L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.


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Kaleidoscope (1299)

Free Lance International Press

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     L'Occitania

Pays d'Oc. Con questo termine si intende una vastissima area Sud-Occidentale francese chiamata anche Occitania . Un caso emblematico di “ nazione senza stato e/o di nazione proibita ”, con una propria lingua fondata sulla diffusione dell'occitano antico che risulta appartenente al ramo galloromanico ovvero quel consolidamento partito dalla graduale latinizzazione della Gallia.

Ma oggi, alla luce della Rivoluzione Regionale francese avvenuta con la Legge del 2016 di riordino delle aree amministrative, si può parlare ancora di Pays d'Oc?

L'Occitania oggi è limitata alle aree di Linguadoca-Rossiglione e Midi-Pirenei con capoluogo Tolosa . Il resto della grande Occitania è stato

     Quella di oggi

accorpato alla Nuova-Acquitania, all'Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra.

Comunque per noi “nostalgici del Vino ”, il “cuore occitano” è rimasto nella Languedoc-Rossillon e tarderà a dileguarsi e il “Pays d'Oc igp” comprenderà ancora i quattro dipartimenti di Aude, Gard , Hérault e Pyrénées-Orientales.

Nel Pays d'Oc siamo di fronte a condizioni ideali e soprattutto omogenee. Bagnato dal Mar Mediterraneo, spazzato dai quattro venti che ne determinano un microclima unico (Autan, Marin, Mistral e Tramontane). Troviamo al suo interno tre fasce di territorio: la pianura costiera, quella collinare, quella d'alta quota.

I vigneti coprono circa 120.000 ettari di suolo. Sono ammesse 58 varietà di uve; tra queste le varietà principali che contribuiscono al carattere e alla qualità dei vini. Usati come monovitigni ma in maggioranza in assemblaggio arrivando anche a più di dieci. Massima libertà di decidere da parte dei produttori.

Varietà principale? Merlot, Cabernet Sauvignon, Syrah. Grenache Noir (Garnacha Tinta), Cinsault (Cinsaut) e per i vini bianchi Chardonnay, Sauvignon Blanc e Viognier.

    La Rivoluzione regionale

Nel territorio ci sono 930 cantine indipendenti e 150 cooperative di viticoltori (Caves Coopératives), che insieme rappresentano 12.930 produttori (2022).

Senza dimenticare le produzioni speciali legate alla tradizione dei “vini dolci” .

Pays d'Oc o Occitane è sinonimo di vini VDN , Vins Doux Naturel dove le fermentazioni vengono interrotte con aggiunta di alcol.

Ed allora attraversando la Vallée du Maury, possiamo osservare botti di rovere esposte al sole e alle intemperie, talvolta

    Vini in damigiana nel Maury

damigiane svestite con all'interno vini color ambra cupo (bianchi) e/o color mattone (rossi). Senza dimenticare i rari Vin de liquer , misto di alcol e mosto (perché l'alcol viene aggiunto prima della fermentazione).

Citiamo anche i Banuls, Collioure ei Rivesaltes a ovest ei Saint-Jean de Minervois, le Clairette du Languedoc   ottenute da Muscat à Petits Grains e Muscat d'Alexandre a est. 

Della Blanquette de Limoux , il crémant ottenuto dai vitigni Mauzac, Chenin Blanc e Chardonnay, lo spumante nato circa duecento anni prima dello Champagne ne vogliamo parlare?

Le Pays d'Oc, una terra ricca di arte e natura, incastonata fra il Mediterraneo ei Pirenei, custode di antiche tradizioni e produttrice di tanto vino, non sarà ricordata come semplice refuso ma continuerà ad essere indicata come area vitivinicola di pregio.

Urano Cupisti

April 16, 2023

April 16, 2023

 

di Marco Cavallaro -  regia di Marco Cavallaro 

con Anna Bellucci, Marco Cavallaro, Alessia Francescangeli, Ludovica Bei, Peppe Piromalli, Margherita Russo.

 

Torna il simpatico Marco Cavallaro con una nuova proposta. Al tema trattato è molto affezionato e ne ha ricavato sempre grande successo: l'amore. “That's Amore”, “Se ti sposo mi rovino” e “Amore sono un po' incinta” sono le commedie che hanno preceduto quella di stasera. Marco, oltre che un bravo attore, è un prolifico autore; le sue commedie sanno divertire e catturare il suo pubblico che lo segue fedelmente. È noto anche all'estero, dove le commedie sono tradotte in varie lingue e hanno grandi riscontri.

 

Questa volta Marco affronta l'amore attraverso l'ottica femminile. Incontriamo tre giovani donne che dopo aver raccolto i pezzi dei propri rapporti sentimentali, alquanto scoraggiati e frustrati si rivolgono ad una psicologa per affrontare il lutto emotivo; ma non sanno che anche la terapeuta ha il cuore infranto.

 

Le tre donne sono caratterialmente differenti ma tutte cercano, attraverso la professionista, di tornare ad aprirsi e ricominciare ad amare. Riuscirà la terapeuta a salvarle da questo buio momento a ritrovare anche lei l'autostima per riconciliarsi con l'amore? Per farlo le servirà la complicità di un uomo. Ed ecco apparire Marco, che subito si innamora perdutamente della dottoressa, che però lo snobba. La chiave per sbloccare la professionista sta nelle sue pazienti. Se loro riusciranno a lasciarsi andare grazie al suo aiuto, allora anche lei si sentirà in diritto di poterlo fare. Inutile dirvi cosa escogiterà Marco…

 

Il grande Marco Cavallaro è Ettore, un simpatico romanticone che crede nell'amore ma sa che è un'impresa difficile trovarlo. Luigi (uno strepitoso Peppe Piromalli) è il gestore di un locale, a suo dire un grande esperto di donne che cercherà di aiutare il suo amico Marco nell'impresa di fare innamorare la donna, interpretata divinamente da una strabiliante Alessia Francescangeli che riesce a dare vita ad un personaggio schietto, diretto e vero, facendone emergere con naturalezza le sue fragilità. Davvero una grande prova, la conoscevo attraverso i suoi video sul web con “I due e mezzo”, e già lì si era mostrata bravissima; stasera mi ha colpito la sua capacità di far spiccare il suo personaggio senza adombrare gli altri, anzi entrando in perfetta sintonia con loro.

