della famiglia? O altro ancora?
Non finisce qua, sempre negli uffici di igiene delle aziende sanitarie, si dovrà decidere se inviare una segnalazione ufficiale al Tribunale minorile e alla Procura della Repubblica, riguardo a tutti quei genitori che non abbiano adempito all’obbligo di legge.
Anche questa cosa della segnalazione con quale criterio avverrà? Cosa quest’ultima che a prescindere da tutto sarà comunque una scelta delicatissima, e penosa, che richiederà approfondimenti difficili da fare, verifiche da effettuare, mica che la perdita della potestà genitoriale possa avvenire in automatico d’ufficio, scelte onerose, quantificabili in prezioso tempo, quello dei giudici, in soldi pubblici e soprattutto in coscienza, quella umana cui si troveranno davanti i nostri giudici che a loro volta, mica sono macchine, per fortuna ancora no, bensì sono esseri umani, talvolta genitori loro stessi e per fortuna con capacità di sentire, di avere una coscienza propria e di valutare. Giudici che già adesso sono letteralmente sommersi dalla ordinarietà dei casi e che dopo il DL in poco tempo dovranno persino valutare centinaia di migliaia di casi di famiglie, caso per caso….
E poi una volta anche messa in esecuzione la perdita o la sospensione della potestà genitoriale, a seguire ci saranno, le impugnazioni della stessa, i ricorsi, i riesami, le rivalutazioni caso per caso ecc.

 
Nel caso di perdita di potestà genitoriale in numero alto, come verrà espletata la funzione di accudimento e tutela dei minori?
E ancora nei casi portati all’estremo (e certo ci saranno) nell’imporre l’esecuzione di legge di obbligo del vaccino cosa faranno le istituzioni, cosa verrà disposto? Verranno a prendere il minore con l’uso della forza, o facendo uso delle Forze di Polizia, anche quando questo minore non voglia e manifesti una propria intenzione nel non voler fare il vaccino?
Altro problema di carattere strettamente pratico organizzativo, le ASL in questi esigui scampoli di tempo, dovranno fare il doppio del numero di vaccini, il doppio in meno di un quarto del tempo rispetto al numero di vaccini che solitamente fanno in oltre un anno. Infine bisogna anche sottolineare che già adesso ci sono problemi di lunghe liste di attesa specie su certi vaccini e che comunque ci sono serissime difficoltà nei servizi, ciò per ammissione degli stessi igienisti, che attualmente proprio a fronte delle continue sforbiciate operate in anni e anni di tagli al Welfare sociale, adesso hanno organici ridotti e sono in seria difficoltà.
Questa nella pratica la descrizione dell’esecutività di questo orrore di Decreto Legge Vaccini.
Un vero e proprio orrore, una roba che solo immaginarla mentre la scrivevo mi ha fatto venire il voltastomaco, ciò che inorridisce ancora di più è pensare che qualcuno questo film dell’orrore lo ha veramente pensato e scritto presentandolo in un Decreto Legge. Solo questo dovrebbe far riflettere.
E ancora più orrore provo nel sapere che tante persone anche fra quelle che conosco non si rendano ancora conto o non vogliano ammettere per partito preso della enormità della schifezza prodotta con questo Decreto. Sento pure molto disorientamento, perché ciò significa implicitamente che molti di essi, di questi miei amici e amiche, non sono riusciti a immaginare quello che questo Decreto andrà a produrre nella pratica e nella quotidianità della vita delle persone nei prossimi mesi.

 
Mi sorprende moltissimo inoltre che nel 2017, un qualunque  Governo che si definisca “progressista” in uno Stato che si dica “civilizzato”, qualunque sia il colore politico da cui è retto, con tutti i consulenti, gli specialisti, i tecnici, i mezzi, gli studi, e gli strumenti di cui dispone, non riesca poi a trovare una soluzione alternativa ed efficace per il raggiungimento di un certo obbiettivo d’interesse comune, come la salute pubblica, senza poi dover fare ricorso metodi punitivi e all’uso della forza.
E’ veramente possibile che non vi sia proprio altro modo che non stia nell’uso della coercizione e della punizione da intendersi come unico mezzo per raggiungere un determinato scopo? Se ciò fosse vero, significherebbe che siamo rimasti fermi al pensiero del Machiavelli, che siamo fermi ancora al 1500, “il fine giustifica i mezzi”.

