
L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni. |
Carlotta Caldonazzo
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Ottantunesimo notiziario settimanale di lunedì 10 giugno 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
• Come ebbe a dire Heinrich Heine, un poeta tedesco del XIX secolo, laddove si iniziano a bruciare i libri, prima o poi si finisce col bruciare le persone.
• Il 6 giugno, giorno in cui nacque il grande poeta russo Aleksandr Sergeevič Puškin, in tutto il mondo si è celebrata la Giornata internazionale della lingua russa.
• Si è svolto in settimana il XXVII Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo.
• Sinfonia N°7, “Leningrado”, Dmitrij Šostakovič.
• La NATO prepara l’Europa alla guerra con la Russia.
• Pëtr Tolstoj, pronipote dello scrittore e attualmente vice presidente della Duma, la camera bassa del parlamento russo.
• E’ ricomparso Robert Fico.
• Vertice di pace a Bürgenstock, in Svizzera.
• Sbarco di Normandia degli alleati.
• Elezioni europarlamentari, a caldo.
• Metropolitana di Berlino Est ed Ovest.
• La canzone si chiama Эх, путь-дорожка фронтовая, parla della strada per Berlino, sempre più attuale, pur essendo del 1945.
Ottantesimo notiziario settimanale di lunedì 3 giugno 2024 degli italiani di Russia. Oggi parleremo spesso delle elezioni del Parlamento Europeo, che in alcuni Paesi membri iniziano il 6 giugno, ma che comunque termineranno in tutta l’Unione Europea il 9 giugno. Non parleremo solo di questo, anche perché, a noi italiani residenti all’estero fuori dall’UE, non ci fanno votare, siamo cittadini di serie B. Buon ascolto e buona visione.
Lo diciamo apertamente come ha fatto la senatrice Liliana Segre, al Senato, e lo ribadiamo con forza su queste pagine: il premierato e la modifica in tal senso della nostra Costituzione non è a parer nostro un’urgenza per il nostro paese.
In tal senso, gli italiani si sono già espressi con i referendum costituzionali del 2006 e del 2016: non vogliamo riformare, tirandola per la giacca, la Costituzione italiana.
Quante volte abbiamo accusato il governo in carica dell’abuso della podestà legislativa per decreti, in casi che non hanno nè la necessità e né l’urgenza. Il dibattito parlamentare viene sempre meno, resta solo ahimè la decretazione d’urgenza.
Difronte a questo quadro, il governo in carica, prova il colpo di spugna e tenta ancora una volta di riformare la nostra Carta con il cosiddetto premierato, cioè l’elezione diretta del capo del governo.
La premier Giorgia Meloni ha detto “o la và o la spacca” alludendo ad un gioco con uno slogan, ma questo non è un gioco. Anzi. Aborriamo.
Pensiamo invece a gran voce, che per riformare la nostra Carta servirebbe innanzitutto uscire dalle logiche dell’oggi, delle discipline di partito e volare alto nel diritto costituzionale.
Pensiamo inoltre che per riformare la Costituzione per le generazioni future non servono prove di forza, ma lungimiranza, rispetto, e soprattutto riguardo del principio di precauzione.
Introdurre l’elezione diretta del presidente del consiglio, comporta secondo la senatrice Segre due rischi opposti.
Il primo è che il presidente del consiglio eletto in forma diretta dal popolo dovrebbe convivere con un parlamento riottoso, insofferente alle imposizioni a colpi di maggioranza. Il secondo è il rischio di produrre una grave lesione della rappresentatività del Parlamento per creare a qualunque costo una maggioranza a servizio del presidente dell’esecutivo eletto.
Come è possibile allora perseverare nell’errore?
In più e non da poco, con questa riforma, si avrebbe un declassamento del presidente della Repubblica. Verrebbe privato di sue importanti prerogative e sarebbe costretto a guardare dal basso in alto il presidente del consiglio forte di una sua diretta investitura popolare.
Va detto anche, che l’elezione del Presidente della Repubblica potrebbe rientrare in un bottino di vittoria della coalizione politica che vince le elezioni nel paese. In un colpo solo, grazie al premio di maggioranza.
La maggioranza avrebbe quindi i numeri - con il partito o coalizione vincitrice delle elezioni- di nominare l’inquilino del colle più alto, anche con un esiguo numero di voti, ma sufficiente per farlo. Come già avvenuto in un recente passato.