 

Le sue pazienti sono deliziose come lei, ognuna con una sua particolarità.

 

Roberta è una sensuale e altezzosa snob interpretata da una fantastica Anna Bellucci. Anche lei l'ho seguita in simpaticissimi corti sul web e l'ho vista interpretando una bella parte nel film “Freaks out” di Mainetti. Anna adotta una serie di movenze da prima donna e in seguito si scoprirà, nonostante la sua raffinatezza, amante dell'uomo rozzo.

 

Giselle è una dolce ragazza dai comportamenti adolescenziali, un po' svampita, stravagante ma con un aspetto di donna prosperosa che cozza con il suo carattere. Salta da un letto all'altro nella ricerca di una sua moderata sessualità e dell'uomo della sua vita. È interpretata in maniera efficace da una divertente, esuberante e simpaticissima Ludovica Bei, che ho seguito sul web in spezzoni di esilaranti monologhi. Spassosa e confusionaria, Ludovica rende il suo personaggio frizzante e imprevedibile.

 

Poi c'è Laura, amante della cultura e dell'arte, alla perenne ricerca di un uomo con i suoi stessi gusti, peraltro molto particolari. Lei è la deliziosa e dolcissima Margherita Russo, sembra una mite professoressa, sobria nel vestire e con gli occhiali da intellettuale che riescono in parte a nascondere una sensualità che riaffiora prepotentemente ogni qualvolta pensi di aver trovato l'uomo giusto.

 

Le attrici, con le loro evidenti grandi capacità recitative, hanno caratterizzato i personaggi rendendoli comici senza mai snaturarli o ridicolizzarli.

 

Non da meno sono Marco e Peppe, che si travestono continuamente negli improbabili uomini che le donne incontrano nei vari appuntamenti. I due si rivelano affiatati e complici, con grande maestria si spalleggiano e insieme alle ragazze danno vita a scenette rocambolesche e divertenti.

 

Lo spettacolo, seppur con ironia, riesce a toccare con profonda attenzione e garbo l'emotività femminile esaltandola attraverso i suoi paradossi. Mentre i maschi cercano vanamente di capire l'animo femminile, le donne manifestano continuamente le loro singolarità che tanto li destabilizzano. Intelligente e sensibilmente attenta risulta quindi la visione dell'intimo femminile proposta da Marco.

 

Nel vortice della comicità, la scenografia cambia di continuo: una parte del palco ruota e dà vita ad ambienti sempre diversi e curati nei minimi dettagli. Anche i costumi cambiano frequentemente ad ogni scena. Un plauso anche ai tecnici dietro le quinte, il cui lavoro invisibile ha permesso che tutto funzionasse al meglio.

 

Le scene infatti si susseguono molto velocemente, con i personaggi che entrano ed escono di continuo in un susseguirsi mozzafiato e con un ritmo incalzante.

 

Lo spettacolo è davvero molto divertente e anche profondo. Un altro bel colpo assestato di Marco Cavallaro.

Simply Italian Great Wines Americas Tour ha inaugurato il 2023 con due tappe negli States, a Miami e Dallas, rispettivamente il 6 e l'8 febbraio.
L'evento è stato ideato da IEM – International Exhibition Management – ​​che prosegue la sua missione di promuovere l'enologia italiana nel mondo con la sua grande ricchezza e diversità - con il supporto chiave della sua filiale americana IEEM - International Event and Exhibition Management. Il format dell'evento, con workshop commerciali, B2B, degustazioni e seminari guidati, ha offerto alle aziende protagoniste la concreta opportunità di farsi conoscere incontrando direttamente il trade locale.
Due le importanti location che hanno ospitato la manifestazione: Ampersand Studios, nel cuore di Miami e Eataly Dallas, punto di riferimento per l'enogastronomia italiana all'estero.
Per consolidare la presenza italiana sui mercati esteri e per promuovere al meglio il Made in Italy, la tappa di Dallas ha avuto il supporto del Ministero Degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia.