 
Vorrei anche ricordare che, la salute pubblica è il valore centrale…..Ebbene sì, la Salute Pubblica, mica il vaccino in se e per se, che dovrebbe essere identificato solo e soltanto come uno dei molti mezzi a disposizione dalla società moderna per garantirla questa salute pubblica.
Non ci credo che si sia solo questa strada buia davanti…. mi riesce difficile farlo, non ce la faccio, non posso e non voglio credere che nel 2017 si sia rimasti al pensiero del Machiavelli e poi sentirmi anche dire che questo è un Governo progressista….. Non voglio, perché se così fosse significa che questo manco più è un Governo, bensì una entità sconnessa dalla propria base, guidata non più dal concetto di fare il bene comune, bensì da tutt’altri scopi, e con metodologie risalenti a oltre 500 anni fa…. Non posso e non voglio credere che ai giorni nostri un qualunque governo non disponga di strumenti e mezzi necessari per esercitare seppur al minimo il proprio ruolo, ovvero quello di garantire almeno la salute pubblica in un modo democratico e rispettoso delle persone, senza ricorrere ad uso della forza, senza necessariamente metter in moto nella pratica meccanismi da ventennio, come succedeva 80 anni fa con un governo di altro periodo storico e di ben altro stampo.
Carissim* chi avrà letto fino qua è già stato fin troppo eroico e paziente di per se, ma è di questo che si parla, del metodo, non di altro, eppure, anche adesso, alcuni negligenti, (riferito a chi fa politica) fanno orecchie da mercante facendo finta di non capire, e altri ancora, purtroppo i più credo, non afferrano nella sua interezza l’entità della questione, e l’impatto che questo decreto avrà nella società civile.

Possiamo solo sperare che sia soltanto un problema di comunicazione, un grosso deficit di comunicazione delle centinaia di migliaia di persone, che  come il sottoscritto forse non riescono bene a comunicare, a cosa si stia andando incontro se questo Decreto Legge Vaccini verrà applicato per come è scritto. (Decreto che in quanto legge dovrà essere per forza applicato, oppure che responsabilmente e con senso di maturità venga stralciato, facendo marcia indietro, perché è pur vero tutti si può sempre sbagliare, basta però ammetterlo e poi correggere il tiro).
Speriamo perciò che l’incomprensione fra due differenti modi di vedere il paese e la società e il proprio ruolo di cittadini, differenze evidenziate ancora di più con questo DL,  sia solo un grosso problema di comunicazione, perché al contrario, ciò vorrebbe dire solo due cose, o che le tantissime persone che lo rifiutano nel metodo, siano diventate ormai del tutto irrimediabilmente pazze e visionarie, a tal punto che ormai siano senza rimedio, allora, secondo lo stesso principio e metodo contenuti nel Decreto Legge Vaccini, per tutti noi, compreso il sottoscritto che scrive, in un futuro prossimo, potrebbe rimanere solo l’alternativa del TSO.  Oppure può significare che in molti, purtroppo sempre di più, abbiano abdicato in buona parte l’uso alla ragione o quanto meno ad ogni forma di ascolto e altrui comprensione.

Bisogna infine porsi una domanda: Anche rimanendo in linea con le raccomandazioni del OMS e del ISS, ammettendo pur il deficit di vaccinazione nazionale, come si può arrivare ad una simile misura? Qualcosa che non torna, o per lo meno, si coglie immediatamente che è una misura oltremodo sproporzionata quella contenuta in questo Decreto Legge Vaccini, non c’è logica né giustificazione alcuna, è anche questo che dovrebbe quanto meno generare più di qualche dubbio in molte persone.
In questo caso per coloro che si rendano ancora conto di ciò che va accadendo, risulta necessario e senza altra possibilità alcuna, operare la pratica dello sciopero della fame, di forme di Disobbedienza Civile Nonviolenta e qualora risulti necessario e serva a richiamare l’attenzione su questa mostruosità che si va compiendo, arrivare persino alla possibilità della detenzione, come rimedio ultimo di uno Stato coatto e sempre più sordo al dialogo, che voglia obbligare un qualunque cittadino al rispetto di leggi che siano ingiuste e degradanti dell’essere umano e della sua dignità di persona.

