L'informazione non è un optional, ma è una delle condizioni essenziali dell'esistenza dell'umanità. La lotta per la sopravvivenza, biologica e sociale, è una lotta per ottenere informazioni.

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Lorena Isabellon
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July 09, 2025

 

Roma, 3 luglio 2025. Si è appena concluso al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia lo spoglio della seconda e ultima votazione del Premio Strega, che ha proclamato Andrea Bajani, con il romanzo L’anniversario (Feltrinelli), vincitore della LXXIX edizione. Il premio è stato consegnato da Andrea D’Angelo, vicepresidente di Strega Alberti Benevento. 

La serata, condotta da Pino Strabioli, è stata trasmessa in diretta su Rai 3. Tra gli ospiti, Anna Foglietta ha recitato un monologo dedicato a Pasolini, in occasione del cinquantenario della sua scomparsa, mentre Filippo Timi, accompagnato dai musicisti Rodrigo D'Erasmo e Roberto Angelini, ha letto brani tratti dai libri in concorso. Durante l'evento è stata intervistata anche Anna Foa, vincitrice della prima edizione del Premio Strega Saggistica con il suo libro Il suicidio di Israele (Laterza). 

Sono intervenuti: Giovanni Solimine e Stefano Petrocchi, rispettivamente presidente e direttore della Fondazione Bellonci; Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti Benevento; Claudia Corazza, responsabile Ufficio Sponsorships di BPER Banca, e Luana Toniolo, direttrice del Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. 

Donatella di Pietrantonio, vincitrice della scorsa edizione, ha presieduto il seggio di voto. Gli ultimi cento voti sono stati scrutinati dal vivo fino alla proclamazione dell’autore vincitore. 

Il totale dei voti espressi, 646 (pari all’92 % degli aventi diritto), ha portato alla vittoria il romanzo di Andrea Bajani, L’anniversario (Feltrinelli), con 194 voti. Seguono Elisabetta Rasy, Perduto è questo mare (Rizzoli), con 133 voti; Nadia Terranova, Quello che so di te (Guanda), con 117 voti; Paolo Nori, Chiudo la porta e urlo (Mondadori), con 103 voti; Michele Ruol, Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa), con 99 voti

Il Premio è stato assegnato da una giuria composta da 400 Amici della domenica, a cui si aggiungono come di consueto 245 votanti dall’estero selezionati da 35 Istituti italiani di cultura nel mondo (che esprimono ciascuno 7 giurati tra studiosi, traduttori e appassionati della nostra lingua e letteratura), 25 voti collettivi provenienti da scuole, università̀ e circoli di lettura delle Biblioteche di Roma, 30 voti di lettori forti scelti nel mondo delle professioni e dell’imprenditoria. 

                     Andrea Bajani

Tra i nuovi giurati entrati quest’anno a far parte degli Amici della domenica: le scrittrici Francesca Giannone, Federica Manzon e Rosella Postorino e gli scrittori Sebastiano Nata e Daniele Rielli; Chiara Faggiolani, direttrice del Master in Editoria, giornalismo e management culturale della Sapienza; Ludovica Jaus, organizzatrice di eventi; Alessio Vannetti, Chief Brand Officer di numerose case di Moda. 

Grazie alla collaborazione con il MAECI, quest’anno sono 34 gli Istituti italiani di Cultura all’estero coinvolti nella giuria. Ecco quali: Addis Abeba, Amburgo, Amsterdam, Atene, Beirut, Berlino, Bruxelles, Buenos Aires, Città del Messico, Il Cairo, La Valletta, Lione, Lisbona, Londra, Los Angeles, Madrid, Monaco, Montréal, New York, Parigi, Pechino, Praga, San Francisco, Santiago, Seoul, Stoccarda, Stoccolma, Strasburgo, Tirana, Tokyo, Tripoli, Tunisi, Varsavia, Vienna. 

Anche quest’anno lo Strega Tour continuerà con l’autore del libro premiato toccando il 5 luglio Cervo, il 6 luglio Lonato del Garda, il 9 luglio Roma (Festival Letterature), il 20 luglio il Festival della Marina di Villasimius, il 26 luglio Vieste (Il Libro Possibile), proseguirà poi ad agosto per poi riprendere e concludersi in autunno.

 

 

Il Premio Strega è promosso da Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, con il sostegno di Roma Capitale e Camera di Commercio di Roma, in collaborazione con BPER Banca, media partner Rai, sponsor tecnici Librerie Feltrinelli e SYGLA.