In tutto questo il premier eletto avrebbe potere di vita e di morte sul Parlamento.
A differenza dei sistemi semipresidenziali o presidenziali di altri paesi europei, perfettamente bilanciati in sistemi di pesi e contrappesi, il nostro esperimento sarebbe davvero pericoloso.
Ricercare il modo di assicurare maggiore stabilità al governo in carica, non può passare attraverso questo esperimento. Solo le democrazie più evolute hanno la separazione dei poteri, controlli e bilanciamenti. Noi ce l’abbiamo dal 1948 così come hanno voluto i padri costituenti, uomini e donne della nostra Assemblea Costituente e abbiamo il dovere di proteggerla e di rispettarla.
Settantanovesimo notiziario settimanale di lunedì 27 maggio 2024 degli italiani di Russia. A proposito, domenica prossima, 2 giugno, buona festa della Repubblica antifascista nata dalla Resistenza. E non venitemi a dire che non ci hanno liberati, e che secondo qualcuno i risultati furono falsificati, e altre simili amenità che sanno di stantio. Godetevi la festa, punto. Buon ascolto e buona visione.
Il 24 maggio, assieme ad una delegazione interministeriale, Putin ha incontrato Lukašenko a Minsk. Anche stavolta si è parlato di visita improvvisa, nonostante fosse programmata da tempo e nonostante che si siano incontrati ultimamente decine di volte. Il fatto è che Putin è superattivissimo, quasi tutti i giorni si incontra con qualcuno al Cremlino o si reca lui stesso da qualche parte, su scala nazionale e internazionale. Di questo però in Italia non si parla, e così i pennivendoli atlantisti possono scrivere: mistero su Putin, non si vede da giorni, ha il cancro, l’infarto, il Parkinson, l’Alzheimer, e magari tutto insieme contemporaneamente, a quel punto io accendo il televisore e quasi per certo vedo Putin in diretta all’ennesimo incontro. Talvolta, l’incontro è talmente significante, talvolta cruciale, che non se ne può non parlare, e allora diventa a sorpresa, come è stato pochi giorni fa all’incontro col presidente cinese Xi Jinping.
Mike Johnson alla Corte Penale Internazionale: “comandiamo noi”.
Ed ecco le risposte del Ministro degli Esteri Sergej Lavrov alle domande dei media.
Marija Zacharova a raffica.
Una notizia che attendevamo con impazienza. Il tabloid britannico The Times ritiene che dietro l’attentato alla vita del primo ministro della Repubblica Slovacca Robert Fico… ci sia la Russia. Confessate: anche voi aspettavate, vero?
Nel periodo gennaio-aprile, secondo i dati cinesi, la Russia ha aumentato le forniture di petrolio alla Cina del 16,6% su base annua.
Una notizia emblematica. L’Italia è diventata il principale acquirente di gas russo nell’UE.
Sono stato intervistato dal canale russo REN TV.
Siamo al 1940, canzone diventata famosa nel 1944. Una formazione di partigiani. Un ragazzo che si innamora di una partigiana scura moldava, quando si era tutti insieme.
Per quanto riguarda il nuovo governo russo, appena insediato, sono stato intervistato in merito da Clara Statello per l’Antidiplomatico. Ho deciso di leggervelo, perché più sintetico di così davvero mi risultava difficile.
La sostituzione di Sergej Šojgu con l’economista Andrej Belousov al vertice del ministero della Difesa della Federazione Russa ha scatenato le più differenti interpretazioni della stampa ed esperti occidentali, tra chi ha parlato di “purghe” e chi addirittura di “terremoto al Cremlino”. Comunque, si è parlato di “sorpresa”.
Parlare di sorpresa forse è esagerato. Diciamo che lo ritenevo poco probabile. Il messaggio è però chiaro: Šojgu è stato il padre putativo ed un ottimo ministro della protezione civile, in anni molto complicati, in cui i cataclismi naturali si alternavano agli attentati terroristici di massa: 1991-2012, un ventennio. E’ stato poi spostato a ministro della difesa appunto nel 2012, ed è rimasto tale fino ad oggi, altro decennio.
