L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

Food & Wine (255)

 
 
 
 
Urano Cupisti
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 

Palazzo della spiaggia

Si può emozionare con un momento d’incontro tra grandi professionisti? La domanda è retorica e la risposta scontata: si può, eccome!

È accaduto al Nuovo Ristorante Ambrosiano Desío, all’interno dello stabilimento balneare Palazzo della Spiaggia, gestito da oltre cinquant’anni dalla Famiglia Lazzeri, a Marina di Pietrasanta, località Focette.

Non solo apertura di un nuovo Ristorante ma l’occasione per presentare il nuovo corso di tutto il complesso Palazzo della Spiaggia con il “passaggio” ufficiale di testimone dal dott. Franco Lazzeri  ai figli Laura ed Alessandro.

Tramonto dalla terrazza

“Laura ed Alessandro sono figli del Palazzo, più che miei sono figli di questa sabbia. In un momento di grandi cambiamenti epocali, loro le persone più adatte a recepirli ed apportare nuova bellezza ed energia magnetica in un contesto dove lo stare bene ne è la vera filosofia”.

Ed ecco che, entrando nel “nuovo Palazzo della Spiaggia” ti ritrovi coccolato nel Bar Phoenix, nome omaggio alle 23 palme ben recuperate, nei divani e poltrone adiacenti dove trascorrere in relax la vita di spiaggia.

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Champagne

recisa Laura Lazzeri: “Affrontiamo questa stagione del cambiamento cercando di trovare un nuovo equilibrio con un carico emotivo importante perché in cuor nostro, sentiamo la responsabilità di dover far bene e cavalcare indenni quanto ereditato da più di mezzo secolo di attività”

- Laura, perché la scelta di questo nome, Ambrosiano Desío?

“Se le parole hanno un potere evocativo, queste riportano al suo significato etimologico più profondo. Ambrosia, ámbrotos, immortale. Il cibo che rendeva immortali gli dei e poi abbiamo recuperato il primo nome dello stabilimento balneare”.  

Andrea Mantovanelli e Matteo Mansi

Un nuovo concept, una rivoluzione nei colori, nell’immagine e una cura attenta dei dettagli, un ristorante di alto livello che abbina la sobria eleganza a un servizio di grande professionalità.

Uno dei piatti

E per la cena inaugurale Laura ed Alessandro si sono affidati allo chef Alchimista Andrea Mantovanelli, a Matteo Mansi tra le più importanti firme italiane della ristorazione francese, a Jean-François Bérard del ristorante René Sens La Cadière Costa Azzurra e Gabriele Canova, esperto sommelier, conoscitore di champagne.

Una cena a sei mani dove gli champagne scelti e serviti dal sommelier hanno chiuso un cerchio di grande equilibrio dai sapori ben definiti.

  • Giardino di gamberi viola, dressing alla mela verde, bergamotto e mandorla bianca di Noto in abbinamento a ROCHET-BOCART, Blanc des Blancs, Brut Premier Cru;
  • Grigliata di cipolla di Lucca in carbonara di mare in abbinamento a JEAN PHILIPPE TROUSSET, “absolue”, Nature (0 g/l), Pinot Noir 50%, Pinot Meunier 30%, Chardonnaj 20%;
  • Spaghetti , mandorla tostata, piquillos, aglio rosa, uova di salmone, grana padano in abbinamento a ROCHET-BOCART, Blanc des Noirs, Brut 100% Pinot Noir;
  • Risotto mantecato allo zenzero, rosmarino e parmigiano reggiano in abbinamento con JEAN PHILIPPE TROUSSET, Nuit Blanche, Pinot Noir 100%, Extra-Brut;
  • Il pesce di Jean-François Bérard in abbinamento con JEAN PHILIPPE TROUSSET. Millèsime 2015. Extra-Brut. 50% Pinot noir e 50% Chardonnay.
  • Pre-dessert con gintonic, cuore di lattuga, yoghurt, rapa rossa e cioccolato bianco;
  • Dessert al profumo di Chanel n° 5.
Il "pescato" dello chef francese

Tre Chef, un Sommelier, sette portate, sei champagne e i “quattro elementi in scena”:  Terra, Aria, Fuoco ed Acqua.

Champagne

Combinati secondo la vocazione “alchemica” dello Chef Mantovanelli che è riuscito a trasformare la materia in qualcosa che è andata oltre il piatto.

Difficile trovare parole nuove, diverse, per descrivere la magia e l’emozione provate in questa calda serata coincidente con il solstizio estivo. La terrazza ricca di magia, l’arenile dormiente e ben “pettinato” dal personale del Palazzo, il rumore del mare come sottofondo unico e speciale.

Esperienza decisamente fuori del comune. Così si è presentato alla sua “prima” l’Ambrosiano Desío, La novità della Riviera della Versilia estate 2022. Chapeau!

 

Urano Cupisti

 

 

 

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

La guerra continua, la pandemia non accenna a sparire (anzi) ed ora una nuova crisi economica che nei confronti di quella del 2008/2010 si preannuncia come “un uragano”. Si diffonde sempre di più l’idea che “non ce l’abbiano raccontata tutta”. Noi continuiamo a raccogliere “i frammenti”, quelli che ci fanno un po’ dimenticare le tristezze del quotidiano e danno la spinta a continuare. Shibuya, nel cuore di Tokyo è tornata con un festival tricolore, Leonardo Beconcini, il re del Tempranillo italiano, presenta un “bianco” a base di trebbiano, Pierangelo Tommasi chiamato alla guida delle “Famigle Storiche” della Valpolicella, i preziosi perlage della Cantina di Riva (Garda) sono stati inabissati nelle acque del lago ed infine la Sangorache, la nuova birra del Birrificio del Forte. Buona scoperta e lettura.

  

Frammento n. 1

 

Shibuya Tricolore

 

Shibuya, nel cuore di Tokyo, si è colorata di tricolore. “Go to…Italy” il tema scelto quest’anno. 10.000 presenze che, nell’arco delle due giornate, hanno potuto celarsi nei panni di  turisti a zonzo per l’Italia. Dalla gastronomia alla moda, dall’arte al mondo del Vino. Una fantastica occasione per instaurare un rapporto diretto con il consumatore giapponese e, allo stesso tempo, ottenere una larga risonanza con importatori, buyers e il mondo dei media giapponesi.

 

Frammento n. 2

 

Leonardo Beconcini presenta: VEA da uve trebbiano. 

 

Nelle vigne di Leonardo Beconcini, a San Miniato (Pi), ci passa l’antico tracciato della Via Francigena. E molto probabilmente qualche pellegrino pagò un misero pasto o un po’ d’acqua per dissetarsi con una manciata di semi che, germogliando e riempiendo una intera vigna, dettero vita alla presenza del Tempranillo. Oggi Leonardo Beconcini è riconosciuto come il vignaiolo produttore dei vini da tempranillo più famosi (e buoni) d’Italia. Recentemente a Milano ha presentato una sua nuova creatura: un bianco macerato da uve trebbiano toscano. Si tratta di un avvio di un nuovo progetto (vendemmia 2020 solo 2100 bottiglie) che si va ad aggiungere agli altri già ben conosciuti ed integrati negli obiettivi aziendali raggiunti (110.000 bottiglie annue).