“Il tour Simply Italian Great Wines è ripartito come sempre dagli USA, a testimonianza di quanto sia importante questo mercato per le nostre aziende. Come nel 2022, il tour si svolgerà in Florida e nel Texas, due stati particolarmente ricettivi alle novità in arrivo, nei quali stiamo registrando un crescente interesse verso il vino italiano. Il supporto fornito dal Ministero Degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia ci permette di svolgere un'azione sempre più capillare verso gli operatori che intervengono”, ha affermato Marina Nedic, Managing Director di IEM e IEEM USA.
Secondo Antonino Laspina, Direttore Esecutivo dell'Italian Trade Agency per tutti gli USA “La costante e sistematica azione di promozione del vino italiano e' premiata dal mercato statunitense: la crescita dell'export di vino dall'Italia verso gli Usa si conferma anche nel 2022, con valori record che continuano, in particolare, ad affermare la leadership assoluta italiana per i vini rossi e bianchi. Durante gli eventi di comunicazione, promozione e formazione come le masterclass e le degustazioni di Miami e di Dallas, abbiamo avuto la conferma dell'interesse e dell'attenzione dei professionisti americani al vino italiano ed in particolare di nuovi professionisti e nuovi consumatori in quelle aree e territori che le dinamiche economiche degli Usa stanno evidenziando come le piu' promettenti. Nell'ultimo anno, l'
Perché esportare in Usa
L'Italia ha chiuso il 2022 con un nuovo record dell'export, pari a 8 miliardi di euro, con una crescita del 16,2% solo negli Stati Uniti rispetto al 2021.
Il risvolto positivo del dollaro forte è una leva importante per sostenere le importazioni sul mercato USA, che nei primi sei mesi del 2022 hanno raggiunto i 3,5 miliardi di dollari di vino - il 7,1% in più rispetto al primo semestre del 2021. La fetta più grande della spesa è destinata ai vini fermi imbottigliati per 2,38 miliardi di dollari (+5,1%), a seguire gli spumanti per 882 milioni (+15,7%) e in ultimi vini sfusi per 218,8 milioni (+0,7% ).
L'influenza condiziona solo leggermente i consumi di alcolici negli USA. I vini nei prezzi standard continuano a crescere anche durante le fasi recessive – c'è più variabilità nel segmento premium che in media tendono a rimanere su crescita a volume più lento seppur positivo.

Analizzando il valore dell'export generale di vino italiano, è evidente un dato
straordinario: il secondo trimestre chiude a 2,1 miliardi di euro. È la prima volta che il secondo trimestre registra valori maggiori rispetto al quarto trimestre dell'anno precedente. Nel 2021 si era chiuso con 1,9 miliardi, invece nel 2020 e 2019 a 1,8 miliardi.
La Florida è uno degli stati più importanti per il consumo di vino soprattutto per la sua dimensione demografica che la colloca in seconda posizione per consumi totali. L'area metropolitana di Miami, con i suoi 6 milioni di persone, è una città poliedrica e vivace, meta turistica molto gettonata e crocevia culturale e geografico tra Sud e Nord America. Nei tanti wine e liquor store, le etichette italiane sono molto ricercate e apprezzate, soprattutto quelle dei vini fermi e delle bollicine. Alla ristorazione e alla gastronomia spetta il primato delle vendite e consumo di vino.
Il Texas è un mercato importante e consolidato, ai primi posti tra gli stati americani per consumo di vino, oltre ad essere uno di quelli a più alto reddito; infatti, ha il più elevato numero di famiglie con un reddito disponibile annuo superiore a 100.000 dollari.
Il programma:
Il programma 2023 vedrà la partecipazione del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, il Consorzio per la tutela dell'Asti DOCG e il Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie, oltre a numerose aziende vinicole dello Stivale.
Il Tour si è aperto lunedì 6 Febbraio a Miami, presso gli Ampersand Studios, con una successione di quattro masterclass volte ad illustrare la ricchezza e la bellezza vitivinicola del Bel Paese ai più importanti professionisti del trade americano (stampa, importatori, distributori, opinion leader e opinionista). Ad aprire la giornata il Consorzio per la Tutela dell'Asti DOCG con la Masterclass “Bevi Asti Vibe” condotta da Lyn Farmer. A seguire “Ca' del Bosco & Masi: Territorio e tecnica, due cantine iconiche che mettono in mostra il meglio di entrambi” condotta da Vittorio Marzotto & Jacob Gragg, “Pecorino: il vino bianco del futuro” del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo condotta da Charlie Arturaola, e “Pinot Grigio delle Venezie DOC: the Seal of Wonderful Experiences” del Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie, condotta da Charlie Arturaola. Dalle 14 il walk around tasting al quale hanno partecipato più di 30 aziende italiane. Per arricchire l'esperienza enogastronomica italiana sono state servite alcune prelibatezze, in accompagnamento alle prestigiose etichette, fornite da due ristoranti molto rinomati della zona: Borti Pasta Bar e Paolo Fontanot Bakery & Cafe.
Mercoledì 8 Febbraio, Simply Italian si è spostato a Dallas, nelle bellissime sale di Eataly. 3 le masterclass: “Bevi Asti Vibe” a cura del Consorzio per la Tutela dell'Asti DOCG, “Pinot Grigio delleVenezie DOC: the Seal of Wonderful Experiences” a cura del Consorzio Tutela Vini DOC delle Venezie e “Montepulciano d'Abruzzo, a grande vino rosso italiano” a cura del Consorzio Tutela Vini d'Abruzzo, presentato dall'esperto Jeremy Parzen. Alle 14 ha preso il via il walk around tasting al quale hanno partecipato più di 30 aziende.
I protagonisti:
Agriment – ​​Piemonte  www.agrimentitalia.it
• Filodivino – Marche  www.filodivino.it
• Menicucci – Abruzzo  www.menicuccivini.it
• Villa Elena – Veneto  www.villaelenawines.com
Al.Si – Marche -  www.alsisrl.com
• Biagi – Abruzzo  www.vinibiagi.com
• Briziarelli – Umbria  www.cantinebriziarelli.it
• Cà di Frara – Lombardia  www.cadifrara.com
• Petrosino – Sicilia  www.cantinepetrosino.it
• Tenuta secolo IX – Abruzzo  www.tenutasecoloix.it
• Tenuta Piano di Rustano – Marche  www.pianodirustano.it
Boccadigabbia – Marche -  www.boccadigabbia.com  Ca' del Bosco – Lombardia -  www.cadelbosco.com  Cantina del Castello – Veneto –  www .cantinacastello.it  Cantine Bertoldi – Veneto -  www.cantinebertoldi.it  Casale Vallechiesa – Lazio - www.casalevallechiesa.it  Chiorri – Umbria -  www.chiorri.it
Giannitessari – Veneto -  www.giannitessari.wine.it

 

April 11, 2023

  Fioralba Focardi

Buongiorno Fioralba, abbiamo da poco assistito a un bell'incontro teatrale dove tu e Maurizio Speciale ci avete regalato due ore d'intensità emotiva.