 

 

 

 

 

 

July 09, 2025

 

Martedì 8 Luglio u.s. presso  il Parco dell'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa San Grato ad  Ivrea (to )  un pubblico numeroso ed eterogeneo ha ascoltato l’autore Enzo Bianchi con grande attenzione e rispetto, e, nella prima ora senza fare domande o commenti, mantenendo un atteggiamento di profondo rispetto. Anche l’'opera “Vivere la morte” dell'autore Enzo Bianchi, scritta all’età di quarant’anni,  ha certamente suscitato nei presenti pensieri e considerazioni degni di nota, commentata anche  dal libraio Davide Gamba all’inizio delle presentazioni. Il contenuto dell'opera "COSA C'E' DI LA'" Inno alla vita, ha stimolato i presenti  a riflettere sulla morte portando a nuove intuizioni o approfondimenti in effettiChe ne è dei mie giorni? È la domanda che molti si pongono davanti all’incedere degli anni. Alla soglia dell’età anziana, Enzo Bianchi ci affida una meditazione poetica e non dogmatica. Quelle del priore della Comunità di Bose sono riflessioni maturate nel corso della vita, fatte di rievocazioni, di momenti belli, di sguardi che accarezzano volti cari , le mani di chi sta per affrontare il sonno eterno. Le racchiude come un tesoro anche questo libro, che regala osservazioni preziose sulle sensazioni, sui piccoli e semplici gesti che a volte perdiamo di vista, e incoraggia a proseguire il proprio cammino senza rimpianti. In questo incontro con i lettori  ha raccontato l’amore con gesti e parole. Egli sottolinea che l’educazione spesso si concentra sul saper fare, trascurando invece il saper essere, ovvero quel sapere che ci prepara alle sfide interiori: come risolvere le proprie paure e contraddizioni, come affrontare le sofferenze, come essere in pace con sé stessi e gli altri. Enzo Bianchi sottolinea come di fronte alle inadeguate risposte della religione, si fanno strada i saggi del passato e i loro “segreti” per sviluppare la vita interiore. Pensieri che possono aiutarci a vivere, perché se il nostro mondo è cambiato, il cuore dell’essere umano rimane lo stesso. "COSA C'E' DI LA'" Inno alla vita è un viaggio all’interno dei misteri della vita e  della morte, un cammino rivolto ai credenti e non credenti. Un’opera unica che guida il cuore  in un pellegrinaggio interiore. Questo libro è un affascinante cammino lungo i sentieri dell’anima oltre le porte del tempo, un percorso che conduce là dove si annida il mistero e sentimenti multiformi, che possono assumere diverse facce. Quella positiva di una temporanea separazione dal mondo per rientrare in sé stessi. E quella intrisa di dolore, che nasce nella malattia, nella perdita, nel sonno eterno. Enzo Bianchi insiste sull’importanza della Bibbia un insegnamento dirompente che svela chi siamo e ad accompagnarci  nelle sue riflessioni si aggiungono le parole di grandi pensatori, porta d’accesso privilegiata alla nostra interiorità, insieme alle esperienze dirette del grande autore Enzo Bianchi che nei suoi libri intesse con i lettori un dialogo intenso e profondissimo.

Nel corso della serata, Enzo Bianchi confida la presenza di due libri sul suo comodino come parte della sua routine notturna: La Bibbia e Il "De Rerum Natura" di Lucrezio che egli sostiene sono entrambi capaci di condurci al cospetto di un cuore colmo di misericordia, che sa amare in grande. Entrambi i testi antichi assicurano a Enzo Bianchi estrema pace.  Riferendosi al  "De Rerum Natura" egli afferma:  “Si tratta del più bel libro che sia mai stato scritto in tutto il nostro Occidente”, ci mette in contatto con la natura. Enzo Bianchi, in diversi commenti, sottolinea il suo amore per la natura che lo ha portato, all’età di 13 anni,  a chiedere a suo padre di ricevere in dono un orto. Il "De Rerum Natura" di Lucrezio – ribadisce  Bianchi -  è un poema straordinario che espone la filosofia epicurea, cercando di

 Da sx l’autore Enzo Bianchi, il moderatore libraio Davide Gamba, Elena Testa Direttrice
dell'Archivio Nazionale Cinema d'Impresa – Ivrea – To

liberare l'uomo dalle paure e dalle superstizioni, in particolare quella della morte e degli dei. L'opera tratta temi come la fisica, l'antropologia e la cosmologia, spiegando l'universo.

 

 

ENZO BIANCHI ha fondato la Comunità monastica di Bose di cui è stato Priore fino al 2017. È autore di testi sulla spiritualità cristiana e sul dialogo della Chiesa con il mondo contemporaneo. Tra i suoi numerosissimi saggi ricordiamo «Dono e perdono» (2014), «Spezzare il pane» (2015), «Gesù e le donne» (2016), tutti pubblicati con Einaudi. E con il Mulino «Ama il prossimo tuo» (con M. Cacciari, 2011) e «La vita e i giorni. Sulla vecchiaia» (2018). Per Einaudi, inoltre, nel 2021 ha pubblicato la Bibbia integrale in una grande e innovativa traduzione per i credenti e per i laici.