 

Frammento n. 3

 

Nuovo Presidente dell’Associazione Famiglie Storiche.

 

Pierangelo Tommasi è il nuovo Presidente dell’associazione “Le Famiglie Storiche della Valpolicella”. Associazione nata nel 2009 in contrapposizione al Consorzio di tutela dell’Amarone e che oggi riunisce tredici storici produttori dei vini in Valpolicella tra i più conosciuti e famosi. Tommasi avrà come vice quattro produttori del calibro di Giuseppe Rizzardi, Luca Speri, Alberto Zenato e Marilisa Allegrini. Il programma? Storia, Passione e Progetti.

 

Frammento n. 4

 

Lo spumante nel Lago di Garda  

 

Lo scorso 8 giugno è avvenuta a Porto San Nicolò nei pressi di Riva del Garda (Tn) la nuova immersione dello “spumante nel Lago”. Il Garda custodirà le preziose bottiglie con quelle inabissate del 2020 e 2021. Il Brezza Riserva 2021 di Cantina di Riva è stato posizionato sui fondali dai Vigili del Fuoco e Sommozzatori. Collocate in robuste gabbie a 40 metri di profondità riposeranno indisturbate per 24 mesi in posizione di maturazione particolare. Ad una temperatura costante intorno ai 11°, in assenza di luce, minore differenza di pressione tra l’interno delle bottiglie e l’esterno. Il Trento Doc Chardonnay Brezza è classificato come Blanc de Blancs Bio.

 

Frammento n. 5

 

Sangorache, la nuova nata al Birrificio del Forte. 

 

Disponibile la novità dell’estate del Birrificio del Forte: la SANGORACHE, nuova birra della serie Le Itineranti, in formato bottiglia da 0,33l e fusto. Birra prodotta con l’aggiunta di amaranto a seme nero coltivato in Toscana presso la Tenuta di Cese di Terre regionali Toscane, appositamente selezionato per l’ambiente mediterraneo dall’Università di Firenze. La Birra da un dosato taglio amaricante. Chapeau!

 

 

 

Riporto di seguito le date delle Manifestazioni più importanti da qui al 31 dicembre 2022 in ordine di effettuazione:

 

- 19 e 20 giugno Amarone Opera Prima a Verona;

- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);

- nei primi giorni di settembre Festa dell’Uva a Montecarlo (Lucca);

- 15 settembre Lugana Armonie senza Tempo a Roma, villa Piccolomini;

- 16 e 17 ottobre Modena Champagne Experience a Modena;

- 23 ottobre  Life of Wine a Roma;

- ottobre  Milano Wine Week;

- ottobre  Autochtona a Bolzano;

- dall’11 al 15 novembre   Merano Wine Festival a Merano

- novembre FIVI a Piacenza;

- novembre Benvenuto Brunello a Montalcino.

 

Ricordo che sono in vendita i biglietti per MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022 che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (Urano Cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

…e la guerra continua. E dopo il Covid “arieccoci” con la peste suina, lo spettro del vaiolo, del colera, della scarlattina, varicella, quarta malattia ecc… Viva la libertà di dire quello che ci pare. Ma in televisione NO! E mi fermo qui. Scontro politico per il vertice di VeronaFiere. (Ma non era andato tutto bene con il Vinitaly?). La carica dei produttori PIWI (super bio) con l’utilizzo e sviluppo nella ricerca di prodotti provenienti da filiere corte e certificate al fine di codificare una proposta naturale declinata in varie forme ed offerte. Torna il Premio Casato Prime Donne organizzato e promosso dalla cantina di Donatella Cinelli Colombini. Chapeau!. Cambio al vertice del Consorzio di Tutela del Lessini Durello. Un semplice scambio di consegne a rappresentare le 34 aziende produttrici di ben 1 milione di bottiglie. Questo ed altro nel numero 127 dei Frammenti Cosmici. Buona lettura!

  

Frammento n. 1

 

Mantovani sì, Mantovani no.

 

Ruggine vecchia quella tra Fondazione CariVerona e Giovanni Mantovani da oltre 20 anni Direttore di VeronaFiere. Vero e proprio scontro politico in vista delle elezioni comunali di Verona che si svolgeranno il 12 giugno p.v. Il Comune detiene ben il 40% delle azioni e rappresenta il socio di maggioranza. Nell’incertezza degli scenari futuri comunali potrebbe arrivare la riconferma di Mantovani al grido di:” poi si vedrà”. La classica ipotesi di transizione mentre scalpitano coloro che vorrebbero entrare nel nuovo CDA allargato per assegnare un posticino a chi oggi non lo ha. Vecchio copione teatrale che si ripete e il Vinitaly, nel frattempo, perde consensi tra i produttori a favore di ProWine e Vinexpo Paris.

 

Frammento n. 2

 

I vitigni del futuro. Così dicono loro. Chi?

 

Bronner, Solaris, Joanniter, Souvigner Gris, Helios i sei produttori lombardi PIWI (acronimo tedesco PILZWIDERSTANDFÄHIG tradotto in Viti Resistenti ai Funghi e da qui Allevatori di Viti Resistenti ai Funghi) che hanno presentato recentemente a Firenze nuovi sorsi da scoprire. Al grido di “rappresentiamo l’avanguardia del vino biologico con nuovi sorsi da scoprire” si sono ritrovati al Dolce Emporio ospiti dello chef Fabio Barbaglini a raccontare il frutto del loro lavoro. Dalla Lombardia non solo vino. Prodotti gastronomici pressoché introvabili: formaggi come Il Silter della Val Camonica, lo Strachintun della Val Taleggio e salumi come il Violino di Capra della Val Chiavenna. E così è stato.

 

 

Frammento n. 3

 

Premio Casato Prime Donne

 

22esima edizione dopo la pausa pandemia. Torna il Premio Casato Prime Donne promosso dall’omonima cantina di Montalcino di Donatella Cinelli Colombini. Prima Donna simbolo di femminilità che guarda al futuro affrontando nuove sfide. Il Premio è parte integrante del Progetto Prime Donne organizzato dalla cantina prima in Italia con un organico tutto al femminile.

 

Frammento n. 4

 

Il Consorzio Lessini Durello ha una nuova Presidente.

Il presidente Lessini Durello

 

Diletta Tonello, che ha ricoperto la carica di vice-Presidente, è la nuova responsabile del Consorzio che vanta 34 associati per un totale di 1 milione di bottiglie prodotte su base annua. Giovane, appena trentenne, arriva alla massima carica dopo due mandati di “gavetta” come vice. Miglioramento qualitativo attenzione all’ambiante e crescita sui mercati già acquisiti: questi i primi passi verso un consolidamento dell’opera dell’uscente Paolo Fiorini che assume la carica di Vice. Un avvicendamento previsto come evoluzione del progetto Consorzio Lessini Durello. “In questi ultimi anni la denominazione ha fatto passi da gigante grazie alla forte coesione tra i produttori grandi e piccoli”.