Il teatro era pieno e l'attenzione ci ha catturato. Quindi che avete già portato la vostra performance in altri luoghi e che intendete continuare il vostro spettacolo in altre location . Ti ringrazio per le risposte che ci fornirai spiegandoci un po' di cosa si tratta nello specifico.

D-indubbiamente il testo a cui abbiamo assistito era fortemente una protesta in difesa delle donne. Chi ha scritto il monologo?

R- Ciao Marzia, il testo è di Fabrizio Salsi, è un poeta e regista che ha da sempre scelto una poetica sulle difficoltà femminili, che nell'arco dei secoli hanno accompagnato e accompagnano le donne. Dico difficoltà perché nel contesto c'è anche il difficile imporsi delle donne nel mondo lavorativo, che le relega a ruoli spesso subalterni. Il titolo originale del testo è La Ballade de la Fille Perdue.

D- Tu sei entrata più volte con abiti diversi impersonando alcune dee della mitologia. Chi erano e quale è il significato del loro evocare?

R- Le Dee sono Artemide emblematica figura nata da una relazione di Zeus con Leto, che all'età di tre anni chiese al padre di rimanere vergine per sempre.

Atalanta disconosciuta e abbandonata dal padre in quanto femmina, e dedita al culto di Artemide è la donna forte cacciatrice e atletica (imbattibile nella corsa) che avrebbe perso i suoi poteri se si fosse maritata.

Ovviamente si tratta di figure mitologiche che hanno nella leggenda lasciato un segno.

Quando Fabrizio mi diede il testo che non fa parte della Ballade de la Fille Perdue, mi colpì subito come i due testi si poteva amalgamare e creare una sorta di ponte immaginario tra donne leggenda e donne reali.

D- So che all'interno di questo bel lavoro teatrale, hai volutamente inserito qualche tua poesia.

In questo vi è un motivo particolare?

R- Sì, trasmettere il disagio interiore che può provare una donna ad essere considerata un oggetto sessuale.

D- vuoi farci conoscere il testo della tua poesia?

RI testi che ho scritto per il monologo sono quattro uno dei quali chiude lo spettacolo, che è simbolo di rinascita interiore.

 

QUANDO SCENDE LA NOTTE

 

E il buio ammanta il mondo

Lascio vagare il pensiero

Abbracciato all'anima

E riesco ad intrecciare sogni

A cui durante il giorno

Non così osare forme.

È lì che trovo la mia dimensione

Mentre spoglio la pelle delle vesti comprate

E l'aria si coperta

Lasciando piccoli segni del suo passaggio.

Così nuda

Al cospetto del mio silenzio

Cullo la vera me.

 

D- È stato particolarmente bello il connubio fra la musica di Maurizio Speciale e i tuoi monologhi.Come è nato il tutto. Vuoi raccontarcelo?

R-Siamo un gruppo di amici che si ritrova almeno una volta a settimana per andare ad eventi o solo per il gusto di stare insieme. Una sera parlando di musica scattò l’idea di fare qualcosa insieme, così gli propositi di suonare nello spettacolo che volevo riproporre dopo tanto tempo. Maurizio accettò subito, e iniziammo a progettare il nuovo Nuances, da lì abbiamo fatto prove e dopo un anno abbiamo portato lo spettacolo a maggio del 2022 al Gran Caffè san Marco a Firenze, anche lì andò bene, ma volevamo qualcosa di più, sentivamo che era giunto il momento di provare a fare un salto di qualità.

Abbiamo di comune accordo aggiunto anche l’Handpans, uno strumento che fonda ritmo, melodia e armonia, in un flusso emotivo che cattura l’anima.

Poi grazie a Maria Carocci abbiamo avuto la possibilità di calcare le tavole di un teatro.

D- Visto il successo ottenuto, hai intenzione di riproporre il testo? se sì, pensate di modificare qualcosa o mantenere l'originale?

R-Vogliamo continuare a proporlo, perché crediamo fortemente nel messaggio che cerchiamo di trasmettere. Dovremmo portarlo a maggio o giugno al caffè letterario delle Murate. Ci piacerebbe continuare a portare Nuances nei teatri, impresa quasi impossibile, visto i costi che comporta fare uno spettacolo, siamo un duo che è nato da poco, sconosciuto e farsi conoscere è difficile. Abbiamo già aggiunto nelle ultime settimane prima del debutto teatrale, una prima parte per solidarietà con le donne iraniane, cercando di amalgamare le nostre realtà che sono poi sotto certi punti di vista identiche.

D- Perché tieni molto a questo tipo di impegno?

R- Perché è fondamentale parlare, la violenza “di genere” si può combattere solo educando le nuove generazioni. Con Maurizio abbiamo cercato fondendo la poesia con la musica di creare un modo nuovo di parlarne. Ci crediamo e vogliamo continuare a farlo.

D- nel testo vi è in principio il  -sentore-rischio della sottomissione donna-uomo ma  durante il "viaggio" teatrale s'insinua la presa di posizione femminile che reagisce conscia  di avere potenzialità nel combattere un potere maschilista. È questo che hai voluto esprimere?

R- Sì, si può rinascere come donna prendendo coscienza del proprio IO interiore, non siamo solo oggetti, solo madri, solo sante o di facili costumi, siamo un miscuglio di tutto questo, siamo un corpo con un cervello e un’anima che ha bisogno di comprendere il proprio potenziale. Pensa qualcuno che non è venuto allo spettacolo, che non ha capito il contesto dello spettacolo ha criticato il mio abbigliamento. La minigonna fa ancora scandalo per certe persone ottuse!