 

ENZO  BIANCHI

"COSA C'E' DI LA'" Inno alla vita (Ed Il Mulino) pagine 147

July 09, 2025

Il libro di Massimo Blandini, esperto di sicurezza, si propone di essere una risorsa fondamentale per chi desidera approfondire le complesse dinamiche della criminalità e della prevenzione, trattando temi rilevanti e attuali in un contesto sociale caratterizzato da un crescente allarme. L'approccio multidisciplinare permette di affrontare non solo l'analisi dei dati sulla criminalità, ma anche la percezione soggettiva della sicurezza, che può essere fortemente influenzata dai media e dalla narrativa pubblica. In particolare, l'importanza dei social media nell'influenzare la percezione della criminalità è un tema cruciale, poiché queste piattaforme contribuiscono a diffondere informazioni in tempo reale, ma possono anche amplificare paure infondate e creare una sensazione di insicurezza potenzialmente sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti. È essenziale riconoscere come il linguaggio utilizzato nei media possa modellare il dibattito pubblico e influenzare le politiche di sicurezza, portando a reazioni emotive che potrebbero non riflettere i dati oggettivi. Il volume dedica attenzione anche alle problematiche di inciviltà e degrado urbano, esplorando come gli ambienti fisici possano incoraggiare o dissuadere comportamenti devianti. La progettazione degli spazi urbani gioca un ruolo fondamentale nel promuovere la sicurezza e l'inclusione sociale, e questo aspetto merita un’analisi approfondita e soluzioni innovative.

July 07, 2025

Un’occasione rara di dialogo tra arte, filosofia e intelligenza artificiale ha animato la cornice prestigiosa del Festival dei Due Mondi di Spoleto la scorsa domenica 6 luglio presso il Salone d’Onore di Palazzo Leti Sansi, dove si è tenuta la presentazione ufficiale del libro “Extrafallaces” dell’Avvocato Fabrizio Abbate, saggista, giurista e Direttore del  Salotto Letterario dell’AI / Enia.

Extrafallaces una parola d’ordine e molti misteri,  Extrafallaces un grido di libertà nel cuore del neoevo.

La Saga del #NEOEVO continua con questo nuovo giallo, differente però dal precedente.

Un giallo epico, che si svolge nel NEOEVO, e il neoevo si rivela qui essere il tempio dell'IA, cioè il tema dominante ed identificativo del #neoevo è proprio la svolta dell'intelligenza artificiale che pervade tutto il giallo che narra vicende , complotti e intrighi così reali che si parla di fantaRealtà non di fantascienza. Il giallo infatti crea un’atmosfera di suspence (non ansiogena) ma descrive ipotesi di un futuro possibile, con le movenze di un giallo d’azione, in cui ci sono scelte decisive da fare per difendere le libertà e i diritti.

Che ruolo gioca l’IA? A chi risponde? Quali sono i suoi obbiettivi? Quali nuovi rischi ci sono per le libertà? I pericoli sono maggiori o minori di quelli degli oligarchi, padroni del mondo?

Tra i vecchi oligarchi sconfitti e fuggiti e nuovi padroni inizia una lotta per il potere, entrambi i gruppi si rivolgono all’Intelligenza artificiale, per trovare la soluzione ,ma pian piano ciascuno comincia a dubitare: a chi risponde realmente l’IA ? a qualcuno forse nell’ombra?
Anche Astrolìa chiamata in causa, dovrà capire cosa è veramente l’IA, i suoi pro e contro, i suoi enigmi e pericoli, i tradimenti ma anche le opportunità , sorprendenti, inaspettate e incredibili.
Tutto scivola , di mossa in contromossa, nel titanico scontro finale ( il duello universale). Uno scontro emblematico, pieno di sorprese e colpi di scena.

Un giallo epopea , per scavare nel passato e capire il futuro, ( il tempo onnipresente, il tempo limbo )ma anche per riflettere su tutti gli aspetti dell’IA, in modo critico.
#Extrafallaces è la parola d’ordine, segreta.
Ma essa stessa nasconde, forse, qualche mistero. composta da due vocaboli latini (extra e Fallaces) che nascondono un messaggio, e quando viene usata ,forse ,una sorpresa ( per chi sa capire).
Io sono l’Algoritmo Supremo DIO TUO Non avrai alcun altro algoritmo all’infuori di me, adesso e per sempre nei secoli dei secoli e per l’eternità, sia fatta la MIA volontà, e così sia.

