L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.


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Kaleidoscope (1389)

Free Lance International Press

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November 09, 2024

Diversi e contrastanti i giudizi della critica a proposito di Parthenope, l’ultimo film di Sorrentino. Di intonazione prevalentemente severa quelli della stampa internazionale, mentre fondamentalmente positivi, con impennate di  estatico entusiasmo, quelli di casa nostra. Nell’insieme, comunque, nonostante il prevalente quanto ricorrente italico conformismo, la tavolozza delle opinioni fin qui espresse si presenta assai ben variegata:

esaltato come capolavoro di sublime bellezza, considerato uno spottone ridondante e barocco, oppure erotico e seducente, fonte di stupore e commozione, esuberante e magnetico, rassegna di luoghi comuni, dissacrante e blasfemo, spudorato e pieno di dolore.

Qualcuno ha saggiamente consigliato di evitare di mettersi nell’ottica del “che vorrà mai significare”, per lasciarsi invece abbandonare al mero flusso del gioco pirotecnico di un estetismo bizzarro, ricercato e morbosamente intrigante. Forse la spaccatura fra i due fronti scaturisce proprio dalla basilare differenza di atteggiamento e di prospettiva:

chi si pone troppe domande sul cosa potrà mai voler dire questo e cosa quell’altro probabilmente rimane deluso, insoddisfatto e pure infastidito; chi invece si lascia trasportare dalla sarabanda delle immagini, degli sguardi e delle invenzioni scenografiche, probabilmente finirà per sentirsi sommerso da un bombardamento di forti emozioni.

Al di là dei differenti approcci e punti di vista, credo comunque che su alcune cose, almeno, sia possibile non nutrire troppe incertezze.

  • L’ estrema bravura degli interpreti, con, al di sopra di tutte e di tutti, la sbalorditiva Celeste Dalla Porta, capace di reggere con inattaccabile leggerezza l’intera narrazione su di sé, sorprendendoci in maniera crescente per la proteiforme molteplicità di registri interpretativi. 
  • L’elevatissima sapienza tecnica e (nonostante gli scivoloni cartolineggianti e i compiacimenti manieristici) l’efficace eleganza della costruzione formale. 
  • Il modo ostentatamente gratuito quanto sciattamente blasfemo con cui viene trattato il culto di San Gennaro con relativi annessi e connessi.

In Sorrentino, infatti, a dispetto dei ricorrenti e alquanto forzati confronti,  ben poco possiamo incontrare dell’ indagatrice religiosità di Federico Fellini, del suo serissimo senso della trascendenza e della sua attenzione-attrazione verso la sfera dell’Oltre. Il mondo ecclesiastico e quello della pietas popolare finiscono, nella Napoli sorrentiniana, per essere grottescamente ridotte e ricondotte ad un variopinto minestrone di molto terrene pulsioni ancorate alla dimensione dell’ ”Avere”. 

  • Insopportabilmente irritante il modo pressoché apologetico con cui viene presentato il potere della criminalità organizzata: le scene del giovane boss che incede negli oscuri meandri delle viscere della città, ossequiato e venerato dalle masse dei ”fuori casta”, finisce per costituire (al di là delle possibili intenzioni) un incomprensibile quanto imperdonabile regalo all’immagine della camorra.

Nel complesso, il mondo umano rappresentato è un mondo imbevuto di amara infelicità, oscillante fra lusso sconfinato e atavica miseria, immerso in una becera realtà materialistico-edonista, a cui soltanto si riescono a contrapporre, come unica via di salvezza, la forza della cultura e la serietà della ricerca accademica.

Come a dirci che, dal nichilismo etico e dalla rassegnazione alla inesorabilità del male di vivere, potrà salvarci, allora, la sola intelligenza (educata nello studio) capace di “vedere” al di là delle apparenze? 

Ma sarà forse questo, poi, il vero (forse l’unico degno) messaggio di Parthenope?