D- Tu e Maurizio avete saputo trasportarci in un viaggio temporale dove inizialmente si esprime la dea e nel finale la donna di oggi. Il connubio è stato sicuramente emozionale. La recitazione a memoria nel tuo "cantilenante" mantra con i suoni emessi dai particolari strumenti di Speciale rendono il tutto "messaggio" da assorbire e da riascoltare.

Avete in mente a breve un'altra vostra apparizione scenica? Quando?

R-Come detto ad una domanda precedente, vogliamo portare Nuances, ancora in teatro, credo che sia il luogo ideale per dei testi così forti ed emozionanti. Stiamo cercando luoghi che abbiano voglia di scommettere su di noi e su ciò che vogliamo trasmettere. Nel frattempo L'associazione A&A di Marzia Carocci, ci ha dato la possibilità con il circolo Del Bene della prima uscita teatrale, poi con Le Murate, per il resto incrociamo le dita, non nascondiamo che ci piacerebbe esibirci ancora nei teatri dove l'atmosfera è già un sogno...

 

NUANCES - monologo e musica - Uno spettacolo teatrale sulla donna e per la donna

Interpreti Fioralba Focardi (attrice recitante) e Maurizio Speciale (musicista)

 

 

 

 

 

 

Derthona 2.0  Il colore  del Timorasso

Due.Zero

 

Perché si dice 2.0? Dicitura largamente diffusa ed utilizzata nella lingua italiana contemporanea ma sappiamo realmente cosa significa e perché si dice in particolare in riferimento a questo evento?

Il 2.0 non è altro che l'interazione tra l'utente e il sito. Ed allora cosa vuol dire Derthona Due.Zero?

Da leggere come aggettivo posposto, serve a caricare Derthona di una qualità, di quella caratteristica che la vede competente e aggiornata. Vogliamo allargarne il significato?

Essere 2.0 significa essere aggiornati, connessi, globali e veloci. Vuol dire essere un passo avanti rispetto agli altri, saper utilizzare le nuove tecnologie senza particolari problemi. Un fenomeno in continua evoluzione che sarà caricato di ulteriori significati.

Derthona

Derthona, antico nome latino (Derthona Julia) dell'attuale città Tortona in provincia di Alessandria. Dal punto di vista vitivinicolo riferimento per il vitigno a bacca bianca Timorasso dei Colli tortonesi divenuta una Doc nel 1996.

      Le aziende presenti

Museo Orsi

intitolato alla memoria di "Roberto Giuseppe Orsi Carbone", pioniere nell'ambito della meccanica agricola. Esempio di archeologia industriale oggi è trasformato in locali pubblici con una estensione espositiva di 1.800 mq. Un'esposizione permanente di vecchi cimeli (trattrici, locomobile, pressaforaggi, trebbiatrici, mietitrebbia) fa da contorno ad eventi addirittura Due punto Zero.

Colli Tortonesi

Il comprensorio viticolo della denominazione Colli Tortonesi DOC è costituito da trenta comuni collocati nella parte sud est del Piemonte con predisposizione geologica e climatica ad ospitare una viticoltura di elevata qualità. Terreni argillo-marnosi che trasferiscono alle uve e di conseguenza al vino alcuni sali tra questi il ​​litio, dandone caratteristiche uniche come la forte predisposizione all'invecchiamento.

Timorasso

Il Timorasso è un vitigno a bacca bianca presente nei Colli Tortonesi fin dall'antichità. Dimenticato negli anni, è stato recentemente recuperato dai produttori e la sua fama è cresciuta fino a farlo diventare la bandiera dei Colli Tortonesi . Le performance del vino ne determinano i numerosi successi sanciti con premi e primarie posizioni in concorsi enologici.

Il Timorasso diventa protagonista dell'evento. Dal 1987 ad oggi l'investimento in termini di coltivazioni è cresciuto: si è partiti da meno di un ettaro dedicato al Timorasso, per arrivare ad oggi dove se ne conta più di 270 ettari.

    Derthona 2.0  Macchina antica

Due.Zero, Derthona, Museo Orsi, Colli Tortonesi, Timorasso , tutti elementi che anche quest'anno ,per due giorni , hanno dato vita ad un grande banco di assaggio, dove è stato possibile degustare in anteprima i vini dell'annata 2021 ed allo stesso tempo anche bottiglie con più anni di invecchiamento mettendo in evidenza il potenziale evolutivo di questo vitigno e dei suoi elementi che lo individuano: freschezza in gioventù; equilibrio, potenza, finezza ed intensità con l'invecchiamento.

Attraverso la degustazione di alcuni vini ho analizzato le diverse sfumature e interpretazioni che le principali aree della denominazione sono in grado di donare a questo vino contribuendo in modo determinante a creare un carattere. Seguiranno nei prossimi giorni, su questa testata, le mie specifiche degustazioni con “le mie impressioni” che preannuncio impreviste, sorprendenti, impensate .

    Derthona 2.0  Museo Orsi

Un plauso anche al Consorzio Tutela Vini Colli Tortonesi vuoi nel titolare l'evento Derthona Due.Zero, proiettandolo nel futuro, vuoi per l'accoglienza e la disposizione semplicemente fruibile delle aziende. Senza dimenticare i produttori (53) che credono in questo Rinascimento del Timorasso . Capeau!