L’evento è stato promosso da Spoleto Festival Friends con il patrocinio ufficiale dell’Ente Nazionale per l’Intelligenza Artificiale (ENIA) e si è inserito tra gli appuntamenti più attesi della settimana, con un parterre d’eccezione e riflessioni ad alto contenuto intellettuale e civile. Accanto all’autore sono intervenuti: Ada Urbani, Presidente di Spoleto Festival Friends; Padre Paolo Benanti,  teologo francescano e docente di etica all’Università Gregoriana, figura di riferimento internazionale nell’ambito dell’algoretica; Costantino D’Orazio, Direttore regionale dei Musei dell’Umbria e curatore di rilievo nel panorama artistico contemporaneo; Valeria Lazzaroli, Presidente di ENIA; Luciano Tarantino, Vicepresidente ENIA e sviluppatore di intelligenza artificiale predittiva; Adolfo Spanò, manager di Digital Value S.p.A.; Monique Veaute, Direttrice artistica del Festival dei Due Mondi, che ha portato il saluto della Federazione Carla Fendi.  

 

 

June 29, 2025

Lo scorso 27 giugno 2025 si è conclusa la prima parte della programmazione letteraria di Noir & Dintorni patrocinata dal Grand Hotel Billia di Saint-Vincent (Valle d’Aosta). Moderatore Enrico Martinet giornalista de La Stampa- Il progetto Noir & Dintorni sarà riproposto a partire da settembre p.v. .-  Info: www.billia.it

 


Un folto pubblico, prettamente femminile,  ha seguito con particolare interesse le argomentazioni degli autori. I libri noir attraggono non solo per la loro atmosfera cupa e pessimista; il noir attrae perché racconta la verità che riflette le complessità della condizione umana e le sfide del mondo moderno.
Non tutti i colpevoli sono giustiziabili e non sempre chi indaga nella ricerca della verità vuole che siano giustiziabili. Uno dei temi  che lega i due romanzi si identifica come una fuga dal passato che poi torna e impedisce di scappare dalle proprie colpe. Questa situazione accade a Napoli nei quartieri descritti da Giancarlo Piacci e,  accade a 2500 metri di altezza di una valle che sembra perfetta nel romanzo di Gian Andrea Cerone.  Ed è  questa la pervasività del male che è connaturato alla nostra natura umana.

 

 

Giancarlo Piacci 

NOSTRA SIGNORA DEI FULMINI

Guanda Editore  372 pagine
Più adrenalinico di un thriller, più intrigante di una spy story, interessante per l’ equilibrio tra ricerca giornalistica e tensione narrativa. 

Un noir che si immerge nelle strade di Napoli, mostrandone i dolori e le contraddizioni, senza cedere a stereotipi.

"Nostra Signora dei Fulmini" è un romanzo che parla di un piccolo paese di mare dove sta per essere inaugurata una forma di acquacoltura che utilizza tecniche industriali per massimizzare la produzione di pesce; un evento che crea divisione e conflitto sociale

La storia descrive inoltre lo stato d'animo e la condizione di Vincenzo, un personaggio turbato e angosciato e coinvolto in un omicidio avvenuto in circostanze misteriose.

Dosando storia e mistero e mescolando con sapienza,  i tarocchi usati dalle donne come uno strumento di introspezione,  intrighi e amori contrastati, Giancarlo Piacci  dà vita ad un grande affresco che svela anche l’anima più oscura di Napoli, quella che forse nessuno ha mai raccontato. Un noir che dal ritmo serrato, tiene avvinti fino all’ultima pagina.

 

Giancarlo Piacci (1981) vive e lavora a Napoli. Da più di dieci anni è uno dei librai di riferimento del centro storico. Ha esordito nel 2022 con il romanzo I santi d’argento.

 

Gian Andrea Cerone

LA CURVA DELL’OBLIO

Salani Editore - 320 pagine
Lasciatevi  sedurre da questo romanzo che usa, anche l’espediente della immancabile firma del killer attraverso la “ simbologia di un fiore raro” per dare forma a un noir implacabile. Due ispettori e un serial killer si affrontano sullo sfondo  di una Milano in preda alla paura.

Tra Milano e la Val di Fassa  due indagini procedono sullo stesso piano, come se fossero due linee che non si incrociano. Ma non sarà un’impresa facile per il commissario Mandelli e l'ispettore Casalegno, i due protagonisti principali.

Sul solco di Vitali e Malvaldi, il romanzo La Curva dell’Oblio ci offre anche uno sguardo ironico sulla provincia italiana, tra equivoci, colpi di scena e una bella dose di mistero.

Una narrazione densa di intrighi e svolte inaspettate. Un romanzo mozzafiato che conferma l’abilità di Gian Andrea Cerone nel tratteggiare con sagacia i suoi personaggi, sempre convincenti e ben cesellati.

Un travolgente e inquietante  romanzo noir che chiunque, anche il lettore più razionale, non potrà fare a meno di seguire fino in fondo.

Gian Andrea Cerone è uno di quelli che affrontano la letteratura con l’unica ambizione di essere coerenti con la vita e con l’epoca che gli è toccato vivere.