Non c’è in Russia la percezione che qualcuno voglia prolungare il conflitto, è vero l’esatto contrario. Per questo, la nomina dell’economista Belousov, uomo di Stato di lungo corso, prevedibilmente porterà ad un uso più razionale e perciò efficace delle risorse a disposizione per l’apparato militare e la sicurezza del Paese.
Secondo altre voci si sarebbe avverata la “profezia di Prigožin”. A Prigožin oggi si attribuisce tutto e il contrario di tutto, ma siamo a livello di “meme”. Tra le tante “inesattezze” (voglio essere buono) che ho ascoltato in queste ore, si dice che Šojgu, come Belousov, non siano militari. E’ falso, e non mi riferisco al servizio di leva, che effettivamente non ha svolto: 1977, tenente di riserva (dopo essersi diplomato al Politecnico di Krasnojarsk, ha studiato lì presso il dipartimento militare); 1993, Maggiore Generale; 1995, Tenente Generale; 1998, Colonnello Generale; 2003, Generale dell’Esercito. Come capo della protezione civile, è diventato militare effettivo nel 1991 e lo è tuttora. E’ membro permanente del Consiglio di Sicurezza dal 1996. Il punto non è questo. Dove sta scritto che alla difesa ci debba essere un militare? Crosetto, Pistorius, sono forse dei militari?
Il Washington Post mette in relazione la nomina di Belousov con l’arresto del vice di Šojgu per corruzione. Fermo restando che, in uno Stato di diritto, l’accusa è una cosa e la condanna è un’altra (gradirei attendere la conclusione delle indagini da parte del Comitato Investigativo), ricordo sommessamente che Šojgu non è stato “defenestrato”, come inizialmente detto in Occidente, è stato nominato Segretario del Consiglio di Sicurezza. E allora in Occidente si dice che comunque gli è stato tolto potere, una sorta di ministro senza portafoglio. E’ un’altra falsità. Cos’è il Consiglio di Sicurezza? E’ un organo consultivo a disposizione diretta del Presidente russo in materia di sicurezza nazionale, lo dice la parola stessa. Ne fanno parte tutti i ministri chiave, esteri, interni, difesa, i presidenti di entrambe le camere, il capo del FSB e quello del SVR, cioè i Servizi per le informazioni dall’estero. In altre parole, l’attuale ministro della difesa Belousov risponde a Šojgu.
Peskov ha detto che il capo di Stato Maggiore Gerasimov resterà al suo posto. A mia memoria, in Occidente Gerasimov è stato dato per morto almeno una decina di volte, eliminato fisicamente talvolta dagli ucraini, talaltra da Putin. Invece, è sempre qui, come capo di stato maggiore generale delle Forze armate russe, cioè, è il responsabile militare supremo. Lasciatelo quindi lavorare. Dobbiamo comprendere tutti che il rimpasto di governo in Russia viene inteso in tutt’altro modo, non come in Italia, se non altro perché, essendo la Russia una repubblica presidenziale, è la Costituzione a prevedere che all’elezione del Presidente segua lo scioglimento del governo. In seno a quest’ultimo, ci sono solo sei nomi nuovi su 21, più continuità di così è difficile immaginare.
Ci si domanda come sarà accolto dai militari un ministro civile in tempo di guerra. Per ora, non trapela alcun commento, positivo o negativo che sia, perché qui si è abituati a giudicare dai fatti, non dalle dichiarazioni roboanti.
Il Partito Comunista si è astenuto rispetto alla riconferma di Mišustin a capo del governo. Si dice in Occidente che la formazione del nuovo governo sia scontata, ed è vero: le ultime elezioni parlamentari si sono svolte nel 2021, tre anni fa, dopo la pandemia ma prima dell’operazione militare speciale, Russia Unita ha preso quasi il 50%, per la precisione il 49,82%. I comunisti il 19%, i socialisti di Russia Giusta e i liberaldemocratici di Žirinovskij il 7 e mezzo. Non vedo perché dunque l’attuale compagine parlamentare non debba sostenere il governo proposto da Mišustin e, ovviamente, da Putin. Ma è importante sottolineare che Mišustin si è mostrato un premier assolutamente efficiente, a detta di tutti, opposizione compresa. I comunisti sono invece contrari alle politiche realizzate dal cosiddetto “blocco economico”, cioè i ministri di economia, sviluppo economico, commercio e soprattutto finanze, più attenti al business che al sociale. Ciò però non è sufficiente per “bocciare” Mišustin. Per questo, i comunisti si sono astenuti sulla nomina di Mišustin e votano contro i ministri del blocco economico. Tuttavia, numericamente, ciò non influisce minimamente.