 

 

 

 

 

 

Francesca Anastasi “Sublime” è una nota stilista di abiti e costumi da mare molto chic e di grande impatto visivo. Gli abbigliamenti estivi Francesca li studia, li realizza e li prova personalmente. Il suo percorso lavorativo iniziò all’età di 15 anni come modella e fotomodella e per anni si sottopose a continui trasferimenti in Italia e all’estero.  In seguito Francesca decise di lasciare ufficialmente le passerelle per trasformarsi in una creativa, manager di sè stessa: intraprese così una nuova attività, quella della stilista. Iniziò a creare costumi da bagno e gioielli esclusivi. Grande importanza nella sua evoluzione come imprenditrice è stata sua nonna che le insegnò l’arte del filato. Negli anni, svariate sono state le sue collezioni che hanno lasciato un’impronta e tendenza nell’ambito della moda.  Francesca Anastasi ha messo in mostra le sue capacità anche come organizzatore di eventi: tra questi ricordiamo il “Luxury Défilé Rome” del quale ha curato anche la Direzione Artistica.

Francesca Anastasi l’abbiamo incontrata per essere al corrente  delle novità nell’ambito delle sue creazioni.

 Buongiorno Francesca conosco da anni le tue bellissime creazioni. Cosa hai inserito quest’anno di novità? 

(1) Quest’anno ho voluto esplorare nuove forme e materiali, puntando su tessuti eco-sostenibili, come il nylon rigenerato, che offrono la stessa eleganza e performance senza impatti negativi sull’ambiente. Ma non è soltanto questione di sostenibilità: le nuove silhouette che propongono celebrano la diversità dei corpi femminili, enfatizzando le firme naturali con tagli sartoriali laser che combinano comodità e lusso . 

Come nasce l’idea di una tua ispirazione?

La mia ispirazione nasce dall’idea che un costume non debba essere semplicemente indossato,  ma vissuto. Per questo motivo dedico particolare attenzione ai dettagli ed alla comodità, come cuciture B elasticizzate oppure laser, supporto interno, lancieri a interna.

E’ una palette cromatica che richiama il mare e la terra, non soltanto da sfoggiare in spiaggia oppure in yacht per prendere il sole e fare il bagno, ma anche da cocktail essendo costumi gioielli che si prestano per le serate estive. Il tutto deve essere accompagnato da ampie gonne stile Positano. Sono dei veri e propri statement di personalità e consapevolezza di una moda multifunzionale .

  Cos’è la femminilità per te?

La femminilità è un modo di essere, è “la donna”. Io amo la femminilità romantica e di classe , mai eccessiva, io credo che non si debba esagerare in un capo. Io studio la femminilità romantica, stanno tornado di moda le bluse, il total withe, l’organza sera e il chiffon che evocano delicatezza e sensualità. Questa tendenza si manifesta in capi stratificati, punti luce, con sovrapposizione di tessuti leggeri che lasciano intravedere la pelle in modo elegante.

Parlando di femminilità il capo più gettonato che credo abbiano tutte le donne nell’armadio, anche le più sportive, è il tubino per le serate speciali ed il tailleur reinterpretato in chiavetta moderna di grande tendenza, gli oversize capi larghi con corpetti in pizzo aderenti il richiamo al vedo non vedo.

 Francesca hai un sogno che vorresti realizzare ?

Si ho dei sogni nel cassetto e ci sto lavorando.  In questo momento sono in elaborazione, per portare i miei capi su diversi fronti.

Potresti descrivere il tuo carattere?

Sono una donna solare, socievole, positiva, dolce, testarda ed equilibrata.

Credo che essere positivi sia il motore della vita, fa stare bene anche chi ti sta accanto, ti aiuta tutti i giorni a vivere bene. Amo essere felice e se ho un problema , non  lo faccio diventare un macigno, ma penso subito a come risolverlo. 

Sono una donna piena di idee,  creo ogni giorno, mi fa sentire viva e mi dà energia. Credo di creare anche mentre dormo. Ma la cosa che amo di più del mio carattere è che ho dei principi e dei valori ben saldi, la bellezza esteriore  passa , sono certa che la bellezza interiore cresca nel tempo e possa spostare il mondo con un sorriso. 