 

Gian Andrea Cerone, savonese classe 1964, milanese d’adozione, ha una lunga esperienza nell’ambito della comunicazione, dell’editoria tradizionale, televisiva e digitale. Tra i numerosi incarichi svolti, è stato responsabile delle relazioni istituzionali presso il ministero dello Sviluppo Economico e presso EXPO 2015. Nel 2018 ha fondato la piattaforma editoriale di podcast Storielibere. Dal 2022 pubblica con Guanda i romanzi della serie che vede in azione la squadra investigativa dell’Unità di Analisi del Crimine Violento di Milano: Le notti senza sonno, Il trattamento del silenzio (entrambi finalisti al Premio Scerbanenco e vincitori del Premio Franco Fedeli dedicato alla narrativa poliziesca) e Le conseguenze del male.

 

Da sx il moderatore Enrico Martinet giornalista de La Stampa, gli autori Gian Andrea Cerone LA CURVA DELL’OBLIO,  Giancarlo Piacci NOSTRA SIGNORA DEI FULMINI

 

 

June 23, 2025

Sveva Casati Modignani

LUI, LEI E IL PARADISO

Edizioni Sperling & Kupfer pagine 468

Raramente si scopre una scrittrice di questo calibro. Una trama dove gli eventi avanzano veloci, avvolti in una prosa generosa. Vivere bene + un’attitudine che si può imparare. Scopriamo così che in un mondo dominato dal  mercato, dal profitto, la gioia è qualcosa di magico, che si può costruire ogni giorno quasi a nostra misura: coltivando legami profondi e  assaporando pienamente il presente.  L’incontro trascendentale  tra  un facoltoso imprenditore e una scrittrice di romanzi popolari è scorrevole, è narrata in modo elegante e tratta di temi quanto mai attuali in maniera delicata e mai pedante. Ci sono verità nascoste dietro a ogni apparenza perfetta.  Sveva Casati Modignani torna con “Lui, lei e il Paradiso”  un romanzo magico e ipnotico, che s’interroga sul tempo e sulle innumerevoli possibilità che ogni scelta racchiude in sé. Cronache minime di una normalità apparentemente ordinaria, cucite insieme dalla memoria e dalla fatica  di esistere. Un romanzo meraviglioso.

 

Sveva Casati Modignani

LA VIGNA DI ANGELICA

Edizioni Sperling & Kupfer pagine 476

Viviamo tutti all’oscuro  di qualcosa che ci riguarda. Ovvero il senso della vita.  “La vigna di Angelica” è un libro capolavoro dove un’esuberante e colta  imprenditrice vitivinicola ci trascina fino all’ultima riga lasciandoci addosso un desiderio impaziente di ricominciare a leggere daccapo, persuasi che al mondo tutto possa accadere. Toccante, autentico percorso da un delicato umorismo, questo romanzo scava sull’incostanza dei sentimenti, sul tradimento, sugli attriti della vita che disfano i sogni, li rimodellano, li spingono più in là mutandone sempre il tragiytto. Leggendolo scopriremo che l’amore non è solo compiacimento di sé né si esaurisce nella coppia, capiremo qualcosa di importante su noi stessi. Le storie di Sveva Casati Modignani prendono fino in fondo: dove i personaggi intensi e umani si muovono disorientati tra le inquietudini di una società solo apparentemente perfetta.

 

 

 SVEVA CASATI MODIGNANI una delle firme più amate della narrativa contemporanea. I suoi romanzi sono tradotti in venti Paesi e hanno venduto oltre dodici milioni di copie. L’autrice vive a sempre a Milano nella stessa casa dove è nata e che apparteneva a sua nonna.www.svevacastimodignani.it Seguila su Facebook Sveva Casati Modignani pagina ufficiale

 

June 13, 2025
da sx Laura Pezzino, moderatrice, Elisabetta Rasy - Perduto è questo mare (Rizzoli), Michele Ruol -  Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa), Nadia Terranova - Quello che so di te (Guanda), Paolo Nori  - Chiudo la porta e urlo (Mondadori), Andrea Bajani -  L’anniversario (Feltrinelli).

 

Lo Strega Tour presente in numerose città italiane, lo scorso 11 giugno ha raggiunto Saint-Vincent (Valle d’Aosta) -  i cinque finalisti hanno presentato le loro opere letterarie dialogando con Laura Pezzino, giornalista, scrittrice e direttrice della fiera Book Pride di Milano.

Lo Strega Tour è promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, Strega Alberti Benevento e BPER Banca.

Il vincitore sarà annunciato giovedì 3 luglio al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, la cerimonia sarà trasmessa in diretta televisiva da Rai Tre.