In definitiva con questo Decreto Legge Vaccini c’è la netta sensazione che si sia prodotto un mostro, che spero si abbia la forza e la maturità di far velocemente rientrare, perché lo si voglia oppure no, si senta che ciò ci riguardi oppure no, stiamo sicuri che questo decreto andrà a toccare nella pratica la vita di tutte le persone, anche quella di coloro che ingenuamente o egoisticamente credono che non li riguardi.

Perché la dignità umana e i diritti civili, almeno quelli formali, (qualora proprio non si riesca garantire quelli veri e propri) vengono sempre e comunque prima di un vaccino.

Senza più nessuna forma di apertura al dialogo da parte dello Stato,  senza una qualche forma di riconoscimento di coloro che ritengono che esistano altri metodi che non sia necessariamente l’uso coatto della punizione e della coercizione per raggiungere il diritto alla salute pubblica, allora in questo caso, almeno a mio sentire, l’unica risposta sta nella Disobbedienza Civile Nonviolenta e nel resistere, che a questo punto diventa un valore umano, non più un trasgredire, bensì un mezzo per riaffermarne il valore principale della dignità dell’essere umano.

 

Per gentile concessione dell'Agenzia di stampa Pressenza

Dallo scandalo del vaccino MPR (1989-1993) – con la retromarcia nipponica sulla obbligatorietà a causa degli eventi avversi – al recente scandalo del particolato inorganico estraneo nei vaccini (nanoparticelle)

Risponde l'ex capo del Dipartimento di Epidemiologia dell'Istituto di Salute Pubblica del Giappone
[...]

"Il dolore e la disperazione che vivono i genitori dei bambini vittime degli effetti collaterali, tormentano la loro intera vita"
[...]
Hiroko Mori, PhD

 

 

Alcune settimane fa (a fine dicembre 2016) – attraverso un mio lettore residente in Giappone e già membro di un corpo accademico, e che ci ha messi in contatto - ho intervistato a distanza la dottoressa Hiroko Mori. La Mori, che ha già compiuto ottantadue anni, è stata ricercatrice nipponica in campo medico (soprattutto nel campo della microbiologia, ricerca su virus e batteri, ma non solo), nonché ha ricoperto il delicato incarico di capo della Sezione Malattie Infettive dell'Istituto di Salute Pubblica del Giappone.

L'ho intervistata perché in merito alla vaccinoprofilassi mi sembrava corretto dare voce alla storia professionale di un addetto ai lavori – oggi in pensione - che considera i genitori dei protagonisti sempre attivi, chiamati ad essere responsabilmente vigili ed in prima linea, in merito alle scelte di cura mediche per i loro figli. Inoltre le "reazioni avverse" e gli "eventi avversi" ai vaccini (effetti indesiderati, nocivi, non voluti e con stretto oppure possibile ma non necessariamente esistente nesso causale con il farmaco), sono una realtà scientifica ben documentata da diversi decenni, con cui bisogna fare i conti nel campo della vaccinoprofilassi e della farmacovigilanza più in generale.
Le "reazioni avverse" e gli "eventi avversi" secondo taluni Autori e ricercatori medici non corrispondono e non vanno confusi con gli "effetti collaterali", legati invece alle proprietà farmacologiche del farmaco stesso somministrato in dosi normali ("side effects" in lingua inglese). Nell'intervista sono rimasto sul più generico e meno appropriato "side effects", cioè effetti secondari, collaterali, come conseguenza della vaccinazione, aventi però il carattere di "effetti avversi" ("adverse effects"). Questo lo preciso a scanso di equivoci. Del resto, la stessa italiana Legge n. 210/1992 che riconosce degli indennizzi, parla di "effetti collaterali derivanti dalle vaccinazioni stesse".