 

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il ​​13 marzo 2023

 

 

 

 

April 02, 2023

March 28, 2023

L'autore dell'agile volume “l'Europa in guerra” ha ricoperto alti incarichi nell'ambito del ministero della difesa italiano e della Nato: Generale di corpo d'armata, capo di Stato maggiore del Comando NATO per il Sud Europa, comandante della missione Kfor. Il generale  Fabio Mini  possiede una vasta esperienza internazionale in materia di difesa e strategia. È un esperto delle cose per averle vissute e sperimentate. Cosa rara di questi tempi in cui ognuno si sente autorizzato a parlare di qualsiasi cosa gli venga in mente. Il generale Mini è anche un saggista e studioso che collabora con testate giornalistiche nazionali e riviste specializzate in materia di difesa e geopolitica.

È bene e dirlo subito il libro offre una prospettiva diversa rispetto al  mainstream  imperante ed assume qualche volta il tono di una provocazione, soprattutto per tutti coloro che sono abituati ad analisi preconfezionate.

L'autore colloca il conflitto russo ucraino nel contesto dei processi geopolitici globali e della lotta di potere con gli USA. Il conflitto, più che un'occasione di affermare la forza del diritto internazionale e delle democrazia contro l'imperialismo russo, è invece un modo per depotenziare militarmente la Russia ed economicamente l'Europa. L'autore sostiene che con una efficace quanto elementare guerra di propaganda, il cosiddetto Occidente è riuscito ad autoconvincersi di sostenere la guerra dell'Ucraina per aiutarla a difendersi dall'aggressione «illegale e immotivata» della Russia. Chi tira le fila di questo gioco di potenza sono gli USA, i quali sono riusciti ad ottenere un assenso alla propria politica estera da parte dell'Europa e degli alleati orientali Giappone e Corea del Sud.

Insomma, per gli Stati Uniti il ​​conflitto è un'opportunità di indebolire la Russia, sostenendo con l'invio di armi e risorse finanziarie ingenti l'Ucraina e, nello stesso tempo, attraverso un sistema di sanzioni intese a suonare la Russia, mettere in seria difficoltà anche l'Europa che si deve privare di risorse energetiche fino a qualche tempo fa accessibili ed economiche. Il generale aggiunge niente di nuovo in tutto questo. Infatti, gli Usa non hanno mai cessato di ricercare lo scontro con la Russia.

La guerra in Ucraina non è scoppiata all'improvviso e non era inevitabile secondo l'autore. Anzi, giorni prima dell'invasione l'Ucraina stessa poteva evitare la guerra con i negoziati: assicurando alle province ribelli del Donbass quella sostanziale autonomia promessa da Kiev nel 2015, trattando sulla Crimea, entrando a far parte dell'Unione Europea, dichiarandosi militarmente neutrale

La guerra ha l'obiettivo di realizzare un nuovo ordine di potere in Europa come primo passo verso quello globale. Gli Stati Uniti, direttamente e tramite la Nato e l'Unione Europea, intendono stabilire la loro egemonia su tutto il continente fino agli Urali e possibilmente all'Asia Centrale Questo scopo è mascherato dietro l'idea che gli USA intervengono per difendere l'Ucraina dall'aggressione illegittima della Russia.

L'autore è consapevole della violazione del diritto internazionale da parte della Federazione Russia, ma non si unisce alla visione imperante che scarica tutte le responsabilità su Mosca ed offre uno scenario in cui sono considerate anche le responsabilità occidentali, in particolare degli Stati Uniti ed Europa .

Questa consapevolezza lo porta ad affermare che senza gli aiuti e le garanzie di sostegno occidentali la guerra non sarebbe nemmeno cominciata.

Il conflitto scoppia – sostiene l'autore- anche di fronte al rifiuto occidentale di esaminare, discutere o trattare i termini di un nuovo accordo sulla sicurezza in Europa proposto dalla Russia fino al giorno prima dell'invasione. Invece si è scelta la strada della chiusura al dialogo.

Si è dimenticato che la Nato ha iniziato la propria espansione ad est incurante delle esigenze di sicurezza della Russia e violando le stesse regole del Trattato atlantico.

Sono stati cancellati dalla memoria dieci anni di destabilizzazione interna organizzata dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna in Ucraina, a partire dalla Rivoluzione arancione (2004) che mandò al governo vari candidati antirussi appoggiati da una sparuta minoranza di nazionalisti ucraini.

È stata occultata la ventilata intenzione di cedere all'Ucraina armi nucleari tattiche e gli accordi Usa-Ucraina siglati a novembre del 2021 per un attacco al Donbass e alla Crimea che non lasciavano alcuna alternativa.

La guerra è anche l'occasione per sfruttare il business della ricostruzione. Come sottolinea l'autore, è stato lo stesso capo della diplomazia americana Blinken a mettere in evidenza che la distruzione materiale delle infrastrutture energetiche europee era “una grande opportunità per le esportazioni statunitensi”. La guerra diventa in questo modo un'occasione unica per finanziare le proprie industrie e disfarsi dei surplus di materiali d'armamento calcolandone ovviamente il valore a prezzo pieno.

Questa opportunità è piuttosto interessante per gli USA – dice l'autore – la cui capacità produttiva è diminuita a causa dei processi di delocalizzazione ed ha urgente bisogno di essere rilanciata.

La guerra in Ucraina sta offrendo agli Stati Uniti l'opportunità di ripristinare una parte della capacità produttiva richiamando attività industriali e commerciali estere negli Usa, costringendo gli alleati a importare risorse energetiche a costi più alti, assicurando minori costi energetici e agevolazioni fiscali alle imprese che si trasferiscono negli Usa, da un lato, e rinnovando la capacità di produzione interna con sussidi di stato.

L'Unione Europea non è pienamente consapevole della portata e delle conseguenze del piano statunitense e comunque non le vuole capire per non rinunciare alla posizione d'intransigenza imposta dagli Usa in merito ai rapporti con la Russia e la Cina.