Forse una novità è proprio questa: tutti i ministri sono o di Russia Unita o indipendenti. Invece, come ministro allo sport, viene votato Degtjarëv, ex governatore della regione di Chabarovsk, in Siberia. Il dettaglio consiste nel fatto che è un esponente di un Partito di opposizione, quello liberaldemocratico. Certo, un ministero secondario, ma comunque è un fattore emblematico, visto che il Partito di maggioranza non ne aveva bisogno. Fino all’ultimo, c’era un altro intrigo: che fine fa Nikolaj Patrušev, segretario del consiglio di sicurezza per ben 16 anni, dal 2008 in poi, dunque predecessore di Šojgu? Non è mica un uomo di secondo piano, dal 1999 al 2008 è stato anche direttore del FSB. Ebbene, ora è Assistente del Presidente della Federazione Russa. Non pensate che sia una carica di facciata: l’amministrazione presidenziale è un organo di Stato responsabile del coordinamento delle attività del presidente. Riassumendo il tutto, in Russia si segue il detto “cavallo vincente non si cambia in corsa”. Non prevedo quindi particolari scossoni o scartamenti.
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Settantasettesimo notiziario settimanale di lunedì 13 maggio 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
Nella settimana appena trascorsa ci sono stati due importanti interventi di Putin, che ovviamente in Occidente sono stati snaturati. Il primo è del 7 maggio, in occasione del suo insediamento ufficiale alla carica di presidente della Federazione Russa, il secondo il 9 maggio durante la parata della vittoria sulla piazza Rossa. Io li ho tradotti tutti e due integralmente per Visione TV, potete quindi trovarli agevolmente sia sui miei canali personali che su quello, appunto, di Visione TV. Con l’aiuto dell’ambasciata russa a Roma, vi riporto i punti salienti di entrambi.
Il 9 maggio 2024, presso il cimitero cittadino di Palestrina (vicino a Roma), in occasione del 79° anniversario della Grande Vittoria, si è svolta la cerimonia tradizionale della deposizione di corone di fiori sulla Stele, dove sono sepolti dei partigiani sovietici che hanno preso parte al movimento della Resistenza italiana Nikolaj Demjačenko, Anatolij Kurepin e Vasilij Skorochodov. Il 9 marzo 1944 sono valorosamente caduti durante nel corso dei violenti combattimenti con nazifascisti.
Il 9 maggio 2024, a Villa Abamelek, presso la Residenza dell’Ambasciatore russo in Italia, si è tenuto un concerto per festeggiare il Giorno della Vittoria. Moni Ovadia, figura di spicco della cultura italiana, regista, attore, con il Sestetto Moderno, ha eseguito canzoni degli anni della guerra e ha recitato in russo poesie di Konstantin Simonov, Evgenij Evtušenko, Vladimir Vysockij, Boris Pasternak, Anna Achmatova, Jurij Voronov, Anatolij Ternovskij.
Estratti dell’intervento dell’Ambasciatore della Russia in Italia Aleksej Paramonov al concerto. 79 anni fa, l’atmosfera plumbea di tragedia, sofferenza, altissima tensione e lotta, che regnava nel mondo dal 1939, si dissipò e lasciò il posto a un sentimento di liberazione universale, libertà, gioia, giubilo e speranza.
Domenica 12 maggio il Parlamento russo a camere congiunte ha discusso delle candidature ai vari dicasteri ministeriali del nuovo governo, come da Costituzione. E’ presto per riassumere i risultati, le votazioni non sono ancora iniziate, ma possiamo dire già ora che la candidatura di primo ministro, proposta da Putin, del premier uscente Michail Mišustin, è stata approvata da tutti i Partiti, con l’astensione dei comunisti, a causa delle politiche del cosiddetto blocco economico. Nella fattispecie, assieme ai socialisti di Russia Giusta, non sosterranno il ministro uscente delle finanze Siluanov. Inoltre, tra le candidature ministeriali, spicca il nome, forse secondario, dell’ex governatore della regione di Chabarovsk, Degtjarëv, proposto per il ministero dello sport. Il fatto è che è membro del Partito liberaldemocratico della buonanima di Žirinovskij, di opposizione. La prossima settimana potremo fare un’analisi più dettagliata.