Il Giappone, fra i primi Paesi al mondo come qualità della vita, con eccellenti livelli di istruzione e con speranza di vita superiore alla media OCSE, assunse alcuni anni fa un atteggiamento di buon senso e di apertura ad istanze legali e sociali che qui in Europa, e soprattutto in Italia, sembrerebbero impensabili oggi, nell'attuale clima di allarmismo mediatico in tema vaccinazioni, sebbene anche in Giappone lo scontro fra due diverse concezioni sull'argomento sia stato, e sia tuttora, aspro e duro.

Nel 1992 la Corte Regionale di Tokyo (non la Corte Suprema), le associazioni dei consumatori e soprattutto le famiglie dei danneggiati con le loro azioni legali, misero il Governo centrale con le spalle al muro e di fronte alle proprie responsabilità, in tema di indennizzi per gli eventi e le reazioni avverse causate, i cui negativi effetti vennero riconosciuti in Tribunale (si parla di nesso causale), la cui possibilità e realtà non erano state dai medici sufficientemente illustrate in anticipo, con chiarezza, alle famiglie dei minori obbligate all'atto sanitario a cui erano state chiamate (scandalo del vaccino trivalente MPR - MMR nella sua sigla inglese - contro Morbillo-Parotite-Rosolia, avvenuto negli anni 1989-1993).

Da questo scandalo sanitario avvenuto in terra asiatica orientale, nacque nel 1994 una riformulazione del piano nazionale vaccini del Giappone: fu abolita l'obbligatorietà e furono introdotti programmi di vaccinazioni facoltative e di routine.

Noi in Italia abbiamo dovuto attendere il 1992 per avere una legge analoga che preveda una domanda di indennizzo da parte dei singoli cittadini, ed un riconoscimento economico dello Stato in caso di danno/complicanze di tipo irreversibile, a seguito di una vaccinazione ordinata per Legge/o comandata su ordinanza di autorità sanitaria (la nr. 210/1992 e s.m.i.).


Luca Scantamburlo: Dottoressa Hiroko Mori, può dirci qualcosa a proposito della sua carriera professionale in poche parole? Lei ha 85 anni, ho ragione? E Lei, è ora in pensione? La sua pregressa posizione nelle Istituzioni nazionali di Salute del Giappone, e la sua specializzazione come medico. Come dottore in medicina con molti anni di esperienza, Lei ha un punto di vista originale ed importante, perché ha lavorato per decadi in Giappone, dai tempi difficili della Seconda Guerra mondiale sino ai tempi presenti, e può giudicare meglio di altri medici la nuova situazione dal punto di vista epidemiologico, e l'aggressiva campagna di vaccinazione portata avanti da Big Pharma e da alcuni nuclei presenti all'interno di istituzioni di salute pubblica, e presenti in circoli politici di alto livello, in tutto il mondo, che vogliono incrementare il numero di dosi/richiami da inoculare ai bambini ed agli infanti, sin dai primi mesi di vita.

Hiroko Mori, PhD: È con piacere che rispondo a questa tua intervista scritta e tenterò di esprimere i miei punti di vista il più chiaramente possibile. È stata davvero una grande sorpresa per me ricevere un invito da una persona come te, così lontana, al di là del mare, ma condividerò con te le universali ed inflessibili preoccupazioni genitoriali in merito alla sicurezza e salute dei loro bambini.

Innanzi tutto sono nata nel 1934 ed ho portato avanti la mia carriera professionale come ricercatrice medica nel campo delle malattie infettive. Ho ottenuto il mio dottorato di ricerca (PhD) in microbiologia (virus e batteri) nel 1964. Sebbene io sia un medico, non ho mai lavorato su casi clinici, il che sembra ovviamente una cosa piuttosto eccezionale. Dapprima lavorai all'Istituto di Ricerca sul Cancro di Nagoya, nella Prefettura di Aichi, e terminai la mia carriera governativa come Capo del Dipartimento di Epidemiologia, Malattie Infettive, dell'Istituto di Salute Pubblica. La ragione per cui lasciai il mio incarico governativo fu a causa dei dubbi che nutrivo contro l'attitudine governativa assunta nei confronti dell'amministrazione della salute pubblica.