 

Frammento n. 5

 

Nuovo Premio a “Vitigni, Vini Rari e Antichi” di Ivano Asperti.

 

Il libro dell’amico Ivano riscuote premi e successi inaspettati. Ultimo ma certamente non ultimo è stato quello assegnato dalla giuria del Gourmand Cookbook Awards come premio speciale selezionato tra 1.568 volumi provenienti da 227 paesi e regioni del mondo. “Un lavoro che ha richiesto un lungo tempo di ricerca, studio, selezione e assaggi quella che Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa costruita con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione”. Chapeau!

 

Riporto di seguito le date delle Manifestazioni più importanti da qui al 31 dicembre 2022 in ordine di effettuazione:

 

- 29 maggio, Brianza Wine Festival, Carate Brianza (MB)

- dal 4 al 5 giugno, Terracotta&Vino alla Certosa di Firenze;

- dal 10 al 13 giugno, Spumantitalia sul Lago di Garda;

- 19 e 20 giugno Amarone Opera Prima a Verona;

- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);

- nel mese di settembre Festa dell’Uva a Montecarlo (Lucca),

- 16 e 17 ottobre Modena Champagne Experience a Modena;

- 23 ottobre  Life of Wine a Roma;

- ottobre  Milano Wine W”eek;

- ottobre  Autochtona a Bolzano;

- dall’11 al 15 novembre   Merano Wine Festival a Merano

- novembre FIVI a Piacenza;

- novembre Benvenuto Brunelle a Montalcino.

 

Ricordo che sono in vendita i biglietti per MODENA CHAMPAGNE EXPERIENCE 2022 che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (urano cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

…e la guerra continua e la pandemia non demorde anche se, visto il momento economico che viviamo, per quest’ultima abbiamo un atteggiamento e comportamento diverso. Salvo decisioni dell’ultim’ora. Conviviamo ancora con queste due disgrazie dagli esiti immediati incerti. Il mondo del Vino, riacquistata la mobilità necessaria, cerca “disperatamente” di risalire la china con il programmare eventi finalizzati alla “ripresa”. È partita la “macchina organizzatrice del Modena Champagne Experience 2022 con l’inizio della prevendita dei biglietti; il disciplinare Di Terre di Pisa DOC ha ottenuto il parere favorevole della Regione; proclamati i vincitori del Concorso Nazionale del Pinot Nero annata 2019; al lucano Fabio Mecca il Premio Gambelli 2022; ottima la prima dopo-pandemia del Summa 2022. Infine all’amico Ivano Asperti il riconoscimento Gourmand Cookbook Award 2021 sezione Drink Culture per il libro “Vitigni, Vini Rari e Antichi”. Ecco i frammenti cosmici raccolti.

  

Frammento n. 1

 

Modena Champagne Experience 2022

L’evento più importante dedicato allo spumante francese in Italia e non solo.

 

Sono in vendita i biglietti per questa manifestazione che si terrà nei giorni 16-17 ottobre. Acquistarli ora significa pagarli un prezzo più contenuto. Pronti a vivere l’esperienza più frizzante dell’anno.

 

Frammento n. 2

 

Terre di Pisa Doc: la Regione ha detto sì alla modifica del Disciplinare.

 

La necessità di modificare il Disciplinare della DOC era una esigenza richiesta dalla gran parte delle aziende facenti parte del Consorzio Terre di Pisa. La Regione Toscana ha deciso di recepire le istanze ed ha approvato le modifiche. Adesso sarà il Ministero competente a sancire le modifiche. In cosa consistono le richieste approvate? Inserimento di tre nuove tipologie di prodotto: Terre di Pisa bianco, Rosato, Vermentino. Inoltre la menzione tradizionale “Riserva” per il rosso. Aggiornamento della zona di produzione a seguito della fusione di quattro Comuni (Crespina-Lorenzana e Lari-Casciana Terme). Ancora lontano l’inserimento della zona di produzione di Volterra, terra di confine della Provincia di Pisa a sud.

 

Frammento n. 3

 

I migliori Pinot Nero d’Italia.

 

Ancora una volta i produttori di pinot nero altoatesini hanno fatto “mambassa” aggiudicandosi otto su dieci primi posti al Concorso Nazionale del Pinot Nero che si svolge annualmente nei due Comuni della Bassa Atesina in Alto Adige: Egna e Montagna. Ancora una volta è la Cantina Andrian con la sua Riserva Anrar a salire sul gradino più alto del podio, seguita da Castello Englar con la Riserva Baltasius e Cantina S.Michele Appiano con la Riserva Sanct Valentin. Unici “stranieri” il trentino Bellaveder al 9° posto e Conte Vistarino, Oltrepò Pavese, al 10° posto. Nota dolentissima il punteggio: il primo classificato 89,2/100 e il 10° classificato 86,6/100 (che normalmente viene dato ad un “buon vino”). Ricordo le mie personali battaglie di comunicatore quando facevo parte del novero degli assaggiatori.

 

Frammento n. 4

 

Fabio Mecca si è aggiudicato il Premio Gambelli 2022

 

La consegna avvenuta il 14 marzo u.s. in occasione dell’Anteprima del Vino Nobile di Montepulciano. Promosso da ASET, Associazione Stampa Enogastroalimentare Toscana e dal network Igp, il Premio è giunto alla sua X edizione. Il lucano Fabio Mecca, enologo under 40, lo ha vinto grazie al suo lavoro che ha saputo incarnare al meglio l’idea di vino portata avanti da Giulio Gambelli: esaltazione della tipicità e caratteristiche del territorio.

 

Frammento n. 5

 

Storie e calici da tutto il mondo nel piccolo borgo altoatesino di Magré

 

Sede dell’azienda Alois Lageder che da diversi anni, in concomitanza con il Vinitaly, organizza SUMMA, rassegna mondiale dei vini biologici e biodinamici. È stata un’edizione “emozionante”, vuoi per la ripartenza vuoi per la risposta di operatori e pubblico. “Siamo contenti di avercela fatta ad organizzare il tutto, nonostante il momento e a ritrovare produttori amici e pubblico affezionato oltre a tanti nuovi volti”. Appuntamento al 1 e 2 aprile 2023.

 

Frammento n. 6

 

Nuovo Premio a “Vitigni, Vini Rari e Antichi” di Ivano Asperti.

 

Il libro dell’amico Ivano riscuote premi e successi inaspettati. Ultimo ma certamente non ultimo è stato quello assegnato dalla giuria del Gourmand Cookbook Awards come premio speciale selezionato tra 1.568 volumi provenienti da 227 paesi e regioni del mondo. “Un lavoro che ha richiesto un lungo tempo di ricerca, studio, selezione e assaggi quella che Ivano Asperti, scrittore del vino, ci propone in questa opera ponderosa costruita con la pazienza di un ricercatore attento e con l’entusiastica determinazione di chi è mosso, prima di tutto, dalla passione”. Chapeau!