 

 

Andrea Bajani -  L’anniversario (Feltrinelli)

Il romanzo pone al centro le dinamiche familiari, spesso segnate da conflitti, manipolazioni, mancanza di comunicazione e forme di abuso. Famiglie senza amore e di un amore senza futuro, dove i  soggetti  si ritrovano spesso da soli contro tutto e tutti. Un libro lucido, freddo, scarno e tuttavia sotto ogni aspetto di una forza eccezionale. Di pagina in pagina una sottile inquietudine si impadronisce del lettore: merito di un autore capace di scavare con grande abilità nelle paure di molte famiglie di oggi.

 

Nadia Terranova - Quello che so di te (Guanda)

Un sorprendente ritratto dell’animo femminile, condensato in pagine intime e spiazzantiLe “vicissitudini della vita",  le difficoltà, le traversie e le sfide della bisnonna Venera rinchiusa per un breve periodo in un ospedale psichiatrico. Un libro intenso e struggente, che ha la capacità di dare voce a chi non ce l’ha e di raccontare il mondo segreto e solitario delle donne spesso chiuse fra le mura di casa e destinate solo a obbedire nella solitudine. Al centro delle ricerche anche le cartelle cliniche dei vecchi manicomi. Un libro da respiro ampio che getta luce  sulle trame che legano le vite delle persone.

 

Elisabetta Rasy - Perduto è questo mare (Rizzoli)

I dialoghi brillanti insieme alla ricchezza di registri, caratterizzano questo romanzo che trabocca di storie intrecciate sotto il segno del “mare di Napoli”, a sua volta personaggio centrale che trasmette segnali e travolge le  esistenze. Una storia esemplare di due amici diversi eppure profondamente legati: il padre di Rasy e lo scrittore Raffaele La CapriaUn grande romanzo contemporaneo che include anche  tutte le sfaccettature  del difficile rapporto tra padre e figlia, situazioni che l’autrice  collega a grandi pensatori come  Kafka ed Enea; una riflessione sulla  storia e sulla condizione umana e un invito a riflettere su l'esperienza di transizione e di ricerca di un nuovo inizio.

Michele Ruol -  Inventario di quel che resta dopo che la foresta brucia (TerraRossa)  

Un romanzo che riesce a mantenersi lieve ma offre piacevoli sorprese attraverso  l’enumerazione e descrizione di singoli oggetti.  Gli oggetti diventano "ponte" tra ciò che è stato e ciò che non sarà più, soprattutto, come in questo caso,  in situazioni di lutto. E riconosceremo in questa storia quella di ogni famiglia che ha il coraggio di deviare la rotta del destino.  Non solo un romanzo di formazione ma anche una fiaba a tinte forti, di cui possiede l’inesorabile fatalità dei personaggi, degli oggetti e degli eventi.

Paolo Nori  - Chiudo la porta e urlo (Mondadori)

Un libro che fonde mirabilmente le vite di grandi pensatori con la letteratura dialettale  di Raffaello Baldini. Oltre a raccontare la vita del poeta e scrittore di Santarcangelo di Romagna questo romanzo vuole essere anche punto di riferimento per riflettere sulla vita e sulla ricerca di un senso esistenziale. Il romanzo corre veloce e ci porta nel mezzo della storia, a vivere, lottare  e riflettere insieme ai protagonisti. Un ritratto fuori dagli schemi. Un libro di storia personale e collettiva, scritto con devozione e cura, quasi un’opera d’altri tempi, che si legge d’un fiato.

 

 

 

June 11, 2025

 


Un’indagine stimolante per riflettere su noi stessi. Faggin scrive il “grande romanzo del mondo interiore” portando in porto un lavoro insieme di documentazione e profetico. La spiritualità si  distingue da una teoria scientifica perché pretende di incarnare una verità eterna mentre la scienza è consapevole della propria fallibilità, del proprio essere soggetta a  continue modifiche. Parole oggi più he mai attuali, che rendono questo libro una preziosa arma di autodifesa intellettuale. Federico Faggin, un brillante divulgatore innamorato della scienza,  da alle stampe questa raccolta di riflessioni invitandoci a meditare sui grandi temi del vivere. La scienza e la spiritualità, la coscienza e il tempo e soprattutto il mutevole tempo interiore dell’io, sono i temi del nuovo saggio di Federico Faggin, l'inventore del microprocessore, la cui profonda competenza scientifica si innerva di un’appassionata sensibilità verso la spiritualità. Uno sconfinato mare, una dimensione fondamentale  della psiche e della vita che lo scienziato-umanista ci invita ad attraversare con animo sempre attento.