La mia attenzione è stata rivolta alla politica del Ministero giapponese del Welfare, della Sanità e del Lavoro, e mi sono impegnata per divulgare le mie preoccupazioni e punti di vista sulle vaccinazioni e sulla discutibile politica assunta dal Governo.


1) L.S.: Il confronto dei rischi fra gli effetti secondari delle vaccinazioni e che cosa accade se i bambini sono infettati naturalmente con la malattia, particolarmente i casi in cui i bambini possono essere infettati naturalmente dal morbillo, dalla rosolia, dalla parotite epidemica…. Ect

2) Le vostre parole pubblicate su The Japan Times, “il diritto a scegliere [le vaccinazioni] dovrebbe essere riconosciuto come un fondamentale diritto umano„ per i genitori, suppongo che tocchiate un argomento sensibile e bioetico, una questione bioetica, che interessa il consenso informato del paziente, già riconosciuto in Europa dalla Convenzione di Oviedo; essere informato dei possibili effetti secondari è inoltre importante, per i nuovi genitori, ma quest'ultimi non sono spesso bene informati dai medici sugli effetti secondari; questi negativi effetti collaterali [è più corretta l'espressione "reazioni avverse", ndr], sono sempre possibili ed in alcuni casi, anche mortali; potete commentare ancora per noi la vostra dichiarazione e fornirci alcuni esempi in proposito?

3) Il fatto che tutti i vaccini siano facoltativi in Giappone. Nessuno è richiesto per la frequenza scolastica. Anche attualmente c'è in Giappone la medesima situazione od essi nel frattempo sono diventati obbligatori per la frequenza scolastica?


H.M: Naturalmente, la mia discussione è pricipalmente basata sulle circostanze disponibili in Paesi avanzati dal punto di vista sanitario, specialmente mi riferisco alle condizioni di salute nel Giappone. I rischi degli effetti collaterali sono molto più seri e spiacevoli quando avvengono a seguito della inoculazione, piuttosto dei rischi che corrono i bambini quando vengono infettati naturalmente. La maggior parte o persino tutte le malattie infettive quali il morbillo, rosolia e parotite epidemica, possono essere vinte naturalmente dai bambini, nelle situazioni in gli stessi siano in buone condizioni di salute. Il dolore e la disperazione che vivono i genitori dei bambini vittime degli effetti collaterali, tormentano la loro intera vita. Se i genitori sono sicuri che la vaccinazione sia necessaria, non negherei la loro convinzione, ma se un qualunque genitore avesse un dubbio sulle vaccinazioni, alla luce di vari effetti collaterali, gravi, riferiti, voglio sottolineare che essi hanno il diritto di dire No.

Come ho già dichiarato sopra, ai genitori dovrebbe essere consentito scegliere, sia nel caso intendano vaccinare sia nel caso non abbiano questa intenzione. In Giappone tutte le vaccinazioni sono facoltative, ed alcune sono classificate come di routine. Sì, c'è un atmosfera dominante in tutto il Giappone creata dagli Istituti di Salute pubblica, dai medici, dai membri del business farmaceutico, secondo la quale le vaccinazioni dovrebbero essere ampiamente accettate per mantenere buona la salute pubblica. Le madri si sentono gravemente isolate ed incolpate se scelgono di non fare vaccinare il loro bambino durante la crescita, come raccomandato, all'inizio della scuola materna, ecc. Anche gli anziani sono costretti a sentirsi piuttosto colpevoli, quando vedono alla televisione pubblicità progettate in modo persuasivo e con stelle del cinema, se non assumono i vaccini come quelli contro l'influenza e la polmonite. Credo che quanto sopra abbia risposto collettivamente alle tue prime tre domande.