 

Riporto di seguito “le date della ripartenza” da maggio in poi, in ordine di effettuazione:

 

- dal 14 al 15 maggio, Enolia a Seravezza (Lucca);

- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);

- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);

- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;

- dal 4 al 5 giugno, Terracotta&Vino alla Certosa di Firenze;

- dal 10 al 13 giugno, Spumantitalia sul Lago di Garda;

- dal 25 al 26 giugno, Benvenuto Vermentino a Castelnuovo Magra (SP);

- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.

 

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (urano cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 

Monte San Giusto (Macerata)

From Farm to Market, dalla Fattoria al Mercato.

 

Realizzare prodotti di qualità, gestendo completamente l’intera filiera di trasformazione che va dalla terra al cliente finale, base del concetto di produzione, trasformazione e commercializzazione.

“In un certo senso un’azienda biologica può essere vista come l’equivalente di una riforestazione.

In sintesi, il biologico non è necessariamente il sistema di produzione alimentare più efficiente, anzi, dobbiamo considerarlo duro, complesso e faticoso.

A fronte di questo, però, preserva la biodiversità e le tradizioni locali, limita l’impiego di tossine chimiche e l’impatto ambientale, garantisce  standard qualitativi e una completa tracciabilità del prodotto”.

Quando mi fu indicata questa azienda marchigiana ed iniziai a raccogliere notizie sul suo conto, mi colpì questo loro approccio al mondo del biologico. Capii da subito che non mi sarei trovato di fronte a scelte modaiole, di facciata, di marketing ma a decisioni convinte e avrei trovato i loro vini decisamente buoni frutto di quel duro lavoro che contraddistingue chi crede nell’attività scelta.

Ed ecco un corriere che mi recapita sei campioni da assaggiare, analizzare sensorialmente, valutare.

   Logo aziendale

Iniziamo a conoscere meglio La Quercia Scarlatta. Ci troviamo nella provincia di Macerata, più precisamente nella cittadina del sorriso, così chiamata Monte San Quirico. Ad una diecina di chilometri dal mare, immersa nelle dolci colline marchigiane che caratterizzano quella parte meridionale delle Marche.

” L’azienda agricola La Quercia Scarlatta nasce da una nostra idea lontana. Acquistare della terra nelle Marche, convertire i campi divenuti nostri in Biologico, piantare delle vigne e vigneti autoctoni, coltivare le mele rosa dei Monti Sibillini e tante altre materie prime biologiche – caratteristiche di queste terre –  per utilizzarle per la produzione di cosmetici naturali, ristrutturare una vecchia piccola casa colonica e trasformare un vecchio fienile in una cantina con annesso il frantoio.  Il sogno mio e di mio marito Stefano da sempre”. Così ho trovato questo scritto come pensiero storico di Claudia Pagliotti, la titolare.

E di Artù ne vogliamo parlare?

“Artù è il nome che abbiamo dato ad un nostro collaboratore in campo importantissimo. Si tratta del nostro cavallo da tiro di razza TRAIT – COMTOIS e che anche quest’anno, durante la vendemmia e la raccolta delle olive è stato fondamentale. L’aiuto in campo di Artù, anche quando dobbiamo portare le cassette di olive o di uva in cantina, ci evita di utilizzare il trattore e di respirare gas di scarico durante la raccolta delle olive o la vendemmia. Non c’è trattore ne cingolato cosi ecologico, performante, utile e affettuoso come il nostro Artù. Vedere Artù oggi, muoversi elegantemente fra le colline marchigiane ( e credetemi, non è per nulla facile per un Equino di 800 kg), ci riempie di gioia e lo diciamo senza alcuna vena retorica”.

La consistenza aziendale:

 

Artù - il collaboratore migliore

Sette ettari totali dove i vigneti ne occupano circa tre con una produzione che si assesta su 20.000 bottiglie annue suddivise tra bianchi, rossi e passiti. I vitigni allevati?

Principalmente Sangiovese, Merlot e presenza anche di Montepulciano, Cabernet Sauvignon a bacca nera;  principalmente Ribona (detto Maceratino) con presenza anche di Incrocio Bruni e Trebbiano a bacca bianca. Impianti a Guyot ritenuto, per quel territorio, il più adatto.

 

Gli assaggi:

 

BIANCHI

 

- Uve Bianche 2018. 85% Ribona, 15% Trebbiano. Note aziendali: Criomacerazione delle uve intere a 0°C per 24 ore, diraspatura e refrigerazione. Pressatura soffice a 0,2 bar con resa in mosto fiore del 55 %. Il mosto, dopo una decantazione statica per 48 ore, è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 25 giorni, dopo di che il processo è continuato con un travaso con l’eliminazione delle fecce grossolana mentre il vino è rimasto a maturare in acciaio sulle fecce nobili per 3 mesi con “batonnage” settimanali. Tre mesi di affinamento in bottiglia. 

 Le mie considerazioni:  regala profumi di fiori di campo accompagnati da sfumature minerali. Al palato è fresco e sapido. Buon equilibrio. Ottimo, voto 87/100;

 

- Marchese Japo 2017. 70 % Ribona (maceratino),  20 % Incrocio Bruni, 10 % Trebbiano. Note aziendali:  Criomacerazione delle uve intere a 0°C per 72 ore in cella frigo, diraspatura e refrigerazione. Pressatura soffice a 0,2 bar con resa in mosto fiore del 55 %. Il mosto dopo una decantazione statica per 48 ore è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 25 giorni dopo di che si è proceduti ad un travaso con eliminazione delle fecce grossolana mentre il vino rimane a maturare in acciaio sulle fecce nobili per 6 mesi con “batonnage” settimanali. Affinamento in

  Marchese Iapo

bottiglia per tre mesi. 

Le mie considerazioni:  ricordi di mimosa in fiore, ginestra ed erbe aromatiche. Anche pesca a polpa bianca. Al palato sorso appagante, fresco e morbido. Ottimo, 89/100;

ROSSI

- Uve Rosse 2019  68 % SANGIOVESE – 32 % MERLOT. Note aziendali:  Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 18 gg. Svinatura e pressatura a 0,2 bar con resa in vino fiore del 65%. Il vino, ultimata la fermentazione malolattica in acciaio, viene travasato per alcuni mesi in legno, per conferire una maggiore complessità. Affinamento di tre mesi in bottiglia.

Le mie considerazioni:  Naso profumato di ciliegia in confettura, di speziature dolci. Assaggio vinoso, pieno, corposo. Di fa

      Il Giovo

 

cile beva. Ottimo, voto 88/100;

- Il Giovo 2017.  52 % SANGIOVESE – 22 % MERLOT – 20 % MONTEPULCIANO 6% CABERNET. Note aziendali:  Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 18 giorni. Svinatura e pressatura soffice a 0,2 bar con resa in vino fiore del 65 %. Il Montepulciano e il Cabernert fermentano in legno. Tutta la massa viene poi riassemblata per svolgere la fermentazione malolattica in acciaio e poi posta a maturare in legno per 6 mesi. Tre mesi in bottiglia.