L'amministrazione federale americana spenderà somme enormi per sussidiare la manifattura  high-tech . L'enorme programma di crediti d'imposta e incentivi previsti dall'ira (369 miliardi) si somma agli aiuti da 550 miliardi di Build Back Better previsti dal primo piano di Biden per riportare posti di lavoro industriali in America.

I grandi gruppi europei stanno cambiando i loro piani. Decine di miliardi in investimenti e decisioni di migliaia di posti di lavoro industriali italiani, francesi, tedeschi, spagnoli o scandinavi stanno per migrare dall'altra parte dell'Oceano.

A fine del libro Il generale Mini fa un appello al senso di responsabilità della classe politica europea che si è piegata al potere egemone affinché acquisisca consapevolezza delle dinamiche che hanno portato alla guerra. Ecco perché, non senza una vena polemica, auspica che al prossimo processo di Norimberga sul banco degli imputati per crimini di guerra e contro la pace ci siano coloro che l'hanno persa ma anche chi non ha fatto nulla per impedirla. È un atto di accusa contro chi con la propria acquiescenza nei confronti della guerra ne  de facto  anche il responsabile.

In conclusione, per l'autore le prospettive sono che la Russia può continuare la guerra a un ritmo costante per diversi anni a venire. Sta impiegando nel fuoco a distanza tutto il surplus bellico accumulato in mezzo secolo di armamenti e ha già avviato la produzione di armi e ordini più efficienti. La sua capacità economica è ridotta, ma sufficiente a sostenere una economia di guerra.

Sul piano militare, se l'Ucraina non riuscisse a garantire quella vittoria che promette e fosse necessario intervenire a suo sostegno o al suo posto, non avremmo come Europa forze e risorse necessarie per nessuna spallata decisiva. A meno che Nato, Gran Bretagna e Stati Uniti non decidessero di condurre le operazioni di controffensiva con le sole azioni strategiche, missilistiche e aeronautiche e, ovviamente, con il ricorso agli ordigni nucleari.

Il volume è corredato da diverse tabelle utili a capire con le cifre la dimensione non solo militare ma anche economica del conflitto. Come detto un libro che ci offre una prospettiva differente dalla quale guardare il conflitto russo-ucraino e che offre spunti per trovare una soluzione al conflitto, assumendo una posizione di responsabilità soprattutto da parte della classe politica europea.

L'Europa in guerra

Fabio Mini

Società Editoriale Il Fatto SPA. 2023

PaperFIRST – ISBN 978 88 31431 91 0

 

* Alberto Cossu è analista di Vision and Global Trends che si ringrazia per la gentile concessione

 

Se pensiamo al Piemonte ci vengono in mente tantissimi ottimi prodotti per imbandire una tavola sontuosa. Possiamo scegliere tra tartufo bianco, formaggi eccellenti, riso, nocciole, cioccolato, grissini, gianduiotti, perfino un pesce: la tinca! Poi il Nebbiolo in tutte le sue versioni, dal Barolo, al Barbaresco, alla Barbera…! E il Roero? A chi viene in mente il Roero? Attenzione, non il Roero Arneis, un bianco ottenuto appunto dalla vinificazione del vitigno Arneis. La Docg Roero comprende i vini rossi ottenuti da vitigno Nebbiolo minimo al 95%; la Docg Roero Arneis è riservata al vino bianco ottenuto da vitigno Arneis, minimo al 95%.Il primo è coltivato prevalentemente sui versanti esposti a sud, mentre il secondo si coltiva anche nelle zone più fresche.

Il Roero a “Nebbiolo nel Cuore” IX Edizione

 

La masterclass dal titolo “Le Zone ei Terroirs del Roero” tenuta a “Nebbiolo nel Cuore” IX edizione, evento organizzato da Riserva Grande lo scorso gennaio 2023, è stata fortemente voluta dall'organizzazione per far conoscere questo territorio e di questa DOCG ricca di personalità e molto identitaria.

Il Roero si estende dalla riva sinistra orografica del fiume Tanaro, in provincia di Cuneo, tra Langhe e Monferrato, nel centro del Piemonte. I vini della denominazione vengono prodotti in 19 comuni. La storia geologica di questa zona risale a circa 5 milioni di anni fa, iniziata con l'affioramento di colline coperte dal mare fino a due milioni e mezzo di anni fa, ricche di minerali e fossili marini. Nei suoli troviamo sabbie mescolate ad arenaria, roccia fragile sedimentaria di origine pelagica, calcare ed argilla, che creano terreni più soffici e drenanti, rispetto ai suoli delle Langhe. La presenza delle sabbie è determinante, poiché caratterizza i profumi e la struttura dei vini prodotti.

Questa zona è caratterizzata dalle “Rocche” nate dall'erosione delle parti sabbiose da parte di alluvioni che modificarono anche il corso del Tanaro circa 250.000 anni fa. Appaiono come canyon che aprono il terreno facendo affiorare ghiaie e argille fluviali e sabbia e arenarie di origine marina rendendo molto caratteristici i paesaggi.

Chi ha avuto la fortuna di viaggiare in questi luoghi, si è trovato in un mondo fiabesco attraversato da boschi, vigneti, frutteti, castelli e paesi ricchi di storia.

Dal Medioevo, questi territori sono appartenuti al nobile casato dei Conti di Roero dai quali prendono il nome. Dal 2014 sono iscritti dall'Unesco nella lista del Patrimonio mondiale dell'umanità, insieme a Langhe e Monferrato con la motivazione di essere “eccezionale testimonianza vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un contesto sociale, rurale e di un tessuto economico basato sulla cultura del vino”.