Come notiziario settimanale, non seguiamo le notizie da ultim’ora, ma stavolta è successo ieri, domenica 12 maggio, proprio nelle ore in cui stavamo preparando il presente notiziario, a Belgorod, una città russa di 300 mila abitanti. Lo dico spesso, sapete a cosa servono le armi fornite agli ucrofascisti dagli italiani, francesi, polacchi, cechi, tedeschi, americani, britannici? A difendersi contro l’esercito russo, come vi raccontano? No: servono a bombardare pacifici civili russi.
Altra canzone di guerra. Composta da Bulat Okudžava nel 1970. Non provateci nemmeno a fare le pulci che era passato un quarto di secolo dalla fine della guerra, non vi rispondo nemmeno, vergognatevi.
Settantaseiesimo notiziario settimanale di lunedì 6 maggio 2024 degli italiani di Russia. Il 7 maggio ci sarà l’insediamento ufficiale di Putin a presidente della Federazione Russa, vi anticipo che lo tradurrò in italiano, cercatelo. Buon 9 Maggio, buon ascolto e buona visione.
C’è uno strascico sulla vicenda Ariston. Le aziende italiane in Russia sono circa 350 (erano 450 circa prima del conflitto) di cui un centinaio hanno attività produttive. Fuori dai denti, gli imprenditori fanno notare che Roma, a volte, è sembrata più realista del re. Invece di congelare i beni degli oligarchi, l’Italia li ha sequestrati. Sono state fatte delle azioni al limite del provocatorio, come la revoca delle onorificenze conferite ai cittadini russi, mentre Macron si è ben guardato dal togliere la Legion d’onore a Putin.
Vittorio Torrembini, presidente dell’associazione delle aziende italiane in Russia, GIM Unimpresa, è stato invitato ad intervenire da remoto a Porta a porta. Non appena ha iniziato a dire verità scomode, lo hanno interrotto e non lo hanno più fatto parlare. Ovviamente, non posso riportarvi lo stralcio del suo intervento: la RAI e YouTube bloccherebbero immediatamente questo notiziario sia sul mio canale di questa piattaforma democratica statunitense che sul canale di Visione TV, per presunta violazione di inesistenti diritti d’autore. Però io lo pubblico anche sul mio canale in RuTube, vi invito a vederlo lì.
Recentemente in Italia, molti oppositori della fornitura di armi e denaro all’Ucraina affermano che alle elezioni dell’Unione Europea dobbiamo votare per la destra, contro la “sinistra” dell’Unione Europea, cioè il vertice, il Parlamento Europeo, la Commissione europea e il Consiglio europeo. Il popolo italiano e tutti i popoli d’Europa, dicono, si stanno spostando a destra. E il centrosinistra dice che siano di destra l’Ungheria e la Slovacchia. Dispiace che molti ascoltino questa falsa narrazione, alcuni per ignoranza, altri per demagogia. Facciamo un po’ il punto.
Per il 25 aprile vi avevo proposto Bella ciao, e subito si sono trovati i critici da divano, ed è stata scritta dopo il 1945, anzi no, è stata scritta prima del 1939… E chi se ne frega?
Il 9 maggio in Russia è il giorno della Vittoria. Una canzone si chiama proprio così. Ve lo dico subito: è del 1975, e non ha nessuna importanza.
Settantaquattresimo notiziario settimanale di lunedì 22 aprile 2024 degli italiani di Russia. Buon 25 aprile, buon ascolto e buona visione.
Gli USA hanno approvato aiuti finanziari all’estero. Sono stati votati separatamente i tre pacchetti finanziari, più nuove sanzioni all’Iran.