Le mie considerazioni:  Si sale di livello. Già l’assemblaggio ci porta alla scoperta di un quadro olfattivo complesso. In primo piano note di frutta matura, ciliegia e cassis, poi tabacco dolce e soffi di vaniglia. Al palato equilibrato nelle varie componenti con tannini ben fusi e ritorni retrolfattivi in linea. Ottimo, ad un passo dall’eccellenza, voto 89/100;

- Gustav 2017.  50 % SANGIOVESE  – 40 % MONTEPULCIANO  – 10 % CABERNET. Note aziendali:  Diraspatura e successiva fermentazione in presenza delle bucce per 25 giorni.  Svinatura e pressatura soffice a 0,2 bar con resa in vino fiore del 55 %. Il Montepulciano fermenta in botte grande. Successivamente la massa viene poi riassemblata per svolgere la fermentazione malolattica in acciaio e poi posta a maturare in barriques per 15/18 mesi. Tre mesi di affinamento in bottiglia.

      Gustav

Le mie considerazioni:  Forse un affinamento più lungo in bottiglia apporterebbe al vino una maggior consistenza. Comunque si è presentato nel bevante con un manto lucente ed elegante. La consistenza ad appannaggio di una visione delle morbidezze tradotte in archetti fitti e copiosi. Ali’olfatto  profondi e netti profumi di frutta rossa, di floreali macerati (viole), sottobosco diffuso e apertura sui terziari con speziature dolci che hanno invaso il naso. Al palato esplode potente con tannini ancora da domare ed una acidità che preannuncia lunga vita. Un bel palco di sostanze morbide, polialcoli, che sorreggono le durezze e creano un perfetto equilibrio. Sapido e lungo con una venatura minerale. Chapeau! Eccellente, voto 92/100.

VINO DOLCE

- Dolce Rachele.  RABONA 100%. Note aziendali:  EPOCA DI RACCOLTA: Ultima decade di ottobre e lasciate appassire sui graticci per altri 30 giorni VINIFICAZIONE:   Diraspatura seguita da una pressatura soffice. Il mosto dopo una decantazione statica per 48 ore è stato spillato della parte limpida e messo a fermentare con l’ausilio di lieviti selezionati. La fermentazione a temperatura controllata di 11/12° C si è protratta per 10 giorni dopo di che si è proceduti ad un travaso per ultimare la stessa in barriques dove è rimasto per circa 6 mesi. 

Le mie considerazioni:  fine corredo olfattivo per questo “dolce marchigiano”. Agrumi canditi, albicocca disidratata, toni iodati e confetti tradizionali. Al palato dolcezza bilanciata da freschezza. Chiude con un finale leggermente salmastroso. Ed ha chiuso in maniera brillante questa particolare, esclusiva, insolita, degustazione. Eccellente, 92/100.

Il Futuro?

  • Studiare coltivazioni di ingredienti bio per la linea di cosmesi;
  • Arrivare presto a ZERO solfiti aggiunti per i vini. (Anche, se personalmente, la vedo dura). Chapeau!

 

Urano Cupisti

Assaggi effettuati il 24 aprile 2022

Azienda La Quercia Scarlatta

Via Sabbionara

Monte San Giusto – Macerata

Cell:  +39.346.2566380  +39.348.9037808

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www.laquerciascarlatta.bio

 

 

 

 

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

 

La guerra Russia-Ucraina, dopo la pandemia (ammesso e non concesso che sia finita), proprio non ci voleva. Lo dico in riferimento al mondo del vino visto le esportazioni in crescita in entrambi i paesi. In modo particolare nella Federazione Russa come ha sottolineato l’AD della E.F.I. (Edoardo Freddi International) prima azienda di export di vino italiano nel mondo. I numeri parlano di circa 375 milioni di dollari e in Ucraina leader di mercato. Adesso con le sanzioni gli ordini sono bloccati se non annullati. Non spetta a noi dire se sia giusto o meno. Una cosa è certa: cercare da subito altri mercati appetibili e alla svelta. Eliminata l’equiparazione tra biologico e biodinamico. Il Ddl si sblocca e finalmente avremo una legge a tutela di questa scelta. Secondo Marco, ovvero Marco Speri, noto produttore di Amarone, dedica un numero molto limitato dell’eccellente vino a “Il mio Inferno. Dante profeta di speranza”. L’etichetta speciale è a firma del noto fumettista Gabriele Dell’Otto. l’Istituto Nazionale Grappa si è trasformato in Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa. Finalmente tutelato il maggior distillato nazionale. Cambio di guardia alla guida della FIVI. Arriva Lorenzo Cesconi. Buon Lavoro! Vinitaly chiude registrando Record a raffica. Tutto questo nei frammenti cosmici n. 125

 

Frammento n. 1

La Federazione Russa è un mercato importante per il nostro vino.

 

375 milioni di dollari e una crescita nel 2021 di otre il 10% sul 2020 con un recupero che ha portato l’export del nostro paese sui livelli pre-pandemici. Il tutto da uno studio della E.F.I. (Edoardo Freddi International) prima azienda export di vino italiano nel mondo. Blocco degli ordini in corso, merci non ritirate causa sanzioni applicate, Assicurazioni che non garantiscono più il fido clienti russi. A tutto questo aggiungiamo l’Ucraina dove l’importazione del vino è l’ultima cosa a cui pensano.

 

Frammento n. 2

Svolta epocale: approvata la legge sul “biologico”

 

Il Senato ha approvato in via definitiva la proposta di legge contenente “le disposizioni per la tutela, lo sviluppo e la competività della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico”. Tutto si è sbloccato, finalmente, dopo l’eliminazione della sostanziale equiparazione ai metodi della biodinamica che aveva provocato proteste, polemiche e fermato, di fatto, l’iter parlamentare. La legge prevede l’introduzione di un marchio per il biologico italiano da contrassegnare come 100% Made in Italy. Una reale “transizione ecologica”. Metteranno un costo per i bollini?

 

Frammento n. 3

Il mio Inferno. Dante profeta di speranza

 

Una speciale etichetta per una serie limitata dell’Amarone 2013 Docg di Secondo Marco (Marco Speri). Porta la firma del fumettista di fama internazionale Gabriele Dell’Otto. L’immagine sull’esclusiva etichetta raffigura Dante, sperduto in una “selva oscura” che, su consiglio di Virgilio, cerca di uscirne attraversando tutto l’aldilà.

 

Frammento n. 4

Anche la Grappa ha il suo Consorzio

 

L’Istituto Nazionale Grappa si è trasformato in Consorzio Nazionale di Tutela della Grappa. “Questo è solo il punto di partenza per il rilancio del nostro distillato di bandiera. Il neonato Consorzio si impegnerà anche nella promozione di questa preziosa acquavite autentica tradizione italiana" Parola del neo-eletto Presidente del Consorzio Sebastiano Caffo.