Sono empatica sento le emozioni di chi ho di fronte, colgo gli stati d’animo, comprendo gli occhi e amo ascoltare. In poche righe questo è il mio carattere …

 Nel concludere la nostra conversazione, cosa vorresti aggiungere?

Il mondo della moda mare sta vivendo una nuova era, caratterizzata da un equilibrio perfetto tra stile, funzionalità e rispetto per l’ambiente. Il 2024 celebra le diversità stilistiche, offrendo infinite possibilità di espressione. Io ritengo sempre importante il buongusto, che non dovrebbe mai passare di moda. E’ necessario essere consapevoli e divertirci per inventare nuovi outfit e sperimentare mentre ci muoviamo verso un futuro sempre più inclusivo .

Invito le donne ad avere più fiducia in se stesse e di indossare una moda che le valorizzi, apportando valore e classe alla propria persona.

Grazie Francesca Anastasi e tanti auguri per la tua attività.

 

 

 

 

 

 

    Interno

Narbonne con i suoi 2500 anni di storia  è una città dal ricco e variegato patrimonio storico e culturale: è stata la più antica colonia romana della Gallia.

Si trova nel cuore dell’Occitania. Dominata dalla sua Cattedrale In radioso stile gotico.

La cattedrale di Saint-Just e Saint-Pasteur  fu costruita tra il XIII e il XIV secolo rimanendo  incompiuta poiché i Consoli si rifiutarono, in quei tempi turbolenti, di distruggere i bastioni per continuare la costruzione. E poi spiagge, vigneti, canali.

Da alcuni anni ha un “all you can eat “ (tutto quello che puoi mangiare) dal nome tipico francese: LES GRANDS BUFFETS,  il locale più ricco di Francia (24 milioni di fatturato).  

   Cascata di astici

È un concept spiazzante dove i piatti classici e le specialità regionali della cucina francese vengono serviti nella formula tutto quello che puoi mangiare  al prezzo fisso di circa € 60,00 escluse le bevande  che però hanno ricarichi modesti. Per una bottiglia di Champagne Mercier si spende 25 euro.  

Per Michel Guérard, noto cuoco, scrittore e imprenditore francese, uno dei fondatori della nouvelle cuisine e inventore della cuisine minceur, Les Grands Buffets è “il più grande teatro culinario del mondo”, con la lista d’attesa record nel paese.

Quando si pensa e parla di buffets  il pensiero ci porta a retaggi del passato: alle colazioni d’hotel , ai party organizzati con servizio catering, piatti sempre uguali ed a volte dominati dalla mediocrità culinaria. Les Grands Buffets di Narbonne è il locale in contro-tendenza;  è la reincarnazione contemporanea del seicentesco servizio alla francese (Chaine des Rotisseurs).

 Foies-gras

Ci vogliono mesi per prenotare un tavolo ed è perfino d’obbligo rispettare un codice preciso per l’abbigliamento. La cucina?

Tipicità francesi:  lepre à la royale, anatra e oca allo spiedo, boeuf bourguignonne e la blanquette di vitello, acciughe fritte, totani ripieni senza dimenticare lumache e rane.

E poi 9 tipi di foie gras, 5 tipi di pâté inclusi i foies- gras,  111 tipi di formaggio, caviale e trippa a volontà.

L’interno della location? Quattro sale arredate in stili diversi con un comune denominatore: lo sfarzo.

   Cremerie

Aperto 365 giorni all’anno, tre coperti al giorno.

Dimenticavo: In un angolo  incombe “minacciosa” una bellissima bilancia d’epoca. Meglio evitarla. Chapeau!

 

November 04, 2024

 

Da Mosca, Mark Bernardini. Centunesimo notiziario settimanale di lunedì 4 novembre 2024 degli italiani di Russia. A Mosca è caduta la prima neve. Buon ascolto e buona visione. Essendo questo un notiziario settimanale, delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti parleremo nell’edizione di lunedì 11 novembre, tuttavia vi invito fin d’ora a seguire lo speciale che andrà in onda mercoledì 6 novembre dalle 7 alle 10 del mattino italiane (dalle nove a mezzogiorno di Mosca) su Cusano News 7, canale 234 del digitale terrestre. La prima o l’ultima mezzora ci sarò anch’io.