Il 19 aprile 2024 sono stato invitato ad intervenire ad un dibattito a Torino di “Democrazia Sovrana e Popolare”, dopo la proiezione del film sul Donbass “Il testimone”. Facciamo un esempio italiano di un secolo fa. Il fascismo si affermò perché pochi vi si opposero, come non si opposero alle truppe naziste tedesche, finché restarono alleate di Mussolini. La Resistenza quella vera, di massa, iniziò quando, nel 1943, gli alleati si trasformarono in invasori. Vi ricordo tutto questo perché tale reazione tipica di qualunque popolo è quel che ora provano i russi, dopo trent’anni di avvicinamento della NATO ai confini russi, nonostante le reiterate promesse del contrario, “non un palmo verso est”, dopo il colpo di Stato in Ucraina, dopo che un popolo fratello, con cui assieme combatterono contro l’invasore nazista, si è trasformato esso stesso in un Paese nazista, e ricordare il 2 maggio 2014 a Odessa non è superfluo, con 48 antifascisti bruciati vivi al Palazzo dei Sindacati. E più l’Occidente collettivo insiste con le forniture di armi, soldi e sanzioni, più i russi serrano le file, si sentono coesi, senza se e senza ma.
Per una volta, niente politica o sociale. O forse sì. Perché è una canzone d’amore, e non importa se per i fidanzati, i coniugi, i genitori o i figli. D’amore e forse anche alla primavera incombente, perché qui le mezzestagioni esistono ancora. Anche questo è politica. La canzone è Вместе и навсегда, “Insieme e per sempre”. Non so nemmeno a quando risalga, ma sospetto ad appena una decina di anni fa.
Settantatreesimo notiziario settimanale di lunedì 15 aprile 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
Oddio, non è proprio attuale, è una risposta di Marija Zacharova di un mese fa. Un mio estimatore (agente all’Avana, come suol dirsi), qui in Russia (piuttosto altolocato e perciò anonimo), mi ha segnalato questo suo intervento. Essendo del 6 marzo, non aveva senso pubblicarlo come una primizia, ma lo inserisco qui, nel mio notiziario settimanale. Godibilissimo, riguarda i diplomatici europei. Sono appena dieci minuti.
Il 12 aprile 1961 fu compiuto il primo volo dell’uomo nello spazio. Nel 2014 fu girato un documentario, “Quando tornerà Gagarin”, a cui l’ambasciata russa a Roma ha messo i sottotitoli in italiano. Per questo ve lo faccio vedere per intero, e mi scuso per la lunghezza, dura 24 minuti, ma la mia generazione è cresciuta con questa convinzione, che presto saremmo stati su Venere, su Marte. Eravamo degli incorreggibili romantici. Sapete che in genere non lo faccio, ma stavolta, concedetemelo. Personalmente, mi sono commosso.
In un’epoca in cui in Occidente vige la cancellazione della cultura e la cultura della cancellazione, eccovi un brano di musica classica, senza parole. Chi l’ha detto che la classica sia una roba per parrucconi? Molti la conoscono come musica natalizia, pochi sanno che si tratta della “Danza della Fata Confetto” dal balletto “Schiaccianoci”, orchestrato da Pëtr Čajkovskij nel 1892, che soleva dire che “la musica è quel sacrario, quella fonte, quel patrimonio a cui ogni nazionalità, ogni etnia ci mette del suo per il bene comune”.
Settantaduesimo notiziario settimanale di lunedì 8 aprile 2024 degli italiani di Russia. Buon ascolto e buona visione.
La settimana appena trascorsa cadeva il 75° anniversario dalla fondazione della NATO. Ecco una sintesi del commento di Marija Zacharova, rappresentante ufficiale del Ministero degli Esteri russo.
Alle elezioni presidenziali in Slovacchia ha vinto Peter Pellegrini, classe 1975. La Slovacchia è una repubblica parlamentare, come l’Italia, dove quindi ha più poteri il capo del governo, che è Robert Fico, classe 1964. I media italiani mainstream si sono subito sbracciati a pubblicare veline fotocopia, secondo le quali l’elezione di Pellegrini sarebbe la conferma della deriva nazionalista e populista di quel Paese, semplicemente perché è contrario all’invio di armi in Ucraina, dunque putiniano per antonomasia. Se non sei atlantista, cioè seguace di Biden e Von Der Leyen, sei automaticamente nazionalista e populista.
Sabato scorso sono stato invitato ad intervenire ad una conferenza di “Democrazia Sovrana e Popolare” del Veneto, il titolo era “La pace tra i popoli, i pericoli di una guerra nucleare”. E’ durata tre ore, ed anche il mio intervento si è protratto per mezzora, senza contare poi le domande e le risposte. Ecco perché vi riporto solo un sunto.