 

Frammento n. 5

La FIVI ha un nuovo Presidente

 

La FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti) ha un nuovo Presidente: Lorenzo Cesconi. Cesconi, vignaiolo trentino, succede a Matilde Poggi che è stata alla guida per nove anni. Un Vice-Presidente che diviene Presidente: la continuità. “Il mio impegno come Presidente è di continuare il lavoro di chi mi ha preceduto”. Le prime parole dopo l’investitura. Buon lavoro!

 

 

Frammento n. 6

Ultim’ora: Vinitaly chiude con una serie di record!

 

Si è chiusa la 54esima edizione di Vinitaly. Operatori a quota 88mila, gli stranieri da ben 139 paesi, 25mila. La fiera sempre più dedicata al business e i cosiddetti wine lover in città nel Vinitaly and the City. È anche vero che sono mancati i 5.000 russi precedentemente accreditati. “Guardiamo ora al 2023 con un evento ancora più attento alle logiche di mercato e alla funzione di servizio e di indirizzo della nostra fiera in favore di un comparto che abbiamo ritrovato entusiasta di essere tornato a Verona dopo 3 anni” Maurizio Danese Presidente di Veronafiere.  

 

 

Riporto di seguito “le date della ripartenza” da maggio in poi, in ordine di effettuazione:

 

- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);

- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);

- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;

- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.

 

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (urano cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 Frammenti che orbitano qua e là, individuati, carpiti; li commento e condivido con voi.

La Riflessione!

 

Non ci facciamo mancare niente. Anche la guerra. Non entro nel merito. Registro solo le ripercussioni negative sul comparto vinicolo italiano (oltre a quello più grave dell’approvigionamento energetico). Un disastro economico ancor più grave della pandemia. Speriamo nel buon senso da parte di tutti. La ripartenza è in atto e le manifestazioni, quasi tutte, riprogrammate ed in fase di organizzazione. Anzi ne arrivano di nuove come Sana Slow Wine Fair dal 27 al 29 marzo a Bologna. “I custodi della Val d’Ossola”, ovvero le Cantine Garrone, sono riuscite in una storica impresa: riunire più di una cinquantina di viticoltori e promuovere la vinicoltura ossolana. Soldi, soldi, solo soldi. Povera Glera; ancora maggiore produzione. Ma dove vogliono arrivare con il Prosecco Doc? Buona lettura

 

 

Frammento n. 1

Una manifestazione dedicata al Vino buono, pulito e giusto

 

Così sarà, ne sono certo, nelle intenzioni degli organizzatori il SANA SLOW WINE FAIR di scena a Bologna nei giorni 27-28-29 marzo prossimo. E quando la direzione artistica è affidata a Slow Food la riuscita sarà impeccabile. Cantine non solo italiane ma anche le emergenti albanesi, le storiche argentine, e a seguire Bosnia, Brasile, Bulgaria, Cile, ecc… Un giro del mondo insieme a grandi vini che sono ispirati dal Manifesto Slow Food. Sarà sicuramente UNA PREZIOSA OCCASIONE DI CONFRONTO con alla base i principi come sostenibilità ambientale, tutela del paesaggio, ruolo culturale e sociale delle aziende vitivinicole nei propri territori. CHAPEAU!

 

Frammento n. 2

I custodi della Val d’Ossola

 

“C’è un luogo in Alto Piemonte, dove l’attaccamento alle tradizioni e alla viticoltura locali è più forte che mai”. Così il comunicato stampa giuntomi che mi ha incuriosito più che mai. Della Val d’Ossola non se ne parla se non alle lezioni dei corsi per sommelier. Ma di questo territorio di confine dimentichiamo la sua viticoltura di qualità. La famiglia Garrone, originaria dell’astigiano, da tempo stabilitasi in Val d’Ossola, si è dedicata da subito alla produzione e al commercio di vino. Oggi, forte del contributo di una cinquantina di viticoltori che cedono le proprie uve, controlla di fatto undici ettari di vigneti sparsi nella Valle, con una età di circa 60 anni, seguendo i principi di allevamento montano “a pergola”. Il progetto “fulcro” della loro attività? Il PRÜNET, o meglio “IL NEBBIOLO OSSOLANO”. CHAPEAU!

 

 

Frammento n. 3

Povero Prosecco! Soldi, Soldi solo Soldi.

 

 

           Mahmood

“È difficile stare al mondo, quando perdi l’orgoglio. Ho capito in un secondo che tu da me, volevi solo soldi”. (Mahmood) Se la Glera potesse parlare!

 

Parafrasando il testo della canzone del cantautore vincitore del Festival di Sanremo 2020, immagino la Glera (il vitigno del Prosecco) che si rivolta verso coloro che la sfruttano pensando solo ai SOLDI. La notizia era nell’aria. Altri 10.800 ettari di glera entro il 2024 pari ad una ulteriore produzione, in termine di bottiglie, di 213 milioni in più, portando il totale a circa 1.000.000.000 (un miliardo): il vino più venduto al mondo, a forte discapito della qualità. Si salvano, al momento, le Docg Valdobbiadene e Asolo.

L’intento del Consorzio Prosecco Doc è quello di assicurare alla denominazione una crescita ordinata e sostenibile, sia dal punto di vista ambientale che economico e sociale”. Così i vertici del Consorzio. Condivido solo “crescita ordinata e sostenibile economica” ovvero Soldi, Soldi solo Soldi.

 

 

Riporto di seguito “le date della ripartenza” in ordine di effettuazione:

 

- dal 12 al 14 marzo, Wine&Siena;

- dal 13 al 14 marzo, Vignaioli di Montagna a Milano;

- 19 marzo, Primanteprima a Firenze;

- 20 marzo, Chianti Lovers, a Firenze;

- dal 20 al 21 marzo, Terre di Toscana a Lido di Camaiore (Lu);

- dal 21 al 22 marzo, Chianti Collection a Firenze;

- 23 marzo, Anteprima Vernaccia di San Gimignano;

- 24 marzo, Anteprima Nobile di Montepulciano;

- 25 marzo L’Altra Toscana, a Firenze;

- dal 27 al 29 marzo, Sana Slow Wine, a Bologna;

- dal 9 al 10 aprile, Summa, a Magré (Alto Adige);

- dal 10 al 13 aprile, Vinitaly, Verona;

- dal 15 al 17 maggio, ProWine a Dusseldorf (Germania);

- dal 22 al 23 maggio, Terre d’Italia, Lido di Camaiore (Lu);

- dal 25 al 26 maggio, Anteprima Montefalco Sagrantino;

- giugno, date ancora da comunicare, Anteprima Amarone, Verona.

 

 

Osservo, scruto, assaggio e…penso.  (urano cupisti)

 

 

 

 

 

 

 

 

      Vigneti intorno al Casale

È stato un ritorno piacevole l’occasione della presentazione dell’ultima annata di Apistós, l’IGT Costa Toscana da uve Cabernet Franc al Podere Conca.