* Una ridicola querelle orchestrata dall’eurodeputata del Partito Democratico Pina Picierno, classe 1981, che dice di essere ispirata da Ciriaco De Mita, segretario della Democrazia Cristiana nel 1982-1989. La Picierno all’epoca andava sotto il tavolo.

* Il 2 novembre ricorre la Giornata internazionale per porre fine all’impunità dei crimini contro i giornalisti, istituita con decisione della 68a sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2013 per attirare l’attenzione della comunità mondiale su questo grave problema.

* Mia intervista all’agenzia di stampa russa OSN sulle truppe nordcoreane.

* Ennesima mia intervista sul canale televisivo del ministero della difesa russo “Zvezda”. Brevissimo estratto, con sottotitoli italiani, sulle armi nucleari all’Ucraina.

* Fra tre giorni è il 7 novembre, e chi vuole intendere intenda. Ogni tanto, mi piace ricordare che le rivoluzioni, da che mondo è mondo, le fanno i giovani.

* I “Tre carristi” è una popolare canzone militare sovietica. E’ stata scritta nel 1939 ed è un inno informale delle truppe di confine e dei carri armati dell’URSS e della Russia.

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

November 04, 2024

In questo video divulgativo " https://youtu.be/qQv5m7VBTvM?si=QxudsTC3qwb38oqe  si parla di bioetica ed etica della medicina e di cosa può provocare la sua assenza in contesti di guerra e di regimi politici non rispettosi dei diritti umani.

Il video contiene descrizioni esplicite di fatti storici disturbanti e non adatti a un pubblico troppo impressionabile.

La storia di questi crimini di guerra va conosciuta e collocata assieme alle violazioni dei diritti soggettivi commessi dai nazisti, e più recentemente dagli apparati di potere che hanno subordinato il diritto al lavoro e alla inclusione sociale, a sottomettersi a una sperimentazione di massa con sieri genici spacciati per vaccini, contro una malattia similinfluenzale verso la quale questi preparati non avevano alcun beneficio di arresto di contagio.

Sono orrori diversi e compiuti con mezzi diversi e in periodi storici diversi, che hanno provocato comunque sofferenza e morte.

Nel caso dei medici nipponici senza pietà ed etica, l'episodio era circoscritto al territorio cinese occupato.

Nel caso della psicopandemia, il ricatto è la sperimentazione di massa ha avuto luogo ammantata da un potere dolce e pervasivo, camuffato da una veste legale e lecita, con il benestare dei poteri religiosi e politici più alti.

Accomuna queste esperienze storicamente distanti il concepire l'essere umano individuo non come un fine ma come mezzo, strumento subordinato a un ipotetico bene pubblico verso cui tutto si può sacrificare.

Invece l'habeas corpus e la dignità umana sono valori soggettivi perfetti, che appartengono alla sfera soggettiva individuale, un prius su cui i diritti costituzionali liberali hanno fondato gli ordini giuridici.

Oggi élite di potere vogliono rovesciare questi principi e considerare l'individuo non più un prius ma un posterius, sacrificabile per il bene dello Stato.

È il sovvertimento del patto fondativo fra cittadini e Stato che in tante Repubbliche è stato suggellato all'indomani della seconda guerra mondiale, proprio perché i crimini di guerra nazisti e nipponici - che hanno sacrificato tutto in nome di una scienza e una medicina assoluta e padrona delle vite umane - non potessero più ripetersi.

 

 

October 31, 2024

 

   Vitigno antico

Capire il Prosecco. Già l’invito ad una degustazione con questo titolo è stato stimolante. Ed ha assunto il livello di interessante nelle parole che lo hanno accompagnato.