Davvero un’ultima chiosa. Lungi da me paragonarmi a Togliatti, però spesso, quando vengo intervistato dai media russi, ricordo che proprio Togliatti, dalle onde corte clandestine di Radio Mosca, dava indicazione ai partigiani italiani. Spero, più modestamente, di avere imparato qualcosa da lui.
Una canzone della fine degli anni ‘80, dell’ultimo periodo sovietico: Родина моя, “La mia patria”. Sapete cos’è la patria? E’ la vostra terra natale, non necessariamente dove siete nati, ma dove siete cresciuti, vi siete formati.
Io, tu, lui, lei, insieme siamo un Paese intero,
Insieme: una famiglia amichevole, Nella parola “noi” ci sono centomila “io”.
http://markbernardini.blogspot.com/2024/04/072-italiani-di-russia.html
Da ieri in Italia è scattata l’ora legale, a Mosca no, quindi per sei mesi noi qui avremo una sola ora in più rispetto a voi. Inoltre, state celebrando la festività della Pasqua, che in Russia invece quest’anno cade il 5 di maggio, poiché tutte le festività religiose seguono il calendario giuliano anziché quello gregoriano, e la Pasqua viene calcolata dalle fasi lunari. Buon ascolto e buona visione. Il 22 marzo 2024, un barbaro attacco terroristico avvenuto nella sala concerti del “Crocus City Hall” di Mosca ha sconvolto la Russia e il mondo intero. Diciamo Spasibo a ciascuna delle oltre 15.000 persone che ci hanno inviato messaggi e ci hanno telefonato, a quelle che sono venute all’Ambasciata russa e hanno lasciato fiori, biglietti, candele, giocattoli e che hanno espresso personalmente parole di vicinanza e solidarietà, spesso senza riuscire a trattenere la propria commozione. In questi giorni ricorre il 210° anniversario della vittoriosa conclusione della campagna estera dell’esercito russo del 1813-1814. Dopo aver sconfitto la Grande Armata di Napoleone durante la Guerra Patriottica del 1812, le truppe russe dalle mura di Mosca bruciata, portando sulle loro bandiere la libertà per i Paesi e i popoli d’Europa dall’oppressione napoleonica, marciarono per migliaia di chilometri con pesanti combattimenti verso la capitale francese, che si arrese alla mercé dei vincitori il 31 marzo 1814. Il portavoce del Pentagono John Kirby: “Mio zio diceva che i migliori venditori di letame spesso portano dei campioni in bocca. I funzionari russi sembrano essere degli ottimi venditori di letame”. Questa settimana, in un media che non nomino, sono stato censurato per avere ricordato la tossicodipendenza di Zelenskij. Da due anni, Biden da del macellaio a Putin. Non è tanto originale, prima di lui lo fece quel gran genio dell’allora ministro degli esteri italiano Luigi Di Maio. Questo, secondo i media italiani, è lecito, mentre parlare della propensione alla cocaina di Zelenskij è lesa maestà. In ben altra epoca, in un mondo parallelo, ci fu un giovane cantante statunitense di origine italiana che in un film, It Happened in Brooklyn, del 1947, si esibì cantando dei brani russi, in una sorta di pot-pourri. Sono proprio curioso di vedere se lo riconoscete. Trovate tutte le edizioni del notiziario (con il testo) in Blogspot. Tutti i video (senza testo) si trovano in: Rutube, Youtube e Flip News. Ci trovate anche in Telegram (in italiano) e Телеграм (in russo). Per donazioni (anonime) e sponsorizzazioni (pubbliche) in rubli: 4211 7045 8356 7049 (Banca Intesa Russia) 2202 2023 9503 8031 (Sberbank) Per donazioni (anonime) e sponsorizzazioni (pubbliche) in euro: Correspondent bank: INTESA SANPAOLO SPA, MILAN Swift: BCITITMM Beneficiary Bank: 100100004730 BANCA INTESA 101000 MOSCOW RUSSIAN FEDERATION SWIFT: KMBBRUMM Beneficiary’s account number: 40817978800004524011 Beneficiary’s name: Bernardini Mark
Ecco cosa avevo detto a caldo, quella maledetta sera.