La Masterclass

 

Riserva Grande e il Consorzio di Tutela del Roero hanno organizzato una intera Masterclass dedicata al Roero proprio per far apprezzare ad appassionati, sommelier e giornalisti le diverse sfaccettature di questa DOCG. Dieci produttori hanno raccontato le loro esperienze, le loro storie ei loro vini con passione e professionalità. Pur mantenendo un comune denominatore dato dal medesimo vitigno, sicuramente ogni vino rappresenta un unicum dato dalla varietà straordinaria di microclimi e suoli e dal diverso approccio in cantina dei produttori.

 

LA DEGUSTAZIONE

 

DOCG ROERO RISERVA COLLA 2016 – BATTAGLINO

Comune: Vezza D'Alba. 100% Nebbiolo. Affina 24 mesi in barrique.

 

Rosso rubino cupo, unghia granato, luminoso, consistente. Al naso espressivo, profondo: violetta mora, prugna tamarindo, agrumi, radice di liquirizia, lieve spezia. Sorso pieno, appagante, sapido, morbido, caldo e potente. Chiude lungo e coerente.

 

DOCG ROERO RISERVA KARMA 2016 – MONPISSAN

Comune: Canale. 100% Nebbiolo. Affina 30 mesi in tonneau.

 

Rosso rubino non troppo scuro, granato, leggermente trasparente, consistente. Intensi profumi floreali di viola, amarene sotto spirito, tabacco, un cenno mentolato. Un sorso leggiadro ed elegante, buona sapidità ed equilibrio. Persistente e pulito.

 

DOCG ROERO FIL 2020 – CARLO CASETTA

Comune: Montà. 100% Nebbiolo. Affina 12 mesi in barrique.

 

Rosso rubino più trasparente e brillante, consistente. Al naso tanta frutta dall'arancia sanguinella, frutti di bosco e visciole; arrivano anche i fiori di rosa e di viola, poi granatina e tabacco fresco, appena balsamico. Al palato grande pulizia, fine, dal tannino setoso. Sapido, persistente.

 

DOCG ROERO PANERA ALTA RISERVA 2016 – BRIC CASTELVEJ

Comune: Canale d'Alba. 100% Nebbiolo. Affina in botte grande e tonneau per 30 mesi.

 

Colore insolito, quasi porpora impenetrabile. Il naso conferma la sua particolarità e vira sul caramello, chiodi di garofano, caramella mou poi arrivano anche i frutti di bosco la ciliegia, tabacco e qualche nota boisè. Un sorso masticabile, materico, potente.

 

ROERO DOCG 2020 – CASCINA GOREGN

Comune: Castagnito. 100% Nebbiolo.

 

Rosso rubino trasparente, riflessi granato, abbastanza consistente. Al naso si svela più timidamente, regalando frutti di bosco freschi, tanti fiori rossi e viola, lievi note speziate, d'incenso, chiodo di garofano. Forse il più giovane tra i dieci degustati, che al palato gioca tanto su durezze ancora da smussare, tannini e freschezza su tutto, ma che non pecca per finezza e lunghezza. Dalle ottime potenzialità.

 

DOCG ROERO RISERVA SORANO 2015 – FILIPPO GALLINO

Comune: Canale. 100% Nebbiolo. Affina 24 mesi tra barriques e botti grandi.

 

Rosso rubino scuro, unghia granato, trasparente, consistente. Naso ricco di fascino, regala ampi spunti frutto a bacca rossa, fiori purpurei, sottobosco, chiodo di garofano, liquirizia, qualche nota ferrosa ed ematica. Armonioso ed equilibrato avvolge con un tannino fresco e integrato. Piacevolissimo.

 

DOCG ROERO RISERVA VALMAGGIORE 2017 – GIACOMO BARBERO

Comune: Canale. 100% Nebbiolo. Affina 30 mesi in botte grande.

 

Rosso granato scuro, abbastanza trasparente, consistente. Profumi allegri e appassionati come il giovane Giacomo Barbero, piuttosto eleganti. Mirto, violetta, spezie e tabacco. Un sorso potente ed equilibrato tra durezze e morbidezze. Memorabile.

 

DOCG ROERO RISERVA 2017 – CANTINA CAREGLIO

Comune: Baldissero D'Alba. 100% Nebbiolo. Affina 12 mesi in botticelle in legno di 10 hl, con rovere solo parzialmente tostato.

 

Rosso rubino scuro, unghia granato, consistente. Si apre piano in profumi di bosco, mirtillo, corteccia, ginepro ma anche violetta e mora con qualche erba aromatica. Al palato molto minerale e sapido, giovane, inaspettatamente. Lungo e coerente, lascia una bocca buona e pulita.

 

ROERO RISERVA MORINALDO DOCG 2017 – CANTINA MARIO COSTA

Comune: Canale. 100% Nebbiolo. Affina 32 mesi, tra legno e bottiglia.

 

Rosso granato, trasparente e consistente. Timidamente sprigiona profumi di rosa, viola appassita, qualche agrume e spezie. Equilibrato, fresco ed elegante leggermente sapido con note ematiche. Chiude con un'ottima lunghezza.

 

DOCG ROERO RISERVA CARLINOT 2016 – CASCINA LANZAROTTI

Zona: Monte Roero. 100% Nebbiolo. Affina 30 mesi, di cui 12/14 mesi in legno, 16/18 mesi in bottiglia.

 

Tra il rubino e il granato scuro, consistente. Profumi austeri, con note di prugna e mora, spiccano note terziarie di tabacco, tostatura e tante spezie non ultime anche le resine di conifera. Al palato viene avvolgente seta, dinamico e lunghezza gradevole.  

 

PER ULTERIORI INFORMAZIONI:

Consorzio di Tutela del Roero

 

 

 

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