 

FEDERICO FAGGIN risiede negli Stati Uniti dal 1968. Fu capo progetto e progettista del microprocessore Intel 4004 e responsabile dello sviluppo dei microprocessori Intel 8008 Intel 4040 e Intel 8080 e delle relative architetture. Fu anche lo sviluppatore della tecnologia MOSS con gate di silicio che permise la fabbricazione dei primi microprocessori e delle memorie EPROM e RAM dinamiche e sensori CCD. Nel 1974 fondò e diresse la ditta Zilog, la prima azienda dedicata esclusivamente ai microprocessori, presso cui dette vita al famoso microprocessore Z80, tuttora in produzione. Nel 1986 Faggin co-fondò e diresse la Synaptics azienda che sviluppò i primi touchpad e touch screen. Ha ricevuto importanti riconoscimenti per la tecnologia e l’innovazione: nel 2010 dal Presidente Obama e nel 2019 dal Presidente Mattarella. Nel 2011 ha fondato la Federico and Elvia Faggin Foundation, un’organizzazione no profit dedicata alla studio scientifico della coscienza, con cui sponsorizza programmi di ricerca teorica e sperimentale presso università e istituti di ricerca statunitensi e italiani. www.fagginfoundation.org

 

Federico Faggin

OLTREL'INFINITO Dove scienza e spiritualità si uniscono

Edizioni Mondadori pagine 301

 

 

June 03, 2025

Bruna Osimo

UNA DONNA SOLA AL COMANDO 

MARISA BELLISARIO, IL GRANDE SOGNO

Giacovelli Editore pagine 177

Una biografia sincera, che rappresenta un’occasione straordinaria per osservare da vicino la vita di una donna temeraria, decisa e ferma nelle proprie azioni e decisioni, così sedotta dal lavoro da trasformare le sue intuizioni in capolavori aziendali futuristici. Un tentativo onesto di rivisitare gli avvenimenti mostrandone i successi ma anche i lati nascosti o controversi sul coraggio di una donna manager che volle e seppe resistere in un ambiente lavorativo dominato da stereotipi e pregiudizi. Il libro  è godibile e fa riflettere sul fatto che l'uguaglianza di genere nelle aziende è tuttora un problema complesso e diffuso, con diverse sfaccettature che vanno oltre il semplice divario retributivo. “Marisa Bellisario ha insegnato che perseguire i propri sogni è un atto di coraggio, promuovere un ambiente di lavoro sano, che mette al centro le persone non è impossibile, ma anzi è il fattore che supporta il delicato processo che permette ad un’idea di diventare realtà”.

BRUNA OSIMO ha lavorato in Italel, testimone diretta dell’avventura vissuta dall’azienda negli anni Ottanta dove ha anche collaborato all’attuazione di un programma di formazione del personale interno per la riconversione all’elettronica di prodotto e di processo, nello scenario di transizione al digitale che inizia in quegli anni delle telecomunicazioni e in Italia. Ha vissuto a Mosca, dove a metà degli anni Novanta è responsabile della start up di un centro di formazione per tecnici di telecomunicazione (Mositatel Training Center), una joint venture non profit tra Itatel e l’Università di Telecomunicazioni e informatica di Mosca (MTUSI). È libera professionista, e da dieci anni collabora con una società di Milano nell’outplacement, forte anche dall’esperienza di Orientamento attitudinale maturata nella collaborazione con l’Università Bocconi a partire dal 2003. Appassionata di arte e musica, è laureata in filosofia.

 

May 30, 2025

 

Alberta Biressi, esperta praticante ed insegnante di Yoga al suo esordio letterario, ci racconta una storia drammatica di una vita profondamente ferita che ha saputo rifiorire, scoprendo la dimensione dell’incontro e dell’affratellamento. Ci racconta una storia ambientata nell’area pasolinianamente nota dell’Idroscalo di Ostia, una storia di degrado, ma anche di ritrovata umanità. E ci parla del protagonista del racconto (Cesare), che, superate vicende di grande sofferenza, è approdato ad una concreta forma di saggezza personale, in cui si coniugano il messaggio dell’Attimo fuggente di Peter Weir e quello di Uno psicologo nel lager di Viktor E. Frankl:

 saper riempire di senso, di valore e di bellezza il presente che ci è donato e saper resistere all’odio ed alla violenza, trovando dentro di sé la forza di camminare nell’amore.

Con Alberta, delicata scrittrice di rara sensibilità, autrice di un libro prezioso che meriterebbe di entrare nelle aule delle nostre scuole, è nata la conversazione che segue.

  • La storia che racconti è colma di dolore, ma, nello stesso tempo, portatrice di un luminoso messaggio di fiducia nella inconoscibile e incalcolabile capacità di riscatto presente nell’animo umano. Una storia, insomma, non semplicisticamente “buonista”, ma una storia che parla di cammino interiore e di metamorfosi dell’anima.

Cosa ti ha spinto maggiormente a narrarcela? La stima verso il suo protagonista? La speranza che possa risultare di aiuto e di

   Alberta Biressi

insegnamento a qualcuno? Oppure?