Apistós, nome dal greco antico, che significa incredibile.

È il nostro fiore immaginario che non esiste in natura ed è quindi per noi incredibile”. Aggiungo: proprio perché non esiste in natura dona al vino il senso della creatività dall’immaginario.

    Il Casale

Cabernet Franc in purezza proveniente da una unica vigna, percorso di fermentazione in cemento per poi affinare in barriques, per circa 16 mesi, con assemblaggi di primo e secondo passaggio. Ulteriori sei mesi di riposo prima della commercializzazione.

Questo 2019 si è presentato nel bevante mostrando tutta la sua gioventù.

Rubino intenso con unghia sfumata violacea, consistente, rilascia sulle pareti del calice copiose glicerine. Impatto olfattivo intrigante già dal suo verticale dove dona una intensità incalzante. L’orizzontale mostra la sua complessità a partire dai floreali macerati proseguendo senza esitazione verso i fruttati di bosco, confetture di mirtilli, squilli vegetali per aprirsi su note balsamiche, di cacao, caffè, terminando sulla dolcezza delle vaniglie non eccessive. Al palato fitta massa tannica sorretta dai polialcoli. Rispondenza con l’olfatto in una persistenza notevole. Meritevole dell’eccellenza. Va atteso per valutarne l’evoluzione. Ma se tanto mi da tanto il successo di questo 2019 è garantito.

 I Numeri del Podere Conca

9 ettari di cui 5 a vigneto e 4 a uliveto, 65 barriques, diverse vasche inox, cemento e un rosso fiammeggiante Tulipe.

 

       Vini assaggiati

 

La botte troncoconica si presenta elegante e raffinata nella forma, per unire esigenze tecniche ed estetiche.

Ultima nata per rispondere alle richieste del mercato moderno attento alle evoluzioni degli strumenti di vinificazione. Ancora una volta i francesi, che l’hanno “inventato”, attenti alle evoluzioni.

Al suo interno riproduce il più classico dei contenitori per la fermentazione mentre all’esterno, la sua forma richiama il bevante, la parte superiore del calice (quella che accoglie il vino) per esaltare le qualità organolettiche a partire dall’evoluzione fermentativa.

Qualcuno relega il Tulipe alla sola tendenza. Si sbaglia.

      I vigneti a Bolgheri

 

 

Con il ritorno del cemento, ormai riconosciuto come miglior contenitore per la sua inerzia termica e lo scambio di ossigeno, ecco il diffondersi  di studi particolari come il “tulipe”. E Silvia Cirri, titolare nonché anima del Podere Conca ne è orgogliosa.

“Quando vivi una terra da generazioni ed essa ti ha dato tanto, nasce spesso il desiderio di migliorarla e valorizzarla per lasciarla alle generazioni future in grado di dare emozioni ancora più grandi”.

Insieme a Silvia, seduti ad un tavolo nella moderna cantina costruita un po’ lontana dal Casale, a parlare di tecniche lavorative se pur “guidate” da quella filosofia abbracciata da tempo: conduzione agricola biologica seguendo i valori ereditati dalla storia del Podere Conca in quel di Bolgheri.

“Sono orgogliosa di poter affermare che oggi il Podere Conca è una delle emergenti aziende vinicole Toscane.”

Cosa allevate a Podere Conca

“Un territorio, che nutre diverse tipologie di uve: dal Cabernet  Franc al Cabernet Sauvignon, dal Ciliegiolo al Sauvignon Blanc, dallo Chardonnay al Viognier. Varietà che danno vita ai vini Agapanto, Apistos  e il bianco Elleboro”

Due parole sul vostro OLIO 

“L’olio extravergine di oliva toscano biologico di Podere Conca si ricava dalle varietà Frantoio, Moraiolo e Leccino. Il risultato è un olio di colore giallo-verde con riflessi dorati, che all’olfatto presenta un’indole fruttata e una leggera nota di carciofo: una degna testimonianza dell’eccellenza toscana”.

E del Casale ne vogliamo parlare?

“Posto lungo la Via Bolgherese, è uno dei pochissimi ad aver mantenuto le pareti di pietra a vista  e le tradizionali imposte di legno rosso, presenti anche nel logo dell’azienda. Esempio di architettura colonica locale. I suoi muri possono raccontare una storia di passione, dedizione e tradizione familiare, un connubio che ha dato vita a una realtà fertile nella quale, alla storica produzione di olio extra vergine di oliva, si è affiancata la produzione di vino”.

Perché Podere Conca.

“Per la sua caratteristica forma: un terreno inclinato dai lati verso il centro, con la vecchia casa da sempre centro ed anima dell’azienda”.

L’occasione della presentazione della vendemmia 2019 di Apistós, l’immaginario, è stato motivo di assaggi anche di “altri fiori della serra” di Silvia.

         Insieme a Silvia Cirri

Elleboro e Agapanto. Il primo ad indicare il genere appartenente alla famiglia Ranunculaceae, il secondo alla famiglia delle Liliaceae, fiore dell’Amore.

- Elleboro 2020. Assemblaggio di Viognier, Chardonnay, Sauvignon Blanc. Solo inox. Ottimo, voto 89/100;

- Elleboro 2019. Ottimo, voto 88/100;

- Agapanto 2020. Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Ciliegiolo. Cemento, tonneaux e barriques. Ottimo, voto 88/100 (giovanissimo);

- Agapanto 2019. Ottimo, voto 89/100. (in evoluzione);

   Le Tulipe in cemento

- Agapanto 2018. Eccellente, 93/100

- Agapanto 2017. Eccellente, voto 90/100;

- Agapanto 2016. Eccellente, voto 93/100;

- Agapanto 25015. Eccellente, voto 93/100.

“In famiglia avevamo un progetto, un’idea sul tipo di vini che avremmo voluto ottenere. Prima di piantare i vigneti ci abbiamo pensato e non poco. Abbiamo fatto prove con diverse caratteristiche. Infine assemblaggi insoliti, come l’aggiunta di ciliegiolo ai due cabernet e i risultati sono quelli di oggi”. Alle parole di Silvia aggiungo le mie deduzioni: vini non banali, eccellenti, che si discostano dall’uniformità che ha invaso il territorio di Bolgheri. Chapeau!

 

Urano Cupisti

Visita effettuata nel settembre 2021

Podere Conca

Via Bolgherese 196

Castagneto Carducci

Tel:  324 0957941

www.podereconcabolgheri.it

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     Le Tulipe in cemento

vitigno Erbaluce
Parlare di Erbaluce è lo spunto per raccontare un bellissimo viaggio in un angolo incantato e forse

meno conosciuto del Piemonte, ricco di storia, leggende e di suggestioni, dove sorge il paese di Caluso, cuore del Canavese.

Il centro abitato nasce su un insediamento preromano adagiato alle falde di colline che circondano il lago di Viverone riparandolo dai gelidi venti che soffiano da nord.