“Siete sicuri di conoscerlo bene? Sapete la differenza tra Conegliano-Valdobbiadene DOCG e Prosecco DOC? Lo sapete che l’uva glera può essere spumantizzata anche con il metodo classico? Che esiste la versione nature con 0 zuccheri? Li avete mai assaggiati in queste versioni? Se conoscete tutto il mondo Prosecco state tranquillamente a casa. Altrimenti questo è il Banco d’Assaggio Blind Wine Tasting che vi farà ricredere sui tanti giudizi negativi e cancellerà altrettanti pregiudizi”

Secondo voi mi sono lasciato fuggire un’occasione simile?

Puntuale come un cadetto eccomi all’appuntamento del 10 settembre presso il Wine Corner del Ristorante Europa di Lido di Camaiore dove gli amici della Community Vino una Passione hanno dato vita a questo didattico incontro.

Sette bottiglie: risultato eccitante, allettante, provocatorio.

Un po’ di storia.

L'origine del Prosecco è molto antica e il suo vitigno di provenienza , il Glera , era già noto all'epoca degli antichi Romani che lo utilizzavano per produrre un particolare vino bianco denominato “Pucino”.

Le origini del nome Prosecco: tutto parte dal Comune Prosecco che si trova vicino a Trieste rivendicandone la paternità. Vero è che del vino Prosecco abbiamo la certezza della sua presenza, nella versione vino da pasto, nel territorio costituito dal triangolo Asolo-Conegliano-Valdobbiadene, fin del '500. Da vino da pasto a rifermentato in bottiglia (Prosecco con il fondo) per arrivare alla spumantizzazione con il metodo Charmat è risultato il percorso fino al ‘900.

Prosecco: vino

Vitigno: Il vitigno principale da cui si ottiene il Prosecco è il Glera, classificato come semi-aromatico; possono concorrere poi, fino ad un massimo del 15%, altri otto vitigni, dagli autoctoni Bianchetta, Perera, Verdiso, Glera lunga agli internazionali Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio e Pinot nero.

Dal 2009, il mondo del Prosecco è costituito da tre diverse denominazioni: Prosecco DOC, Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG e Asolo Prosecco DOCG.

Il Prosecco spumante nasce principalmente dal Metodo Charmat. Con questo metodo, che prevede la rifermentazione in grandi recipienti (autoclavi), si ottengono sia vini frizzanti, sia spumanti, a seconda della tipologia che le cantine scelgono di creare. Molto usato il Metodo Charmat “lungo” con permanenza in vasca fino a 12 mesi.

Negli ultimi anni si produce Prosecco Metodo Classico (rifermentazione in bottiglia) riducendo lo zucchero quasi a 0.

   Uno dei vitigni

Alcune aziende hanno riscoperto il metodo “ancestrale o Prosecco con il fondo” ovvero fermentazione del mosto e/o vino in bottiglia.

PIRAMIDE del PROSECCO

- Eccellenza cru  Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG  Cartizze 107 ettari;

- Rive (Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore DOCG) 43 micro aree dette "Rive" (frazioni/località di 12 comuni TV);         

- Storico  Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore DOCG 15 comuni TV;            

- Asolo Prosecco DOCG  19 comuni TV    ;

- Prosecco sottozona trevigiana Prosecco di Treviso DOC  95 comuni TV;             

- Prosecco interregionale Prosecco DOC  556 comuni, 9 province, 2 regioni (Friuli e Veneto).

Le classificazioni in riferimento al dosaggio zuccherino:

- Dry: oltre 18 g/l

- Extra Dry: da 12 a 17 g/l

- Brut: da 6 a 11 g/l

- Extra Brut da 0 a 5 g/l

October 29, 2024

 

Confesso.

Dopo aver subìto due ore di pesante tribolazione, ero intenzionato a buttare giù, senza stare a perdere troppo tempo, una stroncaturina gelida e perentoria.

Il film di Maura Delpero, infatti, il Vermiglio osannato e premiato dalla critica, mi era apparso, sì, un lavoro costruito con passione, con grande cura ed impegno, certamente un prodotto di indubbia serietà, ma, al contempo, lo avevo patito come una narrazione impregnata di sofferenza atavica, di millenaria pena di vivere, esteticamente attraente solo quando qualche immagine sembrava ricalcare (non certo per caso) le pennellate di Segantini o quando le note di Chopin e di Vivaldi riuscivano a far entrare qualche sprazzo di infinito in quel mondo cupo e dolente di misera vita di montagna.