La prima cosa che mi ha colpito di Cesare è stata la voce, chiara, determinata, intonata nel cantare durante la messa all’Idroscalo. E’ così che l’ho notato. Poi mi hanno incuriosito le cose che diceva di sé. Raccontava di essere stato un delinquente, una persona spregevole e, dato che ho sempre avuto una particolare attrazione per le persone dal vissuto difficile, gli ho chiesto se aveva voglia di dirmi qualcosa di più.  Conosciuta poi la sua storia, ho sentito quasi come “ un dovere” scriverne.

 I maltrattamenti sui deboli, come lo sono i bambini, gli anziani e gli animali, mi toccano sempre molto e credo che questo sia il principale motivo per cui ho scritto di lui.

 

  • Il protagonista del tuo racconto, ad un certo punto, afferma di essere riuscito a sentirsi “amico degli esseri umani e della vita”, senza aspettarsi niente in cambio. Quali eventi, in particolar modo, gli hanno consentito di raggiungere un così felice risultato?

 

 Cesare ha più volte ricordato, durante i nostri incontri, l’importanza della presenza di frate Mario, conosciuto in riformatorio. So che ancora oggi, ogni tanto, lo sente. Lui gli ha insegnato a essere prima di tutto amico di se stesso, a prendere in mano la sua vita, a diventare più consapevole e responsabile. Gli ha dato fiducia e gli è stato vicino nei momenti più bui, aiutandolo nel lungo percorso di riconoscimento ed elaborazione del male subito e la via liberatoria del perdono. Oggi Cesare parla con grande rispetto e gratitudine della sua compagna e della famiglia di lei che lo ha accolto con semplicità e senza pregiudizi; la presenza dei nipotini lo rende felice e lo motiva.

 

 

  • All’inizio dell’ultimo capitolo, ci proponi una citazione di Jorge Luis Borges, in cui leggiamo che

Ogni persona che entra nella nostra vita è unica … Due anime non si incontrano mai per caso.”

Insomma, se non è il “caso” a farci incontrare determinate persone … allora, cosa?

 Io so che quando sono attratta, incuriosita da una persona che non conosco, ho bisogno di lasciare che l’incontro accada, quindi mi rendo disponibile, restando aperta a cogliere una qualsiasi forma di dialogo (uno sguardo, un sorriso, un gesto, una parola);

a volte sono io a  stimolarlo, altre volte c’è bisogno dell’intermediazione di qualcosa, per esempio un libro, il cane che ci accompagna, che diventa il pretesto per “rompere il ghiaccio”. Ci sono stati degli incontri, anche solo della durata di un viaggio in treno, in autobus  o nelle sala d’attesa di un qualsiasi posto, che mi porto dentro con gioia e gratitudine  per la loro immediatezza e gratuità. Estranei, mai più rivisti, di cui non conosco neanche il nome, con i quali, anche solo per poco tempo, si crea una certa confidenza e intimità. 

 Idroscalo di Ostia

 Sento che  questi momenti danno maggiore vita alla mia giornata.

Che cosa sia di preciso non so, ma so che non è mai un caso e che tutto questo ha un senso.

 

  • Volendo tentare una sorta di bilancio conclusivo relativamente all’ incontro con il Cesare del tuo racconto, chi, fra voi due, ha potuto imparare di più dall’altro/a?

Non so dare una risposta sicura;

 io non ho mai chiesto a Cesare che significato abbiano avuto per lui i nostri incontri, ma dalla semplicità e disponibilità con cui sono avvenuti, credo che ci sia stata reciproca stima e simpatia e che entrambi abbiamo scoperto qualcosa di noi stessi dal nostro esserci conosciuti.

 

 QUALCHE CENNO AUTOBIOGRAFICO

Mi chiamo Alberta Biressi, sono nata a Bergamo il 20 marzo 1958.

Ho trascorso la mia infanzia e adolescenza in una casa isolata ai confini del bosconelle vicinanze della città; nella nostra casa non c’era la TV, ma neanche il riscaldamento, l’acqua potabile e d’inverno si andava a scuola con la slitta, in compenso si leggeva e così ho trascorso molto del mio tempo tra i libri; è nato così l’ amore per la scrittura che è sempre stato il mio canale privilegiato di comunicazione.

 Taciturna, solitaria, ho trovato il modo di esprimermi scrivendo.

Mi sono trasferita a Roma ventisette anni fa per amore, o almeno così credevo che fosse, ma in questa città mi sento sempre “ una turista per caso”.

Abito a Ostia in una casa di fronte al mare.

Da quarantasette anni insegno yoga, questa è la mia professione. Attualmente mi occupo soprattutto di Formazione; dirigo una mia scuola e collaboro con altre.

 

ALBERTA BIRESSI

NESSUNO NASCE IMPARATO

Homeless Book (www.homelessbook.it)

Febbraio 2025

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