4) L.S.: Le morti degli infanti di 1 anno di età, sono diminuite nel 2013 da 205.000, dato del 1947, a 2.200. Credete che la migliore nutrizione, le migliori condizioni igieniche sviluppate nel mondo occidentale e nel Giappone, siano stati fattori chiave per questi numeri? Sono interessato a capire meglio, quale fu il ruolo svolto dai programmi di vaccinazione in tutto il mondo?

H.M.: Credo inoltre che i bambini che crescono in ambienti estremamente difficili dal punto di vista sanitario e nutrizionale, potrebbero avere una migliore probabilità di sopravvivenza attraverso i mezzi offerti dalle vaccinazioni. Gli effetti positivi possono ben superare i rischi degli effetti secondari (collaterali). Tuttavia, il Giappone come pure la maggior parte delle nazioni sviluppate nel mondo, hanno da tempo vinto l'ampia diffusione delle malattie infettive mortali. Se qualcuno sta viaggiando oltremare dove ci sono rischi predominanti di infezione epidemica, vaccinazioni contro malattie specifiche saranno necessarie. Nel Giappone come pure nel vostro Paese, non ci sono più alcune malattie infettive mortali che minacciano le nostre vite immediatamente, nella nostra vita quotidiana. La vaccinazione ha avuto un ruolo necessario soltanto quando la nostra condizione di vita molto era molto meno avanzata.


5) L.S.: Che cosa accadde nel Giappone quando l'Istituto Nazionale di Salute (o il Ministero della Salute, mi corregga se sbaglio) introdusse il vaccino MMR (contro morbillo, parotite epidemica e rosolia) nel 1989? Potete dirci perché è stato costretto a eliminarli dagli scaffali 4 anni più tardi? Che cosa può dirci delle circa 2000 persone che accusarono effetti secondari, fra i quali la meningite asettica. E poi c'è la Legge Preventiva delle vaccinazioni del 1994, con i Legislatori che decisero di riclassificare la vaccinazione: ora esse sono di routine e facoltative?

H.M.: Il nostro istituto governativo incaricato per tutelare la salute è chiamato Ministero della Sanità, del Lavoro e del Benessere. Non appena il vaccino MMR è stato introdotto nel 1989, sono stati riferiti molti seri casi di effetti collaterali che condussero alla meningite asettica. A quel tempo, la vaccinazione era obbligatoria. Ci vollero 4 anni affinchè il MHLW [sigla che sta per Ministero della Salute, Lavoro e Benessere, Ministry of Health, Labour and Welfare, ndr]riclassificasse questa vaccinazione da obbligatoria a vaccinazione di routine (per esempio facoltativa). Inoltre cessarono [la vaccinazione contro, ndr] la parotite epidemica [cioè gli orecchioni, ndr] ed attualmente l'MMR è stato cambiato in MR. La categoria di ROUTINE significa che [la vaccinazione, ndr] è gratuita (il costo è coperto dal Governo) ed anche il momento [l'età in cui si vaccina, ndr] è assegnato. Tutti i vaccini per gli infanti, compreso l'MR, sono classificati come di routine.

La categoria FACOLTATIVA si riferisce alle vaccinazioni per le quali i destinatari [cioè gli utenti del servizio sanitario giapponese, ndr] devono pagare, ad esempio quella contro l'influenza. Ovviamente né quelle di routine né quelle opzionali (facoltative) sono obbligatorie, ma molti Giapponesi, sia giovani sia anziani, sono portati a pensare che sia un obbligo pubblico assumere le vaccinazioni raccomandate sebbene la consapevolezza degli effetti secondari, come pure il reale scarso effetto rispetto a quanto annunciato al momento dell'inoculazione, stia incrementando.



6) L.S.: “i bambini stanno perdendo la loro capacità di guarire naturalmente„ avete detto a The Japan Times: non vi opponete al programma di vaccinazione, ma siete d'accordo con me se dico che la vaccinazione è soltanto uno strumento medico, che i medici possono utilizzare, ma che dovrebbero usare con molta attenzione e sarebbe meglio condurre alcuni analisi ed esami per identificare eventuali allergie, prima?