Confesso.

La tentazione della fuga, già dopo una decina di minuti di massacranti dialoghi dialettali sottotitolati, è stata forte.

Forse arginata soltanto dalle sapienti parole di uno dei protagonisti spese in elogio della “vigliaccheria”, sanamente e santamente apprezzata (forse invocata) come efficacissimo antidoto per tutte le guerre.

Insomma, visti i riconoscimenti e gli elogi apologetici di tanta critica verbosa ed erudita, nella speranza che qualcosa di particolarmente significativo irrompesse, prima o poi, sullo schermo, sono riuscito ad approdare ai titoli di coda.

Rientrato in casa, ho preso fiato, cercando di riflettere meglio in profondità e cercando anche di raccogliere tutte le informazioni utili in circolazione sul web.

Che dire, a questo punto, di Vermiglio?

Dal marasma pirotecnico di tante recensioni raffinatamente cerebrali  inneggianti ad un “film dell’incanto”, “ammaliante” e dal “valore universale”,  ad un film di “pura poesia”, di “secca poeticità”, anzi addirittura  definibile come “sinfonia ipnotica e ascendente”, gli unici aggettivi degni di essere salvati e utilizzati sono:

sincero,    onesto,     intimo,     sentito.

Sì, si tratta di un lavoro fatto con grande sincerità di interessi e di affetti;

onestissimo nel suo volerci parlare di una umanità lontana e dimenticata, senza ricorrere a finzioni, senza abbellimenti e senza alcuna indulgenza;

intimo perché capace di mettere a nudo speranze, sogni e timori di cuori grandi e di cuori piccoli;

sentito perché costruito con autentica empatia e delicata pietas.

Qualità belle che certamente rispecchiano con fedeltà la dimensione interiore di Maura Delpero.

Tutto questo, però, non può bastare a trasformare in un capolavoro un film implacabilmente noioso e mai in grado di suscitare, nel malcapitato spettatore, un vero coinvolgimento emotivo.

Vermiglio, pur con i suoi indubbi meriti culturali di ordine storico-antropologico e nonostante  l’ amorevolezza (sincera, onesta, intima e sentita) di cui è impastato, resta un film che si vede e si sopporta a fatica, un film che, soprattutto, non si ha minimamente voglia di ritornare a vedere.

 

 

October 28, 2024

 

Da Mosca, Mark Bernardini. Centesimo notiziario settimanale di lunedì 28 ottobre 2024 degli italiani di Russia. Ueilà, centesimo. Suona bene. Poi, tra meno di un mese, il 22 novembre, questo notiziario compirà due anni. Pazzesco. Buon ascolto e buona visione.

* I BRICS sono un raggruppamento di Paesi nel quale non esistono “leader” e “seguaci”, e che è privo di quel tipo di apparato burocratico che invece vediamo a Bruxelles, nell’ambito del quale i funzionari europei impongono le proprie decisioni: decisioni che non rispondono alle attese degli elettori di molti dei Paesi.

* Presentazione del libro “Le vere cause del conflitto russo-ucraino” pubblicato da Visione Editore.

* La Stampa: Putin ha avuto un arresto cardiaco, è la fine!

* Il 22 ottobre l’ambasciatore tedesco a Mosca è stato convocato dal Ministero degli Esteri russo per esprimere una forte protesta in relazione alla creazione, su iniziativa di Berlino, del quartier generale regionale del comando navale della NATO sulla base del quartier generale della Marina tedesca a Rostock, nella Germania orientale.

* Beatrice Vitoldi nel 1925 conobbe Ejzenštejn che nella “Corazzata Potëmkin” le assegnò il ruolo della madre che spingeva la carrozzina nella celebre scena della scalinata di Odessa.

Per questa settimana è tutto. A risentirci e rivederci, sui miei canali!

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