Lago di Viverone

Il terreno dove vengono allevate le viti è di origine morenica e presenta in superficie uno strato ciottoloso che, combinato con la felice posizione geografica e il clima mitigato dalla presenza del lago, consente di

produrre grappoli con acini pieni di aromi.

Pare che, secondo alcuni autori, l'Erbaluce fosse originario del basso Monferrato, dove però ad oggi non ne resta alcuna traccia. Rimane comunque un vitigno autoctono di origini antiche.

I Salassi, popolazione di origine ligure-gallica che vivevano nella pianura canavese ancor prima dell’arrivo dei Romani, lo coltivavano e vinificavano. Attualmente lo troviamo in alcuni comuni delle province di Biella e Vercelli. Ma è nei 32 Comuni del Canavese torinese dove è diffusamente allevato.

Come tutti i vitigni che si perdono nel tempo anche l’Erbaluce di Caluso è associato alle leggende che vogliono il suo nome essere legato a Ninfe, Sole e Luna, Eclissi e Amori contrastati, fino alla nascita di Albaluce, una dolce bambina che trasformò, con le sue lacrime, secchi arbusti in vigorosi ceppi da cui nacquero i tralci del “magico” vitigno Erbaluce.

Fin qui la leggenda che ancora si racconta a Caluso durante la Festa dell’Uva che si svolge nel mese di settembre.

Festa dell'Uva
E la storia quella certa e certificata da scritti ancora consultabili?

Le prime notizie storiche risalgono al 1606, riportate in un libro scritto da un gioielliere, tale Giovan Battista Croce, in cui descrive i grappoli maturi in autunno dell’Erbaluce come gemme che “ risplendono con grani grandi, folti e copiosi”, lasciando intendere che gli acini più esposti al sole assumono caldi riflessi ambrati risplendendo come gioielli .

Oggi la vendemmia viene fatta nella terza decade di settembre, la pigiatura è soffice e il mosto fiore viene filtrato immediatamente per preservare gli aromi primari tipici del vitigno.

Il vino che si ottiene è di un bel giallo paglierino con riflessi verdolini, profumi fini di fiori ed erbe aromatiche. Al palato risulta fresco, agrumato, con finale leggermente amarognolo che si abbina perfettamente con il pesce persico o il coregone .

La denominazione è una delle 19 DOCG del Piemonte dove per disciplinare il vitigno Erbaluce deve essere presente al 100% in tutte le sue declinazioni compreso anche lo spumante metodo classico.

Erbaluce Passito

Un piccolo gioiello è l’Erbaluce di Caluso Passito ottenuto dai grappoli migliori dopo un appassimento sui graticci che si prolunga fino alla fine di febbraio, inizio marzo. Dopo la fermentazione sosta fino a cinque anni, nella versione riserva, in pregiate botti di rovere. Il suo abbinamento predilige la pasticceria secca, i classici amaretti, canestrelli, il locale “rotolo alle spezie” e importanti formaggi erborinati.

Ogni anno a Caluso, nella già ricordata Festa dell’Uva Erbaluce, è il momento per conoscere meglio questo vitigno, i suoi vini e, perché no, credere nelle leggende.

Elisa Paolini

 “Mi raccomando, non lo chiamare Ippocrasso o preparato per vin brulé”.

È cominciata così una breve ma sostanziosa intervista con Alessandro Rabassi, giovane vignaiolo a sua insaputa. La location? L’Osteria Le Terme di Massaciuccoli (Massarosa, prov. di Lucca) a margine di una delle tante serate di…vine dove Alessandro ha presentato il “suo E.P.”, un vino aromatizzato particolare.

Particolare in tutto il suo percorso di preparazione.

- Come ti è venuta l’idea di produrre un vino aromatizzato e commercializzarlo?

“Dopo essermi trovato al posto giusto nel momento giusto, come spesso accade. E il posto nel momento giusto è stato quando sono entrato in possesso di una “ricetta antica” redatta da alcuni frati di un convento di Livorno”

- Ma dalla ricetta alla produzione che percorso hai scelto?

“Certo ha influito l’amicizia con un giovane produttore di vino della Valdera, in quella parte sud della Provincia di Pisa. Più precisamente nel Comune di Terricciola, località Soiano, che fa parte della Doc Chianti delle Colline Pisane: Azienda Davide Rizzato”.

- Che vino hai scelto?.

“Su consiglio di Davide mi sono orientato sul classico assemblaggio di vitigni toscani che solitamente danno origine al Chianti di quelle zone: insieme di sangiovese e canaiolo vinificati alla vecchia maniera in vasche inox”.

- Scusami, hai messo anche del miele? Perché così fosse sarebbe un Ippocrasso o ipocrasso, non credi?

“No. Mi sono attenuto fedelmente a quanto riportato nella ricetta dei frati livornesi. Dolcificato con fruttosio. La speziatura è data principalmente da cannella, chiodi di garofano e cardamomo verde. Quest’ultimo, come tu sai, è una spezia rara e preziosa dal sapore leggermente piccante e fruttato e riesce a dare al mio vino quel tocco che lo rende diverso dagli altri”.

                    l'intervista

- Spiegami come procedi per aromatizzare il vino.

“Seguendo alla lettera quanto riportato nella ricetta. I Frati lo producevano utilizzando il vino che consumavano in convento e il loro scopo era produrre un infuso utile per alleviare i sintomi causati da tosse e raffreddore, mal di denti e per problemi di digestione. Dovendolo commercializzare come vino particolare indicandolo in abbinamento con alcuni dessert o come conclusione di un pasto, la preparazione prevede una macerazione della durata di 45-50 giorni in inox per poi pastorizzarlo a 70°. Altro non posso aggiungere perché deve rimanere segreto”.

- Lo hai chiamato E. P. Perché?

E sta per prova, la n. 5 contraddistinta dalla lettera E, P per averlo pastorizzato. Tutto qui”.

Non è stato facile disegnare il ritratto di un promettente vignaiolo alle prime armi in un contesto di dedizione ai canoni di particolari vinificazioni. Parlare con Alessandro il tutto si è tradotto in frasi dirette senza alcuna retorica tipica dei produttori navigati. Le sue risposte che si collegano, senza compromessi, alla verità. Al momento nessuna concessione al marketing; solo un desiderio di far conoscere ed assaggiare il frutto di una sua invenzione.

L’Assaggio: 

- EP vino aromatizzato. Base sangiovese e ciliegiolo, aromatizzato. Il vino alla base si mostra vestito di quelle note fruttate che lo rendono perfettamente bilanciato, da bere così com'è. L’aggiunta dell’aromatico lo rende di una dolcezza equilibrata che lascia un palato asciutto e rende il sorso appagante. A differenza di altri è il cardamomo verde che lo rende diverso, unico. Gradevole e dalla forte personalità, speziato nei profumi, pungente nel gusto.

E bravo Alessandro, sono sicuro che torneremo a parlare del tuo E.P. molto presto. Chapeau!

 

 

Urano Cupisti

Assaggio effettuato il 19 gennaio 2022

Alessandro Rabassi

Contatti:

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