Sono le 23:30 locali, finora ci sono quaranta morti ed oltre un centinaio di feriti. Un gruppetto di una decina di terroristi fascisti armati di mitra sono entrati in un centro commerciale ed hanno sparato a casaccio a tutti quelli che gli capitavano a tiro.
Il sottoscritto è stato egli stesso, nel 1979, vittima di un attentato terroristico a Roma, da 45 anni mi porto in corpo quattro schegge di granata fascista. Mi scuserete se non vado per il sottile. Evito di oscurare ipocritamente le scene più cruente, con i cadaveri. Dovete sapere cos’è un attentato, prima di fare i soliti commenti imbecilli dal divano di casa a migliaia di chilometri.
Si dice che fossero barbuti, e di aspetto non slavo. Non lo so, non lo sappiamo, è troppo presto. Per certo, che siano ucraini o caucasici, spero che li prendano vivi, se possibile: è importantissimo conoscere i mandanti, non gli esecutori. Anche perché quattro giorni fa le ambasciate britannica e statunitense a Mosca avvisavano dell’alta probabilità di attentati, ma rifiutando di fornire dettagli alle autorità russe.
Come si diceva ai miei tempi, compagni, non accettiamo le provocazioni. Io ricordo il teatro Nord Ost a Mosca nel 2002 e la scuola a Beslan, in Ossezia, nel 2004. E anche la Puškinskaja, la Rižskaja, la Lubjanka, il Park Kul’tury. Ricordo però anche Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Ustica, l’Italicus, la stazione di Bologna, il treno di Natale.
Sessantanovesimo notiziario settimanale di lunedì 18 marzo 2024 degli italiani di Russia. Come promesso, oggi molto materiale sulle elezioni presidenziali russe appena concluse. Buon ascolto e buona visione.
Come potrebbe un Presidente eletto dal suo popolo indebolire la posizione del suo Paese o il suo stesso ruolo? Mi riferisco a un qualunque Paese del mondo. Gli elettori votano sempre a favore di chi, secondo loro, è in grado di portare benessere e prosperità al loro Paese, e di garantire che il suo sviluppo avvenga in maniera indipendente e sovrana.
L’opportunità per i cittadini russi in Italia di partecipare alle votazioni per le elezioni del Presidente della Federazione Russa è molto importante. Ciò soddisfa il desiderio di essere coinvolti sia nel destino della Russia che nella scelta del percorso del suo sviluppo. Ciò è tanto più rilevante ora che la situazione internazionale è caratterizzata da turbolenze e la Russia è sottoposta a una pressione esterna colossale senza precedenti. L’elezione del Presidente della Federazione Russa rappresenta un fattore potente per unire il popolo russo e tutti i nostri connazionali all’estero.
Se le persone in fila all’estero per votare alle elezioni presidenziali in Russia avessero preso parte all’azione di “mezzogiorno”, si sarebbero disperse tutte dopo mezzogiorno. Ma no. Erano in fila venerdì, sabato e domenica. Non sono andate via nemmeno la domenica dopo le 13:00. Non si sono sciolti fino a tarda sera.
Nei media italiani ne ho lette, sentite e viste di ogni. Grandi eroine quelle che hanno gettato le molotov e una presunta vernice verde nei seggi e nelle urne elettorali. E poi gli elettori erano costretti a votare, prova ne sia che ai seggi c’erano i militari. E le elezioni non erano democratiche perché le urne erano in plexiglass trasparente. E anche perché c’è stato un 74% di affluenza. E perché l’87% ha votato per Putin. Proviamo ad analizzare punto per punto.
Questa volta le elezioni presidenziali hanno suscitato un’eccitazione senza precedenti all’estero. Enormi code in fila ai seggi elettorali di tutto il mondo. Inoltre, in Paesi sia amichevoli che non così amichevoli. Ho raccontato cosa ha potuto causare un così forte risveglio dei russi.
Come sapete, collaboro con varie testate italiane. Da venerdì scorso, ce n’è una in meno, e non certo per mia volontà. Il motivo? Ecco quanto ho spiegato qualche giorno fa.
Stavolta vi puppate Pupo! Perché? Perché Enzo Ghinazzi è venuto qui a Mosca e ha cantato al Cremlino. Vi faccio ascoltare le sue ragioni in conferenza stampa, che non posso riportare per intero, essendo durata più di un’ora, e, a seguire, uno dei suoi brani, in entrambe le lingue.