L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Politics (358)

    Carlotta Caldonazzo

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January 28, 2024

January 21, 2024

January 14, 2024

January 08, 2024

January 02, 2024
Ornella Mariani Forni

In una sua ironica e sottile lettera aperta di buon anno 2024, Ornella Mariani Forni - premio Italia Diritti Umani 2023 - cita alla fine la Carta di Nizza, altrimenti detta CDFUE, di cui io parlo dal 2019 sostenendone la efficacia e grande valore giuridico, poiché essa ha sancito dei valori e dei diritti fondamentali per tutti i cittadini della Unione.
Cinque anni fa - nonostante essa fosse ben discussa dai giuristi italiani e dagli addetti ai lavori accademici - non era dibattuta dagli avvocati se non raramente, e poco o per nulla nota al grande pubblico italiano.
Qualche giudice di pace nelle sentenze con cui negli ultimi mesi ha annullato le illegittime sanzioni amministrative e i relativi avvisi di addebito per mancata vaccinazione COVID-19, la ha citata e invocata come strumento di tutela dell'individuo dinanzi al quale il potere autoritativo dello Stato deve retrocedere se sproporzionato o lesivo della dignità umana.
Dispiace solo che la Corte Costituzionale italiana prima e la stessa Corte di Giustizia UE di Lussemburgo poi, negli ultimi due anni si siano tirate indietro quando sono state interpellate rispettivamente in ricorsi e richieste di pronunzia pregiudiziale, limitandosi a una sua tutela formale e non anche sostanziale e vivente.
La Carta di Nizza e la sua equiparazione a trattato dall'anno 2009 nel diritto eurounitario, e' stata la ultima conquista storicamente rilevante nell'ambito dei diritti civili e umani in Europa, prima che il Vecchio Continente anno dopo anno venisse travolto da una deriva autoritaria a tutti i livelli - ostaggi di grandi lobby finanziarie e potentati occulti - che lo stanno trasformando in un superstato totalitario mascherato da valori democratici e libertari, poco concreti e sempre più fittizi.

Auguro a tutti voi un buon anno 2024 perché godiate e conserviate i vostri affetti e raggiungiate i vostri traguardi, ricordandoci che sono le piccole cose della vita a dare sapore alla felicita'.

 

il video della lettera al Presidente delle Repubblica
January 01, 2024

December 24, 2023

December 17, 2023

December 11, 2023

December 03, 2023

 

Cinquantaquattresimo notiziario settimanale di lunedì 4 dicembre 2023 degli italiani di Russia. Siamo alla settimana del 4–10 dicembre 2023. Buon ascolto e buona visione.
Il 27 novembre 2023 ad un forum internazionale a Mosca, “Letture di Primakov”, Sergej Lavrov aveva concluso il suo intervento con una frase piuttosto emblematica da una nota canzone sovietica: «и вновь продолжается бой». Tradotta letteralmente in italiano, la rendo con “E la lotta continua”.
Che voleva dire? Lo si è capito appena tre giorni dopo, quando, a Skopje, in Macedonia, è intervenuto al Consiglio dei Ministri dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa.
In Russia è stato arrestato in contumacia l’addetto stampa della società americana Meta. “Le forze dell’ordine hanno scelto una misura preventiva sotto forma di detenzione nei confronti di Andy Stone, accusato di facilitare attività terroristiche sfruttando la sua posizione ufficiale. Rischia fino a 20 anni di carcere. E’ già stato inserito nella lista dei ricercati internazionali.
L’FSB della Russia ha arrestato un cittadino della Russia e dell’Italia coinvolto in atti di sabotaggio terrorista ai danni di infrastrutture militari e di trasporto della regione di Rjazan’. Nato nel 1988, ha reso testimonianza per cui nel febbraio 2023 a Istanbul (Turchia) fu reclutato da un dipendente della principale direzione dell’intelligence del Ministero della Difesa dell’Ucraina, dopo di che seguito una formazione di sabotaggio nella città di Yekabpils (Lettonia) con la partecipazione diretta dei servizi speciali lettoni ed è tornato nel marzo 2023 nella città di Rjazan’.
La settimana scorsa ho riportato una serie di considerazioni su argomenti che non sospettavo avrebbero suscitato tanto clamore, con financo sterili delazioni in perfetto stile del ventennio fascista.
Esistono in Russia, compresa quella illegalmente occupata dai nazifascisti ucraini finanziati ed addestrati dagli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna e dall’Unione Europea, varie città che hanno lo status di città-eroe, per avere resistito all’occupazione nazifascista tedesca, lasciando sul campo 27 milioni di morti sovietici. A ridosso del Cremlino, nei giardini Alessandrini, da allora, davanti al fuoco eterno al milite ignoto, esiste il picchetto d’onore.
Stavolta, tanto per far imbufalire ulteriormente gli haters, gli odiatori da salotto e i delatori da divano, vi propongo una canzone di un secolo fa, molto in voga durante la guerra civile del 1919-1922, si chiama «Красная Армия всех сильней», “L’Armata Rossa è la più forte di tutti”. L’esecuzione però è di un gruppo contemporaneo molto noto in Russia, Ljube, dieci anni fa. E’ un’esecuzione dal vivo in piazza Rossa, attraggo la vostra attenzione su quanta gente vi si sia radunata.

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