H.M.: Credo che i bambini dovrebbero essere cresciuti affinché possano sviluppare la loro propria immunizzazione, per fare fronte alle malattie infettive, esponendosi all'ambiente naturale, se la società è ben sviluppata in termini di igiene pubblica. Che cosa desidero precisare in termini di allergie, è la possibilità che molte delle allergie riscontrate attualmente, potrebbero originariamente essere causate dalla immunizzazione artificiale creata, avvenuta fra molti altri fattori quali quello dell'inquinamento ambientale, ecc


7) L.S.: Siete d'accordo con me se dico che ci sono altre linee di difesa importanti per il corpo umano, per evitare le malattie e le infezioni letali causati dal virus e dai batteri? È vero che nel passato (secolo scorso), il tasso di malattie stava cadendo anche prima dell'introduzione dei programmi di vaccinazioni?

H.M.: Ci sono effettivamente alcune malattie abbastanza letali, che devono ancora essere vinte dalla umanità, ma non credo che la vaccinazione ed il farmaco siano la migliore soluzione per la salute. L'umanità è sopravvissuta finora senza cedere alla estinzione, e deve pertanto avere alcune forze fisiche di base con cui affronta la maggior parte delle malattie. Tuttavia, devo dire che alcune popolazioni che si trovano in un ambiente difficile ed altamente avverso, necessitano della vaccinazione per diminuire l'impatto mortale che i virus hanno sulle loro condizioni fisiche sfavorevoli.


8) L.S.: Siete d'accordo con me se dico che vi sia un pericolo reale nell'approntare una campagna di vaccinazione di massa per la comunità infantile, contro un malattia con virus a RNA, perché questo genere di virus (con la struttura a RNA, come morbillo ed influenza) può cambiare più velocemente di quanto un virus a DNA faccia, cioè che un RNA può geneticamente subire una mutazione in una nuova forma più aggressiva se attaccato?

H.M.: È ovvio che il virus a RNA continui a mutare in natura senza cause esterne. Tuttavia, non sono sicura circa l'impatto esatto dei vaccini sullo [virus a, ndr] RNA.

9) L.S. Siete al corrente che alcuni ricercatori - anche qui in Italia, per esempio il dr.. Stefano Montanari e sua moglie, la d.ssa Antonietta Gatti – hanno scoperto che alcuni vaccini hanno metalli non elencati nelle loro relazioni tecniche allegate [nei loro foglietti illustrativi, chiamati volgarmente "bugiardini", ndr]? I vaccini analizzati dagli scienziati italiani (un campione di 28 di loro), avevano nano-particelle di acciaio, titanio, ferro, cromo, zinco, tungsteno, silicio, ect… I due ricercatori italiani hanno analizzato il contenuto dei 28 vaccini più ampiamente usati in Italia, con analisi di microscopia elettronica. Queste nano-particelle metalliche sono naturalmente impurità metalliche, probabilmente dovute ai processi di produzione differenti che richiedono miglioramenti e protocolli di sicurezza aggiuntivi.

H.M.: Non mi sono imbattuta sinora in questa particolare informazione. Prenderò del tempo per leggerla quando mi riprenderò dal mio viaggio attorno al mondo, da cui sono tornata appena una settimana fa.


Hiroko Mori, Ph.D.

APPROFONDIMENTI

La dottoressa Hiroko Mori ha poi concluso la sua risposta alla mia intervista dicendomi che un suo amico, con una buona padronanza della lingua inglese, l'ha gentilmente aiutata a rispondere alle mie domande, in particolare nella traduzione dall'inglese al giapponese e viceversa, essendo trascorsi oramai 25 anni dall'ultima volta che l'aveva usato durante i suoi studi.

© Luca Scantamburlo, febbraio 2017

socio Free Lance International Press (Roma)

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© L. Scantamburlo, Febr. 2017. Reproduced by permission.

 

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